Si è fatto aspettare un paio d'anni ma alla fine A Most Violent Year, film diretto e sceneggiato nel 2014 dal regista J.C.Chandor, è approdato anche sul suolo italico con l'orrido titolo 1981 - Indagine a New York.
Trama: Abel Morales, proprietario della Standard Heating Oil Co, si ritrova a dover fare i conti con piccole bande di criminali che assaltano i camion con i quali trasporta il combustibile, rovinando così la sua attività proprio alla vigilia di un'importante acquisizione. A gettare, letteralmente, benzina sul fuoco, ci pensa un assistente procuratore distrettuale, che comincia ad indagare negli affari di Morales...
Tante volte, sul mio blog, ho scritto che il pubblico americano è al 70% formato da poveri mentecatti bisognosi di spiegoni e incapaci di capire l'argomento di un film se lo stesso non viene sviscerato da tutti i punti di vista e con dovizia di particolari, mentre noi europei siamo un pochino più elastici (oddio, forse una volta...). A fronte di questo ragionamento, mai avrei pensato che i titolisti italiani avrebbero sottovalutato così tanto il pubblico nostrano da dover specificare QUALE fosse "l'anno assai violento" del titolo originale, o lo avrebbe voluto perculare al punto da aggiungere una specifica assolutamente fuorviante come "indagine a New York", convincendo i poveri spettatori di avere davanti una sorta di crime story. Niente di più sbagliato!! A Most Violent Year (abbiate pazienza, non ce la faccio a riportare quel titolo orrendo) è una pellicola difficile da incasellare, ben lontana dalla tesa indagine investigativa che l'adattamento italiano lascerebbe supporre, più simile a quelle storie "criminali" a sfondo filosofico che vanno tanto di moda negli ultimi anni. Inoltre, lasciatemelo dire, è anche una palla mostruosa, salvata a malapena dalla bravura degli interpreti e da una regia sobria ma in qualche modo stilosetta. Il problema di A Most Violent Year, infatti, è che ANCHE il titolo americano è fuorviante: uno pensa che il film parli di una violenza generale, radicata all'interno dell'America, e l'inizio, in cui un camion viene assaltato, lascerebbe presupporre che sia così. In verità, l'anno violento si riferisce ad un anno particolare all'interno della vita dei protagonisti, costretti in un breve lasso di tempo ad affrontare una violenza non solo fisica ma anche psicologica, a lottare per mantenere uno status quo e, soprattutto nel caso di Abel Morales, per non farsi inghiottire dalle spire di un'illegalità che preme per infiltrarsi anche nella sua attività. Nella fattispecie, il protagonista ambirebbe a condurre una vita retta, onesta ed onorevole, mentre la moglie e tutti quelli che lo circondano (forse anche il procuratore, a un certo punto ho cominciato a seguire poco, lo ammetto) non esitano a ricorrere a mezzucci più o meno perseguibili per legge, onde prosperare nei loro affari.
Rileggendo quello che ho scritto viene quasi da pensare che A Most Violent Years sia un film dinamico ed interessantissimo. In verità, Albert Morales sarà anche un uomo (quasi) tutto d'un pezzo ma passa il tempo a lamentarsi di quanto siano scorretti gli altri e di quanto lui vorrebbe vivere un'esistenza retta; ancor peggio, adora dare consigli non richiesti agli altri, sempre con dovizia di parole gettate al vento e scarsi risultati, purtroppo per lui. Tra un dialogo-fiume e un altro si ha il tempo di andare a farsi parecchi caffé e sono davvero poche le sequenze capaci non dico di creare tensione nell'animo dello spettatore, ma perlomeno di interessarlo alle vicende narrate, interamente basate su un commercio di benzina in mano a dei banfoni. L'avesse girato Scorsese un film simile sarebbe probabilmente diventato un capolavoro, J.C. Chandor invece ha affrontato la cosa con piglio moscio e lo stesso, mi duole dirlo, ha fatto Oscar Isaac, bravo ma troppo compassato, incapace di trasferire al pubblico quel fuoco sacro che muove il suo personaggio, tanto da portarmi più volte a pensare "chissenefrega", come direbbe Sandford Smithers. Fuori scala invece, come sempre, la bellissima Jessica Chastain, interprete dell'unico personaggio con le palle presente nella pellicola e anche l'unico capace di regalare qualche emozione vera, lontana da quella fredda rigidità che mi è parso permeasse non solo i protagonisti ma anche i costumi, le scenografie e la fotografia, una sorta di perfezione eccessiva, fine a se stessa. Onestamente, mi spiace avere scritto quella che, in soldoni, è la stroncatura di un film che aspettavo da tempo; il fatto è che avevo riposto molte speranze in A Most Violent Years e il diludendo un po' brucia ma, chissà, magari a qualche spettatore meno "in fregola" e più illuminato della sottoscritta potrebbe anche piacere.
Di Oscar Isaac (Abel Morales), Jessica Chastain (Anna Morales), Albert Brooks (Andrew Walsh), David Oyelowo (D.A. Lawrence), Alessandro Nivola (Peter Forente), Catalina Sandino Moreno (Luisa) e David Margulies (Saul Lefkowitz) ho già parlato ai rispettivi link.
J.C. Chandor (vero nome Jeffrey McDonald Chandor) è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Margin Call e All is Lost - Tutto è perduto. Anche produttore e attore, ha 43 anni.
Javier Bardem avrebbe dovuto interpretare Abel Morales ma ha abbandonato il progetto a causa di divergenze con il regista; è stata proprio Jessica Chastain a suggerire Oscar Isaac come rimpiazzo, mentre il ruolo di Anna Morales è stato rifiutato da Charlize Theron e quello di Andrew Walsh era stato scritto per Stanley Tucci. Detto questo, se 1981 - Indagine a New York vi fosse piaciuto recuperate anche Vizio di forma e Chi è senza colpa. ENJOY!
Anche secondo me un film non riuscitissimo, soprattutto in termini di sceneggiatura.
RispondiEliminaPeccato, perchè secondo me il materiale c'era, e dietro la macchina da presa Chandor ci sa fare.
Sì, la storia poteva essere molto interessante, gli attori divini, Chandor come hai detto ci sa fare... non so cosa non abbia funzionato, sinceramente o__O
EliminaIncredibile, sembra la rece di un altro film.Visto ier notte con un occhio solo: Red Lihgts.
RispondiEliminaImmagino allora che tu sia uno di quelli a cui è piaciuto: un po' ti invidio :)
EliminaOu countreau
EliminaNonostante mi piacciono tantissimo entrambi, temo salterò.
RispondiEliminaPericolo noia.
A onor del vero devo dire che non mi sono addormentata, quindi i casi sono due: o A Most Violent Year non è così noioso oppure sono io ad essere meno stanca del solito. Non saprei nemmeno se consigliartelo o meno, giuro! XD
EliminaPurtroppo pure per me un diludendo.
RispondiEliminaPeccato, poteva essere una vera bomba...
Ingannati da Jessicona. Non va bene!! T__T
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