Siccome il Bolluomo si è appassionato a Bruce Lee, in questi ultimi tempi parlando è saltato spesso fuori il suo nome e anche quello del figlio Brandon; ho scoperto così che il Bolluomo non aveva mai visto Il Corvo - The Crow (The Crow), diretto nel 1994 dal regista Alex Proyas e tratto dal fumetto omonimo di James O'Barr, quindi una sera abbiamo deciso di rimediare.
Trama: i giovani fidanzati Eric e Shelly vengono uccisi durante la Notte del Diavolo, il giorno prima del loro matrimonio. Un anno dopo, Eric torna dal mondo dei morti guidato da un corvo, per vendicarsi degli assassini e del loro mandante...
Credo che non esista nulla di più anni '90 ed adolescenziale de Il corvo, dico davvero. Guardandolo alla mia veneranda età mi sono resa conto di come la pellicola di Alex Proyas sia stata girata non tanto tenendo in mente i fan del fumetto ma probabilmente le Smemoranda delle ragazzine dell'epoca, riempitesi in un attimo di frasi poetiche e decadenti come "Il vero amore non muore mai", "Non può piovere per sempre " e "Sbalordito il diavolo rimase quando comprese quanto osceno fosse il bene". Il bellissimo, violento ma tanto fragile Brandon Lee salta sui tetti e salva bambine in pericolo, trucida assassini ma sempre con l'ars poetica a fior di labbra, prende pallottole in petto (e che petto, scolpito, glabro, praticamente perfetto!) e nel tempo libero da sfogo a tutto il suo dolore con potentissimi assoli di chitarra, in più nei flashback scopriamo che il povero Eric Draven era squattrinato ma bellissimo e tanto, tanto innamorato. Ce n'era d'avanzo all'epoca per far sospirare le adolescenti di mezzo mondo, quelle in piena fase ribelle che cominciavano ad affacciarsi alla musica dei Cure, dei Nine Inch Nails, degli Stone Temple Pilot e dei Rage Against the Machine, solo per fare un paio di nomi dei gruppi che hanno contribuito alla colonna sonora del film, e che magari stavano passando quel periodo gotico/dark nel quale siamo caduti tutti ad una certa età; se a ciò aggiungiamo che lo sfortunato Brandon Lee è morto proprio durante le riprese, colpito da una pistola che avrebbe dovuto sparare a salve (per mano di Michael Massee, alias Funboy, che smise di recitare per un anno, devastato dai sensi di colpa) e che invece ha posto fine alla sua breve vita, è facile capire perché Il corvo sia diventato un instant cult e ancora oggi conservi integra buona parte del suo fascino. Obiettivamente, io l'ho visto tante di quelle volte che, nonostante i miei 34 anni suonati, continuo ancora a commuovermi sia durante i dialoghi tra Eric e Sarah sia davanti a quel fermo immagine che, si dice, sia stata l'ultima scena girata da Brandon Lee ma d'altronde è anche vero che ho visto Il corvo a 15 anni e ciò ha segnato la mia mentalità di ragazzina.
Guardato con occhi scevri da nostalgia e sentimentalismo, abbiamo ancora oggi un bel film cupo, dai pesanti toni horror e condito da un bel po' di violenza, solo a tratti stemperata da una buona dose di ironia o dal sottesto sentimentale che affiora insistente attraverso i ricordi felici ma dolorosi del protagonista. La macchina da presa di Proyas alterna le nitide panoramiche di una città buia, afflitta dalla pioggia o devastata dagli incendi a flashback e soggettive distorte, dai colori sbiaditi in quanto filtrati o dall'occhio della mente o da quello di un corvo (barbatrucco di Proyas, che avrebbe voluto dirigere il film in bianco e nero ed è stato così costretto a ricorrere a tutta la gamma dei grigi e dei rossi); in generale la tecnica di Proyas risulta ancora molto adatta per un film simile ma dopo vent'anni bisogna anche ammettere che l'effetto d'insieme risulta a tratti un po' troppo finto e, soprattutto, inframmezzato da ralenti inopportuni, che conferiscono alle sequenze un'aria patinata dal sapore datato. Sempre fantastici, invece, la colonna sonora (di cui ho già parlato sopra) e gli attori. Dopo Brandon Lee non c'è stato nessuno capace di incarnare così bene il Corvo, anche perché i film che sono seguiti alla pellicola di Proyas erano a dir poco imbarazzanti, ma c'è da dire che anche i caratteristi impiegati per interpretare i buoni e, soprattutto, i cattivi sono spettacolari: su tutti, ovviamente, vincono il terrificante Top Dollar di Michael Wincott (assieme all'inseparabile e vajassa sorella), l'insopportabile Gideon di Jon Polito e il viscido Grange, interpretato da un quasi irriconoscibile Tony Todd. Arrivata a questo punto, devo purtroppo ammettere di avere letto Il corvo di O'Barr tantissimo tempo fa, probabilmente pochi anni dopo aver guardato il film, quindi mi perdonino i fan dell'opera originale per non aver stilato un dettagliato elenco d'invettive contro la poca aderenza al testo, anzi, forse è stata proprio questa mia ignoranza ad avermi permesso di apprezzare Il corvo cinematografico più di quanto meritasse. Sta di fatto che, per la sottoscritta, il film di Proyas ha tutto: orrore, violenza, personaggi capaci di bucare lo schermo, bella musica, fuoco e fiamme, fuoco e fiamme!, FUOCO E FIAMME!!!. Cosa chiedere di più?
Di Ernie Hudson (Sergente Albrecht), Michael Wincott (Top Dollar), Tony Todd (Grange) e Jon Polito (Gideon) ho già parlato ai rispettivi link.
Alex Proyas (vero nome Alexander Proyas) è il regista della pellicola. Egiziano, ha diretto film come Dark City, Io robot e Segnali dal futuro. Anche produttore, sceneggiatore, attore, tecnico degli effetti speciali e compositore, ha 52 anni e un film in uscita.
Brandon Lee (vero nome Brandon Bruce Lee) interpreta Eric Draven. Americano, figlio del mitico Bruce Lee, lo ricordo per film come Resa dei conti a Little Tokyo e Drago d'acciaio. E' morto nel 1993, all'età di 28 anni.
David Patrick Kelly interpreta T-Bird. Americano, lo ricordo per film come I guerrieri della notte, 48 ore, Commando, Cuore selvaggio, Fratelli, Ancora vivo e John Wick; inoltre, ha partecipato a serie come Miami Vice, Moonlighting, I segreti di Twin Peaks e Innamorati pazzi. Ha 64 anni e un film in uscita.
Alcune scene del film sono state necessariamente completate dopo la morte di Brandon Lee, come per esempio quella in cui Eric entra per la prima volta nel suo appartamento dopo essere risorto (ottenuta modificando digitalmente una ripresa in cui Lee camminava in un vicolo sotto la pioggia), quella in cui cade dalla finestra, quella in cui Sarah va a trovare Eric e persino quella ormai diventata cult in cui il protagonista si trucca e si volta verso la telecamera con il corvo sulla spalla, tutte girate applicando digitalmente il volto di Lee sulla figura reale di un altro attore. Passando a cose più facete, il povero James O'Barr (che compare nel film come uno dei tizi che ruba la TV dopo l'esplosione del negozio di Gideon) ha rischiato il colpo apoplettico quando ha saputo che i produttori avevano inizialmente pensato di trasformare la sua opera in un musical con Michael Jackson come protagonista; fortunatamente, nonostante O'Barr avrebbe preferito Johnny Depp al posto di Brandon Lee (vi rendete conto che oggi potrebbe non esserci più Depp? Shock!), l'arrivo di Lee e Proyas ha fatto prendere al progetto tutta un'altra piega. Tra gli altri che, come Depp, hanno scampato un orribile destino ci sono Christian Slater, River Phoenix (che è comunque morto giovane) e anche Iggy Pop, che è stato costretto a declinare l'offerta di interpretare Funboy con la promessa però di partecipare al seguito; Cameron Diaz ha invece rifiutato il ruolo di Shelley perché non le piaceva lo script. Anche Michael Berryman ha partecipato al film ma le sue scene sono state tagliate, purtroppo. Detto questo, se volete proseguire nell'avventura "corviana", vi informo che del film esistono tre seguiti (Il corvo 2, Il corvo 3 - Salvation e Il corvo - Preghiera maledetta), un remake, Wings of the Crow, e l'omonima serie TV Il corvo, durata giusto una stagione; è imminente anche il remake The Crow che, proprio in questi giorni, pare avere trovato in Jack Huston il volto del futuro Eric Draven. Staremo a vedere ma già tremo! Nell'attesa, vi fosse piaciuto Il corvo recuperate i titoli di cui sopra (tenendo a mente che i sequel fanno uno più schifo dell'altro) e aggiungete Dark City, Batman e Batman - Il ritorno. ENJOY!
Mi era piaciuto all'epoca,ma pure io ero gggiovane,e Dark city è bellissimo!I seguiti del Corvo per fortuna me li sono risparmiati ;)
RispondiEliminaI seguiti sono uno più aberrante dell'altro e Dark City vorrei rivederlo presto, è uno scandalo non averne mai parlato sul blog!
EliminaMinchia, il cast "what if" scalciava culi e prendeva giù i nomi per il giorno del giudizio....
RispondiEliminaVero! Ma se pensi al destino infausto che sarebbe toccato ad alcuni di loro... brrividi!
EliminaBah! Avrebbe solo precorso la fine di tanti adesso
EliminaIo non l'ho visto da abbastanza giovane per amarlo quanto avrebbe meritato, la mia fase dark era già praticamente volta al termine.
RispondiEliminaNo no io ero in piena fase "riBBelle"!! :P
EliminaVeramente un gran bel film...dei tempi che furono, ora è un cult, lo vidi da giovanissimo, mi dispiacque tanto la morte di Brandon...un destino infausto
RispondiEliminaEra stata una notizia che aveva fatto parecchio scalpore e in mancanza di internet c'era un po' il macabro gioco di capire quali scene fossero state girate da lui e quali dalla controfigura, ma in generale ho sempre provato molta tristezza anche io...
EliminaChe cult che è tutt'ora.
RispondiEliminaRicordo che i miei fratelli più grandi lo guardavano constantemente, mentre per noi più piccoli era ancora qualcosa "di proibito".
Che filmone...
Poi sulla morte di Brandon Lee: ricordo che ne parlavano tutti quanti... Che storia, che triste storia...
Effettivamente per dei ragazzini forse è un po' pesante, capisco benissimo che cercassero di impedirti la visione!
EliminaUn supercult dell'epoca e di ogni adolescente di quel periodo.
RispondiEliminaParadossalmente, io l'ho apprezzato più "da vecchio". ;)
Io invece mi sono ritrovata a sorridere ripensando ai bei tempi e trovandolo anche un po' ingenuo :P
EliminaIl fumetto non l'ho mai letto, ma sì è diversissimo dal film.
RispondiEliminaVisto qualcosa come quindici anni fa ai tempi del liceo. Me lo ricordo come un film estremamente cupo, duro, con atmosfere molto scure (Proyas avrebbe usato lo stesso stile anche in Dark City), ma molto bello.
Dai che è giunto il momento di ripescarlo!
Eliminano...il remake pure di
RispondiEliminaquesto no porco cane! detto cio' cultone dell'epoca che ricordo con molto
affetto nonostante la cupezza del tutto. La morte di Lee, ad un passo dalle nozze con la sua vera compagna, commosse tutte noi...
Ormai fanno remake di tutto, è più facile che spingere i giUovani a recuperare le pellicole vecchie, ahimé... :(
EliminaAggiungimi tra quelli con lo smemoranda infarcito di frasi tratte dal film. :-P
RispondiEliminaÈ stato uno di quei film che ho guardato più in assoluto in videocassetta, al limite della distruzione.
Il fumetto di O'Barr mi manca, ma se non ha una lunghezza eccessiva, presto o tardi conto di recuperarlo.
Dovrei averlo in casa, almeno un volumetto, uscito dieci anni fa con Repubblica, se non erro. Ma non ricordo se la serie era autoconclusiva o se O'Barr ne ha fatto altri numeri...
EliminaFilmone che mi colpì come poche cose. Poi però leggi il fumetto e lo ridimensioni. Però colonna sonora da urlo e alcuni momenti cult che restano.
RispondiEliminaDurante le ferie natalizie ravano nella collezione di fumetti e vedo di rileggerlo, ormai saranno passati decenni!
EliminaFidati, ha segnato l'adolescenza a molti XD
RispondiEliminaUn vero cult. Difficile valutarlo obiettivamente...
Sai cosa serve? Guardarlo con qualcuno che non l'ha mai visto e sondarne le reazioni! :P
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