Domenica sono riuscita ad andare a vedere Dunkirk, salutato da tutti, prima ancora dell'uscita, come IL Capolavoro di Christopher Nolan in veste di regista e sceneggiatore. Vi avviso, il post sarà molto breve ma zeppo di Caps Lock. Se non volete leggere i miei sproloqui ma vi interessa la recensione in sé saltate pure al secondo paragrafo. Niente spoiler ovviamente, tranquilli!
Trama: all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, soldati inglesi e francesi rimangono bloccati a Dunkerque, con l'esercito tedesco a circondarli ed attaccarli via terra, cielo e mare.
Sinceramente, un post su Dunkirk non volevo nemmeno scriverlo. Ne troverete a bizzeffe in rete, al 100% molto più competenti e completi del mio e al 90% scritti da gente folgorata dall'ultimo lavoro di Christopher Nolan. Potrei consigliarvi di non leggerne nemmeno uno ma se siete capitati qui probabilmente vi piace informarvi prima di andare a vedere un film, quindi vi do un consiglio spassionato per le prossime pellicole che verranno universalmente salutate come Capolavori Innovativi Film Dell'Anno prima ancora che escano: astenetevi da internet, Twitter e blog, soprattutto astenetevi da Facebook. Sono una vecchia brontolona già a 36 anni ma fidatevi se vi dico (l'ho già scritto QUI) che si stava meglio quando prima di andare al cinema si potevano consultare solo poche riviste di settore e assaporare il gusto della pellicola esclusivamente dai trailer, magari da qualche sporadico servizio al TG, senza cinefili della domenica (ME PER PRIMA, eh) pronti a sprecare paroloni oppure fanboy/girl che guai a toccare l'attore/regista/sceneggiatore preferito pena un lapidario "te di cinema non capisci un ca**o" o ancor peggio l'inizio di interminabili flame dove si sente il rumore di arrampicata sugli specchi lontano un chilometro. Perché questa mia amara considerazione? Per il semplice fatto che a me Christopher Nolan è sempre piaciuto moltissimo, prima ancora che i suoi film venissero salutati con un "è uscito un film di CHRISTOPHERNOLAN (rigorosamente tutto attaccato e a caratteri cubitali come quando esce una pellicola di WESANDERSON!!) sarà sicuramente IL capolavoro del millennio, senza se e senza ma". Porco schifo, ho guardato Memento in televisione e mi è piaciuto tantissimo. E' uscito Insomnia, sono andata a vederlo senza neppure sapere che l'avesse diretto lo stesso regista e mi è piaciuto. Batman Begins l'avevo visto solo per Christian Bale e MEH, ma all'epoca non mi ero curata della mia opinione perché nel 2005 non avevo né un Blog ne Facebook a dirmi che stavo sbagliando tutto. Dimenticato Batman Begins mi sono innamorata di The Prestige e pur avendo saltato a piè pari Il cavaliere oscuro (recuperato in seguito, un enorme "e quindi?" anche se qui più che di Capolavoro di Nolan laGGente parlano di MIGLIORINTERPRETAZIONEDIHEATHLEDGER) in virtù del poco entusiasmo provato davanti al film precedente mi sono re-innamorata di Inception e ho persino adorato Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno. Lì la situazione ha cominciato a farsi pesante perché era già il periodo in cui non si andava più a vedere un film su Batman ma una pellicola DICHRISTOPHERNOLAN, quindi un capolavoro annunciato: Interstellar è il più grande ROTFL della storia del Cinema fantascientifico eppure guai a dire che t'ha fatto due marroni così, logorroico, pesante e presuntuoso com'è. Immaginate quindi con che stato d'animo sono andata a vedere Dunkirk. Ansia da Lalaland combinata a rottura di coglio*ni pregressa, alle quali dovete aggiungere il nervoso per essere arrivata a trovare estremamente antipatico un regista che a me, poverino, non ha mai fatto nulla, anzi, a cui volevo molto ma molto bene. Insomma, una pessima combinazione che però mi ha portata ad essere incredibilmente obiettiva sul suo ultimo lavoro. Segue breve "recensione".
Iniziamo col dire che, per una volta, hanno ragione quelli che consigliano di vedere Dunkirk in una sala adeguata, in una di quelle attrezzate per il 70 mm e l'IMAX, perché l'ultimo film di Nolan avvolge interamente lo spettatore inglobandolo nell'azione e stordendolo con un "rumore di fondo" praticamente ininterrotto (secondo il principio della Scala Shepard, che a quanto pare offre l'illusione di un suono che sale costantemente di altezza e correggetemi se ho capito male), tra la colonna sonora di Zimmer, il sonoro potentissimo e un irritante ticchettio di orologio che è poi il METAFORONE che amano tutti quelli pronti a considerare Dunkirk non un film di guerra ma un film sul tempo. Personalmente, ho accolto il silenzio finale con una gioia palpabile e se l'intero film fosse stato muto, interamente sorretto dalla splendida interpretazione degli attori (a Kenneth Branagh e Mark Rylance non serve la parola e il primo offre la migliore performance da anni), senza che questi ultimi fossero costretti di tanto in tanto a vomitare sullo spettatore incredibili banalità retorico-patriottiche tra un ticchettio, un'esplosione e una nota di colonna sonora, probabilmente Dunkirk sarebbe stato davvero un capolavoro. Allo stesso modo, non mi capacito del perché Nolan si sia infognato in questo trito esercizio di stile che è l'utilizzo della non consequenzialità. Cristoforo, santo Cielo, sei un regista coi controca**i: le riprese aeree sono splendide e realistiche, quelle sulla spiaggia di Dunkerque, con quei colori deprimenti e freddi, lo sono forse anche di più, riesci a creare delle sequenze d'azione durante le quali pare di annegare assieme ai poveri soldati intrappolati nelle imbarcazioni, coi primi piani ci vai a nozze e riesci a creare tensione con un semplice gioco di sguardi, quindi perché devi raffreddare l'atmosfera bullandoti del fatto che gli incastri temporali ti vengono bene? E cheppalle! Gli ultimi quindici minuti di film sono pesantini, figlio mio, abbiamo capito che alla fine SPOILER le varie linee temporali convergeranno FINE SPOILER, non mi serve vederlo ribadito due o tre volte. Ti faccio lo stesso appunto mosso alla fine del post di Interstellar: perché non torni a coinvolgere lo spettatore non solo visivamente ma anche emotivamente? Qui qualcosa si è effettivamente smosso a livello emotivo, soprattutto, come ho detto, durante le lunghe riprese senza nemmeno un dialogo e grazie ad un paio di personaggi, per il resto... boh, mi sono emozionata di più davanti a La battaglia di Hacksaw Ridge. Anche perché cominciare a guardare un film a tema bellico coi soldati che vengono colpiti dalle bombe senza spillare nemmeno una goccia di sangue è un po' una ca**ata (soprattutto in quanto Dunkirk è uno dei pochi film in cui persino il carburante delle navi diventa "vivo", parte di un'attentissima cura per il dettaglio. E manca il sangue? Mah). Va bene il film sul tempo, l'attesa, la fratellanza, la disperazione, il barlume di speranza, l'eroismo, ecc. ma ho trovato che mancasse qualcosa. Parere mio, ovviamente. Quindi, confermo la bellezza di Dunkirk ma non l'entusiasmo eccessivo che lo ha accompagnato: è un film bellissimo, non il migliore dell'anno, non il migliore di Nolan, non il migliore film di guerra di tutti i tempi ma comunque meritevole di una visione, assolutamente. Al cinema, ribadisco. In un ottimo cinema.
Del regista e sceneggiatore Christopher Nolan ho già parlato QUI. Mark Rylance (Mr. Dawson), Tom Hardy (Farrier), Kenneth Branagh (Comandante Bolton), James D'Arcy (Colonnello Winnant), Cillian Murphy (Soldato tremante) e Michael Caine (non accreditato, è la voce "del comando" che si sente nella cabina dei piloti) li trovate invece ai rispettivi link.
Barry Keoghan, che interpreta George, aveva già partecipato al film Codice criminale mentre Harry Styles degli One Direction è il soldatino che punta il fucile contro l'"infiltrato" francese all'interno del peschereccio olandese; tra gli attori ci sono anche un paio di parenti del regista, come la cugina Miranda Nolan, che compare nei panni di un'infermiera, e lo zio John Nolan, ovvero l'uomo cieco sul finale. La battaglia di Dunkerque è stata già portata al cinema nel 1958 col film Dunkerque, pellicola che vede tra i protagonisti Richard Attenborough, il cui nipote Will Attenborough è nel cast del film di Nolan. Detto questo, se Dunkirk vi fosse piaciuto recuperate La sottile linea rossa. ENJOY!
Confermi le mie supposizioni. Non sono molto da film di guerra, potrei forse portarci il papy e scroccare la visione XD
RispondiEliminaMa non è un film di guerra è un film "sul tempo"!11!1111
EliminaScherzi a parte, vallo a vedere perché è davvero un bel film e sono sicura che piacerà un sacco anche al tuo babbo!
Uhhhmmm...Intanto quoto in toto la prima parte della tu analisi. La tua è la prima recensione disincantata che leggo.
RispondiEliminaNon sono mai stato un grande amante di Nolan poiché mi pare che gli ultimi film tendano un po' troppo a giocare con lo spettatore, ma sulla sua cura e spettacolarità non ho avuto mai di che ridire.
Il film credo che lo vedrò.
Il film merita la visione, non smetterò mai di dirlo.
EliminaSolo che, in virtù di quello che ho cercato di non leggere, mi aspettavo davvero qualcosa capace di aprirmi gli occhi su un nuovo tipo di fare Cinema, invece mi è venuto un po' da ridere...
Concordo. Ma purtroppo Nolan si ritrova i fan che ha, e scommetto che pure lui non li sopporta...
RispondiEliminaCredo dovrebbe girare un meraviglioso film con risoluzione a incastro dove li trolla tutti. Diventerebbe il mio idolo.
EliminaMi sta succedendo una cosa strana. La prima visione del film in 70mm mi ha fatto definire Dunkirk "il film dell'anno", eppure ho paura di andare a rivederlo. La cosa mi turba.
RispondiEliminaUmile parere di un'ignorante: secondo me se andrai a rivederlo in una sala normale uscirai convinto di avere visto un film molto diverso e assai meno potente. Persino Mirco, che di cinema mastica poco, ha detto "Cristo, questo è fatto SOLO per essere proiettato a Melzo".
EliminaCondivido i giudizi non ho capito però se l'invito finale fosse in qualche modo un paragone o un accostamento... la Sottile Linea Rossa si mangia questo film a colazione. ...
RispondiEliminaNo, è semplicemente un invito a guardare un film di guerra un po' "diverso", come proponeva d'essere Dunkirk. Non oso nemmeno accostarli, La sottile linea rossa non lo vedo da anni ma mi aveva folgorata, altro che Nolan!
EliminaConfesso che a parte qualche commento su Facebook, è la prima recensione di questo film che leggo. Non sono un fan boy, guardo i film come farebbe un utente medio, e così farò con questo che mi incuriosisce nonostante non sia un amante dei film di guerra.
RispondiEliminaAnche io seguo il tuo approccio solitamente, anche perché a farmi troppe illusioni rimango spesso fregata!!
EliminaFinalmente qualcuno che non straloda il film ... come ho detto da altri amici blogger, andrò a vederlo, ma adesso aspettandomi molto meno (che è meglio).
RispondiEliminaAspettati pure un bellissimo film, perché lo è. E' che io sono arrivata lì convinta che avrei visto IL film dell'anno e... no, niente, non ci siamo.
EliminaAncor prima della maestria, ammetto che mi ha sorpreso come sono state narrate le vicende.
RispondiEliminaE' un film di guerra diverso, per questo mi ha colpito.
E' un film di guerra non di guerra, per questo ha attirato l'attenzione di molti :)
EliminaIo i film di Nolan li ho visti tutti al cinema, ma sta nomea di santità ha rotto il cazzo. Ma in generale, quest'anno le tritate di palle sono partite con La La Land e ora rompere le palle è diventato un trend. Quindi hai tutta la mia comprensione. Ecco capolavoro dal punto di vista tecnico, mancanza di empatia nella sceneggiatura. Ergo, non può meritarsi lo status di perfezione. Se volete un capolavoro, aspettate a novembre per Detroit della Bigelow. Nella speranza che non passi nel 'trita palle'pure quello!
RispondiEliminaSpero di no, povera Bigelow!!
EliminaIo comunque prima di novembre devo ancora vedere ottobre, con l'It di Muschietti!
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RispondiEliminaVisto, finalmente. Che dire? Tecnicamente sublime, però a mio parere eticamente molto, molto discutibile. A me è sembrato un film molto cerchiobottista, poco coraggioso, incline ad accontentare un po' tutti. Mi spiego: per 3/4 ci mostra dei soldatini inermi in balìa degli eventi, sembra un film quasi "malickiano" sull'insensatezza della guerra, poi nell'ultima parte si cade nella retorica più sfrenata. Con questo non voglio dire che non si possa fare un film di propaganda, ci mancherebbe, ma non tenendo il piede in due staffe. Sull'argomento comunque il dittico Eastwoodiano "Flags of our fathers" e "Lettere da Iwo Jima" resta insuperabile, con buona pace di Nolan.
RispondiEliminaFrancamente, a me è sembrato più un film di "tecnica" che non di "messaggio", non so se mi spiego. Alla fine è il racconto di una disfatta che deve lasciare comunque un po' di fiducia nell'umanità, soprattutto deve raccontare uno snodo fondamentale per l'ordine mondiale in cui ci siamo trovati a vivere e temo che un po' di retorica fosse indispensabile. Detto questo, confermo che dalla visione a oggi mi è rimasto davvero poco.
EliminaVisto pure io. Diciamo che è un grande film, regala alcune sequenze che faranno sicuramente "scuola" per altri registi come fece "Salvate il soldato Ryan" quando uscì. Lo sfoggio tecnico è indubbio così come la bravura nel tenere in piedi le linee temporali del racconto, ma parliamo di Nolan, un cineasta che comunque sa bene come ottenere quello che ha in testa. Per il resto rimane comunque un blockbuster e seppur amaro nel sapore finale riesce ad intrattenere, ma non può rinunciare allo spiegone, il che è un peccato. Probabilmente non lo riguarderò mai perchè la giusta dimensione è lo schermo cinematografico e questo comunque è un motivo più che valido per procedere alla visione.
RispondiEliminaPerò secondo me un grande film, un capolavoro, deve invogliare alla visione anche sullo schermo casalingo, invece in questo Dunkirk fallisce. O almeno con me ha fallito.
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