Follia, follia! Nonostante un paio di recensioni non proprio esaltanti, qualche giorno fa ho deciso di dare una chance a All Hallows' Eve, diretto e sceneggiato nel 2013 da Damien Leone. Me ne sono pentita ovviamente... ma la domanda è: perché? Continuate a leggere!
Trama: la notte di Halloween un ragazzino trova dentro il sacco delle caramelle un'antiquata VHS. Decide di guardarla assieme alla babysitter e alla sorella e davanti ai suoi occhi cominciano a scorrere le immagini di tre storie horror...
Prima che decidiate di depennarmi dalla lista dei blogger che s'intendono un minimo di horror cerchiamo di chiarire ogni equivoco: All Hallows' Eve è al 90% fuffa della peggior specie. Diretto coi piedi, recitato da gente che sapeva a malapena cosa stava facendo davanti ad una telecamera, è un'accozzaglia di cliché horror e idee tratte da migliaia di altri film di genere. L'intera operazione non è altro che l'assemblaggio di due corti diretti e sceneggiati sempre da Damien Leone ai quali, per esigenze di "metraggio", sono stati aggiunti un terzo segmento e una cornice, con un risultato a dir poco discontinuo. L'inizio, a onor del vero, prometterebbe anche bene, soprattutto grazie all'utilizzo di una colonna sonora che ricorda molto i film anni '80, scelta sensata visto che tutta la vicenda parte dal ritrovamento di una videocassetta (anche se nel 2013 è strano che una famiglia americana abbia ancora in casa un vecchio videoregistratore, ma sorvoliamo...); tuttavia, è altrettanto palese fin dalla prima inquadratura che l’indubbio entusiasmo dei coinvolti non porterà ad un’opera memorabile. Il primo spezzone visionato dall’allegro trio formato da bambini odiosi e baby sitter per sbaglio ricorda tanto un episodio della serie Buffy the Vampire Slayer, soprattutto per l’(orrendo) trucco dei mostri. Viene introdotto quello che sarà il fil rouge della pellicola, ovvero Art il clown assassino, ma per il resto è la solita storia che vede la presenza di tre sfigate senza carisma che vengono seviziate senza soluzione di continuità né un perché da una cricca di demoni deformi. La cosa che perplime maggiormente è che, durante la “cornice”, la baby sitter permetta a due ragazzini di 10 anni di guardare per intero una scena parecchio gore che coinvolge una donna incinta prima di mandarli a letto giustamente terrorizzati. No, ma brava! Se il primo episodio del film fa giusto arricciare un po’ il naso, col secondo si tocca proprio il fondo invece: un guitto travestito da alieno vaga in casa di una povera donnetta cercando di... rapirla? Mangiarla? Violentarla? Tutte e tre le cose? Non si sa ma non importa, la trama e la realizzazione di questa seconda storia "horror" sono imbarazzanti, tanto che non meritano nemmeno di essere analizzate nel dettaglio.
Quindi, torniamo all'inizio della recensione. Mi sono pentita di avere visto All Hallows' Eve? Sì... ma non perché faccia schifo. Il problema è che il terzo episodio e la parte finale della cornice, interamente incentrati sulla figura dell'abominevole clown, per quanto siano derivativi, meritevoli di denuncia per plagio da parte di Stephen King e Robert Rodriguez (pellicola rovinata alla Grindhouse per intenderci, senza ovviamente lo stile e la faccia da chiulo del messicanaccio) e tutto quello che volete, mi hanno messo addosso un'ansia tale che anche ora che scrivo devo voltarmi ogni cinque secondi e vedere se per caso l'immonda creatura non stia sogghignando alle mie inconsapevoli spalle. La bastardata di quest'ultima parte di All Hallows' Eve è che, per quanto ogni colpo di scena e twist sia ampiamente prevedibile, alla parte razionale dello spettatore sgamato subentra il fanciullino pascoliano che se la fa addosso alla vista di questo clown muto, efferato, ubiquo come l'autostoppista di Creepshow 2 e angoscioso come una cacca nel letto. Chissenefrega se i posti da dove spunta sono improbabili e se l'effetto speciale finale sarei riuscita a realizzarlo anch'io seguendo le istruzioni di Art Attack!: il maledetto Damien Leone azzecca in pieno la scelta di sfruttare il metacinema e l'abbattimento della quarta parete, regalando al povero spettatore già traumatizzato all'epoca da It (e io rientro ampiamente nella categoria) uno dei peggiori quarti d'ora della sua intera esistenza. A fronte di queste considerazioni quindi sapete una cosa? Cercando sul tubo The 9th Cirle e Terrifier, i corti di Damien Leone che hanno dato origine a All Hallow's Eve, mi sono imbattuta in parecchi commenti degli utenti che consigliavano di evitare tranquillamente il lungometraggio e limitarsi a cercare queste altre due opere. Faccio mio questo loro saggio consiglio, così eviterete di sorbirvi la vergogna aliena come ho fatto io e maledirete il giorno in cui un misconosciuto regista americano ha creato quest'inquietantissimo clown assassino.
Damien Leone è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto i corti The 9th Circle e Terrifier (da cui sono stati tratti il primo e l'ultimo episodio di All Hallows' Eve) e ha in progetto Frankenstein vs. The Mummy. E' anche artigiano degli effetti speciali e make-up artist, produttore e attore.
Nulla di particolare da segnalare ma, se All Hallows' Eve vi fosse piaciuto, converrebbe recuperare innanzitutto It e poi Ringu (se volete anche il remake The Ring ovviamente). ENJOY!
Ve bè, dai.... ti vogliamo ancora bene anche se hai visto ALL Halows Eve. ;)
RispondiEliminascherzavo.....;)
Ahahah ma ho visto fuffa ben peggiore, dai :D
EliminaHo visto tanti cosplay con quella maschera, ora capisco
RispondiEliminaMi trovassi davanti un cosplayer conciato così lo bastono, se non muoio prima io di paura, ovvio XD
EliminaAlla fine l'ho visto anche io perché non potevo farlo, dopo i tuoi commenti su faccialibro. E domani forse ne parlo pure, anche se è un po' come sparare sulla croce rossa.
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