Da ieri e fino al 5 luglio viene distribuito in alcuni cinema italiani Shin Godzilla (シン ゴジラ - Shin Gojira), diretto nel 2016 dai registi Hideaki Anno, anche in veste di sceneggiatore, e Shinji Higuchi. Potevo non parlarne?
Trama: nelle acque della baia di Tokyo compare un inquietante e gigantesco mostro anfibio, battezzato Godzilla. Con la popolazione minacciata da distruzione e radiazioni, i vertici del governo devono trovare una soluzione per contenere o eliminare la creatura...
A costo di risultare impopolare, devo ammettere di non amare il genere kaiju. Credo infatti di avere visto soltanto il Godzilla originale almeno una ventina di anni fa e di avere evitato ogni cosa vagamente vicina all'argomento tranne Pacific Rim, inaspettatamente bello ed esaltante. Di fatto, mi sono avvicinata a questo Shin Godzilla solo perché alla regia e alla sceneggiatura c'era quel matto depresso di Hideaki Anno, quindi non aspettatevi un post imperniato su confronti o disamine della saga dedicata al mostrone radioattivo perché mi sono limitata a prendere questo film per quello che è, ovvero una pellicola in cui un mostro attacca Tokyo. Un mostro famoso, per carità, ma al quale non sono affezionata affatto quindi le emozioni che mi ha lasciato questo Shin Godzilla, per quanto nuovo e divino, si sono limitate ai pochi momenti Evangelion in cui la bestiola devasta Tokyo con una colonna sonora praticamente identica a quella dello storico anime, al punto che mancava solo Shinji alla guida di un EVA che combatteva la creatura per completare il quadro. Qui però, se kami vuole, manca quella pittima molla di Shinji e il vero nemico dei giapponesi non è tanto Godzilla o un Angelo, bensì la terrificante, pesantissima burocrazia nipponica. La critica sociale di Anno è spietata ed è l'elemento che più ho apprezzato all'interno della pellicola: Godzilla non si vede tantissimo, mentre invece l'80% del film è fatto di funzionari governativi che discutono, si passano la patata bollente da un ufficio all'altro, vanno avanti di autorizzazione in autorizzazione mentre il mostro lascia dietro di sé una scia di morte e distruzione che nessuno sa, vuole o può affrontare. Gli unici ad avere carta bianca (nei limiti) sono un gruppo di ricercatori e nerd prima ghettizzati perché incapaci di lavorare all'interno dello Stato e ora indispensabili proprio perché "indipendenti", persone costrette ad una terrificante corsa contro il tempo e contro Nazioni come gli USA il cui motto potrebbe tranquillamente essere "fatti, non pugnette": mentre infatti i giapponesi parlano e parlano, le Nazioni Unite decidono in quattro e quattr'otto, alle loro spalle, di sterminare Godzilla con una bella bomba atomica. Basta poco, che ce vo'?
Detto questo, non è che il divin Godzilla (o Gojira) non compaia, anzi. Quando lo fa il livello di tachicardia si alza pericolosamente, soprattutto (che cosa paradossale) quando il mostro è nella sua versione "pupazzotta" dell'inizio, quella con gli occhi scompagnati che lo fa sembrare finto come i soldi del Monopoli: qualcosa, in quello sguardo strabico, mi ha fatto venire la pelle d'oca quasi più di quando viene mostrato quel trionfo tamarrissimo di raggi laser radioattivi che devastano Tokyo partendo dalla schiena di Godzilla oppure le varie metamorfosi umanoidi sul finale, assai simili agli incubi di Giger. La cosa che ho particolarmente apprezzato dell'operazione di Anno e Higuchi è l'aver realizzato il mostro utilizzando la computer graphic ma cercando comunque di farlo sembrare un pupazzo, basando la sua realizzazione sulla tecnica della motion capture, quindi mantenendo una base di partenza umana come ai bei tempi di Honda; effettivamente, pur essendo ambientato nel 2011, anno del disastro di Fukushima con conseguente richiamo ai pericoli del nucleare, Shin Godzilla profuma di nostalgico e a tratti ricorda il genere Tokusatsu, come se ci trovassimo davanti una tamarrissima puntata dei Power Rangers. A differenza di un qualsiasi episodio della serie dedicata ai guerrieri colorati, però, Shin Godzilla porta anche a riflettere ed è ben radicato nella realtà del Giappone non solo odierno ma anche passato. Il ricordo dei bombardamenti della seconda guerra mondiale e la consapevolezza di cosa possa fare l'uso sconsiderato del nucleare sono sensazioni vive nel cuore di ogni Giapponese, così come quella naturale tendenza ad isolarsi e sfidare un po' la natura, due caratteristiche antitetiche di un popolo pieno di contraddizioni: in questo, Godzilla mi è sembrato una sorta di "paciere", né buono né cattivo, semplicemente il risultato della sconsideratezza umana e per questo destinato a diventare un monito perpetuo, un organismo malato con il quale convivere per riuscire forse, un giorno, a trovare una cura. Certo, visto l'ottimismo di Anno probabilmente questo giorno non arriverà mai, ma la speranza è sempre l'ultima a morire.
Del co-regista e sceneggiatore Hideaki Anno ho già parlato QUI mentre Shin'ya Tsukamoto, che interpreta un biologo, lo trovate QUA.
Shinji Higuchi è il co-regista della pellicola. Giapponese, ha diretto film come L'attacco dei giganti, L'attacco dei giganti: Il film: parte II - Le ali della libertà ed episodi di serie quali Nadia e il mistero della pietra azzurra. Anche tecnico degli effetti speciali, attore, animatore e sceneggiatore, ha 52 anni.
Hiroki Hasegawa interpreta Rando Yaguchi. Giapponese, ha partecipato a film come Why Don't You Play in Hell?, L'attacco dei giganti e L'attacco dei giganti: Il film: parte II - Le ali della libertà. Ha 40 anni.
Ren Ousugi interpreta il primo ministro. Giapponese, ha partecipato a film come Sonatine, Getting Any?, Hana-Bi - Fiori di fuoco, Audition, Brother, Dolls, Zebraman, Exte: Hair Extensions e a serie quali MPD Psycho; come doppiatore, ha lavorato nel film I cavalieri dello zodiaco - La leggenda del Grande Tempio. Ha 66 anni e un film in uscita.
Satomi Ishihara (vero nome Kuniko Ishigami) interpreta Kayoko Ann Patterson. Giapponese, ha partecipato a film come Sadako 3D, L'attacco dei giganti e L'attacco dei giganti: Il film: parte II - Le ali della libertà. Ha 31 anni.
Jun Kunimura interpreta il capo di gabinetto Masao Zaizen. Giapponese, ha partecipato a film come Black Rain - Pioggia sporca, Audition, Ichi the Killer, Kill Bill - Volume 1, Kill Bill - Volume 2, Why don't you play in hell?, L'attacco dei giganti: Il film: parte II - Le ali della libertà e The Wailing, inoltre ha lavorato come doppiatore nel film Si alza il vento. Ha 62 anni e tre film in uscita.
Se Shin Godzilla vi fosse piaciuto recuperate tutti i mille altri film dedicati al mostrone: il Godzilla del 1954, Il re dei mostri, Rodan il mostro alato, Mosura, Il trionfo di King Kong, Watang! Nel favoloso impero dei mostri, Ghidorah! Il mostro a tre teste, L'invasione degli astromostri, Il ritorno di Godzilla, Il figlio di Godzilla, Gli eredi di King Kong, Godzilla's Revenge, Godzilla - Furia di mostri, Godzilla contro i giganti, Ai confini della realtà, Godzilla contro i robot, Distruggete Kong! La Terra è in pericolo, Il ritorno di Godzilla, Godzilla contro Biollante, Godzilla contro King Ghidorah, Godzilla contro Mothra, Godzilla vs Mechagodzilla II, Godzilla vs SpaceGodzilla, Godzilla vs Destoroyah, Godzilla 2000: Millenium, Godzilla vs Megaguirus, Godzilla, Mothra and King Ghidorah: Giant Monsters All-Out Attack, Godzilla against MechaGodzilla, Godzilla: Tokyo S.O.S. e Godzilla: Final Wars sono quelli giapponesi (spero ci siano tutti), ai quali potete aggiungere il Godzilla di Emmerich, quello di Gareth Edwards (al quale dovrebbe seguire nel 2019 un Godzilla: King of the Monsters) e per finire Pacific Rim! ENJOY!
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martedì 4 luglio 2017
giovedì 15 maggio 2014
(Gio) WE, Bolla! del 15/5/2014
Buon giovedì a tutti! Oggi è l'ultimo giorno della Festa del Cinema ma a Savona, come ben sapete, mai 'na gioia, altro che festa! Per fortuna Only Lovers Left Alive o, se preferite, Solo gli amanti sopravvivono, l'ho già visto e recensito QUI o mi sarei davvero inca**ata come un'ape. Detto questo, diamo uno sguardo a quello che è uscito in sala da queste parti e... ENJOY!
Godzilla
Reazione a caldo: Bah…
Bolla, rifletti!: Nonostante sia una nipponofila convinta a me Godzilla o Gojira non ha mai fatto impazzire, figuriamoci poi se si parla di remake ammeregani. Dopo il pur gradevole Pacific Rim lascio la visione a chi potrà apprezzare meglio di me il binomio mostroni e distruzione!
Grace di Monaco
Reazione a caldo: Not interested
Bolla, rifletti!: per quanto mi affascinino la Hollywood dell’epoca in generale e la figura di Grace Kelly in particolare, questa pellicola mi sa troppo di mera “esposizione dei fatti” senz’anima per aver voglia di guardarlo. L’accoglienza fredda che ha ricevuto ieri sera a Cannes conferma questi miei timori, effettivamente.
Ghost Movie 2- Questa volta è guerra
Reazione a caldo: Mabbasta!!
Bolla, rifletti!: Ma perché i Wayans non hanno smesso dopo Scary Movie? C’è davvero ANCORA bisogno di questi film parodici e, soprattutto, c’è ancora bisogno che ‘sta roba venga doppiata e distribuita sul mercato italiano con tutti i bei film che vengono lasciati a marcire nel limbo? Questo mi fa davvero paura!!!
Al cinema d’élite si buttano invece sul cinema argentino!
The German Doctor - Wakolda
Reazione a caldo: non lo conoscevo ma dalla trama sembra interessante!
Bolla, rifletti!: Diretto da una giovane regista argentina e tratto dal suo quinto romanzo, il film racconta la storia di una famiglia che si ritrova a dover ospitare, senza saperlo, nientemeno che il nazista Mengele. Ospitata nella sezione Un certain regard nell’ultima edizione del festival di Cannes, pare che la pellicola sia molto ben diretta e ben recitata, intrigante e solida quanto basta. Potrei recuperarla in futuro!!
Godzilla
Reazione a caldo: Bah…
Bolla, rifletti!: Nonostante sia una nipponofila convinta a me Godzilla o Gojira non ha mai fatto impazzire, figuriamoci poi se si parla di remake ammeregani. Dopo il pur gradevole Pacific Rim lascio la visione a chi potrà apprezzare meglio di me il binomio mostroni e distruzione!
Grace di Monaco
Reazione a caldo: Not interested
Bolla, rifletti!: per quanto mi affascinino la Hollywood dell’epoca in generale e la figura di Grace Kelly in particolare, questa pellicola mi sa troppo di mera “esposizione dei fatti” senz’anima per aver voglia di guardarlo. L’accoglienza fredda che ha ricevuto ieri sera a Cannes conferma questi miei timori, effettivamente.
Ghost Movie 2- Questa volta è guerra
Reazione a caldo: Mabbasta!!
Bolla, rifletti!: Ma perché i Wayans non hanno smesso dopo Scary Movie? C’è davvero ANCORA bisogno di questi film parodici e, soprattutto, c’è ancora bisogno che ‘sta roba venga doppiata e distribuita sul mercato italiano con tutti i bei film che vengono lasciati a marcire nel limbo? Questo mi fa davvero paura!!!
Al cinema d’élite si buttano invece sul cinema argentino!
The German Doctor - Wakolda
Reazione a caldo: non lo conoscevo ma dalla trama sembra interessante!
Bolla, rifletti!: Diretto da una giovane regista argentina e tratto dal suo quinto romanzo, il film racconta la storia di una famiglia che si ritrova a dover ospitare, senza saperlo, nientemeno che il nazista Mengele. Ospitata nella sezione Un certain regard nell’ultima edizione del festival di Cannes, pare che la pellicola sia molto ben diretta e ben recitata, intrigante e solida quanto basta. Potrei recuperarla in futuro!!
mercoledì 24 aprile 2013
Bollalmanacco On the Road: Giappone
Non credevo avrei scritto queste righe e, di fatto, le sto scrivendo un paio di giorni prima della partenza un po' titubante e con una certa superstizione. Se tutto andrà bene, però, mentre leggerete questo post sarò su un aereo diretta in Giappone, coronando un sogno che dura da 20 anni. Non sto a descrivervi l'enorme emozione, l'agitazione, l'incredulità che mi stanno sommergendo in questi giorni, né starò a parlarvi della travagliatissima genesi di questo viaggio, rimasto nell'incertezza fino a venerdì scorso... e purtroppo non avrò nemmeno il tempo di scrivere il solito, dettagliatissimo post, mi limiterò a mettere due foto e un paio di didascalie "a tema". Per 10 giorni il Bollalmanacco chiude i battenti (non è vero, un paio di recensioni ve le beccherete) e la Bolla si trasferisce dunque a Tokyo prima e Kyoto poi. Tornerò? Mah, il biglietto di ritorno comunque c'è, quindi temo di sì... ma sono certa che il mio cuore rimarrà in quella splendida, amatissima terra. Ci risentiamo a maggio, voi lettori intanto godetevi i ponti e il tanto sospirato bel tempo!! ENJOY!!
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Sogno numero 1: andare al Karaoke, assolutamente! E se trovo la stilosissima parrucchetta rosa di Scarlett Johansson in Lost in Translation tanto meglio!! |
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Ecco, forse il Sumo invece è meglio evitarlo, potrei beccare un Ciccio Bastardo come quello di Austin Powers in Goldmember! |
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Sarebbe meglio, invece, beccare Gamera... |
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... o Godzilla? Eh, dau lampu au trun... |
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L'importante è non finire così. Sveglia e jetlaggata a fissare Toshio e Asako del film Ju-On! |
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Più che i mostri di cui sopra sarebbe bello incontrare Hachi e Nana. O almeno Ai Yazawa! |
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Ma tanto so che finirà così: il mio compare che mi trascina fuori dai negozi di Shibuya con la faccia scazzata di Jean Reno in Wasabi. |
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Ovviamente, partirò con le mie Onitsuka Tiger identiche a quelle della Sposa. Il locale che ha ispirato Quentin è il Gonpachi, nei pressi di Roppongi. Se riuscirò ad andare posterò le foto. |
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