Mercoledì sono dunque andata in un cinema gremito di pargoli per vedere Alla ricerca di Dory (Finding Dory), diretto e co-sceneggiato da Andrew Stanton e Angus MacLane.
Trama: Un anno dopo aver ritrovato Nemo, Dory si ricorda di avere letteralmente perso i genitori da piccola e, assieme a Nemo e Marlin, intraprende un viaggio verso la California per ricongiungersi con loro.
Dopo tredici anni trascorsi nella realtà e solo uno nella finzione, la Pixar torna a rinverdire i fasti di alcuni dei suoi personaggi più famosi, i divertenti pesciolini di Alla ricerca di Nemo. Come dice la mia amica Paola, "Dory è uno dei personaggi più belli mai creati per un cartone animato" e ha ragione: la pescetta smemorata è nata come perfetto amalgama tra esilarante spalla comica ed involontaria, commovente fonte di pratica saggezza. Era quindi solo questione di tempo prima che la Pixar decidesse di dedicarle un intero film ed ecco quindi nascere Alla ricerca di Dory (che, a dirla tutta, avrebbe dovuto chiamarsi Alla ricerca DEI GENITORI DI Dory), storia di un viaggio allucinante intrapreso per ritrovare le proprie radici. Una pellicola assai carina, come già era il suo predecessore, piena di momenti divertenti e altri più malinconici, che tuttavia impallidisce davanti a Alla ricerca di Nemo a causa del tipico problema che tocca inevitabilmente quasi tutti i sequel: gli sceneggiatori, invece di mettere i personaggi al servizio della storia, hanno messo la storia al servizio del personaggio amato dai fan di tutto il mondo, andando a privare così gli spettatori della possibilità di godere di vicende capaci di emozionarli davvero. Alla ricerca di Nemo era un epico racconto di formazione che toccava non uno, ma ben due personaggi (ne parlerò nei prossimi giorni anche se mi spiace non rispettare la consecutio temporum, mannaggia!!), Alla ricerca di Dory si concentra invece "solo" sul personaggio da cui prende il titolo, puntando esclusivamente sulla peculiarità della protagonista e sulle mille gag derivanti da essa, con la domanda retorica "cosa farebbe Dory?" messa in bocca un po' troppo spesso ai personaggi. La necessità di puntare i riflettori essenzialmente su Dory e di affiancarle nuovi potenziali beniamini per i bambini paganti ha inoltre portato all'impoverimento dei "vecchi" personaggi e a farne le spese sono stati Marlin e Nemo, soprattutto il primo il quale, a parte un paio di aneddoti, pare non avere serbato nulla dell'odissea per ritrovare il figlio, tornando così ad essere il pesce timoroso, cupo e noioso di un tempo.
Dei personaggi nuovi, il più sfaccettato e l'unico a mostrare un'evoluzione dall'inizio alla fine è il polpo Hank, capace di essere divertente e di veicolare allo stesso tempo un importante messaggio per i più piccoli. Decisamente, ho preferito il suo "buttati e non rifiutare il mondo che ti circonda" rispetto a "puoi fare qualunque cosa nonostante tutti i tuoi difetti" anche perché, intendiamoci, un bambino potrebbe anche farsi due risate ma sinceramente in un paio di sequenze io non ho potuto fare a meno di collegare la "perdita di memoria a breve termine" di Dory all'Alzheimer e le scene che la vedono persa all'interno del sistema idrico del parco acquatico le ho trovate a dir poco angoscianti e claustrofobiche. Per scacciare di dosso queste terrificanti sensazioni da neofita della terza età, meglio concentrarsi sull'assurdità di quattro idoli conclamati come il mostruoso uccello Becky dall'occhio sifulo o i leoni marini Fluke e Rudder che, assieme al terzo incomodo "hillbilly" Gerald dal monociglio prominente, riescono ad annichilire lo spettatore dalle risate. E se da un lato si sente un po' la mancanza di un villain degno di rispetto, fosse stata anche la piccola e malefica Darla, dall'altro c'è da dire che la realizzazione tecnica del film è ineccepibile come sempre: la bellezza artificiale del Marine Life Institute, dettagliatissimo e molto realistico, non fa rimpiangere le ambientazioni oceaniche di Alla ricerca di Nemo che, per inciso, tornano anche in questo episodio per la gioia di chi non vedeva l'ora di reimmergersi "Somewhere beyond the sea" assieme a Nemo e agli altri amati abitanti della barriera corallina. Quindi, in definitiva Alla ricerca di Dory non mi ha delusa ma non mi ha neppure entusiasmata come avrei sperato. Tredici anni (per quanto annullati con il colpo da maestro di un flashback iniziale a dir poco perfetto) sono troppi per tornare alla ribalta e, come ho detto all'inizio del post, se ci si concentra solo sul personaggio in sé è difficile scatenare emozioni che durino nel tempo. Piuttosto, ho preferito il corto Piper, interamente incentrato su una cucciola di "gambecchio" impegnata a superare le sue paure per poter sopravvivere assieme alla mamma e al resto dello stormo, un trionfo di tenerezza e splendide animazioni capace di emozionare e fare riflettere nel breve lasso di cinque minuti.
Di Albert Brooks (voce originale di Marlin), Eugene Levy (Charlie), Idris Elba (Fluke), Dominic West (Rudder), Kate McKinnon (Pesce moglie), Bill Hader (Pesce marito), Sigourney Weaver (Sigourney Weaver), Willem Dafoe (Gill/Branchia) e Allison Janney (Peach/Diva) ho già parlato ai rispettivi link.
Andrew Stanton è il co-regista e co-sceneggiatore della pellicola, inoltre presta la voce alla tartaruga Crush (in italiano Scorza) e alla cozza parlante. Americano, ha diretto film come A Bug's Life - Megaminimondo, WALL-E e Alla ricerca di Nemo. Anche sceneggiatore, produttore, doppiatore e animatore, ha 51 anni.
Angus MacLane è il co-regista e co-sceneggiatore della pellicola, al suo primo lungometraggio. Americano, anche animatore e doppiatore, ha 41 anni.
Ellen DeGeneres è la voce originale di Dory. Americana, la ricordo per film come Edtv, inoltre ha partecipato a serie come Pappa e ciccia, Innamorati pazzi, Ellen, Will e Grace e Six Feet Under; come doppiatrice, ha lavorato per film quali Il dottor Dolittle, Alla ricerca di Nemo e serie come I Simpson. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 56 anni.
Diane Keaton è la voce originale di Jenny. Americana, la ricordo per film come Il padrino, Provaci ancora Sam, Il padrino - Parte II, Io & Annie (che le è valso l'Oscar come migliore attrice protagonista), Manhattan, Radio Days, Il padrino - Parte III, Il padre della sposa, La stanza di Marvin e Tutto può succedere; come doppiatrice, ha lavorato per film quali Senti chi parla adesso!. Anche produttrice, regista e sceneggiatrice, ha 70 anni, un film in uscita e parteciperà all'imminente serie The Young Pope.
Tra gli altri doppiatori originali, segnalo la presenza del regista Bob Peterson, che riprende il ruolo di Mr. Ray, già presente in Alla ricerca di Nemo; la canzone dei titoli di coda (a proposito dei quali vi consiglio di rimanere proprio fino alla fine per la scena post credit), cover di Unforgettable, è invece cantata di Sia, buona amica di Ellen DeGeneres. Per la versione italiana abbiamo gli insostituibili Carla Signoris nel ruolo di Dory e Luca Zingaretti in quello di Marlin, mentre Licia Colò viene utilizzata come "guest star" al posto di Sigourney Weaver. Siamo messi malissimo, lo sapete, vero? Detto questo, ovviamente Alla ricerca di Dory segue Alla ricerca di Nemo, per cui se il film vi fosse piaciuto recuperatelo e aggiungete Monsters & Co., Monsters University, Il re leone e la trilogia di Toy Story. ENJOY!
Vorrei vederlo, ma ho anche paura della delusione cosmica. La tua recensione un po' mi rinfranca, ma non del tutto. Per ora il mio compromesso è aspettare di trovarlo scontato al cinema. Tanto non ho particolarmente fretta.
RispondiEliminaSe non hai fretta aspetta tranquilla. Come ho detto, è carino e divertente però manca di quel "qualcosa" capace di farmi innamorare.
EliminaDi recente ho adorato Inside Out, però per il resto non è che sia un grandissimo fan della Pixar...
RispondiEliminaAlla ricerca di Nemo caruccio, ma tutto 'sto bisogno di un sequel personalmente non lo sentivo, quindi se non altro il rischio delusione per me non è molto alto.
Ti dirò che anche per me Nemo era perfetto così com'era. Non è mai stato uno di quei film che ho concluso dicendo "ooh, speriamo che i personaggi tornino!!", anche perché forse all'epoca non era abitudine attendersi dei sequel.
EliminaAnche qui siamo d'accordo. Dopo 13 anni era logico aspettarsi molto di più di una storia buona solo per essere un sequel. I punti di passaggio da un momento all'altro sono così banali da far arrabbiare una super fan come me. E sì, ci si diverte lo stesso, ma di certo non resterà a lungo nella memoria.
RispondiEliminaEsatto, è una storia linearissima, senza un minimo di suspance. Tutto quello che viene mostrato c'era praticamente già in Nemo!!
EliminaNon mi attira più di tanto,a me la pesciolotta smemorina non aveva fatto particolare simpatia,se capita lo guarderò, ma senza sbattermi troppo alla sua ricerca ;)
RispondiEliminaDavvero? Non sei la prima che sento ad aver provato antipatia per Dory, giusto ieri un'altra ragazza mi ha detto la stessa cosa!
EliminaAntipatica no,ma mi fa un pò nervi/ansia XD mi ricordo piuttosto che mi erano simpatiche le tartarughe :)
EliminaLe tartarughe sballone erano favolose, compaiono brevissimamente a mo' di contentino anche qui!
EliminaAmo la Pixar, anche se ultimamente mi viene da voler quasi più bene alla Disney, ma "Alla ricerca di Nemo" non mi ha mai entusiasmato troppo :/ e questo sequel non mi fa nascere nessun interesse...
RispondiEliminaAddirittura nessun entusiasmo per Nemo? Io l'ho rivisto la scorsa sera e ho pianto come al solito XD
EliminaCarino, piacevole e divertente, ma nel complesso, sono d'accordo con te.
RispondiEliminaAl Fordino è piaciuto (mi sa che la Fordina è un po' piccina ancora...)?
EliminaTi dico la verità: sono sicuro che sarà un bel film, ma non ho proprio voglia di vederlo al cinema. Lo aspetto in home video.
RispondiEliminaVisto al cinema è spettacolare per le scene (io l'ho visto in 2D) ma concordo, può aspettare l'home video!
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