Trama: lasciata la festa natalizia organizzata dall'azienda, a notte tarda, tre impiegati tornano a casa insieme ma decidono di fermarsi a ritirare dei soldi da un bancomat. Conclusa l'operazione si ritrovano però l'uscita bloccata da un misterioso uomo incappucciato...
Durante i titoli di coda di ATM mi sono chiesta come affrontare il post: sarebbe stata meglio la serietà oppure l'utilizzo di un approccio ironico? Ancora meglio: mi è piaciuto o non mi è piaciuto questo film? La risposta l'ho ottenuta dal dialogo intercorso tra me e la mia collega alla quale ho cercato di raccontare ATM, tentativo conclusosi con lei piegata in due dalle risate e io che mi maledicevo per non avere registrato il "cineracconto" che le ha allietato la giornata lavorativa. Senza stare a riproporvi la versione bollesca del film, posso lo stesso affermare con certezza che ATM è una cretinata che prende a schiaffi la suspension of disbelief e che, se fosse ambientata nella realtà, si concluderebbe dopo cinque minuti. Non sto a fare troppi spoiler ma, in sostanza, i tre protagonisti del film sono uno più scemo dell'altro, ognuno in modo diverso, e meritano giustamente di venire perculati da chiunque abbia desiderio di vederli morti. Corey è scemo perché il ruolo glielo impone, è l'amico stronzo che non capisce di essere il terzo incomodo e fa di tutto per rovinare la serata a David che, finalmente, ha trovato il coraggio di chiedere a Emily di uscire; David è scemo perché si fa intortare da Corey e, ancora peggio, non ha le palle per spingere gli altri due ad affrontare subito un tizio che, di fatto, si limita a stare fermo davanti all'ATM senza mostrare segni di ostilità, almeno all'inizio; Emily è scema perché copre una distanza di almeno 100 metri abbandonando un'automobile (non sua) senza chiuderla (e va bene, il telecomando non funziona ma ce l'avrai una chiave??) e lasciando, alle 2 di notte, borsa e cellulare sul sedile. Queste tre aquile, grazie a cotanta manifesta inettitudine, consentono ad un tizio incappucciato di fingersi un genio del male capace di pianificare violenze inaudite progettate con mesi di anticipo quando, nella realtà, un povero cretino incappucciato ma disarmato verrebbe giustamente corcato di mazzate da tre giovani nel fiore degli anni, senza avere tempo di mettere in piedi tutte le sue machiavelliche trappole o di ottenere armi da vari malcapitati che non hanno di meglio da fare che passeggiare di notte accanto a bancomat isolati.
Date le premesse, capirete perché ho passato il restante minutaggio della pellicola a sbuffare davanti alle torture psicologiche dell'incappucciato, sempre più improbabili col passare del tempo, e, nonostante abbia dato atto agli sceneggiatori della loro capacità di rendere dinamico l'assedio di un luogo spazialmente limitato come un ATM, è anche vero che del destino dei protagonisti non mi caleva né tanto né poco. Come nei migliori thriller tutto torna nel finale ma grazie al pazzo: non c'è UN solo evento all'interno del film che non risulti forzato, condotto da un deus ex machina particolarmente svogliato palesemente pagato da un ingegnere gestionale con velleità di killer e non mi basta che gli sceneggiatori cerchino disperatamente di convincere lo spettatore a dubitare, a turno, di ognuno dei tre assediati, facendo credere che qualcuno sia in combutta con il maniaco incappucciato. Bimbi belli, mi spiace ma il gioco non regge e con questo mi sa che, pur non volendo, un po' ho spoilerato. A concorrere nel rendere il film poco interessante ci si mettono anche gli attori, non particolarmente carismatici né espressivi. La bionda Alice Eve è la tipica bellezza americana un tanto al chilo, garbatamente sensuale ma senza esagerare, ché comunque il suo ruolo è quella dell'impiegata, mentre Brian Geraghty e Josh Peck si distinguono l'uno dall'altro giusto per la differenza del colore dei capelli, visto che nessuno dei due colpisce particolarmente l'attenzione dello spettatore. Infine, se pensate che il regista David Brooks si è poi dedicato completamente all'attività di produttore, capirete che anche la regia di ATM è totalmente anonima quindi il post può tranquillamente concludersi qui, visto che sul film non c'è praticamente nient'altro da dire. Forse era davvero meglio il cineracconto spoilerosissimo, almeno mi facevo quattro risate.
David Brooks è il regista della pellicola, al suo primo e finora unico lungometraggio. Probabilmente americano o canadese, ha lavorato anche come produttore e sceneggiatore.
Brian Geraghty interpreta David Hargrove. Americano, ha partecipato a film come Jarhead, Chiamata da uno sconosciuto, The Hurt Locker e serie come I Soprano e Broadwalk Empire. Anche produttore, ha 41 anni e tre film in uscita.
Alice Eve interpreta Emily Brandt. Inglese, ha partecipato a film come Sex and the City 2, The Raven, Man in Black 3 e serie come Black Mirror. Anche produttrice, ha 34 anni e cinque film in uscita.
Josh Peck, che interpreta Corey, è la voce originale dell'opossum Eddie nella saga L'era glaciale. Se ATM - Trappola mortale vi fosse piaciuto recuperate Identità, Saw - L'enigmista e magari anche Frozen. ENJOY!
Ok ce lo siamo perso,ma mi pare possiamo continuare così.
RispondiEliminaIo la versione Bollesca la vorrei sentire proprio!!!!
Ahahah devo tornare a scrivere i cineracconti allora! :P
EliminaOppure ti telefono e me la fai a voce XD XD XD
EliminaIl problema è che è un film talmente maffo che non me lo ricordo più XDXDXD
EliminaVisto molto tempo fa, claustrofobico e intrigante come struttura ma poco deciso e senza mordente, un peccato perché secondo me se veniva gestito meglio poteva raggiungere la sufficienza anche se così brutto non è ;)
RispondiEliminaMah, io altalenavo tra l'annoiato e il perplesso. Non mi ha proprio coinvolta, troppo stupidi loro e troppo tirata per i capelli la sceneggiatura!
EliminaC'è un solo vero ATM horror ed è l'Azienda Trasporti Milanese.
RispondiEliminaAhahaah mi aspetto un fumetto horror a tema allora :P
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