venerdì 18 ottobre 2019

Fog (1980)

Qualche sera fa mi è capitato di guardare Fog (The Fog) diretto e co-sceneggiato nel 1980 dal regista John Carpenter.


Trama: gli abitanti di una cittadina in riva al mare si ritrovano a dover combattere contro un gruppo di fantasmi assassini portati dalla nebbia...



E' il 2019, ho 38 anni, adoro l'horror ma nonostante questo non avevo mai visto Fog prima di qualche settimana fa. Vergogna su di me. E vergogna anche perché mi ritroverò a parlare impropriamente di un film che altri spettatori e fan di Carpenter adorano, di cui è stato discusso ampiamente in mille modi interessanti, e il mio post stinfio gli renderà ben poco onore, ahimé. Ma ci proviamo, dai. Fog è LA storia di fantasmi per eccellenza, uno di quei racconti perfetti per le serate passate attorno al fuoco, non a caso il prologo mostra un navigatissimo "capitano" che racconta a un gruppo di attenti pargoletti la triste storia della nave Elizabeth Dane, schiantatasi a fine '800 contro gli scogli di San Antonio Bay a causa dell'inganno degli abitanti. La leggenda narra che i poveri passeggeri della nave, tutti già malati di lebbra e desiderosi solo di avere un porto sicuro dove approdare, sarebbero tornati a vendicarsi dopo cent'anni e così, in effetti, succede. A San Antonio Bay cominciano ad accadere stranissimi ed inquietanti fenomeni, mentre una nebbia spettrale e luminescente compare di notte al largo delle coste, portando con sé morte e distruzione. Converrete con me che non esiste trama più semplice di così ma la semplicità con Carpenter è solo apparenza. Sotto la tradizionale storia di fantasmi c'è un'allegoria dell'America colonialista, del popolo che festeggia le sue tradizioni ignorando (volutamente o meno) quanto sangue sia stato versato per stabilirle; c'è la volontà di "lavare i panni in casa", trincerandosi all'interno di una piccola cittadina e ammettendo implicitamente la vergogna di avere un passato deprecabile, a rischio di mandare al diavolo ogni speranza di sopravvivenza; ci sono personaggi femminili che precorrono i tempi e che non hanno assolutamente bisogno degli uomini per affermarsi o per sopravvivere al sovrannaturale; c'è, infine, un clima di allucinata incertezza che si tende come un filo dall'inizio alla fine del film, introdotto dalla citazione di Un sogno dentro a un sogno di Poe e concluso con uno dei più terrificanti "avvertimenti" della storia del cinema horror, preludio ovviamente di un finale scioccante ma "giusto" che non sto a rivelarvi.


Al di là dei messaggi più o meno sottesi, Fog ha un anno più di me ma ancora riesce a mettere inquietudine, un po' come quando mi guardo allo specchio, per inciso. La messinscena generale forse patisce di una certa aura di "vecchiume" ma non c'è nulla di vecchio nella costruzione della tensione, veicolata da un semplice bussare alla porta, dilatata per tutto il tempo necessario ad aprirla e scoprire cosa si nasconde dietro, giocando con gli stilemi dell'horror fino a permettersi di ignorarli; al buio, dove si scorge soltanto il bagliore di occhi rossi, nell'ambiente illuminato di un obitorio che mette i brividi, in una chiesa cupa, sul filo del telefono, in cima a un faro dove l'orrore viene sbattuto letteralmente in faccia, Carpenter riesce a costruire in ogni circostanza sequenze inquietanti e memorabili senza spargere una sola goccia di sangue, lasciando all'immaginazione dello spettatore il risultato dei colpi di spada ed uncino sotto i quali cadono come mosche gli abitanti di Antonio Bay. E' un po' il fil rouge di Fog quello di non poter "vedere", in effetti, ed ecco dunque venire in soccorso l'udito laddove la vista difetta: l'intero film è percorso dalla voce, bella e sensuale, di Adrienne Barbeau, proprietaria della stazione radiofonica della cittadina la quale, tra un pezzo jazz e l'altro, mette in guardia gli ascoltatori quando la minaccia della nebbia si fa palpabile e li invita a non abbassare mai la guardia. Qualcuno lo fa, ahimé, ignorando la voce della fanciulla e quella della coscienza, inascoltata come 100 anni prima, ma voi non tappatevi le orecchie e non fate come me, che per quasi quattro decenni ho ignorato Fog, e recuperatelo immantinente!


Del regista e co-sceneggiatore John Carpenter, che interpreta anche Bennett, ho già parlato QUI. Jamie Lee Curtis (Elizabeth Solley), Janet Leigh (Kathy Williams), Charles Cyphers (Dan O'Bannon), Nancy Kyes (Sandy Fadel), Hal Holbrook (Padre Malone), George "Buck" Flower (Tommy Wallace) e Tommy Lee Wallace (Fantasma) li trovate ai rispettivi link.

Adrienne Barbeau interpreta Stevie Wayne. Ex moglie di Carpenter, americana, ha partecipato a film come 1997: Fuga da New York, Creepshow, La cosa, Demolition Man, Dredd - La legge sono io, Argo, Tales of Halloween e a serie quali Love Boat, Ai confini della realtà, La signora in giallo, I viaggiatori, Nash Bridges, Sabrina vita da strega, Cold Case, Dexter, Grey's Anatomy, CSI: NY, Criminal Minds e Creepshow; come doppiatrice ha lavorato per le serie The Real Ghostbusters, Batman, Angry Beavers, Totally Spies! e American Dad!. Anche sceneggiatrice, ha 74 anni e cinque film in uscita.


Tom Atkins interpreta Nick Castle. Americano, ha partecipato a film come 1997: Fuga da New York, Creepshow, Halloween III - Il signore della notte, Arma letale, Due occhi diabolici, Impatto imminente, San Valentino di sangue e a serie quali MASH, Alfred Hitchcock presenta, Xena: Principessa guerriera e Oz. Ha 84 anni e un film in uscita.


Tra le guest star segnalo il tecnico degli effetti speciali Rob Bottin nei panni di Blake e Debra Hill, co-sceneggiatrice del film, che compare come extra. Il ruolo di padre Malone era stato offerto a Christopher Lee ma alla fine il grande attore ha dovuto rinunciare. Fog è stato rifatto nel 2005 col titolo The Fog - Nebbia assassina, che ovviamente non ho mai visto. Se Fog vi fosse piaciuto potreste recuperarlo ma non garantisco. ENJOY!

29 commenti:

  1. Un gran film, c'è sempre tempo per recuperare ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari ci fosse tempo, cara. Qui scarseggia, altroché!

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Era stato accusato di essere un film lento. Ma forse è proprio la lentezza che fa il film. Purtroppo risente un po'degli anni che sono passati. Ma l'ho rivisto con piacere anch'io recentemente

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, veloce non lo è. Ma si prende il suo tempo ed è sempre valido :)

      Elimina
  4. Giovanni Carpentiere per me è Alfa e Omega, quando ho provato a far vedere questo film ai miei amici, loro hanno visto solo il “vecchiume” a cui fai riferimento. Ma dentro questa nebbia si muove qualcosa che fa paura, la piccola comunità arriva da Alfred Hitchcock, le atmosfere da Jacques Tourneur, la critica alla società è Carpenter al 100%. Tra tutti i filmoni del Maestro, questo è quello che viene dato più per scontato, ma anche quello che trovo sempre più bello (a partire dalla colonna sonora, una delle migliori mai composte da Giovanni) ogni volta che vado a rivederlo. Cheers!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me il miglior Carpenter è Il seme della follia ma questo l'ho apprezzato molto. Purtroppo, nel far vedere film che io trovo meravigliosi e gli altri delle vecchie menate, sono una maestra quindi ti capisco ç_ç

      Elimina
    2. Beh se parliamo del miglior Carpenter allora io voto La Cosa. Effetti speciali insuperabili dalla moderna CGI. Tutto fatto dal vivo da quel genio di Rob Bottin

      Elimina
    3. Quello è un altro capolavoro e lo adoro. Però io preferisco Il seme della follia per tutta una serie di tematiche presenti nel film.

      Elimina
    4. Allora lo guarderò perché mi manca

      Elimina
    5. Se non lo hai mai visto sì, recuperalo assolutamente!! E l'altra meraviglia diretta da Carpenter, almeno per me, è l'episodio di Master of Horrors intitolato Cigarette Burn. Un capolavoro *__*

      Elimina
    6. A proposito di film che gli altri considerano "vecchie menate" ti consiglio L' Orribile Segreto Del Dr. Hichock di Riccardo Freda. Mi piacerebbe sapere il tuo parere.

      Elimina
    7. Lo inserisco negli On Demand, è un titolo che punto da anni!!

      Elimina
  5. A me piacque moltissimo ed anch'io lo recuperai una decina di anni fa, se non sbaglio ispirato al fatto che stava uscendo il remake o comunque un film con lo stesso titolo con il protagonista di Smallville, quindi ho preferito prima vedere l'orginale.

    RispondiElimina
  6. Film fighissimo, anche se non il mio preferito di Carpenter, ma scegliere è davvero difficile. Ti consiglio, tra l'altro, di stare molto alla larga dal tremendissimo remake...

    RispondiElimina
  7. Uno dei dieci/ quindici horror essenziali che salverei dalla distruzione del Mondo.
    A proposito, perché non facciamo un giochino? Quali sono i vostri?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io di Carpenter metto Il seme della follia, Vampires e La cosa. Al momento aggiungo Shining e Spider Baby, il resto devo ponderarlo!!

      Elimina
  8. Hai fatto bene a scrivere "vergogna su di me". Apprezzo comunque il coraggio per avere ammesso una tale lacuna....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' il mio blog, posso ammettere quel che voglio con sincerità u.u

      Elimina
  9. Va detto che è un film che si porta addosso tutto il peso degli anni e dei quattro soldi in croce con cui fu girato (come anche Prince of Darkness) e che al contrario di altri capolavori del maestro non introduce novità da pietra miliare del cinema (penso all'opening POV di Halloween, ancora oggi studiato nelle scuole di cinema di tutto il mondo).
    Per tanto, è notevole costatare come ancora oggi un film tanto squattrinato e interpretato per lo più da attori di seconda e terza fila risulti avvincente, coinvolgente, perfino pauroso considerati gli standard odierni. Carpenter è davvero un monumento vivente del cinema, la sua capacità di sfruttare al 100% ogni singolo aspetto dello strumento cinematografico è ineguagliata e probabilmente ineguagliabile. Chissà che razza di film avrebbe potuto realizzare se nei suoi anni migliori gli avessero schiaffato in mano qualche decina di milioni e un invito a farci tutto quello che gli pare...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa è una domanda che purtroppo rimarrà senza risposta, ahimé.
      comunque, già che hai nominato Prince of Darkness, per quanto fosse girato con due soldi e assurdo, è uno dei film di Carpenter che più mi è rimasto impresso e che mi ha fatto davvero paura. Ce l'ho in bluray ma ho timore a riguardarlo, al pensiero che potrebbe non aver retto l'usura del tempo.

      Elimina
  10. e' il film che mi fece scoprire il maestro in quel lontano 1980 nel cinema del mio paese. in sala eravamo in pochissimi, io altri due miei amici epochissima gente sparsa, ricordo ogni cosa di quella sera, la sera in cui scoprii IL MAESTRO

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dev'essere stato bellissimo scoprire Carpenter al cinema... che invidia!

      Elimina
  11. avevo tredici anni, amore a prima vista, che continua ancora oggi, che non lavora piu', o meglio non lo vogliono far lavorare. nonostante ha dimostrato, vedi THE WARD IL REPARTO, che con un budget irrisorio riesce a fare un ottimo prodotto. Ma forse e' un problema mio, perche' quando si parla del MAESTRO non riesco ad essere obiettivo.un saluto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me The Ward continua a non fare impazzire, anche se l'ho molto rivalutato dalla prima visione... ma la serie Suburban Screams l'hai vista? Non ho letto praticamente nulla in giro...

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...