La settimana scorsa è uscito in (quasi) tutta Italia A Girl Walks Home Alone at Night, diretto e sceneggiato nel 2014 dalla regista Ana Lily Amirpour e finalmente anche io sono riuscita a guardarlo.
Trama: nei bassifondi di una città iraniana, tra drogati, papponi e prostitute, si aggira una giovane vampira in cerca non solo di sangue ma anche di un animo affine.
Una ragazza torna a casa da sola, di notte. Nei bassifondi della cosiddetta Bad City, immaginario quartiere di un Iran assai simile ad una cittadina del vecchio west, rischierebbe gli incontri peggiori ma se la ragazza in questione è un vampiro i malcapitati sono gli altri. Tutti? No, non necessariamente. La vampira pare mossa da un codice d'onore che la spinge ad attaccare senza remore gli esponenti più bassi del genere umano mentre altre persone vengono osservate, soppesate, messe in guardia o consigliate; così va il mondo quando sei una creatura della notte solitaria ed il tuo mondo è cristallizzato in una bolla zeppa di musica e poster anni '80, quando il tuo animo si è inaridito al punto che non sai più cosa voglia dire desiderare qualcosa. A tirare fuori la ragazza vampira dalla solitudine eterna arriva Dracula. Cioé, un ragazzo che ha scelto proprio la mise del Principe della Notte per partecipare ad una festa in maschera durante la quale gli viene spezzato il cuore da una Principessa troppo vanesia e viziata per accorgersi di avere davanti un uomo sensibile, lavoratore, magari giusto un po' sfortunato, poveraccio; vittima di un padre drogato e di tutti quelli ai quali il vecchiaccio deve dei soldi, il ragazzo è costretto a spacciare per ripagare i debiti del genitore, rischiando così di finire come lui o peggio. L'eleganza del bianco e nero ci mostra l'incontro tra vampira vera e vampiro fasullo e soprattutto come, lentamente ma inesorabilmente, il ragazzo e la ragazza finiscano per innamorarsi nonostante non ci sia mai un bacio, mai un'effusione tra loro. C'è però la completa fusione di due cuori solitari e sfortunati, questo sì, dell'esperienza (e diffidenza) probabilmente millenaria e dell'innocenza che neppure le brutture dei bassifondi sono riuscite a cancellare del tutto, di due persone che all'apparenza sono diverse come il giorno e la notte. Il tutto benedetto dall'occhio di un micio, saggio, libero e sornione. Cercatele voi tutte queste cose in un horror moderno.
La Amirpour racconta una delicata storia di amore e morte attingendo da una tavolozza di generi e stili, mescolandoli per creare un quadro in movimento dallo stile assai particolare; c'è una suggestione fiabesca a permeare l'intera vicenda ma c'è anche il gusto tarantiniano per il pulp e l'eccesso, un sentore di "spezie messicane" capace di ricordare i migliori film di Rodriguez, l'eleganza e la bellezza tipiche della terra d'origine della Amirpour, espresse non solo nella lingua in cui si esprimono i protagonisti ma anche nella particolarità dei loro volti, nei gesti dei personaggi, nelle loro abitudini quotidiane. Il bianco e nero crea un mondo sospeso, una nicchia fuori dal tempo e dallo spazio, il luogo ideale perché si manifestino senza cozzare tra loro creature della notte "armate" di skateboard, esseri senza sesso che danzano assieme a un palloncino, umani disperati segnati dal tempo e dal dolore oppure violenti disperati ricoperti da tatuaggi; la regista segue un ritmo lento, si prende il tempo di indagare i rapporti tra i personaggi e persino di giocare con le immagini e, soprattutto, la musica. Assieme agli occhi penetranti della bellissima Sheila Vand, vampira di incredibile innocenza ed eleganza, mix perfetto di oriente ed occidente, ciò che rimane dopo la visione di A Girl Walks Home Alone at Night sono le canzoni che accompagnano la vicenda ancora più degli scarni dialoghi: il magnetismo del gioco di seduzione sulle note dei White Stripes, la musica dei Radio Teheran e tantissime altre canzoni legate alla personalità dei singoli protagonisti formano un mosaico particolarissimo, capace di ipnotizzare lo spettatore anche in assenza di immagini. Quindi, se non avete avuto la fortuna di veder passare nei cinema A Girl Walks Home Alone at Night cercate di recuperarlo perché parliamo di uno dei film "di vampiri" più bello ed affascinante degli ultimi anni.
Ana Lily Amirpour è la regista e sceneggiatrice della pellicola, inoltre compare nei panni della ragazza travestita da scheletro. Prima di A Girl Walks Home Alone at Night ha girato una serie di corti e quest'anno dovrebbe uscire il suo secondo lungometraggio, la "love story cannibale" The Bad Batch. Di origini iraniane ma nata in Inghilterra, ha 36 anni e ha anche lavorato come produttrice, costumista e animatrice.
Sheila Vand, che interpreta "la ragazza", aveva già partecipato al film Argo. Se A Girl Walks Home Alone at Night vi consiglio la visione di Spring, Under the Skin e Only Lovers Left Alive. ENJOY!
Sola,al mattino,spero.Prima o poi.
RispondiEliminaL'importante è guardarlo, è molto bello :)
EliminaMeglio tardi che mai... Quasi quasi me lo vedo
RispondiEliminaMerita tantissimo ed è perfetto anche per chi solitamente non ha "stomaco" :D
EliminaOddio, lo voglio vedere tantissimo! E dire che dal poster pensavo fosse tutt'altro.
RispondiEliminaE' davvero bellissimo e adatto anche a chi non mastica horror. Soprattutto per un'illustratrice/fumettista è pieno di spunti affascinanti!
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