domenica 19 giugno 2011

ESP - Fenomeni paranormali (2010)

Lo spettatore accorto, quale io pensavo di essere, dovrebbe riuscire a riconoscere le “bufale” lontane un miglio. Un titolo italiano ignorante, per esempio, è simbolo di un adattamento fatto a tirar via, l’uso di uno pseudonimo che nasconda i registi è un altro indizio di fregatura quasi assicurata, locandine praticamente identiche a quelle di altri film simili sono l’ultimo, inequivocabile segnale di allarme rosso. E nonostante tutto, sono ovviamente andata a vedere ESP – Fenomeni paranormali (Grave Encounters), diretto nel 2010 dai Vicious Brothers.


Trama: allo spettatore vengono mostrate le ultime ore di girato dell’ultimo episodio di ESP – Fenomeni Paranormali, un programma dove un gruppetto di “investigatori” cerca di documentare la presenza di attività paranormali in luoghi che si presuppone siano infestati. Come scritto sulla locandina: “cercavano le prove… e alla fine (ahiloro) le hanno trovate…”.


Innanzitutto, lasciatemi il sommo piacere di massacrare il titolo italiano. ESP. Extra Sensorial Perceptions. Percezioni Extrasensoriali, ovvero tutte quelle facoltà come telepatia, precognizione, chiaroveggenza, che consentono di vedere qualcosa che vada oltre i cinque sensi che ogni essere umano dovrebbe possedere. I fenomeni paranormali c’entrano come i cavoli a merenda, ché non è il fantasma o l’apparizione o la sedia che si sposta e mi prende in piena faccia a farmi urlare al miracolo e farmi correre dagli amici a dire: “guardate, ci ho il potere e-esseppì, oh!!”. No. Ma si sa, la distribuzione italiana ha fatto anche di peggio e con film migliori, quindi si potrebbe sorvolare sulla cosa. Dunque è con ancor più sommo piacere che massacrerò la pellicola in sé.


The Vicious Brothers. I Fratellini depravati. Uuuh, ho già i brividi. Con un nome così, minimo minimo mi devi sfornare qualcosa che al confronto lo Human Centipede è un episodio dei Teletubbies. E invece mi propini una cosetta come ESP. Un’accozzaglia di luoghi comuni, un minestrone di tutti gli ultimi famosi mockumentary horror senza neppure la pretesa di essere verosimile. E la cosa fa rabbia perché a me, sotto sotto, questi pseudodocumentari piacciono proprio per il paradosso di mostrare una cosa assurda in maniera verosimile, mi fanno un sacco paura, soprattutto quando ci sono delle scene con la visione notturna virata in verde (tecnica che, ho scoperto, è l’ultimo spauracchio dopo i pagliacci, i burattini e le bambole, l’unica cosa in grado di farmi guardare il film con un occhio aperto e uno chiuso), quando aspetto il colpo di scena che viene dilatato all’infinito, quando mi si chiudono ermeticamente le vie respiratorie tanto mi immedesimo nella povera giornalista inseguita dagli zombie in un caseggiato buio, per dire. E perché dunque non dovrei apprezzare ESP, che inizia come una puntata di Mistero (ci sono persino Raz Degan e il mago Casanova, cialtroni uguali!!), continua citando il Maryland e intervistando “testimoni” come in The Blair Witch Project, e va avanti strizzando l’occhio a Rec infilando qua e là fantasmi di pazienti zombie? Perché i Vicious Brothers annullano ogni realismo residuo tirando fuori la storia della bolla spazio – temporale, il che significa che i protagonisti del film non riescono più ad uscire dall’ospedale psichiatrico, che si trasforma in un labirinto dove il tempo non passa più. Mavvaffancuore, e allora chi, come, dove e quando soprattutto ha potuto ritrovare il materiale girato da quei poveri sfigati?


Ma fosse solo quello! Passi gli attori, anche se un paio di loro sono semplicemente ridicoli, e sto parlando del sensitivo (un incrocio tra Michael Jackson prima maniera e Giucas Casella, impossibile non ridere ad ogni sua apparizione) e dell’unica ragazza, che in parecchie inquadrature assume l’espressione tipica della tossica in botta, ma non posso ignorare lo spudoratissimo e inutile plagio di una marea di horror più o meno conosciuti. Capisco che ovvi rimandi a The Blair Witch Project e Rec siano inevitabili, però qui si esagera: la ragazza che invoca la mamma (“E vorrei chiedere scusa a mia madre… a mio padre” diceva una volta la ragazza sperduta nel bosco in cerca della Strega di Blair…)?  La vasca colma di sangue che inghiotte uno dei malcapitati, ripresa peraltro con la visione notturna (STESSA inquadratura di Rec 2)? Il primo incontro con i malati/zombie (STESSA inquadratura col cadavere vestagliato e ciondolante che introduceva la “abuela” di Rec)? Le manine che, santo cielo!, spuntano dai soffitti per ghermire i protagonisti (questo mi ha ricordato Paganini Horror)? Queste sono solo le “citazioni” (e chiamiamole così…) più evidenti, ma tutto l’impianto pesca ampiamente dall’orrendo Dark Floors dei Lordi (e diciamo che per citare IL film dei Lordi devi essere messo malissimo!!), e inoltre vengono infilate cose assolutamente stupide e gratuite, come la magia nera alla fine, il trucco dei fantasmi identico a quello dei personaggi di film espressionisti come Il gabinetto del Dottor Caligari (si sa che negli anni ’20 la moda dei manicomi era avere la faccia bianchissima e strati di kajal spessi tre dita attorno agli occhi, ma la cosa esilarante è che se diventi pazzo nel 2011, automaticamente ti ritrovi con lo stesso look, almeno secondo i Vicious Brothers!!) e, dulcis in fundo, il fumo nero di Lost. Sì, quello che passava e portava via la gente. E’ lo stesso, fidatevi, fa lo stesso rumore ticchettante. Non a caso è l’effetto speciale migliore di un horror che, nel 2011, non riesce a nascondere il fatto che le manine che spuntano dai muri sono palesemente fasulle. E per l’amor di Dio la finisco qui, che non ne posso più di ricordare immagini di questo filmaccio. Con i miei poteri ESP, e la sola imposizione delle mani, vi suggerisco di NON vederlo.  

The Vicious Brothers, al secolo Colin Minihan e Stuart Ortiz sono i registi, sceneggiatori e responsabili del montaggio del film. Entrambi americani e venticinquenni, questa è la loro prima collaborazione, anche se Ortiz aveva già lavorato in campo televisivo come aiuto regista per un episodio della seconda stagione di Masters of Horror.


Ammazza che facce da pEErla....!

Sean Rogerson interpreta Lance Preston, il presentatore di ESP – Fenomeni paranormali. Attore canadese la cui carriera, almeno finora, è stata prevalentemente legata alla tv, lo ricordo per aver partecipato ad episodi di Tru Calling, La zona morta, Supernatural e Smallville. Ha 34 anni.


Juan Riedinger interpreta Matt, il tecnico. Canadese, ha partecipato a film come Black Christmas  - Un Natale rosso sangue, Alien vs Predator 2, Il corpo di Jennifer (interpretava uno dei musicisti strepponi) e ad episodi di serie televisive come Smallville e Supernatural. Anche regista, produttore e sceneggiatore, ha 30 anni e due film in uscita.


Mackenzie Gray interpreta Houston, il “sensitivo”. Presenza (involontariamente?) comica del film, ha partecipato a Parnassus e a episodi delle serie Nikita, Oltre i limiti, Supernatural e Smallville. Canadese, anche produttore, ha 54 anni.


E ora vi lascio al trailer originale del film... ENJOY!


2 commenti:

  1. Beh un commento lo meritava questo, ma uno negativo (naturalmente non per la recensione ma per il film) :P Pensa che ho visto anche il sequel che ho leggermente preferito a questo primo capitolo, abbastanza indecente :)

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    1. Lo dite tutti che il secondo è meglio... ci devo crederci? al momento ho altre priorità comunque grazie del salvataggio!! :)

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