Approfittando dell'edizione home video della Koch Media ho recuperato Piccoli crimini coniugali, film diretto e co-sceneggiato dal regista Alex Infascelli e tratto dall'omonima pièce teatrale di Éric-Emmanuel Schmitt. Sarò brevissima, ahimé.
Trama: Elia perde la memoria dopo un incidente e la moglie, dopo averlo riaccompagnato a casa, tenta di fargli ricordare il passato.
Ho deciso di guardare Piccoli crimini coniugali spinta da un trailer interessante e dal nome di Alex Infascelli in calce al DVD. Mi aspettavo una sorta di thriller "domestico" invece mi sono trovata davanti una pellicola dal fortissimo impianto teatrale che, fondamentalmente, parla di aria fritta. Probabilmente è un mio limite ma, a meno che non si tratti di una storia interessantissima interpretata da attori della madonna, le pellicole dove due o più persone si parlano addosso per un'ora e mezza senza risolvere nulla (o quasi) mi uccidono e Piccoli crimini coniugali purtroppo parte da una storia che interessante non è e che vede confrontarsi due attori bravi ma non eccezionali. Tutto verte sulla perdita di memoria di Elia e sul tentativo della moglie di fargliela recuperare, o perlomeno queste sembrano lì per lì le intenzioni della donna; mano a mano che la pellicola prosegue si svelano tuttavia i veri caratteri di due personaggi tristi, sgradevoli, pieni di sé e sconfitti dalla vita, legati da un sentimento che col tempo si è trasformato in qualcos'altro. Purtroppo è questo aspetto del film ad avermi allontanata da ciò che probabilmente Infascelli e compagnia volevano comunicare, perché dopo nemmeno cinque minuti sono arrivata a detestare sia Elia che sua moglie (forse di più il primo) e a mal tollerare la monotonia di una messinscena che li vede come unici protagonisti, persi in un appartamento/palcoscenico in grado di travalicare i limiti del tempo con un semplice cambio di luci, musica e abiti degli attori, senza soluzione di continuità. L'unica cosa che mi ha colpita di un film che non riguarderei nemmeno sotto tortura (e che conferma la bravura del regista, i cui film purtroppo non mi hanno mai soddisfatta interamente, non per colpa sua) è proprio il gusto non banale delle inquadrature, l'utilizzo particolare dei colori, la capacità di Infascelli di rivoluzionare l'appartamento alla bisogna con pochissimi accorgimenti e anche di dirigere Castellitto e la Buy fino a tirar fuori il meglio di loro nonostante il soggetto risibile e fastidioso. L'apice del film, e l'unico momento che probabilmente ricorderò, è la sequenza pre-rivelazione in cui Elia balla in un trionfo di ombre e neon blu sulle note di I Feel Love di Donna Summers: indubbiamente, se la pellicola fosse stata muta e interamente girata in questo modo assurdo, mi sarebbe piaciuta molto ma molto di più. Anzi, mi sarebbe piaciuta punto.
Alex Infascelli è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Nato a Roma, ha diretto film come Almost Blue, H2Odio e S is for Stanley. Anche attore, produttore e musicista, ha 48 anni.
Sergio Castellitto interpreta Elia. Nato a Roma, lo ricordo per film come La carne, Il grande cocomero, L'uomo delle stelle e L'ultimo bacio, inoltre ha partecipato a serie quali Un cane sciolto, Un cane sciolto 2 e Un cane sciolto 3. Anche sceneggiatore, regista e produttore, ha 64 anni.
Margherita Buy interpreta la moglie di Elia. Nata a Roma, la ricordo per film come Maledetto il giorno che t'ho incontrato, Le fate ignoranti, Caterina va in città e Il caimano. Anche sceneggiatrice, ha 55 anni.
Se Piccoli crimini coniugali vi fosse piaciuto recuperate Carnage. ENJOY!
Io le pellicole dall'impianto teatrale non le reggo.
RispondiEliminaAnche perché il cinema è cinema, non è teatro, echecacchio!
Quindi approfitto del tuo sacrificio e me lo risparmio con tranquillità. ;)
A me di solito non dispiacciono ma questa è proprio una robetta campata in aria, aria fritta ovviamente.
EliminaNon sono molto un tipo da teatro, e questo film in particolare mi sembra noiosissimo
RispondiEliminaUn toccasana per l'insonnia, davvero XD
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