La Summer of Chills di Shudder ormai è finita da un pezzo, io però sto ancora recuperando i film della rassegna, tra i quali c'è anche Teddy, diretto e sceneggiato nel 2020 dai registi Ludovic Boukherma e Zoran Boukherma.
Trama: dopo essere stato morso nel bosco, il giovane Teddy comincia a subire un'inquietante trasformazione...
Nel giro di una settimana o poco più mi sono sparata tre horror francesi senza soluzione di continuità e, per quanto i nostri cuginastri continuino a starmi poco simpatici, c'è da dire che i loro film di genere sono sempre ben lontani dall'esser banali. E' il caso di questo Teddy, uno schiaffo fortissimo in faccia a pellicole come l'adorato e adorabile Voglia di vincere ma anche qualcosa che si distacca parecchio da grandi classici del genere "licantropia" come L'ululato o Un lupo mannaro americano a Londra e che segue una strada tutta sua a partire dalla scelta di utilizzare attori ben distanti dai canoni di bellezza che avremmo ritrovato invece in un coming of age americano. Il film racconta la storia di Teddy, un ragazzo normalissimo, forse più "scemo" di molti altri, se mi passate il termine, che non ha mai finito la scuola (ha abbandonato alle medie), non ha genitori (vive con una zia ridotta quasi in stato vegetativo e uno zio fuori di testa) e viene generalmente considerato lo "strano" del paese, persino mezzo satanista a causa dei suoi gusti musicali; in realtà, Teddy è una persona incredibilmente buona, dai saldi principi, follemente innamorato della coetanea Rebecca, al punto da sognare una vita con lei, una casa, una famiglia come quella che lui non ha mai avuto. La vita un po' trasandata ma comunque felice di Teddy cambia nel momento in cui viene morso da una bestia, probabilmente un lupo, evento che lo sottopone a cambiamenti fisici e psicologici acuiti da una situazione esterna che sta già cominciando a precipitare a causa dell'imminente fine della scuola e di un futuro che rischia di apre le porte solo a Rebecca, lasciandolo indietro e da solo.
Come già Lo sciame, altro horror francese visto di recente, Teddy gioca con i cliché dell'horror ma cerca di evitare di renderli il fulcro di una pellicola che preferisce raccontare altro, senza lesinare momenti abbastanza schifosi (tutti legati all'abbondante crescita pilifera di Teddy, che poverino si ritrova peli in posti che non augurerei a nessuno, con conseguenti tentativi di rimozione che mi hanno portata distogliere lo sguardo reprimendo brividi di puro disgusto) e anche un finale risolutivo assai gore, realizzato in maniera perfetta nonostante le evidenti carenze di budget, che in questo caso hanno aguzzato l'ingegno dei gemelli Boukherma; per la maggior parte della sua durata, Teddy è una commedia, soprattutto nel primo atto, che tuttavia a poco a poco si tinge di malinconia, con la maledizione del protagonista che non fa altro che sottolineare la sua natura di "diverso", alimentando la diffidenza che gli altri abitanti del paese provavano nei suoi confronti già da prima. E' triste vedere Teddy affrontare il suo problema in totale solitudine, privo di amici con i quali confidarsi al di fuori dello zio che, tuttavia, ricerca solo soluzioni "mistiche", terrorizzato com'è da ciò che percepisce (giustamente o meno) come maligno, ed è triste vedere come, nonostante questo terrore, sia comunque lo zio l'unico in grado di guardare negli occhi la profonda sofferenza di Teddy e di liberarlo nel modo più altruistico, pietoso e terribile possibile. L'atmosfera tutta particolare di Teddy si appoggia anche a una fotografia dalle palette coloratissime e a degli attori che, come detto sopra, non sono bellissimi (anzi, spesso l'esatto contrario) eppure sono, oltre che bravi, perfetti per l'immagine bucolica e anche un po' "squallida" di un piccolo paesino delle campagne francesi, dove è fin troppo facile gridare "al lupo" e scagliarsi contro la bestia senza nemmeno provare a capirla, persi nella rassicurante certezza di una ridicola banalità spacciata per gran traguardo sociale. Provate a guardare Teddy e fatemi sapere se anche voi avete apprezzato la particolare atmosfera di questa strana pellicola!
Ludovic Boukherma e Zoran Boukherma sono i registi e sceneggiatori della pellicola, al loro secondo lungometraggio, sono fratelli gemelli e hanno 29 anni. Francesi, anche produttori, Zoran ha lavorato anche come attore.
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