Un altro dei film che la Universal ha reso disponibile in streaming è The Hunt, diretto dal regista Craig Zobel, ennesima pellicola che spero vivamente raggiungerà i nostri cinema quando tutto il marasma da Coronavirus sarà finito. HIC SUNT SPOILER.
Trama: delle persone si risvegliano, imbavagliate, in un bosco sconosciuto e scoprono di essere le vittime inconsapevoli di una caccia all'uomo.
E che due palle, direte voi. Il cinema horror è pieno di film che iniziano con questi presupposti. Ancora ultimamente c'è stato il bel The Furies, di Tony D'Aquino, che cominciava più o meno nello stesso modo: persone che si svegliano in un posto sconosciuto e devono cominciare a correre, perché nell'oscurità si nasconde gente che vuol far loro la pelle, per i motivi più disparati. E allora cos'è che rende The Hunt uno dei film più divertenti visti negli ultimi tempi, nonché uno dei più imprevedibili? Eh, non è facile parlarne senza incorrere in spoiler, quindi se non avete ancora visto il film vi direi di fermarvi qui e guardarlo il prima possibile, non ve ne pentirete e passerete una serata tra salti sulla sedia, risate a profusione e moti di stupore, altrimenti proseguite pure.
Premesso che le lotte sociali sono sempre molto interessanti, soprattutto in tempi come questi, i contrasti presenti in The Hunt sono trattati con piglio molto ironico e non fanno sconti a nessuno. Il film ribalta la prospettiva comune, quindi le vittime vengono pescate all'interno di quella parte di America assolutamente deprecabile, fatta di gente ignorante, leoni da tastiera, repubblicani, razzisti, sessisti, broflakes e complottisti che ammorba non solo l'internet ma la società intera, e il brutto è che siamo anche costretti a pensare "poverini" quando cominciano a venire fatti fuori brutalmente. Dall'altra parte, quindi, abbiamo il contraltare progressista e democratico, gente colta e attenta a rendere il mondo un posto migliore... o meglio, lo avremmo, non fosse che questi personaggi sono di un'ipocrisia spaventosa e, pur coltivando idee positive e condivisibili, lo fanno col piglio di chi lo fa soltanto perché "bisogna", vuoi per giustificare il possesso di una barcata di soldi, vuoi per sentirsi superiori ai poveracci che infestano le città o più intellettuali di loro, altrimenti non avrebbero di certo imbracciato i fucili per ripulire il mondo dalla cosiddetta "white trash". E questa è solo la punta dell'iceberg, perché c'è ancora qualcosa che si nasconde dietro la Caccia del titolo originale, qualcosa che arriveremo a scoprire nel corso di un flashback piazzato ad hoc poco prima del finale, che rende l'intera faccenda ancora più surreale e sorprendente, radicata in uno dei veri mali che infesta la nostra società moderna: le fake news e la loro diffusione incontrollabile.
Ed è l'intera struttura del film ad essere sorprendente, non soltanto a livello di sceneggiatura ma di regia e montaggio. Ogni elemento di The Hunt funziona dal momento in cui entra in risonanza con quelli che lo spettatore riconosce essere i fondamentali cliché del genere, cosa che lo spinge a reagire di conseguenza. La prima morte on screen, sanguinosa ed esplosiva, ci spiazza perché è preceduta da intere sequenze il cui fulcro è un personaggio che riconosciamo subito come emblema della Final Girl; non guasta il fatto che sia interpretato da una delle attrici più famose del mucchio, ma sono soprattutto le inquadrature, i dialoghi che le vengono messi in bocca, il montaggio serrato a trarci in inganno e a convincerci che l'intero film poggerà sulle sue spalle, soprattutto quando entra a gamba tesa l'espressione massima del cavaliere in armatura (bello, prestante, gentile e apparentemente anche forte fisicamente ed esperto di armi), un possibile love interest che magari morirà prima della fine del film ma nel frattempo avrà aiutato la nostra eroina a sopravvivere fino all'ultimo, e gli saremo sempre grati per questo. Nulla di più sbagliato, e il gioco si ripete un altro paio di volte, finché il vero (o la vera) protagonista di The Hunt non risulterà chiaro. E anche lì, nonostante l'amore devastante nato per chi lo/la interpreta (ma in generale tutto il cast di The Hunt è perfetto), non abbiamo davanti un personaggio con cui empatizzare facilmente, ma qualcuno con dei palesi problemi psichici e relazionali, e per questo ancora più meraviglioso. La vittoria finale del personaggio in questione cambierà il mondo? No, penso proprio di no. Sono finiti i tempi di Orwell e anche se viviamo nella peggiore delle Animal Farm, l'idealismo ormai è morto, ad imperare sono solo l'egoismo e la speranza di poter arrivare almeno a sopravvivere fino alla fine della giornata. Se poi ci scappano anche un buon pasto, una bottiglia di vino e qualche lusso, tanto meglio. Intanto, il 2020 verrà inevitabilmente ricordato per Coronavirus ma è anche l'anno in cui la Blumhouse sta dando veramente il bianco con tutti i gioiellini che continua a fare uscire.
Di Hilary Swank (Athena), Ike Barinholtz (Staten Island), Ethan Suplee (Gary) ed Emma Roberts (Yoga Pants) ho già parlato ai rispettivi link.
Craig Zobel è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Compliance, Sopravvissuti e serie quali American Gods. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 45 anni.
Betty Gilpin interpreta Crystal. Americana, ha partecipato a film come The Grudge e a serie quali Medium e American Gods; come doppiatrice ha lavorato in Robot Chicken. Ha 34 anni e due film in uscita.
Wayne Duvall interpreta Don. Americano, ha partecipato a film come Un giorno di ordinaria follia, Apollo 13, The Fan - Il mito, Fratello, dove sei?, Lincoln, Prisoners, American Animals, Richard Jewell, A Quiet Place II e a serie quali MacGyver, X-Files, E.R. Medici in prima linea, Sabrina, vita da strega, Nash Bridges, CSI - Scena del crimine e CSI:NY. Ha 62 anni e due film in uscita.
Usman Ally, che interpreta Crisis Mike, era l'uomo con le mani a uncino di Una serie di sfortunati eventi. ENJOY!
In effetti parrebbe un'idea tipo Guns Akimbo, perlomeno come partenza...
RispondiEliminaNulla di nemmeno lontanamente simile, te lo assicuro. Nemmeno alla partenza :)
EliminaMolto divertente, ma secondo me gli spunti satirici vengono presto accantonati. E va anche bene così.
RispondiEliminaInvece secondo me resistono fino all'ultimo. Senza fare spoiler, la questione delle fake news è l'ultimo ribaltamento finale di una situazione che già mette a nudo molte delle brutture della società attuale.
EliminaHo una lunga lista di horror da guardare, cercati in giro sul web, anche per scrivere tutti i giorni su the kings of horror, e questo è già in lista per la visione, a giorni dovrei vederlo
RispondiEliminaTi conviene metterlo in cima alla lista perché è davvero bello!
Eliminaallora lo vedrò al più presto possibile xD
EliminaNon riesco più a starti dietro :) Comunque al di là dell'interesse particolare anche per questo film, c'è da dire che negli ultimi anni l'horror si è dato alla satira e alla "commedia" in maniera però molto più raffinata rispetto al passato.
RispondiEliminaSì, ormai c'è un bel revival horror che copre tutti i gusti!
EliminaNon sono tanto in vena di horror inquietanti in questo periodo, ma se in questo c'è la dose giusta d'ironia potrei fare un tentativo...
RispondiEliminaPoco inquietante e molto divertente, vai tranquillo :)
Elimina