domenica 14 giugno 2015

Lo straordinario viaggio di T.S.Spivet (2013)

Dalle mie parti ha fatto solo capolino ma ero comunque curiosa di guardare Lo straordinario viaggio di T.S.Spivet (The Young and Prodigious T.S.Spivet), diretto e co-sceneggiato nel 2013 dal regista Jean-Pierre Jeunet partendo dal romanzo Le mappe dei miei sogni (The Selected Works of T.S. Spivet) di Reif Larsen.


Trama: Il piccolo e geniale T.S. Spivet vive a Divide, nel Montana, insieme ad una sorella con ambizioni da attrice, un padre cowboy e una madre entomologa. Un giorno il bambino riceve una chiamata dallo Smithsonian Institute, che lo invita a ritirare un prestigioso premio, così  T.S. parte per un avventuroso e solitario viaggio alla volta di Washington…


Probabilmente ora mi attirerò addosso il biasimo della maggioranza dei veri blogger cinefili ma non mi vergogno di ammettere di essere una dei tanti spettatori che, all’epoca, si erano innamorati perdutamente de Il favoloso mondo di Amélie e della coloratissima, poetica e soprattutto ruffianissima (lo riconosco ma cazzumene) messa in scena di Jean-Pierre Jeunet. Poi, a dire la verità, mi ero persa Una lunga domenica di passioni e un altro film di cui ora non rammento il nome però il trailer di quello che per comodità abbrevierò in T.S. Spivet chissà perché mi aveva intrigata; forse perché mi ricordava molto le atmosfere del mio adorato Wes Anderson, forse perché ero contenta di vedere la Bonham-Carter in un ruolo non necessariamente gotico, forse perché, in generale, i racconti di formazione aventi per protagonisti dei bambini geniali mi sono sempre piaciuti. E devo dire che l'ultimo film di Jeunet, oltre ad essere molto carino, ha tenuto fede a tutto quello che mi sarei aspettata da lui, rivelandosi una visione assai piacevole. Come ho detto, si respira Wes Anderson dalla prima all'ultima lettera della sceneggiatura: T.S. Spivet vive assieme ad una strampalata famiglia di persone estremamente diverse tra loro e molto peculiari, che raramente si parlano e che, ovviamente, non riescono a superare una tragedia che è riuscita ancor più ad allontanarli, almeno in apparenza. Il piccino è dotato di un incredibile cervello, che lo spinge a consacrarsi agli hobby più strampalati rifuggendo i passatempi dei suoi coetanei e ciò fa sì che un giorno lo Smithsonian Institute decida di premiarlo per un'invenzione che potrebbe finalmente fare luce sul mistero del moto perpetuo: da questo momento comincia per T.S. un viaggio in solitaria, tra incontri piacevoli e altri meno, un viaggio che lo porterà necessariamente ad affrontare il suo senso di colpa e a capire qualcosa di più su sé stesso e la sua famiglia. Come già accadeva in Amélie, nonostante il suo aspetto coloratissimo e l'abbondanza di momenti divertenti anche questo T.S.Spivet è molto malinconico e a tratti doloroso, tanto che alla fine ho concluso la visione con un magone abbastanza difficile da buttare giù.


Tristezza a parte, T.S. Spivet è molto particolare nella sua realizzazione. Non ho letto Le mappe dei miei sogni ma da quello che ho visto in giro dovrebbe essere un ibrido tra un romanzo "classico" e un libro avventura zeppo di gadget, mappe, grafici e note a pié di pagina che costituiscono parte integrante della trama; per quel che ha potuto, mi è parso che Jeunet abbia rispettato lo spirito dell'opera originale, sovrapponendo alle immagini live action degli schemi che riassumono i piani di viaggio del protagonista, diagrammi che ne sintetizzano i pensieri, persino stralci di diario scritti a mano. La pellicola è raccontata interamente dal punto di vista di T.S., con tanto di voce narrante, sequenze dove talvolta la realtà viene filtrata dalla fantasia del bambino (cosa che porta, per esempio, gli animali a parlare) e visioni di ciò che accade all'interno della mente sua o di quella di chi gli sta accanto; in tutta sincerità, devo però dire che questo escamotage già usato in Amélie rende a tratti "posticcia" e poco fluida l'intera storia e spesso sembra che Jeunet voglia a tutti i costi ricreare le atmosfere del suo film più famoso sacrificando il sentimento alla forma, per quanto coloratissima, fiabesca ed adorabile. Passando al cast, il semi-esordiente Kyle Catlett è simpatico, carino e molto tenero; non è un'impresa facile rendere gradevole al pubblico un bimbetto saccente e anche troppo "adulto" per la sua età ma per fortuna il piccolo attore ci riesce ed è anche molto convincente nel momento in cui T.S. si fa seriamente male (cosa strana, tra l'altro, per questo genere di film!). Gli altri attori formano un gruppetto assai variegato di star internazionali, come la Bonham-Carter, e ottimi caratteristi, come Callum Keith Rennie e un irriconoscibile Dominique Pinon, che sostengono degnamente l'"ingombrante" presenza del protagonista e contribuiscono a rendere ancora più vivace l'insieme. Concludendo, siamo purtroppo ben lontani dai fasti de Il favoloso mondo di Amélie ma se vi mancano le atmosfere malinconiche e sognatrici di quel film o siete in crisi d'astinenza da Wes Anderson, Lo straordinario viaggio di T.S.Spivet vale una visione!


Di Helena Bonham-Carter, che interpreta la Dottoressa Clair, ho già parlato QUI.

Jean-Pierre Jeunet è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Francese, ha diretto film come Alien - La clonazione, Il favoloso mondo di Amélie e Una lunga domenica di passioni. Anche produttore, attore, animatore, costumista e scenografo, ha 62 anni e un film in uscita.


Judy Davis interpreta G.H. Jibsen. Australiana, ha partecipato a film come Barton Fink - E' successo a Hollywood, Il pasto nudo, Harry a pezzi e Marie Antoinette. Ha 60 anni e un film in uscita.


Callum Keith Rennie interpreta il padre di T.S. Inglese, ha partecipato a film come eXistenZ, Memento, Blade: Trinity e a serie come X-Files, Oltre i limiti, Highlander, Nikita, Dark Angel, La zona morta, Tru Calling, Kingdom Hospital, Supernatural, Smallville, 24 e CSI: Miami. Anche produttore, ha 51 anni e cinque film in uscita.


Niamh Wilson interpreta Gracie. Canadese, ha partecipato a film come Saw III - l'enigma senza fine, Saw IV, Saw V, Saw VI, Maps to the Stars e a serie come Hemlock Grove. Ha 18 anni.


Dominique Pinon interpreta Two Clouds. Francese, ha partecipato a film come Frantic, La leggenda del santo bevitore, Alien - La clonazione, Il favoloso mondo di Amélie, Una lunga domenica di passioni e a serie come Caméra Café. Ha 60 anni e due film in uscita.


Il piccolo Kyle Catlett, che interpreta il protagonista, è pronto a tornare sul grande schermo col remake di Poltergeist, la cui uscita italiana è prevista a luglio, mentre il "fratellino" Jakob Davies è stato un giovanissimo ed umano Pinocchio nella serie C'era una volta. Finite le curiosità inutili, se Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet vi è piaciuto recuperate anche Il favoloso mondo di Amélie, Il treno per il Darjeeling e Moonrise Kingdom - Una storia d'amore. ENJOY!

22 commenti:

  1. Io odio Anderson, ma proprio tanto, però adoro Jeunet. Questo bimbo qui mi ha molto toccato, anche se è guardabile e poco più il suo film. Comunque piacevole ;)

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    1. Nooo ma perché odi Anderson? Che t'ha fatto, poverello? :P

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    2. Quei suoi colori così stucchevoli mi disgustano. Bleah!
      Non fa film: fa torte avariate.
      E recupera Una lunga domenica di passioni: ha un finale tra i più belli, secondo me.

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    3. Ahahah macché avariate, sono ottimi pasticcini di Mendl!
      Segno Una lunga domenica di passioni allora :P

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  2. L'ho trovato ruffianello come tutti gli ultimi film di Giampiero Genetto, però è impossibile non farsi tirare dentro, come riempie lo schermo Jeunet ci riescono in pochi (Anderson ad esempio), condivido il tuo entusiasmo, spero di riuscire a commentarlo il prima possibile ;-) Cheers!

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    1. Ruffianello ma carino, una visione la merita di sicuro :)

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  3. Helena *.* comunque in astinenza da Wes ci sio io, io!!
    Ci faccio un pensierino, sembra interessante.

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    1. Se sei in astinenza da Wes allora guardalo: non è un sostituto perfetto, anzi, però è gradevole!

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  4. Amelie è bellissimo!!! O almeno, io lo amo alla follia. E in genere non sono una fan sfegatata del cinema francese (ha sempre una nota di tristezza... ma sempre meno di quello israeliano!).
    Non avevo realizzato che si trattava dello stesso regista, recupererò questo e "una lunga domenica di passioni".

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    1. Recuperalo, secondo me ti piacerà.. una lunga domenica di passioni invece non saprei proprio!

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  5. E' lì pronto per essere visto, ma ancora non ce l'ho fatta. Provvederò a breve...

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  6. Me ne parlò bene la mia sorellina, ma non mi è capitato di vederlo.
    E si: anche lei è innamorata di Amélie :)

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  7. Amelie è e resterà nel mio cuore, purtroppo per Jeunet dovrà sempre farci i conti. Qui non tocca i vertici di quella fiaba romantica e malinconica, ma si lascia vedere. E vista la stagione, va bene così :)

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  8. Di Jeunet ho visto solo "Il favoloso mondo di Amelie" (che ho adorato), "La città dei bambini perduti" (che ho detestato), "Delicatessen" (adorabile, anche se eccessivo) e parte de "L'esplosivo piano di Basil" (che da quel poco che ho visto cercava fastidiosamente di essere 'strano a tutti i costi).
    Questo quasi mi ispira, ma sento uno strano timore di sottofondo...

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    1. Gli altri non li ho visti ma se hai adorato Il favoloso mondo di Amélie ti piacerà anche questo perché come atmosfere è molto simile!

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  9. Sembra molto interessante, appena possibile gli darò un'occhiata. Grazie per la segnalazione.

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  10. Anderson<3
    Da questa descrizione mi hai fatto pensare ad un libro, 'L'imprevedibile viaggio di Harold Fry', in cui il protagonista è anzianotto, ma l'aria che si respira pare essere proprio la stessa!

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    1. Ovviamente confermo la mia ignoranza letteraria dicendo che non l'ho mai letto. Se merita recupero!

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