mercoledì 15 aprile 2020

Bolle di Ignoranza: L'albero degli zoccoli (1978)

Questo sarà il post definitivo, quello che spingerà la gente a darmi della cialtrona e i pochi lettori ancora presenti sul blog a depennarlo da qualsiasi elenco di segnalibri. Fortunatamente, un post simile rientra di diritto nella mai defunta rubrica Bolle di Ignoranza, anche se solo grazie al consiglio dell'amico Toto: giustamente, come ha detto lui, poiché mi sono addormentata per una ventina di minuti buoni, non posso scrivere una "recensione" con cognizione di causa, ma tanto chissenfrega. Siccome non ho guardato L'albero degli zoccoli, diretto e sceneggiato nel 1978 dal regista Ermanno Olmi, con cognizione di causa, non aveva senso nascondersi dietro il dito di una reale critica e tanto vale buttare tutto in supercazzola!


La mia triste storia con L'albero degli zoccoli comincia alle superiori, nella buia e deprimente "saletta multimediale", dove io e altri compagni siamo stati costretti a subire il capolavoro di Olmi su uno schermo ancora più piccolo di quello che sto usando ora per scrivere al PC. E' interessante vedere come, quando si è giovani e stupidi (avrò avuto 17 o 18 anni?), non ci si sbatte neppure a capire quello che si sta guardando o ciò che gli altri stanno dicendo; ricordavo, infatti, di non aver inteso una singola battuta di dialogo, mentre invece le parole pronunciate dai protagonisti sono tutte abbastanza comprensibili, salvo alcuni momenti in cui il dialetto la fa da padrone. Ciò non ha reso la recente visione de L'albero degli zoccoli meno pesante, ovviamente. Ci ho riflettuto e mi dispiace confermare a Sauro che la mia è proprio ignoranza, non stanchezza post-lavorativa aggravata dal passaggio televisivo. Anzi, più che ignoranza, mi duole ammettere che l'affettuosa rivisitazione storica di Olmi, i suoi dolci ricordi d'infanzia e il suo omaggio ai contadini bergamaschi non hanno penetrato la scorza del mio durissimo cuore ormai plagiato da emozioni pre-confezionate dal sapore Disneyano e, per dirla in maniera prosaica, mi sono fatta due palle cubiche. Ma prima che mi aggrediate in massa lasciatemi dire che UN solo personaggio mi ha emozionata all'interno di questa storia di infinita, tristissima eppur dignitosissima povertà, ed è il Nonno. Quel nonno meraviglioso, che racconta filastrocche ai nipotini o macabre leggende dove il Diavolo esiste ma non si permetterebbe mai di nuocere ai bimbi buoni, che insegna alla nipotina il modo migliore di piantare i pomodori, là dove il terreno "fa la pelle" per difendersi dal freddo dell'inverno bergamasco; quel carinissimo vecchino mi ha toccata nel profondo ed è la cosa più deliziosa vista all'interno del film. In realtà ci sarebbe anche il piccolo protagonista che racconta al babbo di come esistano tanti animalini nell'acqua, che noi non riusciamo a vedere, quel criaturo costretto a vagare per le fredde steppe dell'Italia del nord in zoccoletti... ma qui tocca ricollegarsi ai commenti fatti col mio compare (a distanza) di visione e al nostro barbaro cinismo di persone abiette, ormai vinte dai divieti contiani.


Ma Batistì. Caro, "simpatico" Batistì che hai mandato al diavolo Olmi per recitare nell'Albero delle zoccole pur col tuo sembiante mostruoso, ma cosa ti è venuto in mente di buttare giù una betulla intera per confezionare UNO (nemmeno due!) zoccolo di 15 cm al tuo pargoletto? O non potevi tu, povera bestia, tagliare un ramo grosso evitandoti così di far adirare il signorotto locale e di venir mandato via con la moglie e i tuoi ventordici figli al seguito? Lumato, è proprio il caso di dirlo, da vicini di casa che solo una cosa hanno saputo fare per te: pregare, menandoti una sfiga disumana. Gente, non è che a tutti va bene come alla povera vedova, la padrona della "vaca" guarita con l'acqua santa nemmeno fosse stata posseduta da Pazuzu, e ha un bel dire il prete, a quel terrificante matrimonio/funerale dove tutti sono vestiti di nero, che bisogna pregare, pregare sempre, ed essere comunque gioiosi nella povertà perché l'importante è essere col Signore. Prete, e al povero Batistì non ci pensi? Che appresso alle tue prediche ha messo incinta la moglie per l'ennesima volta ed è stato costretto ad accogliere con la morte nel cuore l'ultimogenito ("Ah. Un'altra boca da sfamar" E me n'imbelino, Batistì! Pensaci prima!). E vogliamo parlare dei poveri Stefano e Maddalena (a onor del vero, un'altra cosa che ho trovato deliziosa è il loro corteggiamento, finalmente ho capito il significato del "si parlano" al posto di "escono insieme"), costretti a un viaggio di nozze in mezzo alle nutrie, a passare la prima notte da sposati in un convento di suore rompicoglioni e ficcanaso e, alla fine, pure a prendersi in casa uno dei bimbi indesiderati da loro custoditi? E come se lo mantengono 'sto poverello, che mi pare Stefano fosse anche inoccupato? Ma più che altro: questo meraviglioso viaggio nelle radici bucoliche di Olmi, non potevamo farlo un po' più breve? Che io alla quindicesima preghiera, al dodicesimo minuto di viaggio di nozze in mezzo alle nutrie, alla quarta riunione di contadini con annesso incomprensibile aneddoto dove tutti ridono tranne chi è nato a sud di Voghera (e mi sono tenuta ampia nei confini, eh) mi sarei anche un po' rotta le balle. Anche perché, diciamolo: se L'albero degli zoccoli parla di contadini bergamaschi dove sono le bestemmie e i mazzi di carte, eh? A un certo punto un povero cristo picchia un cavallo, reo di avergli smarrito un soldo, e lì sì che sarebbero dovute volare le bestemmie, per amor di realismo, invece niente. Non ci siamo, signori miei, non ci siamo.


Disclaimer: L'albero degli zoccoli è stato insignito di una marea di premi, giudicato di interesse culturale, inserito nell'elenco dei 100 film italiani da salvare, è un'eredità importante non solo per il popolo bergamasco ma per l'Italia tutta, è amato tuttora da tantissimi spettatori in tutto il mondo, mia cugina Roberta in primis. Il mio post è solo lo sfogo sincero e autoironico di una persona che non l'ha apprezzato ma lungi da me convincervi che L'albero degli zoccoli fa schifo e merita di non venire guardato perché non è assolutamente vero. Provate, fatevi un'idea e magari ritentate di nuovo tra una ventina d'anni. L'importante è che non recuperiate L'albero delle zoccole, per carità di Batistì.

27 commenti:

  1. Risposte
    1. Vuoi davvero dirmi che non l'hai mai visto? o__O

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    2. eh purtroppo si, anche io ho le mie lacune -_-

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    3. Ero convinta che questo non potesse mancare a nessun cinefilo e tu sei la più grande cinefila che conosca! :D

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    4. eh appunto, è ora di rimediare, sapessi quanti film ancora non ho visto xD

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  2. Ma sai che l'ho sentito citare qualche giorno fa su Twitter, da qualcuno che sfotteva il PD? XD
    Comunque abbiamo in comune una cosa: saletta multimediale (ossia tv profondo tre metri e videoregistratore del 1983) e questo film a scuola.
    L'albero delle zoccole, ovviamente.
    E ovvimente, non averci capito molto. Ricordo che ripiegammo su Soldato Blu.
    Non ricordavo la scena del cavallo...

    Moz-

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    1. Muoio. Ogni scusa è buona per sfottere il PD XD
      Soldato Blu non lo conoscevo ma guardando on line direi che all'epoca mi avrebbe fatto schifissimo anche quello! Delle superiori ricordo con piacere solo le visioni di Rashomon, Mission e Nel nome del padre.

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    2. Soldato Blu è un film che adoro per come sta dalla parte dei pellerossa molto prima di Kevin Costner. Cito due espressioni di Candice Bergen: "Porca vacca" e "Merda secca" che spero non vengano mai alterate da ridoppiaggi scellerati.

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    3. Mi sa che non lo conoscevo solo io 'sto film XD

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  3. Anch'io ho ricordi di film presentato a scuola, ma in realtà non l'ho mai visto a causa di una mia diffidenza ancestrale verso i film che ti fanno vedere a scuola. Anzi devo dire che di Olmi mi manca tutta la sua produzione, quindi non sei così "ignorante" dai... io ignoro di più a causa del fatto che in quegli anni se andavo al cinema era per La Febbre Del Sabato Sera, Guerre Stellari, Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo, James Bond, persino Flash Gordon di Mike Hodges o la saga di Scuola Di Polizia pur di non andare a vedere film come quello da te citato.
    Lo sai... sono sempre stato una maledetta canaglia 😂😂😂

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    1. Beh ma i film che hai citato sono quelli con cui sono cresciuta, soprattutto Scuola di polizia, da bambina non me ne perdevo uno in TV!
      Su Olmi sono ignorante anche io ma per esempio I segreti del bosco vecchio è molto bello e anche Cantando dietro i paraventi, con Bud Spencer...

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  4. Se non sei del posto e non conosci la lingua (giustamente) è anche abbastanza normale che il film non ti abbia preso. Io sono di Brescia, quindi non solo sono riuscita a capire quasi tutto senza sottotitoli (il bresciano è molto simile al bergamasco), ma ho ritrovato le storie del passato dei nonni, bisnonni, parenti vari, oltre ai paesaggi e modi di vivere che conosco bene nonostante sia nata l'anno dopo la realizzazione del film.
    Comunque no problem, pensa che io ho avuto la stessa reazione davanti a "2001- Odissea nello spazio"...

    P.S: ma la versione che hai visto tu aveva i sottotitoli?

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    1. Nessun sottotitolo ma, come ho scritto, basta un po' di impegno e buona parte delle cose diventano comprensibili; certo, io sono comunque ligure e il mio è un dialetto che condivide alcuni elementi con gli altri del nord, immagino che siciliani, romani o napoletani non capirebbero quasi nulla.

      Per il resto, fortunatamente non siamo tutti uguali. Purtroppo, io sono una di quelle persone che ci rimangono male quando non apprezzano i capolavori universalmente riconosciuti...

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    2. strano, di solito i sottotitoli in questo film ci sono...

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    3. caspita io sono siciliana, servono sottotitoli allora xD

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    4. @Tiziana ti confermo che sulla RAI è andata in onda la versione senza sottotitoli.
      @Arwen magari su RaiPlay lo trovi con sottotitoli o, almeno, ci sarà la possibilità di metterli per i non udenti.

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  5. Se esiste un club di Quelli Che Non Sopportano L'Albero Degli Zoccoli chiedo di iscrivermi SUBITO (con i sottotitoli o senza)

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    1. Magari il club non esiste ma ti assicuro che non sei solo: ho almeno mezza dozzina di amici traumatizzati quanto me! XD

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  6. Sapevo manco che esisteva questo film...soprattutto il titolo, ma comunque esiste veramente la versione "femminile" di zoccoli? :D

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    1. Assolutamente sì. E' un porno con protagonista lo stesso contadino de L'albero degli zoccoli.

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  7. Io ne ho un ricordo traumatico, lo vidi da ragazzina e come te ricordo i dialoghi incomprensibili, ma forse eravamo distratte e le botte che si becca il ragazzino.
    Mai voluto rivederlo.
    Però se mi fai una recensione così, mi sa che posso riprovarci, con l'occhio giusto ahahahah

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    1. Tutte meritate XD
      Dai, riprova, mal che vada o rimani folgorata o ti fai due risate!

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  8. Alla scena del maiale sono scappato urlando dalla saletta multimediale della nostra scuola. Credo fosse a non più di 5 minuti dall'inizio.....

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    1. Il maiale lo scannano più o meno dopo un quarto d'ora. Ho creduto di morire anche io con lui, giuro. E non sono né vegetariana né vegana...

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    2. Non c'è stato il disclaimer 'nessun animale è stato maltrattato'. Le urla erano reali, quella povera bestia aveva capito che era la sua ora, madò... Sabato guarderò il salame fatto da mia zia con occhi diversi. Un amen prima spalmare la n'duja spalmata sul pane è d'obbligo!

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    3. Sì, sì, pura vita contadina al 100%, maiale compreso. Sono passati di lì proprio al momento opportuno... però il salame è tanto buono ç_ç Che brutte persone siamo!

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