Trama: una giovane agente immobiliare si impegna nella vendita di una casa dal misterioso passato. All'interno dell'edificio compare però una ragazza che, come scoprirà a sue spese la donna, non è quello che sembra...
Strane creature i film horror. Uno pensa di avere davanti la quintessenza della banalità e passa la prima mezz'oretta a chiedersi come possa una pellicola come At the Devil's Door anche solo rientrare in una classifica e poi, all'improvviso, tutto cambia e la risposta alla domanda arriva di botto, lapalissiana. Certo, ho capito subito che l'impianto classico della regia e del montaggio, la scelta di raccontare una storia intrecciando un paio di linee temporali diverse nonché la ricerca dell'atmosfera a scapito del gore e dello spavento fine a sé stesso poneva già At the Devil's Door su un livello superiore rispetto a quello di altri horror ma, se devo essere sincera, la trama non mi aveva presa più di tanto: tra voci sussurrate, anime vendute, possessioni demoniache e altri cliché tipici non ero riuscita ad empatizzare con le due protagoniste, troppo simili a milioni di altri personaggi passati su questi schermi, solo un po' più sfortunate ed incaute, soprattutto la giovane Hannah. E poi è arrivato, finalmente, il colpo di scena inaspettato o, meglio, un brusco cambio di prospettiva e ho continuato a guardare At the Devil's Door più serenamente, senza entusiasmarmi come ho fatto con The Babadook o Honeymoon ma comunque riconoscendo che c'è del buono in questo horror, e tanto, e questa bontà è essenzialmente racchiusa nella gestione non banale di un personaggio in particolare, oltre che nell'altro titolo con cui è conosciuto il film, Home.
Avere un posto da chiamare Casa è il fulcro da cui si dipanano tutti i destini intrecciati in At the Devil's Door. Casa è ciò che cerca la giovane, problematica Hannah, che per amore e per soldi prima fa la cosa più stupida che si possa pensare e poi decide di negare un posto dove stare all'entità che arriva a possederla; Casa è ciò che l'ambiziosa Leigh vorrebbe vendere nonostante i due proprietari abbiano palesemente qualcosa da nascondere e nonostante l'edificio sia inquietante anche senza apparizioni; Casa, infine, è quello che cerca la sorella di Leigh, Vera, una donna trinceratasi nella solitudine e nel desiderio di fuggire da una società che la vorrebbe moglie e madre e che, purtroppo, non ha un rapporto idilliaco con Leigh, anzi. Ma Casa, soprattutto, è quello che vuole il Diavolo alla porta: "He Wants to Be All of Someone" dice la vecchia amica di Hannah. Un'entità senza nome e, fondamentalmente, senza aspetto, più simile a un alieno che a un demone, che cerca un posto tutto suo coi mezzi che più gli sono congeniali, tutt'altro che amichevoli. Eppure, l'idea di Casa è talmente potente e ha così tanti significati, che alcune scelte non seguono proprio una logica, nemmeno quella della marea di film horror che ho guardato e ancora vedrò ed è proprio questo il bello di At the Devil's Door, quella scelta consapevole e semplice che conclude definitivamente il film come se ci si trovasse davanti ad un romanzo; pagine finite, storia raccontata, niente sequel, maledizioni che perdurano o possessioni reiterate. C'è del male nel mondo, c'è chi lo accetta e chi lo abbraccia consapevolmente e noi spettatori non possiamo fare altro che rabbrividire, almeno un po'.
Nicholas McCarty è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, anche compositore, ha diretto il film The Pact.
Catalina Sandino Moreno interpreta Leigh. Colombiana, ha partecipato a film come Maria Full of Grace, The Twilight Saga: Eclipse e Magic Magic. Anche produttrice, ha 33 anni e due film in uscita.
L'attrice Naya Rivera, che interpreta Vera, ha partecipato alla serie Glee mentre Ashley Rickards, che interpreta Hannah, è la protagonista della serie Diario di una nerd superstar. Detto questo, se At the Devil's Door vi fosse piaciuto recuperate The Pact (cosa che farò io) e gli altri nove horror nella lista di Lucia. ENJOY!
Aveva fregato anche me. La prima mezz'ora sembrava il solito horror demoniaco, anche se girato meglio e con un cast superiore alla media. Poi succede quel cambio di prospettiva e si ribalta tutto.
RispondiEliminaC'è solo un momento abbastanza poverello (l'ecografia) e poi fila tutto perfettamente liscio e, soprattutto, coerentissimo, fino alla fine.
Sono coerenti le scelte dei personaggi, è coerente soprattutto Vera.
Ma siamo sicuri che si stia parlando di Male?
Non voglio fare spoiler, ma a me è sembrato che avesse una connotazione più neutra.
Sì, l'ecografia (così come un paio di "violenze" invisibili) sa tanto di contentino horror messo alla bell'e meglio ma il resto non è affatto male.
EliminaPerò io la neutralità dell'entità non l'ho percepita, per me quello era davvero il Male, quello che riesce a "fregarti" sempre e comunque. Ma il bello di questo film è proprio il non esserne certi :)
Verrò linciato ma io ho preferito questo a Babadook. Anche se, pure, qui, sto finale frettoloso non mi ha convinto. Però sto regista è da tenere d'occhio, secondo me potrà riservare altre sorprese.
RispondiEliminaIo sono del "partito Babadook" ma credo che i due film non siano nemmeno paragonabili. Comunque sì, regista da tener assolutamente d'occhio! :D
Eliminahorrorino decente, però non proprio memorabile.
RispondiEliminaio l'ho già scordato del tutto e sono passate appena una manciata di settimane dalla visione... :)
L'ho trovato comunque meglio di tanta altra robetta recente (leggi: Ouija)!
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