domenica 31 marzo 2019

Border - Creature di confine (2018)

Nominato agli Oscar di quest'anno per il make up, non ero riuscita a recuperarlo per tempo ma questa settimana è uscito in Italia, quindi è giusto parlare di Border - Creature di confine (Gräns), diretto nel 2018 dal regista Ali Abbasi e da lui sceneggiato a partire dal racconto omonimo di John Ajvide Lindqvist, contenuto nella raccolta Muri di carta.


Trama: Tina è una poliziotta dotata di un sesto senso infallibile, con caratteristiche somatiche che la rendono palesemente "diversa". Un giorno incontra Vore, misterioso uomo assai simile a lei, e la sua vita viene completamente stravolta.


L'inquietante poesia di  John Ajvide Lindqvist torna a fare capolino sugli schermi internazionali con un film particolare il cui tema fondamentale è quello della diversità e del desiderio di trovare le proprie radici e sentirsi integrati, normali. Cosa non facile per la povera Tina, poliziotta di buon cuore dotata di un fiuto talmente infallibile da consentirle di avvertire persino le emozioni negative altrui e tuttavia incapace di relazionarsi agli altri in quanto afflitta da un aspetto effettivamente mostruoso, che la fa somigliare più a una bestia che a un uomo. E come una bestia, difatti, Tina predilige il contatto con la natura, il rapporto privilegiato con animali che (salvo i cani) tendono ad avvicinarsi a lei, piuttosto che legarsi ad esseri umani che comunque la guardano con sospetto, se non con disgusto. Tutto cambia quando nella sua vita arriva Vore, così simile a lei da far scattare subito un'attrazione particolare nonostante l'aura di pericoloso mistero di cui è circondato; attraverso il rapporto con Vore, dapprima di titubante amicizia, poi di travolgente passione, Tina arriverà a scoprire inquietanti verità su se stessa e sulla sua famiglia, trovandosi ad un crocevia inaspettato che rischierà di portarle via l'innocenza e la capacità di provare sentimenti di bontà. La vicenda di Tina è inserita all'interno di un mondo dove la realtà è stata permeata dal folklore delle terre del nord, distrutto da esseri umani ignoranti o disperati coi loro tentativi di razionalizzare le cose inspiegabili, e ci mostra due personaggi agli antipodi, benché entrambi vittime di un mondo al quale non appartengono. Tina ha cercato di integrarsi, sopportando bullismo e prese in giro, mettendo i suoi talenti al servizio della società mentre Vore ha visto i suoi genitori morire e verso le persone nutre un odio smisurato che lo porta a macchiarsi di uno dei crimini più abietti che ci siano solo per vendicarsi; lo scontro e l'attrazione tra i due ha il suo fulcro nell'incapacità di Tina di accettare se stessa, frutto di una mancata comprensione della sua natura, che la porta a faticare per integrarsi in un mondo che evidentemente non le appartiene, mentre Vore è totalmente consapevole di ciò che è e che può fare e per questo ha scelto di vivere ai margini della società, mescolandosi agli altri solo quando necessario.


E' bene tenere a mente che Border è una sorta di favola moderna, altrimenti la suspension of disbelief che ci consente di accettare il fatto che Tina e Vore vadano tranquillamente in giro venendo considerati giusto un po' bruttini e "strani" andrebbe a farsi friggere ma, una volta accettato questo, ci si fa coinvolgere dalla loro malinconica storia d'amore inserita all'interno di una trama che aggiunge pizzichi di thriller, horror e manciate di piaghe sociali angoscianti. Le fredde, squallide città svedesi fungono da perfetto contraltare per la natura rigogliosa e selvaggia che ospita le sequenze più felici del film, tra animali boschivi e creature che corrono nude e libere beandosi del verde, dell'acqua e della terra umida, vivendo di quello che il bosco offre loro in perfetta comunione con se stessi e la realtà. Il make up perfetto che cela i lineamenti di Eva Melander e Eero Milonoff è talmente naturale, ben amalgamato con i loro tratti reali, che talvolta si ha l'illusione che i due attori siano nati proprio così, un mix di uomo e bestia incredibilmente ferino ma anche molto, troppo umano, ed obiettivamente questa è una delle caratteristiche che rendono Border una pellicola così peculiare. Fantasy ma profondamente radicato nella realtà, coming of age (anche sessuale) ma anche thriller, psicologico e "fisico" in egual misura, fatto di paure antichissime, che risalgono persino ai miti norvegesi, e moderne, Border è probabilmente il film più particolare che potrete vedere quest'anno e non è un caso se una mente eclettica come quella di Aubrey Plaza se ne sia innamorata così tanto da voler organizzare una proiezione straordinaria. Se avete la fortuna di vederlo proiettato nelle vostre zone, non perdetelo!

Ali Abbasi è il regista e co-sceneggiatore del film. Iraniano, ha diretto film come Shelley. Ha 38 anni.


8 commenti:

  1. La vedo dura che arrivi da me, mi sa che dovrò recuperarlo per vie traverse o attendere passi in tv o streaming.
    Muri di Carta è una delle poche cose di Lindqvist che non ho letto, prima o poi conto di recuperarlo.

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    1. Vorrei leggerlo anche io, tra l'altro è sulla mia lista Amazon da anni e potrebbe essere arrivato il momento di recuperarlo :)

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  2. Come sai, l'ho veramente adorato.
    Insieme a Girl, una delle migliori visioni di questi primi mesi del 2019.

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    1. Sì, sono davvero felice che sia stato distribuito meglio di altri film, così almeno raggiungerà un pubblico più ampio perché merita davvero!

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  3. Uno dei film che più attendo e, ironicamente, uno di quelli che non vedrò in sala - solito tempo permettendo T.T mi fa piacere che sia ben riuscito, anche perché con la poetica di Lindqvist è facile sbracare.

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    1. Io non ho letto il racconto quindi non saprei se è stato reso bene o male ma sicuramente parliamo di un bel film :)

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  4. Film bellissimo e duro, che riesce incredibilmente a non scadere nel ridicolo e, anzi, cerca in ogni modo di non empatizzare con lo spettatore, obbligandolo a una visione non proprio leggera ma toccante. Ci vuole stomaco, ma il risultato è di tutto rispetto.

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    1. Sì, il ridicolo rischiava di essere dietro l'angolo ma fortunatamente un certo punto subentra la poesia e tutto scompare :)

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