domenica 20 maggio 2012

Il mio vicino Totoro (1988)

Di ritorno dallo Smack!, la fiera del fumetto di Genova, con un portachiavi dalle fattezze pseudo-feline, non potevo esimermi dal parlare del soggetto del ninnolo in questione, ovvero il meraviglioso film Il mio vicino Totoro (Tonari no Totoro), diretto nel 1988 da Hayao Miyazaki.


Trama: Satsuki e Mei, due bimbe la cui madre è ricoverata da tempo in ospedale, si trasferiscono con il padre in campagna. Lì, fanno amicizia con un peculiare spirito dei boschi, il pacioso Totoro.


Il mio vicino Totoro è per me il film più bello dello Studio Ghibli. Potete dire qualsiasi cosa: è lento, non succede nulla, è un film per bambini. Io risponderò con un bel "chissenefrega", perché lo amo alla follia. E' l'emblema di un tempo più sereno, di un'infanzia lontana, di un momento di pura innocenza in cui contava solo correre, giocare, godersi l'estate e la quiete con le persone più care, di una comunione con la Natura e gli spiriti che la abitano, di un pazzo desiderio di avere un vicino meraviglioso, morbido e magico come Totoro, soprattutto quando la vita ci mostra i denti anche se siamo piccoli e non riusciamo a capire. E' l'unico cartone animato che, mentre lo guardo, riesce a cancellare tutto ciò che mi circonda e a farmi credere di essere accanto a Mei e Satsuki, di poter correre a perdifiato nelle splendide campagne giapponesi, persa in labirinti di alberi e rovi, a ballare attorno ai germogli oppure a bordo di un dolcissimo gattobus. E a compiere una magia simile può riuscirci solo Miyazaki.


Il poeta dell'animazione giapponese prende i dolorosi ricordi della sua infanzia, passata assieme ai suoi fratelli a temere per la vita della madre cagionevole di salute e spesso all'ospedale, e li riversa su pellicola offrendo allo spettatore un piccolo scorcio d'estate, uno sguardo nell'esistenza di due vivaci bimbette. Fin dalla deliziosa sequenza iniziale, nella quale Mei e Satsuki vengono spaventate dai piccoli makkuro kurosuke, il regista ci invita in un mondo dove la realtà e la magia convivono, dove gli spiriti vengono giustamente accettati e rispettati, dove le tradizioni sono più importanti del progresso (non a caso, in tutto il film vediamo solo un antiquatissimo motocarro come mezzo meccanico). Ne Il mio vicino Totoro sono la natura e le stagioni a regolare il ritmo della vita e il vento diventa come musica: una splendida, dolcissima colonna sonora accompagna le immagini che mostrano le foreste e la campagna in tutta la loro la loro imponenza, mentre lo scompiglio delle bimbette e degli spiriti della foresta vengono sottolineati da uno score allegro e quasi infantile, coronato nei titoli di coda dalla canzoncina Tonari no Totoro.


Il film alterna con una naturalezza incredibile piccoli momenti allegri e divertenti, come l'arrivo di Mei e Satsuki nella nuova casa, a grandi momenti di puro stupore e meraviglia, come il primo incontro di Mei con Totoro e i suoi amici spiritelli, l'incredibile, dolcissima sequenza in cui le bimbe fanno amicizia con Totoro sotto la pioggia prestando l'ombrello al gattone e la mirabolante scena notturna in cui gli alberelli crescono fino a diventare un'enorme quercia. Non mancano anche momenti talmente tristi da strappare il cuore, a dimostrazione di come Miyazaki sia riuscito a creare dei personaggi così verosimili da sembrare vivi: sfido chiunque a rimanere impassibili durante la sequenza che precede il momento più drammatico della pellicola, quando la piccola Mei rifiuta l'idea che la madre possa morire e non tornare a casa da lei. E' un pensiero orribile, una presa di coscienza tremenda, resa magnificamente sia dall'animazione perfetta che dalla voce della doppiatrice originale (ecco, non pensate di poter vedere Il mio vicino Totoro doppiato, per cortesia. Il giapponese è una lingua troppo melodiosa e bella per poter essere annullata dal doppiaggio italiano). Ed è per questo, oltre che per l'inaudita tenerezza dello spirito Totoro, che consiglio questo film a grandi e piccoli, per la delicatezza e l'innocenza con cui affronta temi universali e dolorosi. Facendoci sorridere e prendere la vita con leggerezza, per una volta. Un Capolavoro, senza giri di parole.


Del regista e sceneggiatore Hayao Miyazaki ho già parlato qui.

Nel 2002 il regista ha realizzato uno spin-off de Il mio vicino Totoro, un corto proiettato solo all'interno del museo dedicato allo Studio Ghibli, dal titolo Mei to Koneko basu (letteralmente, Mei e il piccolo gattobus). Nonostante Totoro sia diventato il simbolo dello Studio Ghibli, alla sua uscita nei cinema giapponesi il film era stato abbinato a Una tomba per le lucciole, diretto da Isaho Takahata, perché si credeva che sarebbe stato un flop commerciale. Il film, effettivamente, ha sfondato solo un paio d'anni dopo, quando i pupazzi di Totoro hanno invaso i negozi giapponesi. Follie nipponiche a parte, se Il mio vicino Totoro vi fosse piaciuto vi consiglio di non perdere altri film meravigliosi dello Studio Ghibli, come Princess Mononoke, La città incantata e Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento, solo per citare un paio di titoli (tanto, sono belli tutti!!!). ENJOY!! 





15 commenti:

  1. Hai ragione. E' probabilmente uno dei migliori prodotti dello Studio Ghibli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io mi commuovo ogni volta che lo vedo, lo trovo semplicemente delizioso. Ovvio, non ho guardato tutti i film dello Studio Ghibli (ancora), ma fino ad ora Totoro è sicuramente quello che mi ha toccata più nel profondo!

      Elimina
    2. Io non sono esattamente un ragazzino, ho un certo retaggio da cinofilo, ma qui, porca miseria, mi sono emozionato. Peccato per la distribuzione, in Italia se ne sono accorti moltissimo tempo dopo.

      Elimina
    3. Per quel che ne so, purtroppo, i film di Miyazaki hanno sempre avuto una distribuzione travagliatissima in Italia, vai a sapere perché.
      Avevo letto qualcosa in merito riguardo parecchio tempo fa, quando avevano pubblicato il meraviglioso manga di Nausicaa della Valle del Vento, ma al momento mi sfugge.
      Cercherò di ridocumentarmi, ma nel frattempo, meno male che piano piano questi capolavori cominciano a venire distribuiti nel nostro paese.

      Elimina
  2. Se dovessi consigliare a qualcuno un film per avvicinarsi allo Studio Ghibli per la prima volta penso sceglierei proprio Totoro, che racchiude in sé le tematiche care a Miyazaki e le mette in scena con una freschezza unica.

    RispondiElimina
  3. Anche io sceglierei quello, e per i tuoi stessi motivi. Al limite, potrei consigliare anche Arrietty, perché gli altri capolavori sono un po' complessi e forse più incomprensibili per un pubblico occidentale.
    Ma una volta cominciato, secondo me è impossibile smettere :P

    RispondiElimina
  4. Totoro è di una tenerezza inarrivabile , riuscirebbe a far emozionare anche chi ha un sasso al posto del cuore! Comunque nello studio Ghibli dove peschi, peschi bene...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh già, non ho ancora trovato un anime prodotto dallo Studio che non mi sia piaciuto!! Forse un po' meno Ponyo, rispetto agli altri, ma è un dettaglio!

      Elimina
    2. Ponyo...dov'è finito...Ce l'avevo pure io!!!

      Elimina
    3. Allora guardalo ^^
      Poi mi vengo a leggere la recensione :P

      Elimina
  5. Bellissimo, una favola di incommensurabile tenerezza per grandi e piccini. Anche io voglio il portachiavi di Totoro :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, in qualsiasi fiera del fumetto minimamente seria (non necessariamente quelle grandiose tipo Roma, Milano, Napoli, Lucca) dovrebbero averne, quindi non disperare!!

      Elimina
  6. "Il mio vicino Totoro" è anche il mio film preferito dello Studio Ghibli, è stato amore a prima visione :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' successa la stessa cosa anche a me ^__^
      Ora, ogni tanto urge guardarlo, soprattutto in momenti di stress!

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...