martedì 12 dicembre 2017

Assassinio sull'Orient Express (2017)

Con calma (c'era il ponte, ho cazzeggiato, lo ammetto!) arrivo a parlare anche di Assassinio sull'Orient Express (Murder on the Orient Express), diretto da Kenneth Branagh e tratto dal giallo omonimo di Agatha Christie.


Trama: durante un viaggio sull'Orient Express il famoso investigatore Hercule Poirot si ritrova per le mani un caso di omicidio. Una valanga improvvisa blocca la corsa del treno e Poirot ha tempo solo finché non arriveranno i soccorsi e libereranno le rotaie per scoprire l'identità dell'assassino!


Come già scritto nella solita rubrica delle uscite settimanali, ho avuto la (s)fortuna di vedere Assassinio sull'Orient Express di Sidney Lumet solo una volta nella vita, da bambina, e di non avere mai letto il giallo di Agatha Christie. Oltre quindi a non ricordare NULLA relativamente alla risoluzione del caso non ho potuto nemmeno venire sopraffatta dall'effetto nostalgia legato alla pellicola, quella sensazione canaglia che ti prende proprio quando non vuoi e ti porta a rompere le palle alla gente dicendo "eeeeh, ma Albert Finney era un Poirot migliore, eh ma cosa mi significano quei baffoni signora mia, ah ma la Bergman era ben più sopraffina di quel rattu penigu della Cruz!". Posso dire perciò di essere una delle poche persone al mondo che si è approcciata al film di Branagh in totale letizia ed assoluta ignoranza, pronta a godersi un giallo all-star pregando il signoruzzo che la coppia di anziani burini parlanti seduti accanto a lei non spoilerassero il finale durante uno dei loro interminabili dialoghi. In virtù di ciò, mi sento di affermare innanzitutto che Kenneth Branagh dietro la macchina da presa è sempre e comunque un signore. Aiutato da un bel reparto effetti speciali capace di realizzare delle splendide sequenze panoramiche e momenti di pura suspance in mezzo alla neve, quelle belle scene in cui chi (come me) soffre di vertigini rischia di farsi venire un embolo e crepare in mezzo alla sala, lord Branagh confeziona un gioiellino capace di intrattenere innanzitutto gli occhi, assai vivace dal punto di vista delle inquadrature che riescono a dilatare lo spazio ristretto di un treno. La scelta di riprendere le carrozze dall'alto, come se non avessero un soffitto, oppure quella di scomporre l'immagine in tanti prismi illuminati da una calda luce artificiale, piuttosto che l'ennesima citazione di un'opera d'arte sul finale (in Cenerentola c'era Fragonard, qui addirittura Leonardo Da Vinci con L'ultima cena) o i flashback in bianco e nero sono tutti eleganti tocchi di stile che si sommano all'eleganza dei costumi e delle scenografie e rendono Assassinio sull'Orient Express un film di indubbia bellezza "formale". E benché non abbia visto la pellicola in lingua originale mi è sembrato che gli attori fossero tutti molto in parte, soprattutto la splendida Michelle Pfeiffer (la quale mi pare stia vivendo una seconda giovinezza e non posso che esserne felice), e persino Johnny Depp mi è sembrato lontano, per una volta, dalle terrificanti macchiette da lui interpretate negli ultimi tempi. Quindi cos'è che mi ha portata, al termine della visione, a relegare Assassinio sull'Orient Express tra i dimenticabili del 2017?


Il motivo ha un nome e un cognome e non può che essere Kenneth Branagh. Intendiamoci, io andrei a vedere persino una recita parrocchiale se ci fosse coinvolto Kenneth Branagh, però Assassinio sull'Orient Express è già il secondo film di seguito, tra quelli da lui diretti, che mi fa cadere i marroni non tanto per la noia, quanto per la tracotanza che traspare da ogni fotogramma, da ogni singolo pelo di baffo insistentemente messo in primo piano. Poirot non nasce come personaggio simpatico, per carità, però in questa versione è ancora più insopportabile del normale, un mix tra l'investigatore classico e un maestro della deduzione alla Sherlock Holmes (anche dal punto di vista "fisico" visto che riesce a prevedere le mosse del nemico e neutralizzarle come l'Holmes di Guy Ritchie), con la terrificante aggiunta di una passione per gli spiegoni demoralizzanti, filosofici ed aulici: vedere Kenneth Branagh sospirare una mezza dozzina di volte davanti al ritratto dell'amata o perdersi in elucubrazioni sul senso della vita e la natura del male, col faccione preoccupato ad occupare interamente lo schermo del cinema come nemmeno quel bolso di Tom Hanks nel vecchio Il codice Da Vinci visto in prima fila, abbiate pazienza ma mi ha causato un po' di orchite, spezzando il naturale, dinamico andamento della vicenda più volte di quanto non fosse necessario. Per carità, senza questi excursus probabilmente il metraggio del film sarebbe stato ridotto e la trama sarebbe risultata troppo semplice ma sinceramente avrei preferito un po' più di ironia e maggior coesione all'interno delle indagini, talmente prolisse e dispersive da risultare in qualche modo "faticose" da seguire per chi, come me, non era a conoscenza dell'esito finale. E comunque s'è lamentato anche Toto accanto a me quindi se non è piaciuto a lui il film chi sono io per contestare un giudizio ben più affidabile del mio? Che poi, non piaciuto... diciamo che è il solito film senza infamia né lode pompato da un enorme battage pubblicitario che alza le aspettative dello spettatore all'inverosimile per poi deluderle, quindi magari sono stata troppo dura e qualcuno potrebbe invece trovarlo uno dei migliori film dell'anno. Non io, però.


Del regista Kenneth Branagh, che interpreta anche Hercule Poirot, ho già parlato QUI. Penélope Cruz (Pilar Estravados), Johnny Depp (Edward Ratchett), Derek Jacobi (Edward Henry Masterman), Lucy Boynton (Contessa Elena Andrenyi), Marwan Kenzari (Pierre Michel), Michelle Pfeiffer (Caroline Hubbard), Judi Dench (Principessa Dragomiroff), Olivia Colman (Hildegarde Schmidt) e Willem Dafoe (Gerhard Hardman) li trovate invece ai rispettivi link.

Daisy Ridley interpreta Miss Mary Debenham. Inglese, la ricordo per film come Star Wars - Il risveglio della forza e Star Wars - Gli ultimi Jedi. Anche produttrice, ha 25 anni e tre film in uscita.


Josh Gad interpreta Hector MacQueen. Americano, lo ricordo per film come La bella e la bestia; inoltre ha partecipato a serie come E.R. Medici in prima linea e Numb3rs e lavorato come doppiatore per film quali L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva, Frozen - Il regno di ghiaccio, Frozen Fever, Frozen - Le avventure di Olaf e serie come American Dad!, The Cleveland Show, Phineas and Ferb e South Park. Anche produttore e sceneggiatore, ha 36 anni e un film in uscita.


Per il ruolo di Caroline Hubbard erano state convocate sia Angelina Jolie che Charlize Theron ma entrambe hanno rinunciato (la Jolie, in verità, pare sia stata estromessa dal progetto a calci in culo a causa delle pretese di riscrivere la parte in base ai propri desideri). Come anticipato nel finale, pare che sia Branagh che la 20th Century Fox siano molto interessati a realizzare un adattamento di Assassinio sul Nilo quindi prepariamoci a more Branagh per il futuro! Nell'attesa, se Assassinio sull'Orient Express vi fosse piaciuto recuperate il film omonimo di Sidney Lumet. ENJOY!

19 commenti:

  1. Personalmente, mi è apparso un buon film. Gradevole da vedere, ma non memorabile.
    Poi il giallo l'originale non l'ho mai letto, quindi mi attengo a ciò che ho visto.

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    1. Per il tempo che dura non è nemmeno male ma a tratti l'ho trovato pesantino (il libro, per inciso, non l'ho letto nemmeno io). Delle belle immagini non fanno un film, ahimé.

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  2. Vorrei vederlo! Mi spiace manchi l'ironia che anche io mi aspettavo, ma vedremo se mi prende. Non ho mai letto il giallo per intero.

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    1. Qualche elemento ironico c'è ma mi aspettavo qualcosa di più "witty" e frizzante. Oh, le maledette aspettative alte :(

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    2. Credo che anche il trailer in questo senso inganni un po'.

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    3. Come ormai accade sempre più spesso, purtroppo :(

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  3. A me è piaciuto, come dici tu interessanti le riprese come il piano sequenza alla stazione e la God's eye nel momento del delitto. Branagh è convincente e può migliorare la sua caratterizzazione nell'imminente Assissinio sul Nilo. La sceneggiatura di Michael Green è un netto passo in avanti rispetto a Covenant e Blade Runner 2049, peccato che abbia modernizzato forse un po' troppo la narrazione per il pubblico moderno, tre scene sono state messe apposta per tener alto il livello. Oltretutto la caratterizzazione dei vari personaggi è poco approfondita, ma almeno Michelle si pappa ogni scena in cui è presente.

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    1. Io è proprio Branagh che non ho sopportato. Preferirei che arrivasse Ritchie con un altro Holmes piuttosto che sorbirmi un secondo Poirot. Quanto alla sceneggiatura, ho preferito di gran lunga gli altri due film :)

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  4. Io sono uscita con il mal di testa, e non solo per il fischio al naso agli ultrasuoni del vicino di posto. Davvero troppa tracotanza, anche in quegli effetti speciali e in quelle riprese alla "mo guarda che so fare!".
    Un giocatollone commerciale, e dovevo capirlo dal cast all star, ma zero simpatia, zero emozioni.

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    1. Mah sai se la tracotanza si traduce in belle immagini ci sta, d'altronde Branagh è un signor regista e può sboroneggiare un po' quanto vuole anche se spesso esagera (vedi Cenerentola). Il problema subentra quando vuoi fare TUTTO. E limitati, Dio del cielo!
      Anche perché il cast all-star che citi tu poi mi diventa mera tappezzeria e per una Pfeiffer che ti ruba la scena c'è un poveraccio come Leslie Odom Jr. che te lo dimentichi il giorno dopo XD

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  5. Sono d'accordo con te. Il difetto principale di questo film è la mancanza di freni alla volontà di essere costantemente al centro della scena di Branagh, cosa che rovina l'aspetto corale della storia di Agatha Christie.

    Onestamente avrei evitato di scimmiottare le scene action di Sherlock Holmes di Guy Ritchie, ma capisco che i gusti del pubblico moderno vanno verso quella direzione.

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    1. Non lo so. Holmes è Holmes e se lo interpreta Robertone ci sta... ma Poirot è un cosino cicciottello, se me lo trasformi in statuario eroe action mi perplimo se permetti. Pubblico o non pubblico. Ma comprendo che con Branagh non si potesse fare altro... o__O

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  6. Appena visto anch'io e sono un pasdaran del film di Lumet. Tuttavia mi trovi d'accordo sulla regia: Branagh è magnifico e si muove (dietro la macchina da presa) come pochi. Sul personaggio... beh, la tracotanza l'ho pure apprezzata, è macchiettistico ed esagerato entro i limiti del Poirot che ci si aspetta; ecco forse in questo la conoscienza del tema ha aiutato.
    Personalmente ho molto disprezzato la sceneggiatura nel complesso, complessa (lo è l'opera originale), ma fa di tutto per non esere chiara e relega ogni personaggio allo sfondo non permettendo a nessuno di avere un minimo di spessore o di provare a recitare seriamente (a parte Pfeiffer e Cruz non ho apprezzato granché la recitazione generale, mi sono sembrati andare avanti con il pilota automatico).

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    1. Effettivamente il contorno di personaggi è macchiettistico ma mi dicevano che anche nel giallo il centro di tutto è Poirot, con gli altri a far da sfondo. Certo che con un cast all-star è un po' un peccato...

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  7. Vuoi che da Settembre ho visto veramente poco che valga la pena ricordare. Vuoi che i blockbuster quest'anno sono stati quasi tutti deludenti, alla fine questo nuovo film di Branagh non mi è dispiaciuto. I paralleli con il film di Lumet calzano poco, dato che allora adattarono fedelmente il romanzo, mentre qui viene tradito nella sua essenza (le ipotesi formulate nella mente del detective). Alla fine quello del regista inglese è uno spettacolo che sposta tutta la gravità della storia attorno al protagonista, che è ovviamente lui. Si carica tutto il film sulle spalle e agli altri interpreti non rimane che fare da spalla. Seppur nella parte centrale la pellicola giri a tratti vistosamente a vuoto, alla fine non si esce schifati. Si, insomma, fa quello che un BB dovrebbe fare niente di più.

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    1. Infatti non ho fatto paragoni con l'Orient Express di Lumet anche perché, ripeto, è un film che non ricordo affatto purtroppo. Però, come dici tu, è interamente incentrato su un personaggio e a tratti sembra girare a vuoto, non c'è proprio il gusto del whodunnit, nemmeno per chi, come me, non ricordava l'identità dell'assassino.

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  8. Lo recupereró in futuro, il libro l'ho letto una vita fa.

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