mercoledì 26 febbraio 2014

12 anni schiavo (2013)

Aspettando la fatidica notte degli Oscar sono riuscita a recuperare anche l'attesissimo 12 anni schiavo (12 Years a Slave), diretto nel 2013 dal regista Steve McQueen e tratto dall'omonima biografia di Solomon Northup.


Trama: Solomon Northup è un violinista di colore che viene rapito con l'inganno, privato dell'identità e venduto come schiavo. La sua terribile odissea testimonierà orrori indicibili e ben pochi momenti di serenità...


L'anno scorso c'erano Django Unchained e Lincoln a raccontare, ognuno a modo loro, la terribile vergogna dello schiavismo americano, quest'anno ci sono 12 anni schiavo e The Butler (per quanto quest'ultima pellicola affronti un tema diverso ma altrettanto vergognoso, quello della segregazione razziale), segno che l'America continuerà ancora per molti anni e, si spera, secoli a ricordare uno dei suoi momenti più bui. Steve McQueen è un englishman in New York, per così dire, e ciò gli ha consentito di realizzare 12 anni schiavo senza ricorrere a patriottismo o sermoni buonisti e focalizzando l'attenzione, molto semplicemente, su un uomo. Non sull'umanità in generale ma su un uomo anche troppo ingenuo e gentile che, suo malgrado e senza un perché, viene spogliato dell'identità, trasformato letteralmente in un oggetto e privato di una famiglia, di una casa, della dignità che dovrebbe essere propria di ogni essere umano. Senza fare sconti, il regista ci mostra il tortuoso cammino di Solomon Northup verso una libertà bramata ma irraggiungibile, un agghiacciante viaggio fatto di stupore, rabbia, paura, ribellione, diffidenza e, soprattutto, triste rassegnazione, dove non esistono eroi che si battono per una giusta causa ma solo persone crudeli o timorose e campi “minati” dove l'insidia si nasconde dietro ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo. 12 anni schiavo è un film d'orrore ben più efficace di ogni pellicola di genere perché la morte e la paura diventano compagne di Solomon dal momento stesso in cui viene rapito e, automaticamente, si insinuano nell'animo dello spettatore che non può fare a meno di immedesimarsi nel protagonista e in tutti i suoi sfortunati compagni.


Steve McQueen costruisce un affresco soffocante ed inquietante e lo fa innanzitutto partendo dalle immagini, sia quelle terribili che si imprimono indelebilmente nella mente dello spettatore sia quelle di "raccordo". Mi ha particolarmente colpita, infatti, il modo in cui i luoghi dove viene condotto Solomon non vengano mai mostrati per intero; all'inizio vediamo una cella e il cortile di una prigione (con Washington che, beffardamente, si staglia sullo sfondo ad indicare quanto sia lontana ma allo stesso tempo vicina la salvezza), poi l'interno di un'imbarcazione e, soprattutto, l'acqua del fiume, ripresa in modo quasi ossessivo, dopodiché boschi, campi sterminati e interni di abitazioni. Gli occhi degli schiavi non si posano mai sul cielo o su orizzonti ampi, perché il loro mondo viene brutalmente delimitato dai confini imposti dal padrone e dalla consapevolezza di dover non vivere, ma sopravvivere un giorno dopo l'altro. Diversamente da quanto succedeva col pornografico La passione di Cristo, inoltre, McQueen non indugia sui corpi martoriati e frustati, sebbene il sangue non manchi, come conferma il terribile piano sequenza che documenta la punizione di Lupita Nyong'o, bensì si sofferma sulla violenza psicologica e sull'orrore di chi accetta simili atti come parte della propria quotidianità, come quando il protagonista viene lasciato appeso a una corda per l'intera giornata mentre alle sue spalle i bimbi giocano. Ad accompagnare queste sequenze scioccanti ce ne sono altre più "sottili" ma non per questo meno angoscianti e la mia preferita, in tal senso, è quella che mostra il confronto notturno tra Solomon ed il crudele Epps, costruita con maestria e degna di comparire nel più teso dei thriller per la sua capacità di lasciare lo spettatore col fiato sospeso.


Un'altra scena bellissima è quella in cui Solomon, finalmente, si unisce agli altri schiavi nel canto, forse per disperazione, forse perché ormai è riuscito a perdere completamente la sua individualità; il primo piano di Chiwetel Ejiofor è incredibilmente intenso e l'attore, bravissimo per tutta la durata della pellicola, qui tocca indubbiamente l'apice della sua interpretazione. Lo stesso vale per ogni attore presente in 12 anni schiavo, fenomenali tutti tranne Brad Pitt, che compare pochissimi minuti in un ruolo fondamentale ma esibendo un fastidiosissimo accento fasullo. Purtroppo lui è l'unica guest star a deludere perché, differenza di The Butler che sfoderava assi, re e regine come se piovessero, sprecandoli, in 12 anni schiavo anche i piccoli ruoli di Paul Giamatti, Paul Dano e Benedict Cumberbatch  diventano importantissimi ed indimenticabili. A farla da padrone e mangiarsi l'intero cast però è il cattivissimo, disgustoso Fassbender che, in tempo zero, è riuscito a farsi perdonare quello scherzo della natura che era The Counselor, ma anche le interpretazioni di Sarah Paulson (se Jessica Lange in American Horror Story le ha insegnato qualcosa, è stato come interpretare una stronza di prim'ordine!!) e della commovente Lupita Nyong'o sono a dir poco incredibili. Insomma, avrete capito che 12 anni schiavo è un film che mi è piaciuto molto e che ho apprezzato soprattutto, come già era successo con Dallas Buyers Club, per l'onestà con cui si rapporta allo spettatore, senza cercare di accattivarselo ma conquistandolo con una storia già di per sé terribile, che non necessita di essere "gonfiata" ulteriormente. Non è magari il capolavoro che mi aspettavo e patisce di qualche ingenuità, ma è sicuramente un film che VA visto, senza se e senza ma.


Di Dwight Henry (Zio Abram), Quvenzhané Wallis (Margaret Northup), Paul Giamatti (Freeman), Benedict Cumberbatch (Ford), Paul Dano (Tibeats), Michael Fassbender (Edwin Epps) e Brad Pitt (Bass) ho già parlato ai rispettivi link.

Steve McQueen (vero nome Steve Rodney McQueen) è il regista della pellicola. Inglese, ha diretto film come Hunger e Shame. Anche sceneggiatore, attore e produttore, ha 45 anni.


Chiwetel Ejiofor interpreta Solomon Northup. Inglese, ha partecipato a film come Love Actually, Melinda e Melinda, Serenity, I figli degli uomini, Parla con me, American Gangster, 2012 e Salt. Anche regista e sceneggiatore, ha 37 anni e due film in uscita.


Sarah Paulson (vero nome Sarah Catharine Paulson) interpreta la Signora Epps. Incredibile interprete di tre gloriose stagioni di American Horror Story, la ricordo per film come What Women Want, Bug, Serenity, The Spirit, Mud e altre serie come American Gothic, Nip/Tuck, Grey’s Anatomy e Desperate Housewives. Ha 40 anni e un film in uscita.   


Alfre Woodard interpreta la Signora Shaw. Americana, ha partecipato a film come S.O.S. Fantasmi, 4 fantasmi per un sogno, Mumford, Lost Souls – La profezia e a serie come Frasier, Desperate Housewives, Grey’s Anatomy e True Blood. Anche produttrice, ha 62 anni e tre film in uscita.


Garret Dillahunt interpreta Armsby. Americano, ha partecipato a film come Non è un paese per vecchi, L’ultima casa a sinistra, Cogan – Killing Them Softly, Looper- In fuga dal passato e a serie come NYPD, X-Files, Millenium, CSI: NY, The 4400, E.R. – Medici in prima linea, Numb3rs, Terminator: The Sarah Connor Chronicles, Criminal Minds, CSI – Scena del crimine e Lie To Me. Ha 50 anni e tre film in uscita.


Il film ha ottenuto ben nove nomination all'Oscar: miglior film, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista (Michael Fassbender), migliore attrice non protagonista (Lupita Nyong'o), migliori costumi, miglior regia, miglior montaggio, miglior scenografia e miglior sceneggiatura non originale. Leggenda vuole che il bravissimo Chiwetel Ejiofor abbia tentennato fino all'ultimo e rifiutato il ruolo di protagonista perché non si sentiva all'altezza, mentre la cattivissima Sarah Paulson è stata praticamente "scelta" dalla figlia del regista, inquietata dalla registrazione del suo provino. A parte queste facezie, se 12 anni schiavo vi fosse piaciuto, recuperate anche Django Unchained, The Help, The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca, Amistad e magari lo storico sceneggiato Radici. ENJOY!!

23 commenti:

  1. secondo me è il candidato più autorevole alla vittoria nella notte degli Oscar ma lo ritengo un passo indietro nella carriera di McQueen...forse un po' condizionato dall'industria hollywoodiana....

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    1. Non posso ribattere visto che è il primo film di McQueen che vedo... spero solo che, come temo, non rubi l'Oscar al mio amato Martin!!

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  2. Concordo in pieno: non un Capolavoro, ma un film assolutamente da vedere e ricordare.

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  3. sono assolutamente d'accordo. dici bene quando dici che è un film d'orrore (e d'orrori assortiti) e dici bene quando dici che brad pitt è l'unico non all'altezza del resto del fenomenale cast.
    mamma mia che schiappa di attore è diventato da quando sta con la jolie :D

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    1. Ma più che altro Bradano l'ho trovato incredibilmente forzato nell'interpretazione e nell'accento... non so, è come se io imitassi un napoletano! XD
      Per il resto, voto 11!

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  4. Mammamia Brad Pitt ma che c'azzeccava???
    Per il film, spero di vederlo prima della nottatona degli Oscar...*_*

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    1. Guardalo perché ne vale la pena... anche se io tifo sempre The wolf of Wall Street!! *-*

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  5. Lone Survivor mi ispira poco, sono sincera. Preferirei Snowpiercer ma dalle mie parti, neanche a dirlo, non è uscito! ç_ç

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  6. Chiwetel Ejiofor <3
    Ho preso il libro, non vedo l'ora di fare la combo lettura-visione :)

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  7. Mioddio Bolla sono io, Ilaria, ho commentato con l'account di mio padre lol

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    1. Ahahaah muoioooo XDXD
      Ciao AMMora!!
      E io non vedo l'ora di leggere la recensione combinata se la farai :)

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  8. Allora leggerò la tua recensione volentieri!
    Io purtroppo dovrò aspettare mesi prima di vederlo...

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  9. QUesto penso che lo vedrò questa estate al cineforum, adesso non posso andare al cinema.
    Ma questi capolavori per fortuna li passano

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  10. Non nego che sono curiosissimo di sapere chi li vincerà sti dannati oscar...

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  11. Non un capolavoro, ma comunque bello, anche se per certi versi Pitt è il problema minore, a mio modesto parere. Fassbender immenso, comunque.

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    1. Indubbiamente il personaggio di Pitt è fondamentale, ma lui non mi è comunque piaciuto.
      Comunque sì, un bellissimo film!

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  12. boh tutti dite che è un bel film ,ma non il massimo, che poteva essere meglio ecc, a me è piaciuto moltissimo e lo preferisco a wolf of wall street (che trovo cmq molto bello).
    McQueen gira IMHO il suo film migliore

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    1. Eh, sarà che per argomento e stile preferisco The Wolf. Ma tanto alla fine anche all'Academy hanno preferito 12 anni schiavo! ç_ç

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  13. L'ho visto ieri per la prima volta e mi è piaciuto moltissimo!

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    1. Bene, sono molto contenta! Per me però non è ancora arrivato il momento di riguardarlo :P

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