Trama: dopo essersene andato dal set della fiction Il giovane Ratzinger, al regista René Ferretti viene proposto di dirigere lo "scomodo" film La casta. Il povero René inizialmente spera di poter lavorare con dei professionisti ma alla fine si ritrova ad aver a che fare con la solita, sgangherata troupe che già aveva regalato al mondo Gli occhi del cuore...
Oggi ho voglia di venire lapidata sulla pubblica piazza, via. Faccio ammenda e confesso che di Boris avrò visto sì e no qualche puntata sparsa in TV, il resto della mia scarsa conoscenza in materia deriva dai meme di Facebook (soprattutto dalla pagina Ferretti cammina con me, geniale a livelli inauditi) e da qualche video visto sempre sul demoniaco social. Mi sono chiesta se avesse senso guardare Boris - Il film con così tanta ignoranza pregressa ma obiettivamente il tempo di recuperare tre stagioni di una serie senza lasciar passare più o meno lo stesso numero di anni non ce l'ho ed avevo una voglia impellente di vedere René e soci in azione, così ho mandato al diavolo la prudenza e guardato lo stesso il film assieme al Bolluomo che si è fatto probabilmente due marroni tanti. A scanso di equivoci, consiglio quindi ai lettori che non avessero mai guardato Boris - La serie di non fare il mio stesso errore perché così il film, a mio avviso, perde un buon 70% di valore, tra riferimenti perduti, chicche che solo i cultori della serie possono apprezzare e personaggi amatissimi che vengono mostrati sotto una luce un po' diversa. Già solo l'idea che la troupe de Gli occhi del cuore possa mettersi a lavorare a un film serissimo come "La casta" dovrebbe causare l'ilarità pregressa del pubblico abituato, mentre io al massimo ho potuto sorridere non conoscendo nello specifico tutti i vezzi e i vizi dei personaggi coinvolti. Quello che rimane (e non è poco, ma val solo metà film) allo spettatore ignorante come la sottoscritta è una feroce critica di tutto ciò che sottende al mondo del Cinema e di quello che sta dietro alle quinte, partendo dalla produzione per arrivare al pubblico bue italico che alla fine apprezza sempre e solo le solite due o tre storie trite e ritrite e i tormentoni (il "comico" Martellone è la triste esemplificazione dei fenomeni da baraccone di Colorado e dell'ultimo Zelig oltre che dell'umorismo becerissimo dei cinepanettoni), senza andare più in là del suo naso. Ovviamente, ce n'è anche per i cosiddetti intellettuali o artisti, ci mancherebbe: nel corso di Boris - Il film vengono presi di mira non solo attorucoli e produttori compiacenti, ma anche e soprattutto professionisti che sono troppo "aulici" per seguire i tempi di produzione o abbassarsi a lavorare con dei dilettanti, registi che si sono fatti la fama di essere dei geni e che quindi si permettono di abbandonare progetti senza troppi problemi, attrici che fuori dal set sono dei casi umani da primato.
Ammetto che questo aspetto di Boris - Il film è ciò che ho apprezzato di più della pellicola, assieme ad alcune ironiche scelte di regia e montaggio atte a prendere ulteriormente in giro l'ambiente, e mi sono parecchio divertita (oddio, anche un po' angosciata) a vedere il sogno di René andare progressivamente in frantumi, partire come un'opera seria e raffinata per arrivare al vuoto pneumatico più totale non tanto per l'incompetenza dei coinvolti quanto proprio per problemi economici e produttivi, tra contratti non firmati e ingerenze di "gente che conta" al punto da ritrovarsi sul set la Cagna Maledetta per eccellenza. Poi, ovvio, anche chi come me non conosce a menadito Boris - La serie può apprezzare l'assurdità di moltissimi personaggi coinvolti; soprattutto, chi ha amato la trilogia di Smetto quando voglio potrà ritrovare almeno tre dei suoi beniamini, impegnati in caratteri surreali come lo sceneggiatore paraculo, il grezzissimo e romanaccio Augusto Biascica e l'attore Stanis La Rochelle, con le sue velleità artistiche e la passione per la caricatura di Gianfranco Fini. Ma è solo la punta dell'iceberg di un bestiario che fa capo ovviamente al povero, vessato e incazzoso René Ferretti, regista frustrato nelle sue ambizioni innanzitutto da una buona dose di sfiga cosmica e dalla terribile combo Sergio/Lopez, rispettivamente direttore di produzione e direttore di rete incompetenti e cialtroni ma purtroppo molto, molto esigenti e dotati di "potere". Guardando Boris - Il film non ho riso quanto mi sarei aspettata per i motivi di cui sopra, è vero, ma sono comunque arrivata ad affezionarmi a tutti i coinvolti, attori e registi in primis, e se c'è una cosa positiva del post-visione è stata sicuramente la ferma decisione di recuperare interamente la serie, a prescindere da quanto tempo ci vorrà. Anche perché al diavolo La casta e gli inciuci dei potenti: a me interessa sapere cosa succede ne Gli occhi del cuore!!
Di Valerio Aprea (Sceneggiatore 1), Paolo Calabresi (Augusto Biascica) e Pietro Sermonti (Stanis La Rochelle) ho parlato ai rispettivi link.
Giacomo Ciarrapico è il regista e co-sceneggiatore del film. Nato a Roma, ha diretto film come Ogni maledetto Natale ed episodi della serie Boris. Anche attore, ha 47 anni.
Mattia Torre è il regista e co-sceneggiatore del film. Nato a Roma, ha diretto film come Ogni maledetto Natale ed episodi della serie Boris. Anche attore, ha 46 anni.
Luca Vendruscolo è il regista e co-sceneggiatore del film. Nato a Udine, ha diretto film come Piovono mucche, Ogni maledetto Natale ed episodi della serie Boris. Anche attore, ha 52 anni.
Antonino "Ninni" Bruschetta interpreta Duccio Patané. Nato a Messina, ha partecipato a film come I cento passi, To Rome with Love, La mafia uccide solo d'estate e a serie quali Boris, Don Matteo, Distretto di polizia e Camera Café. Anche sceneggiatore, regista e produttore, ha 56 anni e un film in uscita.
Antonio Catania interpreta Diego Lopez. Nato ad Acireale, ha partecipato a film come Mediterraneo, Puerto Escondido, Nirvana, Asini, Pane e tulipani, Chiedimi se sono felice, La leggenda di Al, John e Jack e a serie quali Boris. Ha 66 anni e quattro film in uscita.
Caterina Guzzanti interpreta Arianna Dell'Arti. Nata a Roma, ha partecipato a film come Fascisti su Marte, Nessuno mi può giudicare, Ogni maledetto Natale e a serie quali Boris. Ha 42 anni e un film in uscita.
Francesco Pannofino interpreta René Ferretti. Nato a Pieve di Teco, ha partecipato a film come Così è la vita, Ogni maledetto Natale e a serie quali Carabinieri, Distretto di polizia, Provaci ancora Prof!, Boris, Camera Café, Nero Wolfe e I Cesaroni. Apprezzato soprattutto come doppiatore, ha 60 anni.
Claudio Gioè interpreta Francesco Campo. Nato a Palermo, ha partecipato a film come I cento passi, La meglio gioventù, La mafia uccide solo d'estate e a serie quali Il tredicesimo apostolo - Il prescelto, Il tredicesimo apostolo - La rivelazione, La mafia uccide solo d'estate e La mafia uccide solo d'estate 2. Ha 43 anni.
Tra le mille guest star che sicuramente non ho riconosciuto spicca il compositore Nicola Piovani nei panni di sé stesso. Detto questo, ovviamente, se il film vi fosse piaciuto recuperate le tre serie di Boris cosa che, spero, farò anch'io. ENJOY!
Le tre stagioni di Boris rappresentarono all'epoca una benigna corrente di aria nuova per il piccolo schermo, la serie fu una benevola presa in giro delle tante fiction di ambiente familiar-cristiano-ospedaliero che venivano (e purtroppo continuano ad essere ) girate nel nostro paese ed anche dei meccanismi televisivi del Bel Paese, ti consiglio vivamente di recuperarle.
RispondiEliminaCerto, non si può che provare simpatia per le frustrazioni del povero Ferretti nel film, c'è un lato grottesco nel film che fa tenerezza.
La serie, purtroppo, all'epoca me l'ero persa per il solito motivo che mi porta a non riuscire a seguire gli orari televisivi: la mancanza di tempo!!!
EliminaPerò piano piano sono arrivata a conoscerli e ad amarli anche io questi personaggi... meglio tardi che mai!
Boris l'ho vista tutta. Sono rimasto in parte deluso dalla terza stagione, ma è una serie che tocca picchi altissimi, in particolare con i personaggi interpretati da Guzzanti e Tirabassi. Martellone è un grande: BBB......BUCIO DE CULO!!!!!!
RispondiEliminaIl film bisogna assolutamente vederlo DOPO la serie :D
Eeeh, lo so. Ma come al solito io arrivo dopo tutti gli altri, lo sai!! T__T
EliminaOFF-TOPIC... ma più piccolo il banner di NH18, no?
RispondiEliminaMa belin non riesco a metterlo più grosso!
EliminaMo' ti scrivo T___T
Anche io ho visto il film ma non la serie, non ci ho capito molto e non mi ha preso, discorso diverso per chi ha visto le stagioni precedenti e poi il film. Visto molto ma molto prima che Smetto Quando Voglio sbarcasse al cinema quindi vedere gli stessi attori non faceva nessun effetto allora e poi ho dimenticato quasi tutto di quel poco che avevo visto di Boris. Non punta a un pubblico più vasto di quello che aveva in televisione purtroppo. Forse l'operazione inversa "film da cui poi trarre una serie" ha più senso, ci sono stati casi del genere ma quanto siano ben riusciti non mi sbilancio.
RispondiEliminaEh però Boris è nato, e mi correggano i fan, proprio per prendere in giro le "fiction" imbecilli che ormai spopolano quindi cominciare come film non avrebbe avuto molto senso...
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