Buon lunedì a tutti! Qualcosa stanotte mi ha fatta svegliare giusto cinque minuti prima che cominciasse la lunghissima, noiosissima premiazione degli Oscar, ambientata in una location ariosa e particolare ma affossata dalle solite menate da cerimonia; unici sprazzi carini, il balletto di Glenn Close alla fine di un tristissimo gioco a tema musicale, il discorso della vincitrice Yuh-Jung Youn con tanto di tentativo di concupire Brad Pitt e la mise da spolverino de La bella e la bestia di una frizzante Laura Dern. Ma bando alle ciance e vediamo chi ha vinto... ENJOY!
Cominciamo dal miglior film, anche se alla Academy, con sommo scorno di Canova, hanno lasciato per ultime le premiazioni agli attori protagonisti, sovvertendo l'ordine solito. Scontatissima ma meritatissima la vittoria di Nomadland, che dopo Promising Young Woman è stato il film che mi ha emozionata di più. Nomadland ha portato a casa tre statuette: Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attrice Protagonista, andata ad una Frances McDormand che evidentemente aveva lasciato aperto il gas, visto che ha arraffato l'Oscar, ha detto due parole ed è fuggita. Certo, l'adorabile attrice aveva già parlato molto nel corso della premiazione per Miglior Film, invitando gli spettatori ad andare a vedere Nomadland al cinema. Magari, Frances, magari: oggi hanno riaperto in tutta Italia tranne a Savona, quindi potevi anche evitare di girare il coltello nella piaga!
Passiamo al Miglior Attore Protagonista e a quella che è stata la vera sorpresa della serata, ovvero l'Oscar ad Anthony Hopkins, il secondo assegnato a The Father dopo essersi aggiudicato quello, meritato, per la Miglior Sceneggiatura Non Originale. Il premio ad Hopkins mi ha riempita di felicità, non solo perché l'attore ha imbroccato la miglior interpretazione da dieci anni a questa parte, commovente ed intensa dall'inizio alla fine, ma anche perché un Oscar postumo a Chadwick Boseman sarebbe stata una vera beffa. Il ragazzo era talentuoso, la sua perdita è grande, ma non avrebbe avuto senso omaggiarlo solo perché morto anzitempo, privando chi è ancora vivo degli onori del caso.
Nel caso cominciaste a preoccuparvi della mancanza di statuette alla marea di film ispirati e pompati dal Black Lives Matter, però, state tranquilli: Daniel Kaluuya (che pareva lì col corpo e altrove con la testa, almeno finché non ha vinto e si è animato durante i ringraziamenti) ha portato a casa l'Oscar per il Miglior Attore Non Protagonista. Tra lui e la co-star Lakeith Stanfield non ho dubbi che la mia preferenza vada a Daniel, tuttavia lasciatemi dire che Judas and the Black Messiah è un film davvero insipido, con una sola caratteristica positiva: è servito ad impedire che l'Oscar per la Miglior Canzone Originale andasse alla Pausini e alla sua ammorbantissima Io sì. Non che Fight for You di H.E.R. mi piacesse, io avrei fatto vincere Husavid, ma evidentemente non l'hanno presa abbastanza sul serio.
Altro motivo di gioia è stato l'Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista a Yuh-Jung Youn, attrice famosissima in patria ma snobbata per decenni, come da lei sottolineato durante il discorso di premiazione, dagli USA in generale e dall'Academy in particolare. E' bellissimo come ai coreani non freghi nulla degli Oscar (ha detto anche questo, la meravigliosa signora) e come siano privi di peli sulla lingua. Questo, per inciso, è stato l'unico Oscar andato a Minari, un film che partiva favoritissimo ed è stato tristemente ridimensionato, nonostante fosse un altro dei miei preferiti.
Purtroppo, come previsto, a rimetterci più di tutti è stato lo splendido Promising Young Woman, che ha vinto "solo" il premio per la Miglior Sceneggiatura Originale. Avrei voluto molto di più per il mio film preferito, ma la gioia di vedere la Fennell in tutta la sua giunonica bellezza è stata grande.
Grande soddisfazione anche per Un altro giro, ovvero il Miglior Film Straniero. Ammetto di essermi commossa durante il discorso di Thomas Vinterberg, che ha dedicato il premio alla figlia scomparsa poco dopo l'inizio delle riprese.
Scontata la vittoria dell'adorato ed adorabile Soul come Miglior Lungometraggio Animato, a cui l'Academy ha aggiunto il premio per la Miglior Colonna Sonora, che forse io avrei assegnato a Minari. Se dicessi di non essere felice mentirei ma un pezzo enorme del mio cuore è a Kilkenny da anni, alla Cartoon Saloon, e mi avrebbe resa ancora più contenta il riconoscimento, per una volta, a uno studio che fa della tradizione e della magia uno dei suoi punti di forza. Guardatelo Wolfwalkers che è un gioiellino!
Passiamo ora ad un mega riassuntone dei premi "tecnici", dei quali mi intendo ancora meno. Mank vince per la splendida Fotografia e per le raffinate Scenografie, due premi meritatissimi, almeno per quanto mi riguarda. Perplimente l'Oscar per il Miglior Montaggio a Sound of Metal, quando la perizia con cui sono stati realizzati quelli di Promising Young Woman e soprattutto The Father saltava agli occhi persino a me, ma meritatissimo quello per il Miglior Sonoro, la cosa migliore di un film che non mi ha fatta impazzire. Altro film mediocre ed ingiustamente premiato con due premi scippati (quelli sì, altro che Pausini) all'Italia è Ma' Rainey's Black Bottom, al quale, per non farlo rimanere a bocca asciutta, sono state assegnate le statuette per Costumi e Make-Up. Che vergogna, su. Giustamente ridimensionato anche Tenet, candidato solo per i Migliori Effetti Speciali, l'unica cosa notevole di un film bello ma non all'altezza della fama di Nolan. E con questo chiudo, che come al solito vivo nell'ignoranza per quanto riguarda corti e documentari. Ci risentiamo il prossimo anno!
Felicissimo per Hopkins, meno per il resto.
RispondiEliminaNon ho seguito la serata in diretta, ma ho recuperato premi e performance (da brividi Husavik!).
Io quest'anno sono abbastanza soddisfatta, anche se avrei evitato i premi a Kaluuya e a Ma' Rainey e, ovviamente, avrei dato più peso all'adorabile Promising Young Woman.
EliminaIn fase di ripresa da una nottata che era partita benissimo, con i premi giusti e i tempi giusti, poi quella chiusa finale con l'inversione delle categorie e l'assenza di Hopkins mi ha lasciato così, basita.
RispondiEliminaCambiatele in corsa se sapete che Boseman non ha vinto e il finale strappalacrime non ci sarà! Mah.
Detto questo, visto che ero innamorata sia di Nomadland che di Promising young woman mi posso dire soddisfatta, ancor di più per la mancata vittoria della Pausini con quella lagna. Anche se, pure io, tifavo Islanda. Ma pensiamo a quanti titoloni patriottici ci siamo evitati oggi.
In effetti l'assenza di Hopkins ha lasciato basita anche me. Ma ciò dimostra quanto sia un grande a snobbarli tutti XD
EliminaMadonna, in compenso ci siamo beccati le lamentele per il mancato rispetto a Laurona nazionale -.-
Sì, un Oscar a Boseman tanto per non avrebbe avuto senso, penso giusto così.
RispondiEliminaAspetta, non dico che non sia stato bravissimo, eh. Tuttavia, stavolta Hopkins ha dato davvero il bianco!
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