martedì 7 novembre 2017

Lars e una ragazza tutta sua (2007)

Era in lista da qualche mese e, dopo tanto, sono riuscita a recuperare Lars e una ragazza tutta sua (Lars and the Real Girl), diretto dal regista Craig Gillespie nel 2007.


Trama: Lars è un ragazzo talmente timido ed introverso da sfociare nel patologico e i rapporti con fratello, cognata e colleghi di lavoro sono praticamente inesistenti. La sua vita però cambia con l'arrivo di Bianca, una ragazza molto particolare...



Qualche tempo fa mi è capitato di incappare in una di quelle solite trasmissioni assurde su Fuffa TV (Real Time o Cielo, ora non rammento), nella quale si parlava delle perversioni sessuali degli inglesi. Nel corso di questa trasmissione è stato nominato un distinto signore che da anni vive assieme alla sua bambola gonfiabile, portandola in giro e vestendola come se fosse una persona normale e mi sono così ricordata dell'esistenza di Lars e una ragazza tutta sua, film di cui avevo sempre sentito parlare bene e che ho proposto immantinente al Bolluomo. A dirla tutta, Mirco non ne è rimasto particolarmente entusiasta mentre io sono uscita dalla visione deliziata e con una gran voglia di pizzicare le guanciotte paffutelle di Ryan Gosling, protagonista a dir poco perfetto. Posso però capire che Mirco si sia rotto un po' le scatole guardando questo film, in quanto Lars e una ragazza tutta sua è una di quelle pellicole dal sapore indie molto spiccato, debitrice di atmosfere alla Wes Anderson, Michael Gondry o Spike Jonze, fatta di lunghi silenzi e dialoghi non proprio terra terra, popolata soprattutto da personaggi peculiari e afflitti da problemi apparentemente ben lontani da quelli di noi comuni mortali. Apparentemente, perché il trauma del povero Lars è comprensibile quanto la sua scelta di affrontarlo isolandosi dal mondo e a reagire con sacro terrore ad ogni tipo di relazione sociale, dalla semplice conversazione casuale ad una ben più complicata cena in famiglia; il suo tentativo di crearsi un mondo ideale con una "ragazza" perfetta e completamente dipendente da lui è la naturale risposta alla morte della madre, alla distanza emotiva del padre, ad un fratello che ha scelto di farsi la propria vita, ad un mondo insomma sul quale non ha mai avuto il controllo e che, a quanto pare, non ha mai avuto bisogno di lui. Il percorso affrontato nel corso del film dal personaggio per prendere coscienza non solo di sé ma anche di chi lo circonda passa per momenti surreali di comicità mai greve (nonostante l'argomento trattato), dialoghi introspettivi durante i quali Lars si confronta principalmente con una psicologa, a sua volta "psicanalizzata" da lui, e momenti più commoventi, che innescano nello spettatore un'incredibile empatia non solo con Lars ma anche con "la ragazza tutta sua" del titolo, un po' come succede agli increduli abitanti di una cittadina che ricorda tanto quelle portate su schermo da Lasse Hallström.


E se una delle attrici alle quali ci si affeziona di più proprio tanto attrice non è, la cosa certa è che Ryan Gosling offre un'interpretazione stupenda (Madonna, cosa non è la sequenza dell'orsacchiotto!!), ben lontana da quei ruoli di duro un po' sbruffone o affascinante rubacuori ai quali ci ha abituati nelle pellicole che sarebbero venute dopo Lars e una ragazza tutta sua. Anzi, oserei dire che questo è il Ryan Gosling che ho preferito finora, stralunato, timido e pacioccone, con quei lampi di testarda picca infantile capaci di renderlo ancora più delizioso, al punto che verrebbe voglia di abbracciarlo (o forse meglio di no, lo infastidirebbe!). A fargli compagnia c'è un cast di attori e caratteristi praticamente perfetto, tutti personaggi capaci di bucare lo schermo anche solo per un paio di minuti, anche se il mio cuore è andato alla "bruttina" Margo, invaghitasi dell'uomo più difficile della terra e impossibilitata a competere con una ragazza che, effettivamente, non ha un difetto che sia uno. A completare l'atmosfera un po' malinconica della pellicola concorrono delle musiche molto belle (tra le altre, This Must Be the Place dei Talking Heads è stata scelta da Ryan Gosling proprio per la peculiare scena del ballo) e un gusto per i costumi e le scenografie, naturali e non, capace di trasformare una cittadina canadese in qualche remoto luogo della Svezia o di qualche altra freddissima nazione del nord. Come si sul dire, mani fredde cuore caldo e Lars e una ragazza tutta sua cuore ne ha in abbondanza, non perdetelo assolutamente!


Del regista Craig Gillespie ho già parlato QUI. Ryan Gosling (Lars Lindstrom), Emily Mortimer (Karin) e Patricia Clarkson (Dagmar) li trovate invece ai rispettivi link.

Paul Schneider interpreta Gus. Americano, ha partecipato a film come Elizabethtown e a serie quali Channel Zero. Anche sceneggiatore, regista e produttore, ha 41 anni.


Kelli Garner interpreta Margo. Americana, ha partecipato a film come The Aviator, Horns e a serie quali Buffy l'ammazzavampiri, inoltre ha lavorato come doppiatrice in American Dad!. Ha 33 anni e un film in uscita.


Se Lars e una ragazza tutta sua vi fosse piaciuto recuperate Lei, Se mi lasci ti cancello, Lost in Translation e magari anche Harold e Maude. ENJOY!

24 commenti:

  1. Ai tempi, l'ho amato molto.
    E, davanti a un Her, ci ho ripensato tantissimo.
    Spero di rivederlo ora, che son passati già dieci anni. :)

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    1. E' davvero un film carinissimo, da Gosling non mi aspettavo un'interpretazione così toccante :)

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  2. Quanto ho amato questo film. Tutto, fin nei dettagli. L'interpretazione stratosferica di Gosling, la profondità, gli spigoli. Le emozioni strozzate in gola che rischiano di soffocare la vita e ridurla a meccanicismi ben più insensati di quelli di Lars. Un film inaspettato e profondissimo che ha smosso pure una bruttissima persona come me, e non è facile.
    Her non mi è piaciuto, lo ammetto. Forse c'era aspettativa, e quella è sempre tossica. Se mi lasci ti cancello è un altro gioiellino.
    E credo di essere una delle poche a non aver mai visto Lost in Translation... ai tempi ricordo di averlo noleggiato ed essermi addormentata durante la visione. Lo proporrò al mio ragazzo che sarà ben felice di disintossicarsi da un lunghissimo mese monotematico di horror :D

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    1. Lost in Traslation rispetto agli altri film citati è bello ma freddo, trattenuto, effettivamente non è facile riconoscersi nei personaggi però io alla fine mi ritrovo sempre con un magone gigante.
      Questo è altrettanto malinconico ma i personaggi li trovo più umani, più facile capire le loro sensazioni ed entrare nel circolo degli amici di Lars :)

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  3. Perché Gosling è un grande attore che fa quello che il personaggio richiede. Sempre. E scusa se metto i puntini sulle ipsilon (^▽^). Ma questo è un film che ho amato moltissimo, che palesa il talento e la serietà di Gosling. È che i quaquaraquà li voglio muti, abbi pazienza.

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    1. Gosling però lo preferisco in questi ruoli qui, un po' più "emozionali" oppure da completo minchione, come in The Wise Guys. In Blade Runner faceva la sua porca figura, mentre quando deve fare il piacione come in La La Land o Gangster Squad mi viene voglia di spaccargli in testa una statuetta, lì diventa davvero fisso come un gatto di marmo :P

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    2. Ammemipiacesempre :D Ma comprendo. Non posso più sopportare chi etichetta come un pessimo attore (dall'alto di quale esperienza attoriale, non si sa) un uomo che ha fatto tantissimi film diversi, riuscendo soprattutto nei ruoli più complessi.

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    3. Su questo ti do ragione. Può piacere o non piacere ma che non sia un attore versatile non si può dire. Poi, appunto, io l'attrice non l'ho mai fatta quindi BOH, però esprimo un opinione in base a quello che mi comunica o meno un attore: di sicuro Gosling non è un cane, ecco XD

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  4. È possibile che Ryan mi piaccia anche con qualche chiletto in più?
    A parte questo, mi manca e continuo a dimenticarmelo, ma prima o poi lo recupererò.

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    1. A me, dovessi dire la verità, Gosling piace SOLO così. Non amo gli uomini troppo perfetti :)

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  5. Uno dei pochi film così malinconici come Her che mi siano mai piaciuti ;)

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    1. A me invece questo genere di film piace parecchio :)

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  6. Uno dei primi film con Ryan che ho visto. E uno dei primi film che ho recensito in assoluto (stesso blog, stesso cuore). Il tempo è come se non fosse passato :')

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  7. Oh che bel film, e che bravo Ryan! È davvero un Her versione 1.0 (se si dice così).

    Se interessa, condivido il fatto sconvolgente che a breve potrebbero aprire bordelli del tutto legali con bambole gonfiabili, queste sì versione 2.0, diverse da quelle di Lars. L'articolo letto in proposito mi ha sconvolto, con mogli ben disposte a mandarci marito, che tanto con una bambola non è tradimento... altro che inglesi perversi!

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    1. Io però Her l'ho trovato meno coinvolgente e più triste, con un protagonista che avrei preso volentieri a ceffoni. Non è successo così col povero Lars :)

      Gesù che pena... ma più che altro: perché aprire bordelli con bambole gonfiabili? Non te ne puoi comprare una e stop? O sono bambole gonfiabili superaccessoriate? XD

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  8. Visto parecchio tempo fa, mi piacque davvero molto, lui grandissimo, un tipo di film che mi piace sempre molto. Consiglio anche Garage di Lenny Abrahamson, magari un po' diverso, ma ci può stare l'accostamento...

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    1. Garage è un film che non conosco, mi documenterò per il futuro, intanto grazie per averlo nominato :)

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  9. All'epoca lo amai parecchio. Mi hai fatto venire voglia di rivederlo 😍

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    1. Sìììì riguardalo che è tanto carino! E lui tanto puccio!

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  10. Lo ricordo! Lo trovai molto malinconico, ma anche molto tenero. Strano che non l'abbia mai ribeccato in tv.

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    1. Nemmeno io ricordo di averlo mai visto. Ma i palinsesti televisivi sono laMMerda, quindi...

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  11. Mi ispira da matti, sono quelle atmosfere hipsterone che mi piacciono da matti.

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