Oggi ho deciso di ripescare un film cult che col tempo si è ritagliato un posto specialissimo nel mio cuore, ovvero Priscilla - La regina del deserto (The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert), diretto e sceneggiato nel 1994 dal regista Stephan Elliott.
Trama: dopo aver ricevuto una telefonata dalla moglie, che gli ha chiesto di fare uno spettacolo ad Alice Springs, la drag queen Mitzi si mette in viaggio assieme al collega Felicia e al trans Bernadette, a bordo di un pulman battezzato Priscilla, la regina del deserto...
Passano gli anni, ormai sono più di 20, ma Priscilla - La regina del deserto rimane sempre un film divertentissimo e capace di far riflettere. Sono poche le pellicole a sfondo "arcobaleno" in grado di mantenersi in equilibrio tra umorismo e denuncia sociale senza scadere nella farsa o nella tragedia e soprattutto credo che Priscilla sia l'unica a raccontare con naturalezza le vicende umane di tre uomini che, prima ancora di venire etichettati come gay, trans, travestiti o quant'altro, sono semplicemente tre esseri umani. Il road trip di Mitzi, Felicia e Bernadette attraverso le zone desertiche dell'Australia e i minuscoli paesini che le punteggiano è un classico viaggio di scoperta, rinascita e presa di coscienza, durante il quale le tre artiste sono innanzitutto costrette a sopportarsi a vicenda, cosa non facile, in secondo luogo ad affrontare i tristi pregiudizi di un Paese ancora sostanzialmente retrogrado (nonostante i tipi assurdi che vi si possono incontrare), popolato da "dure" figure maschili al limite dello stereotipo e femmine assoggettate a questi villani barbuti ed ubriaconi; in un trionfo di glitter, piume di struzzo e "frocks", le tre eroine attirano a sé come delle calamite gli spiriti liberi che hanno la fortuna di incontrare, facendosi accettare e cambiando in meglio le loro esistenze, e talvolta sono costrette a frenare la propria esuberanza, acquistando esperienza in un mondo ancora non pronto ad accoglierle. All'interno del trio possiamo osservare anche tre modi diversi di vivere l'omosessualità, a seconda dell'età anagrafica del singolo. Abbiamo la giovane Felicia, "antipatico" stronzetto convinto di avere il mondo in mano ed interessato solo ai lustrini e all'aspetto fisico, la "mezzana" Mitzi, abbastanza adulto da avere provato anche esperienze eterosessuali e dotato di un passato sconosciuto alle due amiche, infine c'è Bernadette, la più anziana e matura, dolorosamente consapevole del fatto che la sua scelta di vita rischia di condannarla alla solitudine proprio nel momento di maggiore vulnerabilità. L'intreccio di questi caratteri così diversi e di queste varie esperienze di vita, vivacizzato da dialoghi naturalissimi e assai coloriti, è uno dei punti forte del film ed è necessario a far sì che lo spettatore si affezioni a tutti e tre i personaggi, magari preferendone uno in particolare (io ho sempre amato Bernadette, la trovo molto commovente).
Nonostante il piglio serio che ha preso il post (d'altronde sto diventando vecchia e malinconica come Bernadette), Priscilla - La regina del deserto è anche e soprattutto apparenza, fatta di stupendi paesaggi naturali, mise e make-up da urlo e tanta, tanta musica. Il road trip delle tre grazie tocca posti davvero esistenti, a cominciare dalla cittadina di Broken Hill in cui spicca il trashissimo Mario's Palace Hotel il quale non è assolutamente un'invenzione degli scenografi: purtroppo la stanza dove alloggiano le protagoniste era occupata ma vi assicuro che soggiornare in quel trionfo di corridoi dipinti è stata un'esperienza indimenticabile, per quanto spartana (le camere e la cittadina in sé non sono nulla di che, uno di quei posti che ti porta a chiedere come facciano gli abitanti a sopravvivere senza impiccarsi dalla noia...) e la sola idea di avere condiviso un pezzo di viaggio con Felicia e compagnia mi ha scaldato il cuore. Allo stesso modo, scalda il cuore scatenarsi al ritmo delle canzoni cantate in playback dalle nostre eroine, capaci di unire i personaggi più inaspettati, che siano vecchi burberi dal matrimonio facile a giovani aborigeni che probabilmente non avevano mai visto un trans in vita loro; nonostante l'odio di Bernadette per i "fuckin'Abba" il sound del gruppo svedese è immancabile e Mamma Mia corona una colonna sonora nella quale spiccano pezzi da '90 come gli immancabili Village People, Donna Summers, Gloria Gaynor e mille altri successi molto "disco" e molto gay. Fondamentali, infine, gli abiti di scena delle ragazze, che non a caso hanno portato a casa l'Oscar. Vedere un "cock in a frock on a rock" è sicuramente tanta roba ma mai come vedere metri di stoffa satinata che si snodano dal tetto di un autobus sparato in mezzo al deserto oppure la fantasia immessa nella creazione delle parrucche, dei vestiti e del terrificante make-up indossato dalle fanciulle in ogni loro spettacolo, cose che probabilmente farebbero sciogliere il trucco dall'invidia ad ogni drag queen che si rispetti. A prescindere da quali siano le vostre idee in merito, Priscilla la regina del deserto è un film stupendo che mi sento di consigliare a tutti, gay e soprattutto etero... chissà che, tra un lustrino e l'altro, non riescano a scorgere un barlume di comprensione e tolleranza!
Di Hugo Weaving (Tick/Mitzi), Guy Pearce (Adam/Felicia) e Terence Stamp (Bernadette) ho già parlato ai rispettivi link.
Stephan Elliott è il regista e sceneggiatore della pellicola. Australiano, ha diretto film come Scherzi maligni, The Eye - Lo sguardo e Un matrimonio all'inglese. Anche attore e produttore, ha 52 anni e un film in uscita.
Tim Curry, famoso per aver interpretato il transessuale Frank'n'Furter nel Rocky Horror Picture Show, ha rifiutato all'epoca il ruolo di Mitzi, purtroppo. Detto questo, se Priscilla - La regina del deserto vi fosse piaciuto recuperate proprio il Rocky Horror e aggiungete A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar e Piume di struzzo. ENJOY!
Bello bello! Anche se per me Hugo Weaving sarà per sempre l'agente Smith e mi fa stranissimo vederlo in questo ruolo (ma anche in quello di Elrond).
RispondiEliminaAhahah effettivamente non so come mai poi si sia creato questa carriera di ruoli da "duro". Io lo adoro qui e lo adoro anche in The Dressmaker!
EliminaHo un aneddoto su questo questo film. Tempo fa andai alla ricerca di "Priscilla" per visionarlo... Il tizio che me lo prestò si sbagliò... Mi diede "Fenicotteri Rosa" di John Waters.
RispondiEliminaCi rimasi di sasso a fine film :I
Tra l'altro Pink Flamingos è mortale XD
EliminaGran recupero... un vero e proprio cult!
RispondiEliminaOttimo ripescaggio, è un autentico cult!
RispondiEliminaUn piccolo cult che ho sempre adorato.
RispondiEliminaGran bel recupero! :)