Sempre spinta da recensioni positive, ho recuperato un film snobbato al tempo dell'uscita italiana, ovvero Trafficanti (War Dogs), diretto e co-sceneggiato da Todd Phillips e tratto dall'articolo Arms and the Dudes, pubblicato su Rolling Stones.
Trama: David è un massaggiatore che stenta a sbarcare il lunario. Quando la compagna gli comunica di aspettare un bambino David è in piena crisi economica ma un giorno reincontra Efraim, vecchio compagno di scuola diventato un intermediario per la compravendita di armi, che gli offre di diventare suo socio...
E' sempre spiazzante quando registi e attori riconosciuti universalmente per commedie pseudo-demenziali diventano all'improvviso "seri". Voglio dire, sia Miles Teller che Jonah Hill si sono liberati già da qualche anno dal pregiudizio derivante dai loro primi film ma probabilmente la maggior parte di quelli che sono andati a vedere Trafficanti si sarebbero aspettati, vista la regia di Todd Phillips, qualcosa alla Strafumati o giù di lì. Invece, uno dei motivi che mi avevano spinta a stare lontana da Trafficanti è stata proprio la consapevolezza che mi sarei trovata davanti una storia (attenzione, non ho detto un film) alla Quei bravi ragazzi, Casino, Scarface, insomma nominate uno qualsiasi dei gangster movie che tanto ho amato e ancora amo e i quali necessitano di signori autori dietro la macchina da presa o alla sceneggiatura per funzionare e diventare cult, non certo uno come Todd Phillips. Che, per carità, visti i precedenti porta a casa anche un lavoro dignitoso, "trattenendo" la sua vena umoristica incanalandola per ravvivare la prima parte della pellicola, però il risultato è quello di un film derivativo e fuori tempo massimo. Trafficanti è infatti il compendio di ogni cliché del genere, sia per quel che riguarda la sceneggiatura che per quel che riguarda lo stile: in base alle regole codificate del gangster movie, c'è bisogno di un protagonista (anche voce narrante) che si impelaga in traffici poco puliti suo malgrado per poi accorgersi di tutti i vantaggi derivanti dalla cosa, un "mentore" già avviato alla professione che all'inizio sembra infallibile poi si rivela l'anello debole della catena, una prima parte fatta di successi ininterrotti e una seconda più tragica in cui tutta l'attività criminale va a rotoli (solitamente perché il "mentore" l'ha fatta fuori dal vaso incurante dei consigli del novellino più cauto), una conclusione a base di morti, arresti, processi, condanne e infine un eventuale spaccato sul destino dei protagonisti. Il film di Phillips, tratto da una storia vera, segue tutte queste regole ed è pertanto prevedibile dall'inizio alla fine (per chi non ha letto l'articolo di Rolling Stones rimane solo da sapere quanti anni di carcere si sono fatti Packouz e Diveroli oppure se sono riusciti ad evitarlo dandosi alla macchia) e anche la critica all'arricchimento sconsiderato fatto sfruttando una cosa orribile come la guerra è all'acqua di rose e quasi interamente confinata al titolo originale, come al solito più incisivo di quello italiano.
La natura di "omaggio" al genere, al di là della storia vera da cui parte Trafficanti, è palese ed evidente quanto il poster di Scarface che campeggia sulle pareti dell'ufficio di Diveroli (per non parlare della continua citazione del film di De Palma anche nei dialoghi, nella granata d'oro con su scritto "Il mondo è tuo", persino nell'appartamento in cui si trasferisce David a un certo punto) e diventa sempre più smaccata mano a mano che il film procede, arrivando a scomodare inquadrature Scorsesiane durante il momento del confronto nel diner e adeguando persino costumi e colonna sonora, cose che rendono Trafficanti un film ben fatto ma in qualche modo "vuoto", più di forma che di sostanza. Fortunatamente, l'alchimia tra i due protagonisti è godibile ed intrattiene lo spettatore (se dobbiamo dare retta al mio "sonnometro" il film cala terribilmente di ritmo proprio nel momento in cui David ed Efraim tentano il colpaccio in Albania, forse perché i due personaggi si trovano ad interagire solo via telefono), anche perché Teller e Hill si compensano alla perfezione: tanto è serio e posato il primo, con qualche concessione allo stile gangsta dato dall'entusiasmo per l'abbondanza di denaro, quanto è debordante ed insopportabile il secondo, con l'abbronzatura posticcia, la totale mancanza di rispetto per le donne e quella risatina fasulla che da sola basterebbe a procurargli mazzate nei denti da qui all'eternità. Deludente il cammeo di Bradley Cooper che, per quanto sia sempre incredibilmente gnocco, nei panni del gangster misterioso è credibile quanto il Fabius di Mai Dire Gol, mentre è sempre bello vedere Kevin Pollak, qui nei convincenti panni di un farabutto ebreo che si crede più grosso di quanto non sia. Riassumendo, visti i presupposti e gli inevitabili pregiudizi Trafficanti non è malaccio ma non è neppure un film imprescindibile; potrebbe piacere a chi è interessato al genere pur non essendone appassionato mentre chi, come me, porta sempre nel cuore determinati capisaldi imprescindibili lo dimenticherà probabilmente nel giro di un giorno o due.
Del regista e co-sceneggiatore Todd Phillips ho già parlato QUI. Miles Teller (David Packouz), Jonah Hill (Efraim Diveroli), Kevin Pollak (Ralph Slutzky) e Bradley Cooper (Henry Girard) li trovate invece ai rispettivi link.
Ana de Armas interpreta Iz. Cubana, ha partecipato a film come Knock Knock. Ha 28 anni e due film in uscita tra cui Blade Runer 2049.
Nel cast compare anche il vero David Packouz, ovvero il cantante che nella casa di riposo si esibisce con Don't Fear the Reaper dei Blue Oyster Cult, mentre Efraim Diveroli non ha voluto nemmeno incontrare Jonah Hill e, anzi, ha fatto causa a produttori, regista e Warner Bros. sostenendo che la sceneggiatura si sarebbe basata sulla sua autobiografia Once a Gun Runner invece che sull'articolo di Rolling Stones Arms and the Dudes. A parte questo, se Trafficanti vi fosse piaciuto recuperate The Wolf of Wall Street, American Hustle, Quei bravi ragazzi e Scarface. ENJOY!
Me lo aspettavo scemotto alla "Masterminds", invece lo trovato molto più "serio" (nel senso lato della parola). E' stata una bella sorpresa.
RispondiEliminaMe lo aspettavo scemo anche io ma, nonostante tutto, gli ho preferito altri esponenti del genere. Comunque Jonah Hill si riconferma un grande :)
EliminaIo lo evito volentieri.
RispondiEliminaAhaha dici che non è il tuo genere? :P
EliminaNon è proprio il mio genere, ma tutto sommato lo lascerei come visione leggera e senza troppe pretese. Ma che davero davero a Bradley Cooper fanno fare pure il cammeo? Per me comunque lui è sempre evitabile. =P
RispondiEliminaDire che Bradley Cooper è evitabile è come dire che Jonas Hill è figo, dai! :P
EliminaScherzi a parte, come visione disimpegnata ci sta, su!
il film è godibile quanto mediocre, secondo me todd philips dovrebbe tornare a fare commedie piene...
RispondiEliminaSicuramente sarebbe più nel suo ambiente. Per il resto, pensavo molto ma molto peggio.
EliminaA me è piaciuto decisamente.
RispondiEliminaNon sarà niente di mai visto, però è riuscito a coinvolgermi dall'inizio alla fine, e quindi per me è già molto. :)
Avrei detto che Trafficanti non fosse un film cannibale, e invece... :P
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