venerdì 13 settembre 2019

Mademoiselle (2016)

Nonostante la frenesia da It - Capitolo 2, questa settimana sono riuscita anche a recuperare Mademoiselle (Ah-ga-ssi), diretto e co-sceneggiato nel 2016 dal regista Chan-wook Park e tratto dal romanzo Ladra di Sarah Waters.


Trama: la giovane Sook-Hee viene mandata a lavorare come dama di compagnia di Lady Hideko presso la magione del facoltoso signor Kouzuki, collezionista di libri e zio della Lady in questione. Tra le due donne si svilupperà un profondo e pericoloso legame...


Non mi ritengo un'esperta di Chan-wook Park (la trilogia della vendetta, per esempio, devo ancora recuperarla in toto, vergogna su di me) ma ha uno stile che adoro e quando sento che esce un suo film, anche se in stra-ritardo come in questo caso, faccio di tutto per fiondarmici a pesce. Mademoiselle (titolo italiano orrendo, ovviamente, anche se più aderente all'originale di quello internazionale. Infatti non c'è traccia di inflessioni francesi in un film ambientato in una Corea che vive nel mito del Giappone e spero vivamente che l'adattamento italiano non abbia introdotto la lingua "dei Galli" all'interno dei dialoghi) a mio avviso è un altro splendido esempio della sua bravura come sceneggiatore e regista, capace di offrire al pubblico film mai banali, dalla struttura intricata anche a fronte di trame più "semplici" o mutuate da altri; in questo caso, la storia è tratta da un romanzo ambientato nella Londra di fine ottocento, trasposto nella Corea degli anni '30 ed epurato da twist familiari "Dickensiani". La storia, senza spoiler, è quella di Sook-Hee, giovanissima coreana che trova lavoro come dama di compagnia di Lady Hideko, nipote di un vecchiaccio collezionista di libri erotici. Tanto è scafata Sook-Hee, vivace e servizievole, tanto è cupa e fragile Hideko, "bambola" da vestire e ingioiellare con tendenze suicide, trattata alla stregua di un libro raro dallo zio e vittima delle brame del Conte, aitante uomo che desidera sposarla e strapparla (assieme all'eredità, ovviamente) al vecchio collezionista. Tra le due donne, così diverse per origini e temperamento, si sviluppa un'attrazione dapprima solo fisica, poi sempre più profonda, un inno alla libertà e alla felicità che passa attraverso il sesso vissuto al di là delle convenzioni sociali e dei doveri ma anche al di là dell'attitudine guardona di chi considera il sesso mero passatempo licenzioso, forma d'arte da dare in pasto a un pubblico sbavante di persone che non si avvicinerebbero alla "carne" nemmeno per sbaglio e che preferiscono fantasticare tristemente su ciò che potrebbe essere, senza esporsi in prima persona. Anche in questo Hideko è una bella bambola, da guardare e non toccare, corpo e viso perfetti che si fanno veicolo delle fantasie più perverse attraverso la voce e i gesti, creatura eterea che solo Sook-Hee avrebbe il coraggio di fare sua in quanto unica persona capace di conferire alla sua "Lady" lo status di essere vivente.


Ricamare ulteriormente sulla trama, ripresa più volte, rigirata su se stessa, raccontata da diversi punti di vista, significherebbe addentrarsi nel pericoloso terreno dello spoiler e sarebbe un peccato, perché Mademoiselle è un film da scoprire a poco a poco, pendendo dalle labbra del narratore Chan-wook Park come fa il pubblico di Hideko nel corso dei suoi licenziosi racconti, godendo allo stesso modo della bellezza delle immagini mostrate. Elegantissimo nella messa in scena, nel modo in cui indugia sui dettagli, in cui gioca con le luci e coi colori, in cui trasforma le sequenze più crude e disgustose in arte in movimento, nella delicatezza con cui realizza le scene chiave della passione tra Hideko e Sook-Hee (ben distanti dalle fredde rappresentazioni che fanno sudare la fronte dei giovani ospiti del lord della casa) anticipandole con piccoli siparietti sottilmente erotici, e nella commovente vivacità che permea ogni istante di ribellione della Handmaiden del titolo internazionale, si potrebbe accusare Chan-wook Park di freddezza e manierismo ma la verità è che non c'è un solo istante del film in cui non ci si senta vicini alle protagoniste e coinvolti dalla storia raccontata. Il merito, certamente, va anche e soprattutto alle attrici che interpretano i due personaggi principali. Min-Hee Kim, truccata di tutto punto, elegantissima ed algida, si muove sullo schermo come un gatto indolente e altrettanto affascinante, mentre la giovane Tae-ri Kim ha tutta la vivacità combattiva di chi ha il fuoco nello sguardo e non ama farsi mettere i piedi in testa da nessuno; assieme, le due attrici arricchiscono la pellicola con la loro mera presenza fisica (offrendo il corpo a scene lesbo talmente dettagliate che probabilmente avrebbero messo a disagio attrici ben più esperte e blasonate), mettendo in ombra i loro pur bravi colleghi uomini (non a caso, non c'è un solo istante di film in cui la società fallocentrica non venga ridicolizzata e resa inutile quanto, appunto, i membri degli uomini presenti) e dando ancora più valore all'incredibile bellezza dei costumi, delle scenografie e della colonna sonora. Nell'epoca del girl power, un film che racconta di liberazione dalla sottomissione e dell'errore di accettare destini imposti, spinti da un assurdo senso di inferiorità, probabilmente non è più una novità ma Chan-wook Park è così bravo a rendere cinematograficamente il messaggio che perdersi Mademoiselle sarebbe proprio un peccato.


Del regista e co-sceneggiatore Chan-wook Park ho già parlato QUI.


Il romanzo Ladra era già statO trasposto in un film per la TV in tre parti dal titolo Fingersmith, con Sally Hawkins nei panni della dama di compagnia e Imelda Staunton in quelli della donna che l'ha cresciuta. Non l'ho mai visto ma, se Mademoiselle vi fosse piaciuto, potreste recuperarlo. ENJOY!


18 commenti:

  1. Il romanzo è magistrale, complesso e seducente. La versione nipponica taglia e semplifica, però resta un gioco di donna esilarante e fine. Visto da poco e piaciuto moltissimo.

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    1. Nipponica? Non confondiamo, il regista è coreano u.u
      A parte tutto, il romanzo dalla trama che ho letto par interessante, anche se troppo zeppo di colpi di scena dickensiani per essere davvero innovativo. Il film è di un'eleganza senza fine, meraviglioso.

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    2. Pardon, parlandosi di occupazione giapponese mi sono confuso.
      Poi ammetto che, non conoscendo il cinema orientale, proprio non distinguo a volte. Il romanzo fitto e cavilloso, sì, ma supera comunque le 500 pagine. Il film poteva mettere qualche scena di sesso in meno e, nella seconda metà, qualche approfondimento in più.

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    3. Evidentemente nell'ottica di Park erano tutti orpelli inutili e non gli do torto. Il legame tra le due fanciulle e il loro desiderio di libertà risaltano così molto di più.

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  2. Non l'ho ancora visto ma ce l'ho in lista da un po'... spero di vederlo al più presto.

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    1. Se ne parlerai sul blog verrò a leggere che ne pensi :)

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  3. Il buon Park per me ha già dato il suo meglio con i tre capolavori consecutivi e credo vivrà di rendita in eterno - anche perché i suoi ultimi lavori erano tutt'altro che memorabili, per me. Questo fu una piacevole sorpresa!

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    1. A me i suoi ultimi film sono piaciuti tutti tantissimo!!

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  4. Questo è un genere di film che se passa lo vedo, altrimenti non lo cerco, spero però nella prima ;)

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    1. E perché non dovrebbe passare? :) Occhio però alla censura!

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  5. Di questo regista mi.interesserebbe vedere Sono Un Cyborg, Ma Sto bene, che dal titolo sembra una commedia e invece non lo è.

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  6. L'ho trovato davvero splendido. In occasione della "puntualissima" distribuzione del film, il cinema Massimo ha dedicato una retrospettiva a PCW, così l'altra sera ho potuto recuperato JSA, parecchio interessante (e parecchio triste).

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    1. A proposito di Cinema e Torino, a fine ottobre salgo per il ToHorror u.u Sentiamoci!!

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    2. Tesoro, purtroppo quest'anno sono arrivata lunga (anzi, lunghissima, non ce la faccio più!!!) con le ferie, e parto il 18 ottobre! quindi mi perdo il ToHorror... e soprattutto tutto il contorno!| :(

      (Ma al TFF pensi di riuscire a venire almeno un paio di giorni?)

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    3. Nuuuu ma che jella ç____ç
      Dove vai di bello?

      Al TFF spero proprio di sì!!

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    4. Ma che meraviglia!!
      Mi aspetto il diario di viaggio *__*

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