domenica 22 aprile 2018

Cell Block 99: Nessuno può fermarmi (2017)

Scuotendo la testa per l'orrendo titolo italiota che gli hanno appioppato, in questi giorni ho recuperato Cell Block 99: Nessuno può fermarmi (Brawl in Cell Block 99), diretto e sceneggiato nel 2017 dal regista S. Craig Zahler.


Trama: un ex pugile ed ex alcolista cerca di rifarsi una vita con la moglie e per racimolare denaro comincia a lavorare come corriere della droga. Quando una consegna finisce malissimo l'uomo viene condannato a sette anni di prigione ma è solo l'inizio di un incubo ben più terribile...


Da mesi tutti i blogger parlano benissimo di Cell Block 99 e siccome in questi giorni dovrebbe essere uscito straight to video anche nel nostro "bel" Paese arrivo anch'io a scrivere due righe per consigliarvi di assecondare la distribuzione italiana miope ed irrispettosa (per la cronaca, anche l'altro, bellissimo film di Zahler, Bone Tomahawk, qui è arrivato solo sul mercato dell'home video) e procurarvelo senza indugio. Come già accadeva con l'opera precedente di Zahler, Cell Block 99 è un film lento a carburare, che stuzzica lo spettatore con un preambolo atto a presentare al meglio il protagonista della pellicola, Bradley (mai Brad!) Thomas, e la sua situazione familiare, senza sprecare troppi dialoghi ma concentrandosi sui dettagli "ambientali" e sulla fisicità del personaggio. Fondamentalmente, Bradley è un mostro a malapena tenuto a bada da alcuni punti fermi quali onore, patriottismo e famiglia, un uomo che, per quanto ci provi, non è comunque in grado di condurre una vita normale e per tentare di averne una deve lo stesso scendere a compromessi col mondo criminale nella figura dell'amico Gil; quando quest'ultimo si mette in affari con dei messicani rissosi, Bradley finisce in carcere proprio per colpa del proprio codice morale e da lì comincia la letterale discesa all'inferno di un uomo che farebbe di tutto per proteggere le pochissime cose ancora pure ed importanti della sua vita. A un certo punto, quindi, Cell Block 99 diventerebbe uno dei più classici prison movie col protagonista non necessariamente "cattivo" nel senso stretto del termine, costretto a sopportare soprusi di carcerieri antipatici e di compagni di cella infingardi, se non fosse che, come da titolo, Bradley viene spinto (non vi dico come né perché) a raggiungere il blocco 99 e da lì la pellicola si contamina pesantemente con l'horror, come già accadeva in Bone Tomahawk, e diventa un omaggio ai grindhouse anni '70. Anche nelle sue fasi più concitate, tuttavia, Cell Block 99 è un film "ragionato", costruito alla perfezione, che non perde mai di vista la centralità del protagonista e tutto ciò che rende condivisibile al pubblico ogni sua azione o ogni suo momento riflessivo, che contribuisce non solo ad aumentare la tensione di una trama che ad un certo punto sfiora l'immorale, ma soprattutto a rendere più umano il personaggio di Bradley all'interno di un parterre di caratteri ad alto rischio cliché.


Bradley, tra l'altro, è interpretato da un Vince Vaughn quasi irriconoscibile che regge sulle spalle tutto il peso del film. Abituati come siamo all'azione frenetica e coreografata in maniera quasi surreale dei combattimenti action non solo dei cinecomics ma di qualsiasi film a base di violenza, vedere Vince Vaughn boxare con movimenti ragionati e "trattenuti" (ma non meno efficaci, Cristo) senza ausilio di controfigure, è affascinante e trasmette tutto il dolore di un pugno chiuso che impatta contro la carne e le ossa di chi è tanto sfortunato da subirne la furia. Diciamo che è un po' come succedeva in Profondo Rosso, dove tutte le morti erano causate da oggetti o elementi "comuni", veicolanti sensazioni che qualsiasi spettatore ha provato almeno una volta in misura minore: qui abbiamo un energumeno intelligente, incazzato e infaticabile che mena pugni veri, non un folletto orientale che spacca gli avversari a calci volanti, ed ogni osso spezzato, dente che salta, scheggia di vetro, nonaggiungoaltroomisiaccapponalapellesantoDdio, soprattutto se ripreso nel dettaglio o grazie a raffinati piani sequenza, entra secco nelle ossa e nei muscoli dello spettatore, alla faccia degli effetti speciali volutamente grezzi sul finale. Oltre a questo modo maschio e realistico di rappresentare la violenza, di Cell Block 99 ho apprezzato molto le scenografie del carcere di massima sicurezza, un emblema perfetto di "cura medievale per il tuo c**o" (cit.) che fa perdere ogni speranza sia al pubblico che ai carcerati, e poi ovviamente la comparsa di due caratteristi adorati come Don Johnson e Udo Kier. Quest'ultimo, in particolare, sarà anche "placid" e dotato di poco minutaggio ma come mette paura lui, con quelle due parole in croce cariche di terrificanti minacce, nessuno mai. Quindi Zahler ha lanciato nel mondo del cinema un'altra bella bombetta e ciò lo rende uno dei registi da tenere d'occhio nell'imminente futuro: quest'anno dovrebbe uscire Dragged Across the Concrete, che già dal titolo promette non bene, di più, e io lo attendo con gioia!


Del regista S. Craig Zahler ho già parlato QUI. Vince Vaughn (Bradley Thomas), Jennifer Carpenter (Lauren Thomas), Don Johnson (Guardia Tuggs) e Udo Kier (Uomo tranquillo) li trovate invece ai rispettivi link.

Marc Blucas interpreta Gil. Americano, indimenticato Riley di Buffy l'ammazzavampiri, lo ricordo per film come Pleasantville, Jay & Silent Bob... fermate Hollywood!, They - Incubi dal mondo delle ombre, Innocenti bugie e Red State, inoltre ha partecipato ad altre serie quali Dr. House e CSI - Scena del crimine. Anche produttore, ha 46 anni.


Se Cell Block 99: Nessuno può fermarmi vi fosse piaciuto recuperate La fratellanza e Bone Tomahawk. ENJOY!

6 commenti:

  1. Visto e recensito: un film spettacolare, non nelle mie corde ma davvero ben girato, ben interpretato e ben gatto sotto ogni punto di vista; peccato per la quasi nulla attenzione mediatica...

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    1. Infatti non ho capito perché mai sia passato praticamente sotto silenzio. E' davvero un bel film, ovviamente deve piacere il genere...

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    2. sicuramente può piacere molto di più di tante vaccate che arrivano in sala...

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    3. Ne sono convinta, anche perché io mi sarei fiondata di corsa a vederlo!!

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  2. Ho adorato Bone Tomahawk, e ho questo in lista da un pò.
    Accelero i tempi!

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