In questi giorni ho recuperato anche il film vincitore al Tohorror Film Festival dell'anno scorso, Saint Maud, diretto e sceneggiato nel 2019 dalla regista Rose Glass.
Trama: l'ex infermiera Maud si incapriccia di Amanda, ex ballerina malata terminale, e cerca di convertirla al cattolicesimo..
Quest'anno, sarà forse per la pandemia, gli horror particolarmente pessimisti sono stati una marea e Saint Maud non fa eccezione. Subdola e priva di jump scare (quasi), interamente giocata su un terrore psicologico e su una protagonista "inaffidabile", l'opera prima di Rose Glass è una raffinata discesa nei meandri della psiche di una persona traumatizzata da eventi mortiferi accorsi in un passato recente (benché quali, di preciso, non sia mai dato sapere, in quanto meramente accennati in flashback e nelle parole pungenti e curiose di una ex collega di Maud) che ha deciso di cercare sollievo nella religione. Purtroppo, come spesso accade, religione e fragilità mentale sono un binomio terribile perché Maud è preda di quel fervore totalizzante che la convince di essere costantemente nella ragione, "fortunata" depositaria di un legame con Dio che coincide con momenti di estasi orgasmica e che funge da riempitivo per una vita altrimenti solitaria, miserabile e squallida. Maud non ha amici, non ha famiglia, è stata cacciata dall'ospedale dove lavorava ed è stata costretta a reinventarsi infermiera a domicilio; il suo unico sollievo è proprio questo contatto diretto con Dio, che la porta ovviamente a cercare una missione, un modo per rendersi degna del Suo sguardo, nella fattispecie cercare di convertire l'ex ballerina e coreografa Amanda, la quale è all'ultimo stadio di una malattia incurabile e, soprattutto, è una peccatrice convinta che fuma, beve e fa sesso a pagamento con una donna più giovane di lei. Gli sforzi di Maud sono angoscianti quanto la vita che conduce, costantemente sospesa tra realtà e deliri mistici, ogni passo mosso col desiderio di sacrificarsi nel nome di un Dio benevolo ma severo, che la mette costantemente alla prova: non c'è gioia nella Fede di Maud, c'è solo il completo annullamento di una persona triste che, forse, è stata persino ingannata.
Di Jennifer Ehle, che interpreta Amanda, ho già parlato QUI.
Rose Glass è la regista e sceneggiatrice della pellicola, al suo primo lungometraggio. Inglese, ha 31 anni.
...e tre! Bene, ora che ha anche la tua approvazione lo metto in lista finiti i recuperi da Oscar. Temo un po' gli horror religiosi che sembrano sempre tutti uguali, ma qui la trama è già diversa e originale rispetto a possessioni ed esorcismi vari.
RispondiEliminaNo, questo è molto diverso da altri. E poi, insomma, ha la benedizione del ToHorror, quindi è da vedere a prescindere! :D
EliminaNon amo particolarmente gli horror religiosi, a parte "L'Esorcista" che in un certo senso è stato il capostipite del genere. qui però la trama appare essere leggermente diversa rispetto alla massa.
RispondiEliminamagari poi sbaglio io, ma se gioca molto sull'ambiguità, come dici tu, allora potrebbe interessarmi.
Nulla a che vedere con L'esorcista, anzi. Questo è molto più introspettivo e rispetto alla marea di film religiosi che puntano sul baracconesco, questo è sottile ed intrigante. Guardalo e fammi sapere!
EliminaHo apprezzato tantissimo la prima parte, per nulla l'ultima.
RispondiEliminaIn generale, un buon horror, anche se dati premi e menzioni mi aspettavo molto di più.
A tratti, mi è sembrato più un mediometraggio incompiuto che un film.
Io invece ho adorato anche la parte finale, con la vita di Maud che diventa sempre più allucinata. Per essere un'opera di esordio è davvero elegantissima.
EliminaL'ho visto oggi.film veramente interessante,mi è piaciuto molto,anche la fine!!!
RispondiEliminaUno degli horror migliori dell'anno!!
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