venerdì 21 marzo 2014

Lei (2013)

Martedì ho finalmente guardato il film visto ed apprezzato da (quasi) tutta la blogosfera, ovvero Lei (Her), diretto e sceneggiato nel 2013 da quel geniaccio di Spike Jonze e vincitore dell'Oscar per la migliore sceneggiatura originale.


Trama: Theodore è un uomo solitario, provato dalla fine di un lungo matrimonio. Un giorno, per curiosità, decide di acquistare un software in grado di "evolversi" in base alle necessità del padrone ed è così che, a poco a poco, intesse una relazione con questo programma, autodenominatosi Samantha...


Quanta tristezza, quanta bellezza. Durante la visione di Lei sono stata colta da una malinconia talmente profonda che ho fatto fatica ad arrivare alla fine e non perché il film sia brutto, anzi. Solo che, verso la fine, alla malinconia si è aggiunta anche un po' d'inquietudine. La storia di Theodore, ambientata in un futuro prossimo dove le lettere d'amore vengono dettate da appositi impiegati ad un computer che poi le stamperà in bella calligrafia, sembrerebbe quasi la naturale evoluzione di questa società dove le persone sono sempre più isolate e chiuse all'interno di una rete globale in grado di alimentare disagio e solitudine. Il protagonista si trova davanti al suo primo, importante fallimento come essere umano (il matrimonio è andato a rotoli) e non ha più il coraggio di rapportarsi agli altri perché, che scoperta!, l'amore è un sentimento reciproco dove è bello ricevere ma bisogna anche dare... e lui non riesce più a darsi completamente, o forse non c'è mai riuscito, perso nella ricerca egoista di un ideale inesistente e ingiusto. L'unica soluzione è vivere una fantasia, per quanto assurda, con qualcuno che non potrà mai essere alla pari di un essere umano e che tuttavia, apparentemente, è la persona perfetta: Lei. Samantha. Il software che, attraverso l’interazione con Theodore, comincia a comprendere il mondo e sé stessa, ad evolversi e superarsi, a trascendere in modo imprevedibile. La mia inquietudine non deriva tanto dalla svolta vagamente distopica che il film prende verso il finale, quanto dalla consapevolezza che l’essere umano Theodore è, se così si può dire, il “personaggio negativo” del film, un uomo perso nel suo ideale di artistica perfezione che si ammanta di un’aura di sfiga e tenerezza che non lo rende però meno ottuso, debole o ridicolo (si veda la sequenza dell'appuntamento al buio con Olivia Wilde, scioccante in ogni suo aspetto!). E’ più facile empatizzare con Samantha che, poverina, sarà anche infallibile in quanto computer e a tratti istericamente provata dal suo desiderio di vivere accanto a Theodore e convincerlo della possibilità di una relazione, tuttavia palesa sentimenti di inadeguatezza, frustrazione, gelosia, tristezza e curiosità genuinamente e meravigliosamente umani.


Jonze racconta così la favola malinconica di un amore 2.0, di una ricerca disperata della felicità impossibile e anche di amicizia; lo fa con tocco delicato e poetico, regalando allo spettatore momenti divertenti, assurdi e commoventi che ci spingono a riflettere su noi stessi e sul nostro modo di rapportarci agli altri, magari identificandoci di volta in volta con Theodore o con Samantha, anche se la persona più “vera” (nel senso di plausibile) del film è la tenera e frustrata Amy, interpretata da una Amy Adams bravissima e stranamente dimessa. Le sfumature del passato si mescolano ad un presente fatto di note malinconiche, colori tenui e luci soffuse e a squarci di un incerto futuro perso negli sterminati neon di una città cosmopolita, che può offrire agli sperduti protagonisti la speranza e l’amore, come anche la disperazione e il perpetuarsi della solitudine. Joaquin Phoenix regge quasi da solo il film con la sua delicata e convincente interpretazione di un uomo qualunque, senza particolari pregi se non quello di saper mettere su carta i sentimenti altrui (e col fatale difetto di non riuscire a gestire i propri), ma la particolarità del film è la briosa, sensuale e tenera voce di Scarlett Johansson, in grado di rendere viva e reale Samantha e di emozionare lo spettatore anche se priva di un corpo. La cosa incredibile è che Jonze non usa mezzucci per dotarla di una presenza fisica, come un ologramma o un'immagine, ma gli basta semplicemente inquadrare l'inseparabile telefonino che Theodore porta sempre con sé e col quale ha una relazione simbiotica fin dalle prime immagini del film, prefigurazione veritiera di tutto quello che accadrà in seguito. Her è una pellicola lieve e particolare, che bisogna seguire con un po' di attenzione e una certa predisposizione alla malinconia; bisogna stare al gioco del regista e lasciarsi trasportare dai suoni e dalle parole, senza lasciarsi fuorviare dallo stile patinato delle immagini o dalla tematica fantascientifica perché questa, più che la storia di un amore impossibile tra un uomo e una macchina, è una storia sull'impossibilità di amare ed esprimere al meglio quello che proviamo, da vedere e rivedere.


Del regista e sceneggiatore Spike Jonze (che presta anche la voce al bimbetto alieno del videogame) ho già parlato qui. Di Joaquin Phoenix (Theodore), Chris Pratt (Paul), Rooney Mara (Catherine), Kristen Wiig (è la voce di SexyKitten), Scarlett Johansson (la voce di Samantha), Amy Adams (Amy) e Brian Cox (la voce di Alan Watts) ho già parlato ai rispettivi link.

Olivia Wilde (vero nome Olivia Jane Cockburn) interpreta la ragazza con cui Theodore ha l'appuntamento al buio. Americana, la ricordo per film come Turistas, Tron: Legacy, Cowboys & Aliens, In Time, The Words e Rush; inoltre, ha partecipato a serie come The O.C. e Dr House e, come doppiatrice, ha partecipato ad episodi di Robot Chicken e American Dad!. Anche produttrice, regista e sceneggiatrice, ha 30 anni e cinque film in uscita.


Portia Doubleday, che nel film interpreta il "doppio" umano di Samantha, Isabella, nell'imbarazzante Lo sguardo di Satana - Carrie era mora e rispondeva al nome di Chris Hargensen. Originariamente, a dare la voce a Samantha avrebbe dovuto essere l'attrice Samantha Morton, che è stata sul set ogni giorno e aveva già registrato tutti i dialoghi. In fase di montaggio, però, Jonze ha capito che qualcosa non funzionava e, col benestare dell'attrice, ha deciso di ingaggiare la Johansson e farle ri-recitare da capo tutti i dialoghi. Tra l'altro, anche Chris Cooper ha girato alcune scene ma il suo personaggio è stato tagliato completamente fuori dalla pellicola. Un'altra attrice che ha dovuto rinunciare a partecipare al film, sebbene semplicemente a causa di impegni pregressi, è stata Carey Mulligan, rimpiazzata da Rooney Mara. E con questo concludo.. ENJOY!

37 commenti:

  1. Film bellissimo, per me secondo solo al Wolf, quest'anno.
    Grandi interpretazioni e grande profondità.

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  2. Io non sono riuscita ad apprezzarlo.. l'ho trovato noioso e un po' patetico.. inoltre la voce italiana di Samantha era davvero irritante!

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    1. Micaela Ramazzotti... che non sapevo che fosse anche doppiatrice!

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    2. Probabilmente avrei fatto meglio a vederlo in lingua originale con i sottotitoli ma al cinema non c'è questa opzione.

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    3. Io ho approfittato del fatto che da me lo dessero solo nel cinemino Arci per recuperarlo in lingua originale e sì, confermo, andrebbe visto così perché la Johansson (che di solito non mi fa impazzire!!) è davvero brava. Come ha detto il Doc Manhattan, riparerò acquistando il DVD quando uscirà :)

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  3. Film che ho adorato...
    Lo aspetto con impazienza e devo dire che la mia attesa non è stata delusa.
    Lo rivedrei subito!

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    1. Io non lo riguarderei subito ma comunque è da conservare e riguardare :)

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  4. Bellissima analisi Bollina. Un film meraviglioso e sì, malinconico, ma vero. Joaquin è stato strepitoso, credo anche io che la sola voce della Scarlett sia stata significativa. Ma io ho amato Amy e il suo videogioco...^_^

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    1. Grazie Vale!
      Amy è la più vera, è piaciuta moltissimo anche a me!!

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  5. Appuntamento al buio con Olivia Wilde?
    Guarda te che culo. :-p
    Scherzi a parte, la tua è l' ennesima recensione che ne parla benissimo, mannaggia a me che ho preferito vedere 47 Robin. :-(

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    1. No vabbeh i Ronin palesemente erano inferiori XD Recupera Her!

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  6. boh ne state parlando tutti bene, ma a me contiuna a non ispirare per niente, forse un domani me lo vedo in tv, ma Spike Jonze non mi piace per niente

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    1. Se non ti piace il genere Jonze è meglio evitare, sì :)

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  7. Anche per me pollice alto, malinconico come piace a me; Theodore mi ha ricordato a tratti il protagonista di Se mi lasci ti cancello, altro film eccezionale :)

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    1. Sì, sono molto simili... ma il protagonista di Se mi lasci ti cancello mi è risultato molto più simpatico!

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  8. visto mercoledì...il classico film zuppa- la cui visione mi provoca pure disturbi a livello fisico (mal di gambe, mal di braccia ecc)...nn fosse stato perchè non ero sola, me ne sarei andata dopo un'ora massimo.

    P.s: Joaquin Phoenix con i baffetti è inguardabile!!

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  9. La predisposizione alla malinconia mi appartiene, anche per questo ritengo il film un capolavoro di poesia!

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  10. L'importante è che siano bene in vista gli occhi di Gioacchino, l'assenza visiva della Scarlett è assolutamente irrilevante!

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    1. Sì sì don't worry, Gioacchino è azzurrissimo in questo film :P

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  11. Ma se dico che questo film è hipsterissimo mi togliete il saluto? Lo devo ancora vedere comunque, anche se l'idea di cui sopra mi trattiene un po'... Poi non ho bisogno di malinconia in questo momento...

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    1. Siccome io non ho ancora capito bene che cavolo siano gli Hipster non saprei dirti :)
      Però una chance dagliela, dai!

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    2. Gli hipster sono elementi altamente "etichettabili" che rifiutano l'inserimento all'interno di qualsivoglia "categoria" definendo il tutto "Mainstream". Sono quegli elementi che vedi in giro vestiti con pantaloni di velluto a sigaretta con risvolto che mostra la caviglia, scarpe anni 40, camicie di flanella a quadrotti abbottonate fino all'ultimo bottone (e spesse volte, nei più accaniti, ammirerai un bel papillon), giacca di velluto con toppe sui gomiti, occhialoni Ray-ban Wayfarer alla Malcom X o alla soldato Cowboy di Full Metal Jacket, barbe solo apparentemente incolte o baffazzi all'inglese primo '900. Capelli con ciuffazzo rockabilly alla Cry baby... Li vedi spesso in sella a biciclette a scatto fisso (cioè impossibillitate ad andare a ruota libera: devi pedalare sempre, altrimenti inchiodi e ti ribalti), E poi ascoltano gruppi strappacocomeri come i Belle e sabastian, i kings of convenience, o comunque tutto quello che viene classificato "Indie" (ma non dir loro ciò, altrimenti si prendo di un male....) macchina fotiografica "Lomo" d'ordinanza, ogni possibile apparato atto alla ricezione/emissione di informazioni (smartphone, tablet, pc e così via) assolutamente proveniente da Cupertino con una mela morsicata come stemma. Hanno scoperto le mode dieci anni prima che diventassero tali e hanno abbandonato le stesse, non appena divenute tali. Questa è la classificazione degli Hipster... (almeno qua a Milano).

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    3. Ah ok!! Vedi, abitando a SaVVooona magari di queste persone ne vedi una o due al massimo, immagino che Milano sia la Mecca dell'Hipster :P
      Comunque Lei non lo etichetterei così...

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    4. È pieno!!! Ma ci sono anche quelli che li imitano per darsi un tono... Scovare il vero hipster non è facile come sembra...

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  12. Come ho già scritto un po' ovunque, sono uno dei pochi a cui è piaciuto solo a metà, pur ritenendolo un bel film.

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    1. Credo che fosse fondamentale immedesimarsi almeno un pochino, ho letto di parecchi a cui è piaciuto a metà :)

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  13. questo film lo aspetto anche io, apprezzo molto Joaquin Phoenix e soprattutto il cinema di Spike Jonez, eh Bolla, c'è un boomstick award alla fabbrica per te ;)

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  14. Film bellissimo e adoro leggere le recensioni di tutti e vedere quante riflessioni diverse è riuscito a suscitare... se non fanno questo i bei film, cos'altro potrebbe farlo, no?

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    1. Sì, è il bello di vedere questo genere di film e di avere tanti blog cinefili da leggere ^__*

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  15. Il mio cuore è più Scorsesiano ma questo, come ha detto il Ford, merita uno dei primi posti in classifica :)

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  16. Film enorme. Visto prima in italiano e poi in lingua originale. Veramente un capolavoro secondo me, ed io difficilmente mi abbandono a lodi sperticate. Fenomenale Phoenix ed anche io ho apprezzato la tenerezza di Amy Adams. Straordinario poi il lavoro sulla fotografia e la colonna sonora, stupefacente ad esempio quando ti accorgi che la colonna sonora corrisponde al pezzo che stanno ascoltando i due innamorati nel film stesso, veramente stiloso e sorprendente! Ho scoperto il tuo blog proprio con questo articolo e devo dire che scrivi molto bene. Ti ho aggiunto ai miei feed quindi difficilmente perderò un tuo pezzo, anche se sono un lurker da manuale quindi dovrò sforzarmi per palesarmi, anche se vedo che rispondi a quasi tutti i messaggi, la cosa è molto carina e invoglia sicuramente a commentare :)

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    1. In italiano devo ancora vederlo ma non mi cruccio di averlo perso, son sincera! :)
      Grazie mille per i complimenti e per aver deciso di seguirmi, quando ti andrà di palesarti sarò sempre pronta a risponderti! :D

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  17. Ovviamente, sono film troppo diversi per poter anche essere solo lontanamente paragonati!

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