Trama: Dopo che Zenigata è stato vittima di un attentato commesso con la vecchia Walther P-38 di Lupin, il ladro gentiluomo si reca coi suoi soci su un'isola di assassini dove, a causa di un tatuaggio venefico, i membri dell'organizzazione possono sopravvivere solo grazie al gas che circonda il luogo...
Siamo finalmente arrivati a parlare del nono special TV dedicato a Lupin! Nome in codice Tarantola è sicuramente uno dei miei preferiti, per parecchi motivi. Il primo è che trama non si limita al solito "prendi i soldi e scappa" condito da donzelle in pericolo che da tempo pare essere la cifra stilistica di queste produzioni ma prende una svolta inaspettatamente cupa ed "adulta", decidendo di mostrare un Lupin più serio, vendicativo e legato ai traumi di un passato che non è stato tutto rose e fiori come si potrebbe erroneamente pensare. All'inizio del film Zenigata viene colpito (e quasi ucciso) da una Walther P-38, una pistola che Lupin pensava di avere perso e legata ad un vecchissimo tradimento che ha rischiato di mandare all'altro mondo anche lui: la vendetta è un piatto da gustare freddo e al ladro gentiluomo viene finalmente offerta l'occasione di ripagare un suo vecchio socio con la stessa moneta. Effettivamente, un tesoro nascosto sull'isola degli assassini del titolo internazionale c'è ma è totalmente ininfluente ai fini della trama, che preferisce concentrarsi invece sul mistero della pistola, su inquietanti intrighi politici internazionali, efferati omicidi e concetti importanti come la libertà e le scelte consapevoli, introdotti dal delizioso e triste personaggio di Ellen. I comprimari "di lusso", come Jigen, Goemon e Fujiko, fanno ovviamente quello che ci si aspetta da loro senza mai rubare la scena a Lupin, Ellen o al misterioso assassino con la Walther P-38, la cui presenza aleggia inquietante per tutto il film, mentre Zenigata diventa l'icona stessa dello stakanovismo nipponico in una serie di sequenze che lo rendono ancora più simpatico del solito (purtroppo in questo Special TV gli viene affiancato un irritante e giovanissimo detective, uno dei pochi difetti della pellicola).
Nome in codice Tarantola è anche molto curato per quel che riguarda il character design e la regia. Gli assassini sono quasi tutti molto ben caratterizzati, con uno stile che richiama tantissime produzioni nipponiche di fine anni '90 e altrettanti videogiochi (il malvagio Gordeau ed Ellen hanno entrambi un aspetto moolto familiare!) e i personaggi principali sono assai curati e di bell'aspetto; a parte Jigen che è sempre fico e la bionda Fujiko che è dev'essere gnocca per contratto, Lupin per esempio non ha la solita faccia da scimmia ma è molto affascinante e Zenigata ha un viso che ricorda tantissimo quello degli attori dei vecchi drammi giapponesi. L'unico neo al riguardo è la rivelazione finale del volto dell'ex socio di Lupin: non faccio spoiler se non avete mai visto lo special ma diciamo che non bastano pochi accessori per cambiare completamente un volto e renderlo irriconoscibile, nemmeno in un'opera di fiction dove il protagonista è un maestro del travestimento! Per il resto, le sequenze d'azione sono di una fluidità incredibile, soprattutto per quel che riguarda i moltissimi e sanguinosi combattimenti all'arma bianca (in questo, l'assassino Jack, con quelle braccia lunghissime e la schiena gobba, è maestro) ma anche la scena iniziale, un fanservice smaccatissimo per gli amanti delle classiche scene d'inseguimento motorizzato tipiche della franchise, è talmente ben girata da mozzare il fiato. Nome in codice Tarantola è quindi uno dei pochi Special TV di Lupin che non risente del passare del tempo e, nonostante qualche piccolo e trascurabile difetto, supera indenne le molteplici visioni. In più cita con tantissimo aMMore Il castello di Cagliostro e solo per questo merita un voto più che sufficiente!
Hiroyuki Yano è il regista della pellicola. Giapponese, ha diretto episodi della serie Monster Rancher mentre per quel che riguarda Lupin III è stato aiuto regista per Lupin e il mago dei computers e ha realizzato gli storyboard per Lupin III: Una cascata di diamanti e Lupin III: Trappola mortale. Ha 55 anni.
A voi capire chi di questi sia il regista... io propendo per il pupazzo con le guanciotte! |
Interessante, anch'io sto provando a recuperare i vari film della saga, ma con la clausola di poter lasciar perdere le ciofeche. Vedrò questo senz'altro!
RispondiEliminaAhaha beh dai se leggi i miei post sei coperta fino al 1997, con più di una dozzina di film :)
EliminaEra una cosa che volevo fare da tanti anni e adesso mi ci sono messa... spero di poter davvero recensirli tutti visto che ne esce uno all'anno e sono solo al '97, mannaggia! :D
RispondiEliminaDevo assolutamente rivederlo.. sono passati tanti anniiii.. in verità la domenica mattina, Italia 1 trasmette i film di Lupin e se riesco li guado mentre faccio un po' di pulizie.. ^^
RispondiEliminaDomenica scorsa c'era Cagliostro! xD
Ho notato anche io questi Lupin la domenica mattina... ma la maledetta Merdaset dovrebbe pensare a mandare in onda la nuova serie "in esclusiva per l'Italia" che avevano promesso!!
EliminaNon ne parliamo... infatti maggio è grandiosamente passato e io lì ad aspettare come una fessa (anche se poi sono quasi certa che verrebbe trasmessa in orari impossibili per me).. spero che prima o poi arrivi perchè bramo Lupin!!! xD
EliminaSì credo che gli orari saranno impossibili anche per me -.-
EliminaDifatti, tra i tantissimi film di Lupin, questo è uno di quelli che mi piace di più.
RispondiEliminaAvevo la vhs registrata dalla prima visione Italia 1 del 2000/2001, ma c'era un pauroso taglio nella scena osée con Fujiko XD
Moz-
Scena osé che, tra l'altro, è molto meno "pesante" di altre o__O
EliminaLo ricordo benissimo questo film.
RispondiEliminaHanno creato una trama davvero coinvolgente... Con la tensione che si alza sempre di più!
Ho piacevoli ..
Esatto, per una volta la trama è molto intrigante :)
EliminaNon lo ricordo. Ma il regista ha tutta la mia stima per aver diretto i Monster rancher *.*
RispondiEliminaIo li odiavo con quel coso monocolo e linguacciuto XD
EliminaTi do ragione in toto, per me questo è il miglior special di Lupin mai fatto. Da come è gestita la storia sembra quasi di assistere a un film di 007 piuttosto che a uno special di Lupin (l'organizzazione segreta, un capo della stessa in stile Goldfinger). L'ho sempre visto come un'inno alla libertà, una libertà autentica che comporta dei sacrifici e doveri per ottenerla, che non tutti sono disposti ad accettarla. Il finale è tristissimo, oserei quasi dire amaro, ma bellissimo. Ellen è uno dei personaggio più belli dell'universo di Lupinesco. La scena finale è poesia pura.
RispondiEliminaConcordo con tutto quello che hai detto! Fortunatamente qualche Special (non tutti, ahimé) si distacca dalla massa della banale pochezza!
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