martedì 11 novembre 2025

The Toxic Avenger (2023)

Nei cinema, ad Halloween, è stato distribuito The Toxic Avenger, diretto e co-sceneggiato nel 2023 dal regista Macon Blair.


Trama: Winston vive solo col figliastro e sbarca il lunario come uomo delle pulizie di una losca ditta farmaceutica. Quando scopre di avere un tumore incurabile, Winston cerca di derubare la ditta, ma finisce in una pozza di liquami tossici e diventa un mostro...


Io mi chiedo in che mondo viviamo. The Toxic Avenger, remake di uno dei film più iconici e remunerativi della indipendente Troma, è stato presentato in un paio di festival nel 2023, dopodiché è finito in un limbo distributivo in quanto ritenuto troppo violento, praticamente impresentabile al pubblico odierno. Due anni dopo, The Toxic Avenger è arrivato in tutto il mondo, persino da noi, nella sua versione "unrated", e io mi chiedo se ormai sono diventata insensibile o se i produttori si sono rincoglioniti del tutto (propendo più per la seconda ipotesi, ma non metto limiti ai miei problemi). Se un film come The Toxic Avenger è impresentabile a un pubblico "generalista" (ma poi, a parte gli appassionati di horror, chi è che va a vedere gli horror al cinema, scusatemi?), Bring Her Back non avrebbe dovuto nemmeno uscire, perché guardando il lavoro di Macon Blair sembra di avere davanti un cartone animato. Questo non è un complimento, ovviamente. Non sono mai stata fan del Toxic Avenger della Troma, visto troppo tardi per elevarlo a cult e, comunque, troppo distante dai miei gusti, ma ne riconosco la carica sovversiva, l'ironia infantile ma comunque caustica, la patina grezza che lo rende disgustoso a più livelli, e che conferisce "spessore" al personaggio di Toxie proprio per la contrapposizione tra la sua natura buona e lo schifo che lo ha generato. Il film di  Michael Herz e Lloyd Kaufman dissacrava la figura del supereroe dotandolo di tutti i simboli del successo (potenza fisica, una fidanzata procace, l'ammirazione delle persone, persino una base segreta) ma declinati in chiave "trash", nel senso più letterale del termine, spingendo lo spettatore a tifare per lui pur provando un inevitabile disagio. Stessa cosa valeva per la origin story di Toxie, un povero verginello disagiato trasformato in un mostro per lo scherzo di un gruppo di bulli psicopatici che uccideva gente a caso; la casualità del tutto, e la crudeltà inaudita di ogni malvivente sul suolo di Tromaville, erano essenziali alla deriva violentissima intrapresa da un vendicatore non proprio brillante in partenza, preda di un odio sviscerato ed irrazionale verso il male. 


Nel film di Macon Blair, invece, tutto è normalizzato. Quella di Winston, uomo delle pulizie all'interno di una ditta farmaceutica, è una vita come tante. Il protagonista del nuovo Toxic Avenger è un uomo assolutamente normale, pur avendo la sua dose di problemi, e la sua origin story è legata a gravissimi problemi di salute e al disperato tentativo di risolverli o, perlomeno, di non lasciare privo di sostentamento il figlio dell'ex fidanzata, già traumatizzato dalla morte di quest'ultima e, per giunta, autistico. La vendetta di Winston/Toxie è comprensibile e lineare, in quanto va alla fonte di tutte le disgrazie che affliggono lui e la città di St. Roma, ovvero Bob Garbinger e la sua ditta farmaceutica, che fingono di curare le stesse malattie di cui sono la causa, per via di un inquinamento scellerato. Anzi, mi spingo persino a dire che il pattern per cui il villain decide di diventare un mostro ancora peggiore per battere Toxie è una strada battuta mille volte, stravista quanto il ripensamento di uno degli scagnozzi, le beghe familiari, la tizia ribelle che cerca di instillare un po' di coscienza sociale nel protagonista. Insomma, nel nuovo The Toxic Avenger non c'è un minimo di originalità, e non solo perché il film è un remake, ma soprattutto perché, quando si distanzia dall'originale, ricicla topoi vecchi quanto me. Inoltre, Macon Blair, che pur si professa amante indefesso della Troma, non riesce a fare a meno di dare un'immagine ripulita e patinata anche delle discariche a cielo aperto, degli scopettoni, di qualsiasi cosa dovrebbe destare istintivo disgusto.  


Questa tendenza a "ripulire" riverbera anche nelle sequenze che i trailer vendono come esagerate e scabrose, accomunando The Toxic Avenger alla saga di Terrifier. Allora, non scherziamo. Io non sono una "bimba di Leone", per carità, e lungi da me elevare i film dedicati ad Art il clown a capolavori dell'horror, ma se non altro Leone non teme di scatenare il vomito nello spettatore e si appoggia quasi in toto ad ottimi effetti speciali artigianali. The Toxic Avenger, di artigianale, ha solo il trucco di Toxie (sul quale poi torno...) e quel meraviglioso uccello mutante, il resto è schifezza digitale, splatter finto come i soldi del monopoli, macellate da sbadiglio compulsivo, che unite ad un umorismo tutto sommato ben poco corrosivo, contribuiscono alla palpebra calante nonostante qualche buona idea, un paio di citazioni azzeccate, e lo schermo smarmellato di colori acidi. In tutta sincerità, a me sono sembrati svogliati anche gli attori, nonostante il cast facesse ben sperare. In effetti, gli unici che meritano sono Kevin Bacon, ormai abbonato ai ruoli di villain fascinoso che non disdegna però l'essere preso a pesci in faccia come merita, e un Elijah Wood sempre più weird e perfettamente a suo agio nei panni del Pinguino/Gollum. Peter Dinklage, con tutto il rispetto, è una barzelletta, nel senso che recita solo al naturale, mentre sotto il pesante trucco di Toxie c'è una donna, e l'attore si limita a dargli la voce. La cosa risulta abbastanza ridicola perché non solo, effettivamente, Toxie somiglia ben poco a Dinklage (e ci sta, anche i due attori che interpretavano l'originale erano diversi), ma anche perché la voce a volte risulta falsata rispetto ai movimenti labiali dell'attrice e, soprattutto, il trucco di Toxie nelle sequenze in ospedale è completamente diverso da quello che definisce il personaggio in tutto il resto del film. Su Jacob Tremblay, povero amore, stendo un velo pietoso. A 15/16 anni, calcolando a spanne l'epoca delle riprese, il creaturo era in quell'età in cui i ragazzini non sono né carne né pesce, e qualunque cosa facciano sembrano molli come un'oloturia, il che probabilmente ha avuto ripercussioni sulla sua interpretazione. Purtroppo, la pubertà non è stata tenera con chi era un bimbo splendido e puccioso, quindi c'è solo da sperare che Mike Flanagan o altri trovino un modo per valorizzare gli altri suoi talenti. Purtroppo, Macon Blair non ne ha avuto la capacità, così come non è riuscito a rendere omaggio alla Troma, nonostante le buone intenzioni. Vi consiglio dunque di stare ben lontani da questa monnezza ripulita, e di dedicarvi ad altri horror più interessanti.


Del regista e co-sceneggiatore Macon Blair, che interpreta anche Dennis, ho già parlato QUI. Peter Dinklage (Winston/Toxie), Jacob Tremblay (Wade), Lloyd Kaufman (Lloyd), Kevin Bacon (Bob Garbinger), Elijah Wood (Fritz Garbinger) li trovate invece ai rispettivi link.

Taylour Paige interpreta J.J. Doherty. Americana, ha partecipato a film come Ma Rainey's Black Bottom e a serie quali Welcome to Derry. Anche produttrice, ha 35 anni e un film in uscita. 


Non c'è Peter Dinklage sotto il make up di Toxie, bensì un'attrice inglese di nome Luisa Guerreiro. Il film è il remake di The Toxic Avenger - Il vendicatore tossico, che vi consiglio di guardare a prescindere. ENJOY!

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