domenica 19 febbraio 2017

Manchester by the Sea (2016)

Per me era un po' l'incognita della notte degli Oscar ma questa settimana è uscito anche in Italia Manchester by the Sea, scritto e diretto nel 2016 dal regista Kenneth Lonergan e candidato a sei statuette (Miglior Film, Casey Affleck Migliore Attore Protagonista, Lucas Hedges Migliore Attore Non Protagonista, Michelle Williams Migliore Attrice Non Protagonista, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura Originale) quindi non ho potuto fare a meno di dargli un'occhiata.


Trama: Lee Chandler, tuttofare a Boston, è costretto a tornare nel suo paese natale dopo la morte del fratello per prendersi cura del nipote adolescente...


Ci sono due scene che mi hanno colpita tantissimo durante la visione di Manchester by the Sea. La prima è quella ripresa anche nei poster, in cui Lee e l'ex moglie Randi si confrontano tirando fuori tutto il dolore covato negli anni, una sequenza capace di spezzare il cuore ad un sasso per quanto è intensa, la seconda invece è quella in cui il giovane Patrick viene colpito da un attacco di panico e lo zio non può fare altro che guardarlo in silenzio, offrendogli semplicemente la sua presenza come mezzo di sostegno, sequenza probabilmente meno "topica" ma altrettanto importante. Manchester by the Sea andrebbe visto anche solo per queste due scene ma l'ultimo film di Kenneth Lonergan è bellissimo in generale, entra sotto pelle e tratta un argomento difficile come l'elaborazione del lutto in maniera non banale e, soprattutto, senza calcare la mano sul patetismo; anzi, oserei dire che Manchester by the Sea, a tratti, è persino molto divertente e ha la malinconica leggerezza (o la leggera malinconia?) tipica dei lavori meglio riusciti di Lasse Hallström. La pellicola si concentra su due personaggi in particolare, Lee e suo nipote Patrick. Fin dall'inizio vediamo che tra i due c'è un rapporto speciale, risalente all'infanzia di Patrick, cementato da gite in barca e battute di pesca, eppure ad un certo punto Lee ha abbandonato fratello, nipote, cittadina sul mare e si è ritirato a Boston, dove ha cominciato a condurre una vita squallida e solitaria. Un episodio devastante ha letteralmente svuotato Lee, privandolo di qualsiasi impulso vitale e della capacità (persino della volontà) di rapportarsi agli altri o di rifarsi una vita e quando, dopo la morte del fratello, scopre di aver ricevuto in eredità la custodia del nipote, è come se il mondo gli crollasse addosso una seconda volta. Patrick è invece l'opposto dello zio: nonostante un'infanzia non facile, il bimbetto di un tempo è diventato un bel ragazzo, sicuro di sé, pieno di amici, di interessi e con un futuro probabilmente assai brillante davanti, che cerca di superare la morte dell'amato padre conducendo una vita quanto più normale possibile. Come la maggior parte dei film "a tema", Manchester by the Sea è interamente giocato sullo scontro tra questi due caratteri diversi ma non si snoda nella maniera in cui si aspetterebbe lo spettatore; la catarsi, per Lee, è minima e il suo dolore talmente immenso che non basta la forte personalità di un nipote, per quanto amato, a sciogliere il blocco di ghiaccio che l'uomo porta nel petto, non quando sotto il ghiaccio non c'è più nulla.


La morale di Manchester by the Sea, se di morale si può parlare o se il mero raccontare una storia debba per forza implicare che ne esista una, è che ognuno deve essere lasciato libero di affrontare i propri mostri interiori come meglio crede ma non necessariamente lasciato solo; il rapporto che si viene a creare tra Lee e Patrick implica un "vivi e lascia vivere" che non sottintende disinteresse, bensì l'impegno ad osservare e capire l'altro, trovando il modo migliore affinché la sua esistenza possa riprendere a scorrere nella maniera più tranquilla possibile (a scorrere o a rimanere in stasi, come i gabbiani che si lasciano trasportare dalle correnti aeree in un'altra, splendida ed importante sequenza). In Manchester by the Sea tutti quelli che elargiscono consigli, praticano il cosiddetto "small talk", hanno un estremo bisogno di confessarsi e sgravare le coscienze o cercano in qualche modo di prendere le redini dell'esistenza di coloro che ritengono più "deboli" vengono giustamente rimbalzati al mittente, in modo anche poco urbano, perché il microcosmo di una persona è delicato ed impenetrabile quanto quello della cittadina da cui il film prende il nome, quella Manchester by the Sea arroccata sul mare dove persino la primavera e l'estate odorano d'inverno. Casey Affleck, che qui offre una prova a dir poco grandiosa, E' Manchester by the Sea, con la sua aria "stundaia" e gli aculei che paiono voler trafiggere tutti quelli che osano avvicinarsi per riportarlo a fiorire, un uomo spento che vorrebbe soltanto sprofondare nel mare del suo terrificante incubo personale e per il quale sarà SEMPRE inverno, anche quando qualcuno proverà ad accendere una timida fiammella di speranza o a lasciarsi alle spalle il passato, sperando di poter ricominciare da capo. Per tutti questi motivi il finale di Manchester by the Sea non è felice e neppure consolatorio, è giusto che non lo sia, ma in esso risiede tutta la bellezza di un film capace di sorprendere, emozionare e coinvolgere lo spettatore attraverso la semplice, quasi sonnolenta quotidianità di una storia incredibilmente umana e, purtroppo, plausibile. Complimenti quindi a Kenneth Lonergan il quale, dopo sei anni di assenza dalle scene cinematografiche e un periodo esistenziale decisamente nero, è riuscito a riprendersi e a confezionare un simile gioiellino.


Del regista e sceneggiatore Kenneth Lonergan ho già parlato QUI. Casey Affleck (Lee Chandler), Kyle Chandler (Joe Chandler), Michelle Williams (Randi Chandler), Josh Hamilton (l'avvocato Wes) e Matthew Broderick (Jeffrey) li trovate invece ai rispettivi link.

Lucas Hedges interpreta Patrick. Americano, ha partecipato a film come Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore (che vedeva protagonista proprio Kara Hayward, qui nel ruolo di Silvie McCann, una delle fidanzate di Patrick), The Zero Theorem e Grand Budapest Hotel. Ha 20 anni e due film in uscita.


Stephen Henderson, che interpreta Mr. Emery, ha partecipato ad un altro dei film protagonisti dell'imminente Notte degli Oscar, ovvero Barriere. Manchester by the Sea avrebbe dovuto essere diretto, interpretato e prodotto da Matt Damon ma le vicissitudini produttive dietro al film e vari ritardi hanno portato l'attore a ritirarsi dal progetto e a rimanere solo in qualità di produttore. Per concludere, se Manchester by the Sea vi fosse piaciuto recuperate Margaret. ENJOY!

38 commenti:

  1. Wow, concordo.Oggi questo film ci ha stregati, il mio ragazzo compreso, che normalmenete non è troppo per questi drammi familiari.
    Davvero intenso, non vedo l'ora di parlarne.

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    1. E' perché è un dramma familiare che non si rivela fino all'ultimo, ed è più concentrato sui singoli personaggi. In più non spezza il cuore costantemente, come tanti suoi "fratelli" da Oscar :)

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    2. Mah si insomma, diciamo che il sentore che lo fosse c'era eh. Fin dalla trama si capisce che comunque sarebbe stato un dramma familiare, non è stato il modo in cui hanno ricostruito la storia a farmelo piacere particolarmente.

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    3. Mi sono spiegata male mi sa :) Intendevo che il dramma familiare non è il fulcro del film cioé lo è ma non stanno sempre lì a ricordartelo, preferendo concentrarsi sul modo in cui i personaggi scelgono di affrontare la vita. E' quello che ho apprezzato tanto, il fatto di mescolare dramma a commedia e racconto di formazione :)

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  2. Probabilmente domani sera passerà su questi schermi. Vedremo che succederà.
    Io ci spero parecchio.

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  3. Mi ha davvero bucato lo stomaco.
    Meraviglioso, e gli adagi di Albinoni...

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  4. Commento coordinato, ma giudizio diversificato ;)
    Sarà che non è il mio genere e che non ero in vena, ma io non ci sono riuscita ad entrare molto!

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    1. Appena riesco vengo a leggere. Questo film invece sembrava confezionato apposta per me!! :D

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  5. Notevoli davvero quelle due scene, ora che mi ci fai pensare.
    Nel corso della visione invece ho vissuto il tutto come un flusso continuo e quindi non sono riuscito a razionalizzere bene...

    Un film potente, pur nella sua delicatezza, e straordinario, per quanto usi dei toni piuttosto ordinari.

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    1. A me è rimasta impressa soprattutto la seconda perché ho sofferto parecchio di attacchi di panico: non c'è nulla che una persona possa fare per farteli passare, salvo rimanerti accanto tranquillo e in silenzio. Mi ha trasmesso un'emozione indescrivibile quella scena :)

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  6. Avevo dei dubbi se andare a vederlo, ma questa tua rece me li ha tolti. Se riusciamo, in settimana sarà nostro!

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    1. Stavolta lo consiglio proprio col cuore in mano e senza dubbi, guardalo perché è bellissimo! :)

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  7. Non sono riuscita a vederlo, sono in fissa con Fences e Moonlight e ho tempo di vedere solo questi, mannaggia! >_<

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    1. Dovendo scegliere, sinceramente io eviterei Fences. Non mi ha entusiasmata quanto Moonlight e Manchester by the Sea! :)

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  8. Ecco, questo mi sembra un titolo davvero intenso. Spero di riuscire a guardarlo presto... troppi film belli nelle sale :P

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    1. In questo periodo è terribile e la settimana prossima andrà anche peggio... ma non lamentiamoci! XD

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    2. Allora vado a leggere appena ne hai parlato!

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  9. Mah... stavolta non ci prendiamo. Film, per me, estremamente sopravvalutato. Buone le prestazioni degli attori, bella la fotografia plumbea, però... insomma, due ore e venti di disgrazie su disgrazie sono una vera e propria mattonata nei cogl***i (perdonami il francese :) )

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    1. Quasi due ore di GGG *coffcoff!!!* altro che martellate negli zebedei XDXD
      Scherzi a parte, per fortuna il cinema è soggettivo, comunque dai non sono due ore e fischia di disgrazie, c'è anche dellaGGioia. Poca ma c'è :P

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    2. Ma sai... è diverso :) a te "Il GGG" non è proprio piaciuto, e ci può stare. Io non dico che questo film sia brutto, anzi. Però è davvero pesante, ti assicuro che non lo rivedrei mai e poi mai!!

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    3. Io invece sì... magari in un momento di malinconoya masiniana XD

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  10. Metto in lista anche questo (ormai è di una lunghezza imbarazzante).

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  11. Devo vederlo decisamente... è in lista... mado' ste liste!!

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  12. Voglio vederlo presto,quindi mi darò da fare per sponsorizzarlo al Khal al massimo,ben sapendo che non è un film per lui e che mi fanculizzerà più possibile XD

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    1. Mammasaura, sento la caffettiera bollire già da qui XD

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    2. Diciamo che ultimamente il Khal mi ha rifilato un paio di pacchi tanto(XX ed American Fable),mi permetto di cercare di ficcargliela XD Magari a sorpresa gli piace!!!!

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    3. Allora vendetta tutta la vita, anche se per me vendetta non è :) Ma sì, guarda, spero davvero che possa piacere a tutti e due! :)

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  13. Spero nel miracolo anche con La la land XD che se aspetto di vederlo da sola campa cavallo!!!!

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    1. Mah a 'sti punti forse è meglio Manchester. Dipende se il Khal è tipo da sopportare il clima musicarello :P

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  14. Mi hanno detto: "Vediti Manchester by the Sea, che è una mazzata emotiva". E mi tocca provare!

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    1. E hanno assolutamente ragione! Provare per credere...

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  15. Visto e piaciuto. Ma vedi i punti di vista... mentre anche io ho trovato intensa e potentissima la lite di Pat col congelatore, l'incontro di Lee con l'ex moglie mi è apparso pretestuoso e imbarazzante, tu dici.. doveva esserlo infatti, ok.. ma insistere sul dover parlare, sul dover andare a pranzo.. capisco che ti si è diluito il dolore.. ma è più reale che ti dici "ciao" e ognun per se.. che stai a rigirare il coltello nella piaga... vero è che se devi fa presa sul pubblico...

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    1. Meglio non trovarsi in quelle situazioni come si suol dire :) E' una scena che da spettatrice ho molto apprezzato anche se io magari non reagirei così ma chissà...

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