venerdì 10 luglio 2009

Lupin e la strana strategia psicocinetica (1974)

E’ ufficiale: io amo i giapponesi. Non esiste nulla di più trash del tentativo giapponese di fare un live action delle serie animate più famose anche perché, intendiamoci: voi ce lo vedreste un film di Sailor Moon con attori in carne ed ossa e per di più dagli occhi a mandorla, con le sgrargiantissime divisine, a saltellare a destra e manca? Beh, con Dragonball è successo anche prima dell’orrenda versione USA e, come ho scoperto neppure un mese fa, nel 1974 un regista di nome Takashi Tsuboshima decise di far diventare “umano” anche il personaggio più famoso di Monkey Punch, girando il live action Lupin e la strana strategia psicocinetica (Rupan Sansei: Nenrikichan Sakusen).

 


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La trama: Lupin è un giovane perdigiorno, a volte ladro, molto spesso donnaiolo, ignorante riguardo al glorioso passato dei suoi antenati. Un giorno vede una splendida galeotta su un furgoncino della polizia, se ne innamora e la libera, cercando per tutto il film di compiacerla per portarsela a letto. Ovviamente la donna in questione altri non è se non la Fujiko Mine dell’anime. Nel frattempo, l’ispettore Zenigata con i suoi assurdi aiutanti cerca di arrestarlo, anche senza prove, un nostalgico, bolso e vecchio Jigen cerca di indottrinarlo per far tornare in vita l’impero dei Lupin e un’organizzazione gestita dal bieco Macaroni (!) cerca di farlo fuori.


 


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La trama, come si può vedere, è solo un pretesto, del fumetto c’è poco, del cartone animato quasi nulla. Lupin è poco più che un ragazzino senza nessun interesse per i complicati e divertenti piani che hanno accompagnato i telespettatori fin dagli anni ’70 e l’unico suo scopo è ottenere l’amore sfruttando la sua psicocinesi… e qui apro una parentesi: sta fantomatica psicocinesi, tanto nominata nel film, non si capisce chi la possieda, che diamine sia, perché dia addirittura il titolo al film e soprattutto perché alla fine venga citata per introdurre delle assurde pietre di probabile origine aliena! Ma torniamo a ciò che abbonda invece nel film, oltre all’incoerenza: il trash che lo rende così meraviglioso, sostenuto da abiti al limite del kitch ed effetti speciali che avrebbero fatto ribrezzo ai Power Rangers (però le musichette sono stupende!).




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Lupin si palesa fin dall’inizio del film in un’improbabile completo bianco, lanciando bacetti a destra e manca, e con una meravigliosa quanto zamarra “L” tatuata sul petto. Fujiko, provetta “occhio di gatto” ha come arma una carta da gioco in grado, credo, di tagliare persino l’adamantio e si esibisce assieme a Lupin in siparietti comico/amorosi degni di una puntata di Love Bugs. Jigen veste un orrido completo color cammello (capace di nascondere un arsenale da far invidia a Deadpool) e in una scena riesce a mangiare usando come tavolino la tazza del cesso, unico complemento d’arredo presente in salotto, che diventa ovviamente un comodo cestino per i rifiuti una volta finito il pasto: basta tirare la catena e via!! Zenigata è la quintessenza della comicità giapponese, un omaccione infuriato ed isterico che urla ai suoi dementi aiutanti, la tipica coppia alla Fichi d’India che non capirebbe una fava neppure guardando i Teletubbies. Il buon ispettore tra l’altro manifesta una verve erotica che nel cartone gli manca, e cerca di palpeggiare una poliziotta compiacente proprio mentre guida la macchina d’ordinanza. Altre prodezze “erotiche” del film, che farebbero impallidire quelle di Lando Buzzanca (e che mi hanno fatto piegare in due dalle risate): una donnina che alla sola vista di Lupin orgasma al grido di Yamete! mentre lui la osserva esterrefatto, il rapporto tra i due, troppo esplicito per la legge giapponese e quindi “mimato” dai simboli universali del sesso maschile e di quello femminile che interagiscono tra loro, il gruppo di killer travestite da suore che imbastiscono un “sensualissimo” balletto davanti ad un Lupin particolarmente perplesso che alla fine decide di accontentarle sfoderando letteralmente gli attributi e facendole fuggire inorridite (ovviamente l’astuto Lupin riconosce la vera natura dei killer con la frase: “Siete troppo belle per essere delle suore!” … no, povero minchione, è che non esistono suore con la zeppa di 15 cm!!). Sorvolo sull’italiano di Macaroni, sul prete francese e su mille altre prodezze trash, che lascio allo spettatore il gusto di trovare… dico solo: guardatelo! Anche se Jigen non si può guardare e Goemon manca, questo è puro kitch giapponese anni ’70, neppure Mike Myers con Austin Powers avrebbe osato tanto!


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Takashi Tsuboshima è il regista della pellicola. A quel che capisco la sua carriera, che spazia dagli anni ’60 ai ’70 è costellata da film avventurosi (alcuni al limite dell’exploitation) e divertenti con qualche punta di demenzialità. E’ morto nel 2007 per cancro ai polmoni.




Yuki Meguro interpreta Lupin. L’attore ha avuto un suo momento di gloria “occidentale” ed è stato nominato addirittura agli Emmy nel 1980 per la sua interpretazione in un film televisivo, Shogun (con Richard Chamberlain e lo storico Toshiro Mifune). Ha 62 anni.


 


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Kunie Tanaka interpreta Jigen. Attore assai attivo sia nella tv che nel cinema, in quasi tutti i generi, ancora ai nostri giorni, ha partecipato alla trasposizione cinematografica di un altro manga, Maison Ikkoku di Rumiko Takahashi ed ha persino lavorato con un regista del calibro di Akira Kurosawa. Ha 77 anni.


 


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Shiro Ito interpreta l’ispettore Zenigata. Attore meno prolifico di Tanaka, ma pur sempre attivo ai giorni nostri, come ogni giapponese che si rispetti è assai versatile e alcuni suoi film sono arrivati anche in Italia, come La donna contro il racket dell’estorsione e I delitti della maschera No. Ha 72 anni.


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Hideko Ezaki, che interpreta Fujiko, ha cominciato e finito la carriera di attrice con questo film e di lei si sono perse le tracce. E ora vi lascio con quello che parrebbe il trailer della pellicola... ENJOY the trash!!




2 commenti:

  1. Oh santo cielo... l'ho visto and I survived, come recitano certe magliette XD

    Non so sinceramente da dove cominciare... qualche tratto caratteristico del cartone lo si coglie.. i pantaloni super attillati.. le mitiche scarpe.. le micro-auto della polizia con le sirene spiegate! *_*
    Poi.... poi boh, c'è un Lupin foulard-munito, un Jigen che molla il suo cappello un pò ovunque, quando si sa dal cartone che non se ne separa mai (senza non riesce a mirare)... e questo Zenigata fin troppo distratto dalle femmine, mah! : P

    Tuttavia ci sono dei picchi di trash di fronte ai quali non si può non restare commossi... uno su tutti, la scena censurata!
    quale mente malata potrebbe concertare un'idea migliore per mostrare e non mostrare?? XD

    ma l'assenza di Goemon pesa e parecchio.. manca un elemento fondamentale a bilanciare il gruppo e supportare Jigen nel cercare di tenere Lupin sulla retta via.. : P

    Menzione d'onore per il prete cattolico jappo! ai miei occhi una vera e propria attrazione turistica XD

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  2. Se pensi che, a quanto pare, il tutto era ambientato prima che il "gruppo" si formasse, ha senso che non ci fosse Goemon, visto che lui arriva nella terza o quarta puntata della prima serie del cartone, e anche nel pilot della serie lui è semplicemente un sicario che vuole uccidere Lupin!

    Quanto al prete... oddio, quelle scenette alla Gianburrasca, con lui che urla: Lupiin!! Ragazzacciooo!! XDXDXD

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