Chi lo aveva visto al Torino Film Festival ne aveva detto meraviglie, io purtroppo non ero riuscita a vederlo allora ma l'ho recuperato adesso. Sto parlando di Queen & Slim, diretto nel 2019 dalla regista Melina Matsoukas.
Trama: un ragazzo e una ragazza di colore, alla fine di un primo appuntamento disastroso, vengono fermati da un poliziotto per un banale controllo di routine e lo uccidono. Da quel momento i due si ritrovano in fuga...
"Un ragazzo incontra una ragazza. Sono entrambi fuoco, incendiano la stanza". Capita, se i due ragazzi sono di colore e la stanza è l'America. Capita anche se, all'inizio, questi due ragazzi non sono fuoco, quanto piuttosto olio ed acqua: non si capiscono, non si piacciono granché, vengono da due mondi che più diversi non si può. Lui, Slim, è uno sfigatello coccolato dalla famiglia, dai sogni semplici e dal cuore buono. Lei, Queen, apparentemente regina lo è davvero, in quanto è un avvocato di colore e guarda Slim dall'alto in basso. Eppure, la prima scintilla scocca quando i due vengono fermati da un poliziotto e, per una nefasta serie di eventi facenti capo alla stupidità di quest'ultimo, lo uccidono. Da lì comincia una fuga disperata per le strade d'America, una fuga in cui soprattutto Queen rivela di non essere la stronza superiore e distaccata che voleva far credere; donna complessa, dal passato difficile e dall'animo deturpato da mille cicatrici, in lei ci sono una durezza e una disillusione tali da isolarla dal resto del mondo e, allo stesso tempo, da farglielo comprendere in tutte le sue brutture. Però anche Slim non è un semplice babbeo felice. In lui albergano una tristezza infinita ma anche una forza inaspettata, una forza legata a ideali come la famiglia e la religione, alla capacità di tenere comunque i piedi per terra. I due impareranno a rispettarsi, a capirsi, persino ad innamorarsi a un certo punto, ma come accade nei migliori road movie non è l'arrivo il punto importante (anche perché Queen & Slim non è un film d'amore) quanto piuttosto il percorso fatto per arrivarci, un percorso che non si limita ai due protagonisti e che arriva a toccare le diverse realtà di un America dove i neri sono ancora una minoranza in difficoltà. Una scintilla, appunto, che segue la scia di benzina che i due si lasciano dietro, scatenando spesso degli incendi e, talvolta, anche delle deflagrazioni, in un'America razzista che ha un disperato bisogno di (anti)eroi.
Queen & Slim è un film bellissimo, come lo sono i suoi due protagonisti. Icone loro malgrado, Daniel Kaluyya e Jodie-Turner Smith interpretano i ruoli dei due fuggitivi con una sensibilità incredibile, regalando allo spettatore momenti memorabili di infinita, malinconica dolcezza; penso alla sequenza della sala da ballo, in cui la fuga ha cominciato ad avvicinarli ma ancora con qualche diffidenza, laddove la paura di vedere finire la propria vita dietro le sbarre si mescola al profumo di libertà e, forse, anche di felicità, ma ci sono mille altre sequenze di gioia dolceamara, all'interno delle quali sono sguardi, gesti e non parole a farci percepire vivi i personaggi più di qualunque dialogo. Melina Matsoukas, invece, è una regista sorprendente e tutta da scoprire; a vedere Queen & Slim, non si direbbe che la signora ha diretto solo videoclip nella sua carriera, perché riesce a tenere le fila di una pellicola molto lunga e sfaccettata senza una sola caduta di stile, un'inquadratura sbagliata, una sequenza che non sia assolutamente necessaria a completare l'insieme del bellissimo affresco realizzato. Persino momenti retorici incarnati in pugni alzati o concessioni al melodramma, soprattutto sul finale, sono note indispensabili di una sinfonia che compone uno dei film più belli ed interessanti dell'anno, che spero vivamente possa venire riproposto nei cinema quando questa maledetta crisi da coronavirus sarà passata. Già l'industria cinematografica sta soffrendo, privare gli spettatori di un film come Queen & Slim sarebbe veramente un peccato.
Di Daniel Kaluuya (Slim), Chloe Sevigny (Mrs. Shepherd) e Flea (Mr. Shepherd) ho parlato ai rispettivi link.
Trama: un ragazzo e una ragazza di colore, alla fine di un primo appuntamento disastroso, vengono fermati da un poliziotto per un banale controllo di routine e lo uccidono. Da quel momento i due si ritrovano in fuga...
"Un ragazzo incontra una ragazza. Sono entrambi fuoco, incendiano la stanza". Capita, se i due ragazzi sono di colore e la stanza è l'America. Capita anche se, all'inizio, questi due ragazzi non sono fuoco, quanto piuttosto olio ed acqua: non si capiscono, non si piacciono granché, vengono da due mondi che più diversi non si può. Lui, Slim, è uno sfigatello coccolato dalla famiglia, dai sogni semplici e dal cuore buono. Lei, Queen, apparentemente regina lo è davvero, in quanto è un avvocato di colore e guarda Slim dall'alto in basso. Eppure, la prima scintilla scocca quando i due vengono fermati da un poliziotto e, per una nefasta serie di eventi facenti capo alla stupidità di quest'ultimo, lo uccidono. Da lì comincia una fuga disperata per le strade d'America, una fuga in cui soprattutto Queen rivela di non essere la stronza superiore e distaccata che voleva far credere; donna complessa, dal passato difficile e dall'animo deturpato da mille cicatrici, in lei ci sono una durezza e una disillusione tali da isolarla dal resto del mondo e, allo stesso tempo, da farglielo comprendere in tutte le sue brutture. Però anche Slim non è un semplice babbeo felice. In lui albergano una tristezza infinita ma anche una forza inaspettata, una forza legata a ideali come la famiglia e la religione, alla capacità di tenere comunque i piedi per terra. I due impareranno a rispettarsi, a capirsi, persino ad innamorarsi a un certo punto, ma come accade nei migliori road movie non è l'arrivo il punto importante (anche perché Queen & Slim non è un film d'amore) quanto piuttosto il percorso fatto per arrivarci, un percorso che non si limita ai due protagonisti e che arriva a toccare le diverse realtà di un America dove i neri sono ancora una minoranza in difficoltà. Una scintilla, appunto, che segue la scia di benzina che i due si lasciano dietro, scatenando spesso degli incendi e, talvolta, anche delle deflagrazioni, in un'America razzista che ha un disperato bisogno di (anti)eroi.
Queen & Slim è un film bellissimo, come lo sono i suoi due protagonisti. Icone loro malgrado, Daniel Kaluyya e Jodie-Turner Smith interpretano i ruoli dei due fuggitivi con una sensibilità incredibile, regalando allo spettatore momenti memorabili di infinita, malinconica dolcezza; penso alla sequenza della sala da ballo, in cui la fuga ha cominciato ad avvicinarli ma ancora con qualche diffidenza, laddove la paura di vedere finire la propria vita dietro le sbarre si mescola al profumo di libertà e, forse, anche di felicità, ma ci sono mille altre sequenze di gioia dolceamara, all'interno delle quali sono sguardi, gesti e non parole a farci percepire vivi i personaggi più di qualunque dialogo. Melina Matsoukas, invece, è una regista sorprendente e tutta da scoprire; a vedere Queen & Slim, non si direbbe che la signora ha diretto solo videoclip nella sua carriera, perché riesce a tenere le fila di una pellicola molto lunga e sfaccettata senza una sola caduta di stile, un'inquadratura sbagliata, una sequenza che non sia assolutamente necessaria a completare l'insieme del bellissimo affresco realizzato. Persino momenti retorici incarnati in pugni alzati o concessioni al melodramma, soprattutto sul finale, sono note indispensabili di una sinfonia che compone uno dei film più belli ed interessanti dell'anno, che spero vivamente possa venire riproposto nei cinema quando questa maledetta crisi da coronavirus sarà passata. Già l'industria cinematografica sta soffrendo, privare gli spettatori di un film come Queen & Slim sarebbe veramente un peccato.
Di Daniel Kaluuya (Slim), Chloe Sevigny (Mrs. Shepherd) e Flea (Mr. Shepherd) ho parlato ai rispettivi link.
Jodie-Turner Smith, che interpreta Queen, aveva già partecipato a The Neon Demon. ENJOY!
Voglio assolutamente vederlo, ma avevo trovato dei sub pessimi. Aspetto un poco.
RispondiEliminaIeri ho visto The Grudge. Inutile come la carta igienica bagnata.
Io invece mi ci sono divertita parecchio, ne parlerò in questi giorni spero :D
EliminaScusa ma dove lo hai visto?
EliminaA me non è dispiaciuto, sia chiaro, però non ho capito il senso né la natura del film. Non c'era nessuna volontà di rilanciare la serie, boh, è a sé. Allora si potevano evitare il solito finale...
Elimina@contegiglius: bisognava "prenderlo" in tempo prima che chiudessero le sale, è durato tre giorni.
Elimina@Mr.Ink: In verità la voglia di rilanciare la serie c'era, ma siccome il film è stato massacrato dalla critica dubito che il progetto andrà in porto. Ma vieni a commentarmi domani ç_ç