venerdì 5 ottobre 2012

Four Rooms (1995)

Negli anni in cui Tarantino era una novità assoluta per me e, soprattuttamente, un figo della madonna, ho cercato di reperire, come un segugio impazzito, praticamente tutti i film dove il nostro compariva anche solo per un minuto o due, quando gli andava bene. E’ così che mi sono imbattuta nel divertente Four Rooms, diretto nel 1995 da Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez e, ovviamente, Quentin Tarantino. Siccome il film è a episodi anche la recensione sarà divisa, almeno per un po’.


The missing ingredient – L’ingrediente mancante

Trama: Ted, appena nominato fattorino dell’Hotel Mon Signor, deve aiutare una congrega di streghe che vogliono fare risorgere la loro dea…
L’ingrediente mancante è sicuramente l’episodio più debole dell’intero film, una belinata galattica interpretata o da cani o da attrici e attori che, poveracci, sono costretti a prestarsi ad una trama ridicola. Gente come Tim Roth, Valeria Golino e Lily Taylor sono assolutamente sprecati, penalizzati da battute che vanno allegramente a braccetto col trash e che regalano allo spettatore risate a denti strettissimi. Meravigliosa solo Madonna, inguainata in un abitino di pelle nera mentre cerca di imbarazzare in tutti i modi il povero Ted, il resto è da dimenticare ed è inquietante pensare che quest’elogio al “potere femminile”, incarnato nella capacità innata di essere zoccole, sia stato scritto da una donna.

The wrong man – L’uomo sbagliato

Trama: Ted entra per sbaglio in una stanza e viene scambiato così dal folle Sigfrido per Theodore, presunto amante della moglie Angela…
La qualità dell’episodio è leggermente superiore a quella del precedente, ma ancora ben lungi dall’essere apprezzabile. Nonostante la natura fondamentalmente kafkiana della vicenda narrata e la grandissima gigioneria di David Proval e Tim Roth, infatti, l’episodio non lascia nulla allo spettatore se non una grandissima nostalgia per quella volta in cui Benigni, non rammento in quale show, aveva elencato un’infinita serie di sinonimi per definire l’organo genitale femminile. Il “raffinatissimo” finale in cui Jennifer Beals si profonde in uno sketch simile è abbastanza triste al confronto. Se siete amanti della “cronologia” sappiate che L’uomo sbagliato dovrebbe collocarsi dopo I maleducati, come si evince dalla telefonata della ragazzina. Sappiate anche che alla fine dell’episodio compare, nei panni del “vero” Theodore, il produttore Lawrence Bender, già apparso in Le iene, Pulp Fiction, Dal tramonto all’alba, The Mexican e Kill Bill vol. 2.

The misbeahavers – I maleducati

Trama: Ted viene incaricato di tenere a bada due bambini mentre i genitori vanno in giro a folleggiare per la notte di Capodanno. Non sarà, ovviamente, una serata tranquilla…
Non me ne voglia Quentin, ma il fiore all’occhiello della pellicola non è l’episodio da lui diretto, bensì questo esilarante capolavoro di umorismo, recitazione e montaggio. Finalmente una serie di dialoghi e situazioni paradossali che fanno veramente ridere, una storia dotata di un inizio e di una fine impreziosita dall’interpretazione da gran mattatore di Antonio Banderas (la sequenza in cui esce dalla stanza con la moglie ed entra nell’ascensore è un capolavoro) e un ritmo incalzante che non rallenta neppure un minuto. In tutto questo, ci guadagna anche Tim Roth, impagabile quando racconta la sua sfortunata infanzia ai due pargoli e durante la telefonata finale, sebbene risulti sempre sconvolgente sentirlo proferire a gran voce quelle che, senza se e senza ma, sono delle bestemmie che farebbero invidia a un camionista.
Un paio di curiosità sull’episodio: la prostituta che i due mocciosi pestiferi trovano nella stanza è nientemeno che la sorella di Rodriguez, Patricia Vonne, già comparsa in altre pellicole del regista come Desperado, Spy Kids e Sin City, mentre Tamlyn Tomita, qui moglie del personaggio di Banderas, era comparsa in Heroes nei panni della madre di Hiro. Infine, assieme allo spogliarello di Salma Hayek e un cartone animato (lo stesso che guardava Richie in Dal tramonto all’alba, by the way…), nella televisione dei bimbi passa anche un corto diretto dallo stesso Rodriguez, Bedhead.

The man from Hollywood -  L’uomo di Hollywood

Trama: l’esasperato Ted è ormai deciso a lasciare il lavoro e l’hotel, ma ecco che arriva la telefonata più importante, quella del regista Chester Rush, che assieme al suo gruppo di ubriachissimi amici decide di volere il fattorino come complice in una sfida…
Liberamente tratto da un episodio di Alfred Hitchcock presenta che qui chiamano L’uomo di Rio (mentre il vero titolo è L’uomo del sud, a sua volta tratto dall’omonimo racconto di Roald Dalh), L’uomo di Hollywood è una supercazzola colossale, lo one man show di Quentin, pieno di citazioni e rimandi cinefili, sia ai film del regista (l’oggetto della scommessa d’altronde è la stessa macchina che aveva Vincent in Pulp Fiction) che ad altre pellicole in qualche modo legate all’argomento trattato. Se non andate in solluchero all’idea di vedere il tarantolato Quentin ingollare una ciambella intera, soffocarsi con lo champagne, parlare ininterrottamente e rifilare a Ted un pistolotto di un minuto esatto, sicuramente l’episodio non vi piacerà, ma sul finale vi farete comunque delle grasse risate, ed è impossibile non apprezzare i piccoli tocchi di stile registico di Tarantino, come la lunga carrellata iniziale o la ripresa su fondo rosso dello speech finale.
Per dovere di cronaca, sappiate che il nome di Bruce Willis non compare nei credits perché l’attore ha scelto di partecipare per fare un favore a Quentin e soprattutto senza chiedere un soldo, cosa che va contro lo statuto della Screen Actor’s Guild.

In definitiva, Four Rooms risulta un esperimento parzialmente riuscito, penalizzato dalla scelta di “annoiare” subito lo spettatore con due episodi deboli solo per tenere all’ultimo i pezzi da novanta e i nomi di sicuro richiamo. Tim Roth è comunque un mattatore incredibile, simpaticissimo anche nelle sequenze che fanno da collante tra gli episodi e che sono parte integrante ed essenziale del film, inoltre Four Rooms è arricchito anche da spettacolari titoli di testa animati (forse la cosa più bella di tutto il film) e da una colonna sonora accattivante. Sicuramente non un film per tutti, ricordo ancora quando lo feci vedere a un’amica e mi beccai delle saraccate d’insulti, ma sicuramente i fan di Tarantino e Rodriguez, se avranno pazienza, troveranno pane per i loro denti.


Dei registi e sceneggiatori Robert Rodriguez e Quentin Tarantino (anche interprete di Chester) ho parlato rispettivamente qui e qua. Di Sammi Davis (Jezebel), Madonna (Elspeth), Lily Taylor (Raven), David Proval (Sigfrido), Antonio Banderas (il papà dei due mocciosi pestiferi), Salma Hayek (la spogliarellista che balla in TV), Tim Roth (Ted) e Bruce Willis (Leo) ho già parlato nei rispettivi link.

Allison Anders (vero nome Alice Allison Anders) è la regista e sceneggiatrice dell’episodio “L’ingrediente mancante”. Americana, ha diretto alcuni film che non conosco, come La grazia nel cuore e Deserto di laramie, oltre ad episodi delle serie Sex and the City e Cold Case. Anche produttrice e attrice, ha 58 anni. 


Alexandre Rockwell è il regista e sceneggiatore dell’episodio “L’uomo sbagliato”, nonché ideatore dell’intero progetto. Americano, ha diretto alcuni film che non conosco, come In the Soup – Un mare di guai e 13 Moons. Anche produttore e attore, ha 55 anni.


Valeria Golino interpreta Athena. Nonostante l’enorme successo internazionale, l’attrice è nata a Napoli, e la ricordo per film come Rain Man – L’uomo della pioggia, Hot Shots!, Puerto Escondido, Hot Shots! 2, Fuga da Los Angeles, Frida e La kryptonite nella borsa. Anche produttrice, regista e sceneggiatrice, ha 46 anni e due film in uscita.


Alicia Witt interpreta Kiva. Americana, ha partecipato a film come Dune, Urban Legend, Vanilla Sky e a serie come I segreti di Twin Peaks, I Soprano, Ally McBeal, Two and a Half Men e CSI: Miami. Anche sceneggiatrice, produttrice e regista, ha 37 anni e sei film in uscita.  


Jennifer Beals interpreta Angela. Attrice americana lanciata dal film cult Flashdance, la ricordo anche per pellicole come l’assurdo Stress da vampiro, L’angelo del male, The Grudge 2 e Codice: Genesi. Ha 49 anni e un film in uscita.


Paul Calderon interpreta Norman. Portoricano, ha partecipato a film come Pulp Fiction, Il cattivo tenente, Il socio, The Addiction, Il bacio della morte, Out of Sight e a serie come Miami Vice. Anche produttore e sceneggiatore, ha 53 anni e due film in uscita.


Marisa Tomei interpreta Margaret. Americana, la ricordo per film come The Toxic Avenger, Oscar – Un fidanzato per due figlie, Mio cugino Vincenzo, Charlot, Terapia d’urto e Svalvolati on the road, inoltre ha doppiato un episodio de  I Simpson. Ha 48 anni e tre film in uscita. 


Come ultimissime curiosità vi dico che il film avrebbe dovuto intitolarsi Five Rooms, e il quinto episodio avrebbe dovuto essere diretto da Richard Linklater, che si è però tirato fuori dal progetto, mentre il personaggio di Ted era stato scritto per Steve Buscemi. In conclusione, se il film vi fosse piaciuto, provo a consigliarvi il nostrano Grand Hotel Excelsior o il pluricitato Ragazzo tuttofare? Perché no! ENJOY!

12 commenti:

  1. Condivido la tua visione, un film riuscito per metà (la seconda) dove sopra tutto svetta la prova di un grande Tim Roth.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tim Roth dopo questa performance era entrato di diritto nella mia rosa di attori cult, quindi non posso che concordare!

      Elimina
  2. Bolla se ti dico una cosa mi "ripudierai"...non ho visto questo film!!! :-/ Il grand hotel Excelsior però si...^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ti ripudio, stai tranquilla u__U
      Però recuperalo appena puoi :PPP

      Elimina
  3. Nonostante adori Tarantino..questo non mi ha mai convinto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che la parte di Quentin è una delle migliori, ma è un divertissment assolutamente non all'altezza delle sue pellicole!

      Elimina
  4. Pur adorando Tarantino, considero anche io questo film riuscito solo per metá.
    Un primo episodio che sembra scritto e girato dal peggior maschilista sulla faccia della terra ( infatti una mia amica femminista militante ci è rimasta malissimo quando ha scoperto che è stato scritto dalla Anders) per fortuna fatto dimenticare dale ottime performance di Roth in tutto il film e dello stesso Tarantino nel finale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credimi, pur non essendo femminista militante ci sono rimasta male anche io, sembra scritto dal più imbecille ed ignorante dei maschilisti.
      Episodietto da dimenticare!

      Elimina
  5. Ce lo avevo in videocassetta e concordo su tutto! Lo mandavo sempre avanti e guardavo solo dallo sketch con Banderas in poi! E lo spogliarello della Hayek in TV mi provocò una sincope più o meno come al piccolo "maleducato" :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahah alla Hayek preferisco l'accoppiata Willis/Tarantino alla fine, credo di avere consumato anche io la cassetta a furia di guardare L'uomo di Hollywood... soprattutto l'assurdo pezzo in cui Quentin si ingoia la ciambella intera, sembra la rana dalla bocca larga XD

      Elimina
  6. HO avuto le stesse impressioni: gli ultimi due episodi meritano tantissimo, i primi due sono fiacchi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D'altronde, basta guardare i nomi dei registi :PP

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...