domenica 21 agosto 2011

Shiver (2008)

Anche durante le ferie estive capita di vedere qualche film nuovo. Tra l'altro, ogni tanto sale la nostalgia, quindi è quasi d'obbligo, almeno per una sera, affidarsi a Notte Horror e sperare che ci sia qualcosa di bello. Purtroppo non ci sono più le stagioni e le notti horror di una volta, e il massimo che passa al convento è una cosetta come Shiver (Eskalofrìo), film spagnolo diretto nel 2008 dal regista Isidro Ortiz.


Trama: Santi è un ragazzo che soffre di fotosensibilità, il che significa che l'assolata Spagna non è affatto il luogo migliore per la sua pelle e i suoi occhi. La  madre decide così di portarlo in un paese in mezzo ai monti, dove l'ombra regna sovrana. Purtroppo, al loro arrivo il paese comincia ad essere funestato da strani e sanguinosi omicidi, e Santi, a causa della sua condizione, inizia ad essere additato come "vampiro" e possibile colpevole...



Shiver (che significa Brivido) è un mix di temi horror più o meno sfruttati, come si può evincere dal titolo parecchio generico. Cavalca un po' il successo dei film vampirici introducendo il protagonista fotosensibile, dotato persino di canini più acuti del normale, infila qualche ripresa a mano e "in notturna", seguendo lo stile del compaesano [Rec], si attacca al mito dei bambini malvagi e dei mostri che infestano i boschi e mescola il tutto con una bella regia e una bella fotografia... senza purtroppo metterci nessuna inquietudine, emozione o suggestione vagamente horror.


Nonostante Shiver sia stato persino presentato al Festival di Berlino, il risultato è un ibrido noiosetto, banale e perplimente (se mi passate l'orrendo termine!), per quanto ben fatto e, a tratti, anche ben recitato. La perplessità sta appunto in questa mescolanza di generi francamente inutile: il fatto che Santi sia un presunto vampiro non inganna nemmeno un po' lo spettatore e non si capisce neppure perché il "mostro" del Bosco cominci a dare di matto proprio quando arriva il ragazzo. Un altro appunto che potrei fare è chiedermi perché mai la bambina selvaggia abbia per tutto il film due begli occhi penetranti e cattivelli mentre, nel finale, la mostrano cieca e simile ad uno zombie, schiaffando in bella vista la sua immagine inquietante a mò di inutile colpo di scena per far saltare la gente dalla sedia. Da dimenticare anche i genitori dei protagonisti, forse i comprimari più molli e inutili che siano stati creati per un horror e l'inutile sottotrama della possibile love story tra la madre di Santi e il piacione ma integerrimo ispettore di polizia, oltre alla causa scatenante dell'intera vicenda: capisco l'atavica voglia di pilu di un contadino che abita in un paesino sperduto delle montagne spagnole, ma da qui a violentare una persona perché "donne belle come lei qui non ce ne sono" ne passa. Avanti un altro film, transitare perché c'è poco da vedere!

Isidro Ortiz è il regista della pellicola. Spagnolo, è specializzato in film e tv movie più o meno dello stesso tenore di Shiver, ovvero thriller o horror, anche se questa è la prima sua opera che vedo. Anche attore e sceneggiatore, ha 48 anni e un film in uscita.


Junio Valverde, che interpreta il protagonista, Santi, ne La spina del Diavolo di Guillermo del Toro recitava nei panni di un personaggio con lo stesso nome, ma, pur non avendo mai visto questo film, dubito che le cose siano collegate. Blanca Suarez, invece, che in Shiver interpreta Angela, è tra gli attori presenti nell'ultimo film di Pedro Almodovar, La pelle che abito, che dovrebbe uscire in Italia a fine settembre. E ora vi lascio con il trailer del film... ENJOY!

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