Le parole Paris Hilton e musical horror, possono fare pensare o ad un giusto orrore musicale partorito dall’immonda creatura oppure a qualcosa di talmente trash da non poter nemmeno essere immaginato. Ebbene, non solo questo film è stato immaginato ed esiste, ma non è neppure troppo trash… meglio definirlo kitch, e si tratta di Repo! The Genetic Opera, film del 2008 diretto Darren Lynn Bousman.
La trama, condita da almeno una cinquantina di canzoni il cui genere spazia dal rock, al punk, all’opera, al j-pop, fino a giungere allo stile tipico di Broadway, è questa: in un futuro non troppo distante un’epidemia porta alla disfunzione degli organi più importanti, e quindi alla morte. La Gene.co, guidata dall’ambiguo Rotti Largo, offre la soluzione: trapianti di organi con comodi pagamenti da effettuare una volta guariti. Se una volta recuperata la salute non si riesce a recuperare anche il denaro, è pronta un’altra soluzione: la requisizione legalizzata degli organi impiantati, per mano del misterioso e crudele Repo Man, agente e chirurgo della Gene.co. E mentre questo spauracchio continua a mietere vittime, assistiamo alla storia di Shilo, una ragazzina malata assillata dalle cure del padre che ricerca strenuamente la libertà , storia che si intreccia a quella dello stesso Rotti Largo, morente e deciso a non lasciare in eredità la Gene.co ai tre figli degeneri e degenerati…
Che dire, ammetto che dal momento stesso in cui ho letto gli interpreti ed il genere non ho avuto altro pensiero in testa che di vedere questo Repo! The Genetic Opera. E l’aspettativa è stata ripagata da un film innanzitutto elaboratissimo e quasi barocco dal punto di vista visivo. Più delle canzoni sono i colori, le scenografie, il trucco e i costumi che colpiscono lo spettatore e catturano completamente la sua attenzione. A cominciare dall’ambientazione steampunk, che ricorda molto film come Blade Runner e Matrix, oppure opere come Akira ed Alita, e che si mescola con luoghi gotici, come il cimitero e la casa di Shilo, e dichiaratamente rinascimentali, come l’Opera e i suoi quartieri. I costumi sono uno splendore, soprattutto gli abiti della protagonista che sembra una sorta di Alice nel Paese degli Orrori, ma anche la cantante Blind Meg, interpretata dalla splendida Sarah Brightman, sembra uscita dalla fantasia malata e gotica di Kaori Yuki: una bambola cantante dagli occhi bionici color azzurro elettrico e dalle lunghissime ciglia. Gli effetti speciali sono ovviamente all’altezza, impressionanti ogni volta che Repo Man colpisce le sue vittime recuperando organi con tanto di codice a barre applicato, ma anche quando vengono mostrati tutti gli effetti della dipendenza dalla chirurgia estetica e dalla droga anestetica direttamente estratta dai cadaveri.
Le canzoni come le coreografie sono molto belle, seppur non eccelse. Qui non siamo ai livelli del Rocky Horror Picture Show o de La piccola bottega degli orrori, ovviamente, però alcuni pezzi come Seventeen, cantata da una punkissima Alexa Vega ad un Anthony Head palesemente sconvolto, o l’italianissima aria finale cantata da Blind Meg sono bellissimi anche per merito delle due cantanti: su Sarah Brightman non avevo dubbi visto che il ruolo di Christine Dae nel Phantom of The Opera è stato scritto per la sua voce, ma anche Alexa Vega è bravissima e la sua voce percorre piacevolmente tutto il film. Il mitico Anthony Head interpreta un personaggio che è degno erede dei mostri tormentati dei vecchi e storici horror, ugualmente deliziato e disgustato dalla sua vena sadica, costretto ad uccidere per amore; peccato che la sua splendida voce sia penalizzata da canzoni che sono tra le più banali della pellicola, anche se vederlo interpretare una doppia personalità anche in musica è uno spettacolo affascinante. L’altro ottimo cantante è Paul Sorvino anche se gli si richiedono virtuosismi da tenore italiano che lo ingolfano tanto quanto Pierce Brosnan in Mamma mia! Da dimenticare le performances di Paris Hilton, sebbene il personaggio di Amber Sweet le calzi a pennello, e anche quella di Bill Moseley: i tre figli di Rotti Largo sono tre pagliacci, delle caricature, e vanno recitati come tali, ma sono davvero strazianti da ascoltare quando cantano.
Ho molto apprezzato l’introduzione e gli intermezzi esplicativi a fumetti, molto vintage e accompagnati da una melodia assai carina. Intermezzi di nero umorismo (girati in 16 mm a differenza del film che è interamente girato in digitale) che spiegano con delle didascalie, come in un film muto, tutti i tragici retroscena che hanno portato i personaggi alla vita che conducono; a differenza della maggior parte dei musical, infatti, in Repo! The Genetic Opera le canzoni rivelano solo in parte i veri pensieri dei protagonisti. Alcuni pensieri non vengono mai esposti al pubblico, segreti troppo dolorosi per essere espressi con delle canzoni.
In definitiva Repo! The Genetic Opera è un film da vedere, anche se non potrà piacere a tutti: lo consiglio agli amanti del musical, di Buffy The Vampire Slayer e del kitch, assolutamente.
Darren Lynn Bousman è il regista sia di questo film che del cortometraggio del 2001 e dell’opera teatrale dallo stesso titolo, da cui la pellicola è tratta. Ha realizzato tre dei quattro seguiti di Saw: Saw II, III e IV. Ha 30 anni.
Anthony Stewart Head interpreta Repo Man in persona. Mentre sbudella povere persone indifese troverete difficile riconoscerlo come il buon Mr. Giles della serie Buffy The Vampire Slayers, la figura paterna che ogni ragazza vorrebbe avere. L’attore inglese, anche ottimo cantante e artista teatrale (ha interpretato anche Frank’n Furter nel Rocky Horror Show a teatro), ha partecipato, per la TV, a telefilm come Highlander, NYPD Blue, Doctor Who, l’ormai cult Little Britain e Merlin. Ha fatto una comparsata nello Sweeney Todd di Tim Burton. Ha 55 anni e un film in uscita.
Alexa Vega interpreta Shilo Wallace, la piccola protagonista. Ha partecipato a pellicole come Nine Months – Imprevisti d’amore, Twister, Spy Kids, Spy Kids II e Missione 3D: Game Over. Per la TV ha recitato in ER. Ha 21 anni e tre film in uscita.
Paul Sorvino interpreta Rotti Largo, il padrone morente della Gene.co. Il buon Paul, padre della ex fiamma tarantiniana Mira Sorvino, è un attore di un certo spessore, ha lavorato innanzitutto con registi come Martin Scorsese in Quei bravi ragazzi, e Baz Luhrmann in Romeo + Giulietta. Opere minori, ma non meno importanti, sono The Stuff – Il gelato che uccide (devo recensirlo…!), Dick Tracy e Il socio. Per la TV ha partecipato a Moonlighting, La signora in giallo e Law and Order. Ha 70 anni e tre film in uscita.
Bill Moseley interpreta Luigi Largo, uno dei tre figli degeneri. Il buon Bill ce lo ricordiamo tutti nei panni del cattivissimo Otis B. Driftwood nei due film che compongono la deviata saga familiare di Rob Zombie, La Casa dei 1000 corpi e La casa del Diavolo, ma ha partecipato a moltissimi altri film. Cito solo alcuni titoli, tra i più conosciuti: Non aprite quella porta 2, Il fluido che uccide, Pink Cadillac, Pentragram - Pentacolo, La notte dei morti viventi, Tesoro mi si è allargato il ragazzino, L'armata delle tenebre, Grindhouse, Halloween: The Beginning. Ha recitato anche in telefilm come Freddy's Nightmares ed ER. Ha 57 anni e otto film in uscita tra cui il seguito di 2001 Maniacs.
Vi risparmio la biografia di Paris Hilton, francamente... di lei, meno si sa e meglio è! E ora vi lascio con il trailer del film... un paio di canzoni si sentono, e la realizzazione si intuisce! ENJOY!
Non vale.. mi hai colto in un momento di debolezza in cui la mia mente non può difendersi da questi oRori! u.u
RispondiEliminasorvolando decisamente su paris hilton, la locandina mi ispira assai... solo per quella sarei curioso di vedere che roba è XD
vedremo.. gli ingredenti per fare qualcosa di folle e assurdo mi pare di capire ci siano tutti, gh..
E riecchime qui a dire la mia dopo aver effettivamente visto il film! : P
RispondiEliminaNon vado pazzo per i musical, vedendo i brani cantati/ballati più come intervalli tra una scena e l'altra del film che come parte integrante della storia.
Qui invece è l'esatto opposto. Non solo le canzoni sono a dir poco splendide e adattissime al contesto, ma non spezzano la storia, rendendola spesso e volentieri più rapida e dinamica.
Ho sempre fatto una discreta confusione tra generi musicali e non mi metto a citarne, ma ogni canzone sentita, ogni brano musicale ha stuzzicato la mia curiosità, stessa cosa fatta da Blind Mag, personaggio assolutamente intrigante.. non fosse per quegli occhi enormi ed inquietanti, soprattutto nelle prime scene.. XD
Una voce comunque stupenda e un personaggio altrettanto affascinante.
La storia poi con questa fissa per la chirurgia, gli organi in affitto, ecc, è sì curiosa, ma nemmeno tanto assurda, a ben pensarci... tu che dici?
Io dico che alla fine ogni film o fumetto futuristico/cyberpunk non è mai troppo distante dalla realtà.
RispondiEliminaL'ingegneria genetica, le biotecnologie, stanno diventando sempre più perfette, e presto ci cambieranno gli organi come si fa con le macchine, a mò di pezzo di ricambio. E già ora ci sono quei folli malati di chirurgia estetica, che si rifanno qualunque parte del corpo pur non avendone bisogno solo perché ormai ne sono drogati, appunto...
Quindi magari non cadrà loro la faccia come alla buona Paris, ma ci siamo vicini XD
Proprio alla chirurgia estetica mi riferivo.
RispondiEliminaAlle volte si sente parlare di donne che si 'regalano' un ritocchino, per natale o il compleanno.
Non è più qualcosa di grosso, che si possono permettere solo poche svampite piene di soldi, ma sta diventando alla portata di tutti.
Qualcosa di cui c'è un abuso spaventoso, secondo me.... ma non si vedono quanto son brutte con quei labbroni di gomma? Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci :S
Il fatto nel film ci si voglia cambiare 'dentro' mi ha incuriosito.
Mi ha fatto pensare a come si sia soliti dire che l'importante è essere belli dentro, prima ancora che fuori... ecco, qui hanno preso la cosa alla lettera XD
Beh nel film all'inizio in teoria si cambia "dentro" per necessità.
RispondiEliminaPoi, come sempre, necessità finita, inizia la moda, per essere sempre più efficienti (o deficienti?).
Ci fosse anche qui un buon Repo Man a fare scempio di sciacquette rifatte e maniaci della chirurgia!
Citi Alita, Akira e Kaori Yuki... sai, potrei chiederti di sposarmi [lo so, è una battuta che ho già fatto altre volte].
RispondiEliminaMi consola sapere che non sono l'unico ad aver visto questo film :)
Non sei l'unico e tra l'altro, avendo subito acquistato il DVD dopo la visione, l'ho guardato più di una volta :)
EliminaE il matrimonio, lo sai, ormai è un dato di fatto, basta solo trovare un Elvis che ci sposi! XD