Ammiccava sulla home page di Netflix da qualche tempo e in questi giorni mi sono decisa a vedere Polar, diretto dal regista Jonas Åkerlund.
Trama: un killer a un passo dalla pensione diventa il bersaglio dei suoi colleghi più giovani, ingaggiati dal suo ex datore di lavoro.
Dico la verità. L'unico motivo per cui ho recuperato Polar è stato per prepararmi al film Lord of Chaos, sempre diretto da Jonas Åkerlund, e anche perché di tamarreidi a base di killer à la John Wick non ce n'è mai abbastanza. Però Polar è dannatamente sfacciato, porca miseria, supera la barriere del cattivo gusto come farebbe Dominic Toretto sparato su una delle sue pimpatissime macchine, col triste difetto di ammosciarsi un po' all'inizio e anche un po' alla fine. Protagonista del tutto è tale Black Kaiser, killer quasi pensionato che vorrebbe solo ritirarsi a vita privata incassando l'assegno milionario promesso dalla sua "ditta"; la gabola dietro a questo contratto vantaggiosissimo, pure troppo, per un dipendente, è che il boss della ditta, una creatura che è un incrocio tra Jabba the Hutt, il Dr. Male e uno slime, prima dell'inizio della pensione si premura di far secco il dipendente, reincassando così il vile denaro. Gli esattori di tale somma sono un branco di ragazzetti killer tagliati con l'accetta, dalle spiccate personalità che variano da "zoccolona matta come un cavallo" a "orientale pericolosissima" passando per "gigante muto" fino ad arrivare a "roscio insignificante" e "belloccio con velleità di capo", tutti lanciati contro il Black Kaiser e introdotti da scritte fighissime in sovrimpressione, tutti sacrificati a quello che, da metà film in poi, diventa il fulcro della vicenda, ovvero l'amicizia tra il protagonista e la sfigatissima vicina di casa. Per dire, per scatenare John Wick bastava la morte del cane, qui *ehm* il cane meglio dimenticarlo e passare direttamente al rapimento di una povera disadattata, ché Black Kaiser è ancora più solitario, duro, fuori dalla realtà e vecchio di quanto non fosse il buon John, benché dotato della stessa fissità facciale e dello stesso fisico impenetrabile a proiettili, coltellate, pinze, uncini, schegge di vetro, robe.
Per essere una produzione Netflix, il "bello" di Polar è che ci da giù pesantissimo, tanto che al confronto il pluricitato John Wick è un film di Bergman. All'interno della cornice ipercinetica e pop della regia di Jonas Åkerlund (il quale si è fatto le ossa con video come QUESTO, QUESTO , QUESTO ma anche QUESTO, giusto per dare un'idea), un trionfo di colori saturatissimi, casino ed esagerazioni visive, succede davvero la qualunque. Intanto, se fossi una femminista convinta, direi che il corpo femminile qui subisce una mercificazione fuori scala, tra terga inquadrate a distanza ravvicinata e (gratuitissime) scene di sesso matto e disperatissimo che 50 sfumature scansati, poi c'è proprio il gusto del sangue e della gente che muore sparata malissimo, per non parlare della lunga sequenza di tortura ai danni del povero Mads Mikkelsen, mostrata con abbondante dovizia di particolari e secchiate di liquido rosso. All'attore danese spetta l'ingrato compito di privarsi di ogni espressione facciale e offrire il suo fisico massiccio all'azione, col risultato che sì, Polar è sicuramente più efferato e trash di John Wick, ma la presenza di Keanu Reeves assicurava quelle coreografie viUlente che tanto mi avevano affascinata nel primo capitolo, mentre qui Mikkelsen spara e basta (però gli piace parecchio mostrarsi nudo). Gli attori di contorno sono tutti delle macchiette sopra le righe, come scritto sopra, sembrano quasi giocare a chi confeziona il personaggione più da facepalm (SPOILER: vincerebbe il povero Richard Dreyfuss, almeno a livello "tristezza". Ma siccome pare che il grande vecchio abbia diretto alcune delle scene di tortura, direi che la palma va a Johnny Knoxville), e di fatto vedere Vanessa Hudgens che si impegna per dare serietà e profondità al proprio personaggio fa un po' ridere ma tant'è. Comunque, difetti a parte, Polar indubbiamente intrattiene e diverte per tutta la sua durata, tanto da risultare perfetto per una serata a base di bieca ignoranza condita da esplosione di retine e cervello.
Di Mads Mikkelsen (Duncan Vizla/Black Kaiser), Vanessa Hudgens (Camille) e Richard Dreyfuss (Porter) ho già parlato ai rispettivi link.
Jonas Åkerlund è il regista della pellicola. Svedese, ha diretto anche il film Lords of Chaos. Anche sceneggiatore, produttore, attore e stuntman, ha 54 anni.
Katheryn Winnick interpreta Vivian. Canadese, ha partecipato a film come Uomini di parola, La torre nera e a serie quali Psi Factor, Relic Hunter, Oz, CSI: Miami, CSI: NY, Criminal Minds, Dr. House, CSI - Scena del crimine e Bones. Anche produttrice e regista, ha 42 anni.
Matt Lucas interpreta Blut. Inglese, ha partecipato a film come Shaun of the Dead, Alice in Wonderland, Paddington e a serie quali Little Britain, Little Britain USA e Doctor Who; come doppiatore ha lavorato in Astro Boy. Anche sceneggiatore, produttore, regista e compositore, ha 45 anni e due film in uscita.
Robert Maillet interpreta Karl. Ex wrestler canadese conosciuto col nome d'arte di Kurrgan, ha partecipato a film come 300, Sherlock Holmes, Pacific Rim, Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet, Deadpool 2 e a serie quali C'era una volta e The Strain. Ha 50 anni.
Johnny Knoxville (vero nome Philip John Clapp) interpreta Michael Green. Americano, creatore di Jackass, lo ricordo per film come Men in Black II, Hazzard e Comic Movie, inoltre ha lavorato come doppiatore in SpongeBob Squarepants. Anche sceneggiatore e produttore, ha 48 anni e due film in uscita.
Se Polar, tratto dall'omonima web serie a fumetti e graphic novel della Dark Horse, vi fosse piaciuto recuperate il pluricitato John Wick e aggiungete Atomica bionda e Kick Ass. ENJOY!
La trashata di cui sento il bisogno, vedrò presto.
RispondiEliminaE poi ho una cotta mostruosa per la Hudgens, ma pure per Mads Mikkelsen, eh.
Mikkelsen rischia di deluderti in questo film. La Hudgens, così dimessa, quasi non sembra lei.
EliminaIo lei l'avevo trovata bravissima, ma davvero, nel Cacciatore di donne. Peccato sia a corto di ruoli.
EliminaIo non l'ho visto, però... Cage + Cusack? Ti piace vincere facile XDXDXD
EliminaContinua ad ammiccare anche sul mio Netflix e prima o poi lo guarderò, anche per il tuo stesso motivo... Ancora per me Akerlund è più che altro il batterista dei Bathory, comunque :D
RispondiEliminaIo non conosco quella scena musicale ma tra qualche giorno parlerò di Lords of Chaos e Akerlund tornerà in pole position!
EliminaHo visto i primi venti minuti e ho spento tutto. Netflix con le produzioni originali arranca nove volte su dieci. Esteticamente una delle cose più brutte che ho visto negli ultimi cinque anni
RispondiEliminaBwahaahh ma perché non apprezzi la tamarreide u.u
EliminaIn quello, vince tutto.
Ma Polar sta per l'ambientazione e il luogo? Se sì allora devo stare al caldo per vederlo :D
RispondiEliminaPer nessuno dei due, in verità. o__O In effetti è un titolo che non ho capito XD
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