Ed eccomi qui a recensire l’ennesimo horror, anche se i fedeli lettori saranno ormai stufi di leggere post su pellicole praticamente sconosciute. Il film di oggi è From Within, diretto nel 2008 dal regista Phedon Papamichael.
Trama: una religiosissima cittadina americana viene sconvolta da un’ondata di suicidi. E così, mentre il fervore religioso dei pii e probi cittadini comincia ad alimentarsi in modo inquietante, Lindsay è l’unica a capire che qualcosa non quadra e che una forza misteriosa è responsabile delle morti…
Dopo averne visti ormai un buon numero, posso dire che gli horror sono più o meno tutti uguali. Non a caso, in Italia, soprattutto nelle sale cinematografiche, arrivano ormai solo quelli più “particolari”, che per un modo o nell’altro hanno avuto maggior successo nei paesi di produzione. E, non a caso, questo From Within non ha mai varcato i confini del nostro paese, perché in effetti è un film che può passare tranquillamente in secondo piano, ed essere evitato senza troppi rimpianti da chi, diversamente da me, non guarda qualsiasi horror a prescindere: c’è una maledizione che viene passata di persona in persona, spingendo i gli abitanti di un paesino a suicidarsi e c’è il solito gruppo di “outsiders” (nella fattispecie una famiglia accusata di stregoneria) che viene perseguitato, con il protagonista illuminato che cerca di salvare loro e sé stesso da qualcosa di apparentemente inarrestabile. Trama a parte, bisogna dire però che, rispetto alla media, questo From Within è fatto bene.
Innanzitutto è, come dovrebbe essere ogni buon horror, abbastanza inquietante. Siccome la maledizione si manifesta necessariamente in modo diverso per ogni persona, non sappiamo mai dove e come colpirà: angoli bui, specchi, stanze chiuse, sono tutti luoghi da dove potrebbe spuntare lo spirito che infesta il film, mentre corde, bottiglie di candeggina, lame, vetri rotti, sono tutte cose che potrebbero servire per un potenziale suicidio. Una varietà praticamente infinita di uccisioni, dunque, e uno spirito parecchio incazzato ed insistente, rendono From Within meno prevedibile di altri; inoltre, bisogna dire che a me fa sempre piacere vedere il bigottismo messo alla berlina, con la fede cieca che si trasforma in altrettanto cieca ottusità. Detto questo, ovvio che la pellicola non è esente da momenti di incredibile banalità, come la “confessione” del probo Pastore allo stupidissimo figlio o la figura del ragazzino “emo”, bello, maledetto ed esperto di stregoneria, che si immola per amore della pura e casta protagonista: fortunatamente tutto questo viene però surclassato da uno dei finali più belli degli ultimi tempi, che si prolunga nei titoli di coda e che mi consente di dare un voto più che sufficiente al film. Horror fan, dateci un’occhiata.
Di Thomas Dekker, che interpreta Aidan, ho già parlato qui.
Phedon Papamichael è il regista della pellicola. Sinceramente, non conosco gli altri pochi film che ha diretto, ma tra i suoi lavori come direttore della fotografia figurano Sideways, Quando l’amore brucia l’anima, Identità e The Million Dollar Hotel. Greco, anche produttore e aiutoregista, ha 49 anni e un film in uscita.
Elizabeth Rice interpreta Lindsay. Americana, ha partecipato a serie come E.R., Senza traccia, CSI e Medium. Ha 26 anni e un film in uscita.
Laura Allen interpreta la madre di Lindsay, Trish. Americana, ha partecipato a serie come Cold Case, Dr. House, Criminal Minds, The 4400, Grey’s Anatomy e CSI Miami. Ha 37 anni e un film in uscita.
Adam Goldberg interpreta Roy. Faccia conosciuta vista praticamente ovunque, lo ricordo per film come L’ultima profezia, Salvate il soldato Ryan, Déjà vu – Corsa contro il tempo e Zodiac, oltre che per aver partecipato a serie come E.R., NYPD, Friends, Oltre i limiti, Will & Grace, My Name is Earl, Joey, Medium e Numb3rs. Americano, anche produttore e regista, ha 41 anni e tre film in uscita.
Rumer Willis interpreta Natalie, la prima vittima. Se il nome non vi dice nulla, puntate l’attenzione sul cognome, visto che questa ragazzetta è la più grande delle tre figlie di Bruce Willis e Demi Moore. Mi spiace dire che la bellezza dei genitori ha dato come risultato un mostro sgraziato e streppone, una zamarra da paura che ha recitato in film come Striptease, FBI: Protezione testimoni e serie come CSI: NY, Medium e 90210. Ha 23 anni e un film in uscita.
Per la serie “Chi l’ha visto?”, il motivo per cui il Pastore Joe, ovvero l’attore Steven Culp, mi sembrava così familiare sta nel fatto che l’ho visto in parecchi episodi di Desperate Housewives, dove interpretava il marito di Bree, Rex. E dopo questa (probabilmente inutile!) informazione, vi lascio al trailer del film… ENJOY!
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