venerdì 22 settembre 2017

Dave Made a Maze (2017)

I film migliori si trovano a queste coordinate, c'è poco da fare. E' con questa convinzione in mente che qualche giorno fa ho guardato Dave Made a Maze, diretto e co-sceneggiato dal regista Bill Watterson, trovandomi davanti uno dei gioiellini di questa stagione.


Trama: Dave costruisce un labirinto di cartone in mezzo al salotto e si perde al suo interno. La fidanzata e alcuni amici partono al salvataggio ma l'impresa non è facile come sembra...


Per mille motivi, non ultimo il fatto di avere un blog e conseguentemente anche vivere anche nel terrore di scrivere (seppur involontariamente) le stesse cose riportate dai miei "colleghi", non leggo mai le recensioni dei film che non ho visto o che ho visto ma dei quali devo ancora parlare, se non magari qualche riga qui e là. Dal post di Lucia, per esempio, ho estrapolato quanto bastava per capire che Dave Made a Maze le era piaciuto e a questo entusiasmo della mia guru horror preferita si è aggiunta la mia gioia quando, tra gli interpreti, ho scorso il nome di Adam Busch, indimenticato membro della Troika nerd Buffyana. Queste due cose sono bastate per spingermi a recuperare il film di Bill Watterson ma, a dimostrazione che leggendo poco o nulla arrivo spesso a non sapere bene cosa aspettarmi da una determinata pellicola, mi sono accinta alla visione pensando che avrei guardato un horror quando invece Dave Made a Maze è una di quelle meravigliose opere che travalicano i generi e rinnovano la speranza verso il Cinema inteso come arte. Intendiamoci, non stiamo parlando di uno di quei film incomprensibili o snob, di quelli per intenderci che possono piacere solo ai "Cinefili nell'era dell'internét" (vi conviene seguire la pagina Facebook omonima!), bensì di un lavoro divertentissimo, zeppo d'inventiva e anche in grado di far riflettere. La storia è abbastanza semplice ed è tutta riassunta nel titolo: Dave ha costruito un labirinto. Questo thirtysomething, dal nulla, un giorno realizza un labirinto di cartone "partendo dal centro e creandogli attorno un guscio", il tutto mentre la fidanzata è fuori per lavoro. Il problema è che Dave non riesce più ad uscire dal labirinto perché dentro "è più grande di quel che sembra" e, dopo mille tentennamenti uniti ai moniti terrorizzati del ragazzo, la fidanzata e alcuni amici, tra cui un regista e i suoi collaboratori, decidono di varcare l'ingresso della struttura e partire al salvataggio. E' qui che il film diventa assurdo perché, in effetti, il labirinto di Dave è enorme, in continua espansione e molto, molto pericoloso. Lì dentro la gente si perde, cambia, viene posseduta... muore. Eppure, per quanto mostruoso, il labirinto è anche l'unica cosa che Dave, trentaqualcosa inconcludente, sia mai riuscito a costruire senza abbandonarla a sé stessa e il ragazzo VUOLE portarla a termine, costi quel che costi, per confermare a sé stesso e agli altri di valere qualcosa, di non essere l'ennesimo componente inutile di una società che non ha pietà nei confronti di chi non ha un progetto, un obiettivo o semplicemente non "produce". Lo sfogo di Dave, nella sua semplicità, è uno dei più belli e angoscianti sentiti quest'anno in un film: "Do you know what it means to be broke? It means that you are broken. That you don't work."


In un geniale gioco di parole, il protagonista del film riassume l'essenza degli esponenti della mia generazione, i quali se non hanno soldi, se non lavorano, letteralmente "non funzionano". Dave non funziona, non funziona se rapportato alla sua fidanzata in carriera oppure all'amico regista dotato di un "progetto" e pronto a sacrificare qualunque cosa per esso ed è per questo che il protagonista non riesce a smantellare il labirinto nonostante la morte di molti suoi amici... e nonostante sia arrivato a godere di vita propria, quasi Dave fosse moralmente troppo debole per poterglisi opporre. Quello che comincia come una supercazzola diventa così a poco a poco un percorso verso la crescita del protagonista, un viaggio che è una presa di coscienza, tra responsabilità, consapevolezza, rinunce e l'inevitabile gioco di squadra, perché anche se si è dei perdenti non vuole dire che si debba essere soli e senza amici. Questo assurdo road trip si traduce, ovviamente, in una messa in scena ancora più assurda e bellissima. Ogni stanza del labirinto è stata davvero realizzata in cartone, senza nessun effetto speciale digitale, e sul set ne potevano coesistere al massimo due, così che dopo ogni sequenza la stanza utilizzata veniva smantellata per fare spazio a quella seguente. Sapendo questo, spezza il cuore guardare Dave Made a Maze perché ogni ambiente di cartone è un trionfo di fantasia fatto di mascheroni semoventi, origami, carte da gioco, luci colorate, ombre che si muovono, orifizi inquietanti, stelle filanti, giochi di prospettiva, marionette di cartone (dei capolavori!!!) e qualunque altra cosa possa venirvi in mente per rendere accattivante ed inquietante un lavoro di bricolage che farebbe piangere di commozione Giovanni Muciaccia. Vedere per credere, le scenografie di Dave Made a Maze avrebbero meritato di venire conservate e messe in mostra, magari consentendo agli eventuali visitatori di percorrere il labirinto del titolo, possibilmente senza venire uccisi in un tripudio di stelle filanti e coriandoli come accade ai malcapitati che si perdono nei corridoi senza fine. Ecco, per chi si fosse lasciato ingannare come me dalla presenza di una recensione sul blog di Lucia, Dave Made a Maze non è un horror e nel corso della sua durata non viene spillata una singola goccia di sangue, anzi; l'idea che mi ha dato il film di Watterson è quella di un'opera particolare e dolceamara, una commedia nera che sicuramente non tocca i livelli di assurdità di Swiss Army Man ma le è molto vicina nello spirito, capace di far sorridere, stupire e ovviamente riflettere. Un piccolo gioiellino che, secondo me, non potete proprio perdere!

Bill Watterson è il regista e co-sceneggiatore della pellicola, al suo primo film come regista. Americano, anche attore, ha 44 anni.


Adam Busch interpreta Gordon. Infamissimo Warren della serie Buffy l'ammazzavampiri, ha partecipato a film come Léon e ad altre serie quali Dr. House, Grey's Anatomy e CSI - Scena del crimine. Americano, anche regista e produttore, ha 39 anni.


Nick Thune, che interpreta Dave, era il Willoughby marito di Chloe apparso nella seconda stagione di Non fidarti della str**** dell'interno 23. Detto questo, se Dave Made a Maze vi fosse piaciuto recuperate Labyrinth ed Essere John Malkovich. ENJOY!

24 commenti:

  1. Mai sentito!
    Segno segno, e poi mi citi Swiss Army Man <3

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    1. No!! Ho trovato un film che non avevi ancora visto? Ma allora oggi inizierà l'era glaciale :PP

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  2. si Lucia è una grande, anche io l'ho citata spesso in alcuni horror che ho conosciuto nel suo blog ^_^

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    1. eh già, in questo hai proprio ragione, in fatto di horror lei è una vera esperta ^_^

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  3. L'avevo adocchiato su altre coordinate non proprio legali, e mi confermi che devo vederlo, o perlomeno, leggendoti qualche riga, a salti, sembra possa fare anche per me :)

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    1. Assolutamente. E' fantasioso e per nulla splatter, quindi vai serena! :)

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  4. Le ambientazioni "cartonate" (e i cartoni che ricevono i protagonisti!) danno proprio soddisfazione. E' anche divertente che non so se sia voluto o meno, ma tra gli in-jokes, tra le citazioni a Kickstarter e al cinema (Fuggite, sciocchi!/You fuck my wife?) l'aspirante regista sia una specie di caricatura di Refn.

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    1. Occavolo, ecco chi mi ricordava vagamente il regista!! Sono stata un bel po' scervellarmi, poi ho guardato la filmografia dell'attore e niente, vuoto cosmico.
      Sì, Dave Made a Maze è pieno di inside jokes, ad elencarli tutti servirebbe un blog apposta, ed è bello scoprirli durante la visione :)

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  5. Pensa che Bill Watterson è un fumettista che adoro, pensavo che il regista per qualche motivo perverso fosse lui, invece è un caso di omonimia.
    Il tema centrale purtroppo mi tocca da vicino, e in un certo senso questo mi spingerebbe a evitare il recupero. Però dev'essere un film visivamente meraviglioso.

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    1. Bill Watterson è quello di Calvin & Hobbes, giusto? Piace molto anche a me :)
      Purtroppo, spogliato dalla verve e dalla bellezza visiva la storia di Dave è poco allegra.. ma, chissà, magari serve ad esorcizzare la paura del futuro!

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  6. Per la categoria "film in ambienti enormi girati con solo 2 stanze alla volta" come The Cube. Dici che non è horror (e mi fido) quindi la morte di alcuni personaggi non sarà per intrattenere ma avrà un significato metaforico?

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    1. Non saprei dire, probabilmente le hanno messe per enfatizzare la pericolosità del labirinto o magari per sottolineare il modo in cui ti uccide la vita, anche senza bisogno di farlo per davvero.
      The Cube era molto più claustrofobico e splatter!

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  7. ciao, mi sono appena iscritta al tuo blog! Alla parte in cui hai citato il buon giovanni muciaccia stavo x morire dal ridere... comunque me lo segno! Alla prossima :)

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    1. Ciao e grazie di esserti iscritta!! :)
      Spero ti piaccia questo posto :P

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  8. Sono andato a cercarlo senza nemmeno aver finito di leggere l'articolo.
    E ho fatto bene a fidarmi.
    Ora che ho visto piacevolmente il film e ho letto l'ottimo articolo vorrei porre un quesito: come si può sviluppare un film tanto coinvolgente partendo da un'idea di base così idiota?
    :?

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    1. Grazie della fiducia, sono contenta che ti sia piaciuto!
      Bella domanda quella che poni, è proprio questo secondo me il bello del film: idee semplici, magari sceme, che però vengono sviluppate al meglio.
      Ora te ne faccio un'altra: perché film simili vengono distribuiti peggio che male e in Italia non arrivano nemmeno per sbaglio?

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    2. Forse perchè le catene distributive sono in mano a pochi che privilegiano la pubbicità di un film piuttosto che la qualità?
      Mi spiego meglio: quale catena avrebbe interesse ad inserire nel proprio catalogo un film di qualità fatto da sconosciuti piuttosto che un film da botteghino, magari coprodotto dalla stessa catena con attori magari scadenti, ma che sono sempre sui rotocalchi?
      Poi il pubblico guarda il film furbo e i suoi li snobba...

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    3. Aggiungo: che poi dire "idee sceme" è da ragionarci.
      Noi oggi voliamo e viaggiamo nello spazio perché 250 anni fa ad un tizio è caduta in testa una mela.
      Se quel tizio non si fosse chiesto:"Ma perché le mele cadono?",(domanda idiota?) oggi andremmo ancora a dorso di mulo...

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    4. Hai ragione. Invece adesso che dovremmo essere ragionevolmente più informati diamo retta al primo cretino che ci parla di scie chimiche senza nemmeno porci una domanda. No comment!
      Comunque sì, credo che la distribuzione italiana e le "campagne acquisti" dei film funzionino proprio come dici. Speriamo in Santa Netflix, che ogni tanto percepisce gli umori di chi ama davvero il cinema...

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  9. Il paragone con Swiss Army Man mi ha messo addosso una notevole curiosità.
    E poi Adam Busch fa sempre piacere rivederlo, anche perché, dopo Buffy, credo di non averlo mai più visto... :)

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    1. Io nemmeno ed è un peccato perché non è un attore malvagio. Guardalo e fammi sapere se ti è piaciuto!

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