Trama: Brantley Foster, neolaureato di belle speranze proveniente dal Kansas, decide di trasferirsi a New York e diventare un manager di successo. Riesce a farsi assumere come fattorino nella multinazionale del ricco zio ma per una serie di circostanze fortuite diventa, all'insaputa di tutti, uno dei dirigenti più intraprendenti e capaci della ditta...
Erano almeno vent'anni, forse anche di più, che non riguardavo Il segreto del mio successo, eppure durante la visione mi sono accorta con gioia che il film si era sedimentato tenacemente nei recessi della mia memoria, al punto che dopo pochi minuti qualcosa mi ha cominciato a sussurrare nomi, battute, melodie in sincrono col DVD. E non avete idea di quanto mi abbia fatto piacere vedere Mirco, che ovviamente non aveva mai neppure sentito nominare il film in questione, divertirsi assieme a me davanti alle mirabolanti, assurde avventure di un ragazzo del Kansas che vorrebbe diventare un grande manager newyorchese in virtù di una laurea e tanto entusiasmo. Ovvio, ci sono stati anche momenti in cui la lacrima compulsiva è scesa da sola, ché non è un mistero quanto io adori e abbia sempre adorato Michael J. Fox, con la sua faccia pulita da bravo ragazzo ammeregano, l'innata capacità di uscire con incredibile abilità dai casini più grandi e, ovviamente, quella di coronare i suoi sogni d'amore, non importa quanto impossibili; anche Il segreto del mio successo è un film cucito apposta sulla fisicità dell'attore ed è un rigurgito di ottimismo tipicamente anni '80, l'elogio del self made man in grado di raggiungere qualsiasi obiettivo grazie fondamentalmente all'enorme forza di volontà e ad una giusta dose di intraprendenza sconfinante nella simpatica sfacciataggine (diverso dal secondo personaggio di yuppie interpretato da Michael J. Fox in Le mille luci di New York, decisamente più drammatico). In effetti, a pensarci bene Brantley Foster non ha un difetto che sia uno, salvo forse l'ingenuità e la "sfortuna" di essere nato in Kansas, e tutti i personaggi positivi arrivano a volergli bene fin da subito, offrendo il beneficio del dubbio a questo novellino dalle grandi capacità, capace di portare freschezza e idee nuove nello stantio mondo dello yuppismo rampante. Brantley è così perfetto che il suo personaggio non segue nemmeno il solito percorso in tre atti "ascesa-caduta-redenzione" tipico della commedia USA, in quanto quella del protagonista è un'ascesa rocambolesca ma costante e la sua caduta sul finale è talmente insignificante da non potersi nemmeno definire tale, giusto una piccola frenata che lo proietterà subito dopo nell'empireo dell'alta società di Manhattan, in un finale a tarallucci e vino che normalmente risulterebbe più che odioso se non fosse che lo spettatore viene spinto fin da subito ad adorare Brantley e augurargli il meglio.
Davanti a "un'amore così grande" diventa credibile anche una sceneggiatura che non solo consente al protagonista di impossessarsi di un ufficio vacante per condurre una vita da colletto bianco in parallelo con quella da corriere (evento, si dice, ispirato a un episodio della vita di Steven Spielberg!) ma di infiltrarsi impunemente anche nelle riunioni dei dirigenti, diventando tale pur senza essere mai stato visto da nessuno, men che meno dal presidente della multinazionale. Oltre a questo, Il segreto del mio successo avrebbe rischiato di impantanarsi in una sottotrama rosa anche troppo tirata per le lunghe ma fortunatamente agli sceneggiatori è venuto in mente di inserire un elemento di disturbo incarnato dalla procace e sensualissima ZILF Vera, moglie ricca ed annoiata del presidente che non perde occasione di saltare addosso al povero Brantley rendendosi protagonista delle due scene cult che non ho mai dimenticato dall'infanzia, entrambe scandite dall'iconica Oh Yeah della band svizzera Yello: quella della seduzione in Limousine e quella, esilarante, dello scambio di camere nella magione di Prescott, un trionfo di umorismo "guardone" degno delle migliori gag di Benny Hill. L'attrice Margaret Whitton non è l'unico membro del cast capace di far brillare ancor più la stella di Michael J. Fox, anche il resto dei co-protagonisti è perfetto, a partire dalla bella Helen Slater con una capigliatura incredibilmente anni '80 per arrivare all'affascinante ma laido Howard Prescott di Richard Jordan, senza dimenticare tutti i caratteristi che godono di almeno un paio di scene topiche ed indimenticabili come il simpatico John Pankow, "Chiamami Dio" Christopher Murney o Gerry Bamman (lo zio Frank di Mamma ho perso l'aereo, per intenderci). Il timore di arrivare a detestare un film amato come Il segreto del mio successo era tanto ma per fortuna la pellicola di Herbert Ross tiene botta anche dopo 30 anni quindi il mio consiglio è quello di immergervi nella New York zeppa di yuppies e "criminalità" dei mitici 80ies e godervi uno dei film migliori di Michael J. Fox!
Di Michael J. Fox, che interpreta Brantley Foster/Carlton Whitfield, ho già parlato QUI mentre John Pankow, che interpreta Fred Melrose, lo trovate QUA.
Herbert Ross è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Goodbye, Mr. Chips, Provaci ancora Sam, Due vite una svolta, Footloose, Fiori d'acciaio e Il testimone più pazzo del mondo. Anche produttore, è morto nel 2001 all'età di 74 anni.
Helen Slater interpreta Christy Wills. Americana, la ricordo per film come Supergirl - La ragazza d'acciaio e Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche, inoltre ha partecipato a serie quali Will & Grace, Grey's Anatomy, Supernatural, CSI: NY, Smallville e Supergirl. Come doppiatrice, ha lavorato nelle serie Batman. Anche sceneggiatrice e produttrice, ha 55 anni e due film in uscita.
Richard Jordan interpreta Howard Prescott. Americano, ha partecipato a film come Torna El Grinta, La fuga di Logan, Dune, Caccia a Ottobre Rosso e a serie quali Il tenente Kojak e I racconti della cripta. Anche produttore, è morto nel 1993 all'età di 56 anni.
Fred Gwynne interpreta Donald Davenport. Americano, lo ricordo per film come Cotton Club, Attrazione fatale, Cimitero vivente, Ombre e nebbia e Mio cugino Vincenzo inoltre ha partecipato a serie quali I Mostri. Anche sceneggiatore, è morto nel 1993 all'età di 66 anni.
Lo riconoscete...? XD |
Lo ricordo anche i con simpatia, anche se non è mai stato tra i miei preferiti. potenza della nostalgia canaglia....
RispondiEliminaQuella è una brutta bestia :PP Però questo film è davvero simpatico!
EliminaUn film che ho amato e che ancora amo riguardare ogni tanto. Non sapevo che Richard Jordan fosse morto :-(
RispondiEliminaPurtroppo sì e anche giovanissimo, mannaggia :(
EliminaÈ da tanto che non mi capita di vedere questo film ma lo ricordo con simpatia... e poi c'è Michael J. Fox, come potrebbe non piacermi?
RispondiEliminaMa infatti quando ho visto il DVD ho cominciato a saltellare come una fangirl impazzita!!
EliminaLa pubblicità del film, la ricordo più del film stesso ormai.
RispondiEliminaComunque film che ho sempre trovato molto piacevole.
Io quella non la ricordo, purtroppo. Altre sì ma non quella.
EliminaRicordo perfettamente il film, anche perché ai quei tempi adorando Michael J. Fox non potevo non vedere un suo film, e infatti li ho visti quasi tutti, compreso questo che esprime la sua "epoca" e che mi diverte ogni volta ;)
RispondiEliminaQuanto mi manca il povero Michael... vederlo così giovane e saltellante mi spezza sempre il cuore T__T
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