martedì 18 ottobre 2022

Videodrome (1983)

Oggi comincia il ToHorror Film Fest e il film d'inaugurazione della rassegna sarà la versione restaurata dalla Cineteca di Bologna di Videodrome, diretto e sceneggiato nel 1983 dal regista David Cronenberg. Io stasera purtroppo non potrò essere presente ma parlerò lo stesso del film, visto (sempre in questa splendida versione restaurata) a Savona in occasione della Festa del Cinema.


Trama: Max Renn è lo spregiudicato proprietario di un'emittente televisiva specializzata in programmi pornografici ed ultraviolenti. Un giorno incappa in una trasmissione pirata denominata Videodrome e da quel momento la sua percezione della realtà diventa un crogiolo di inquietanti allucinazioni...


Sarà un bel casino parlare di Videodrome, perché anche se non è il film horror che preferisco (ma è nella top 5) è comunque il mio Cronenberg del cuore, e non vorrei scrivere delle banalità scaturite dall'ansia da prestazione. Credo di averlo guardato, doppiato e in v.o., in VHS, DVD e finalmente al cinema, almeno una dozzina di volte, e ad ogni visione mi sembra di fruire di un film sempre nuovo, zeppo di dettagli che avevo perso o dimenticato; allo stesso tempo, Videodrome mi fa l'effetto di una sanguinolenta, schifida ma confortevole coperta, che mi accoglie e repelle in un modo tutto particolare, lasciandomi comunque sempre a bocca aperta (come può testimoniare il mio sconosciuto vicino di poltrona, che immagino sia rimasto perplesso a vedermi lì, in silenzio, con gli occhi sgranati e il sorriso da ebete per quasi due ore). Questa sensazione di repulsione è comprensibile, perché non solo l'argomento trattato è "scomodo", ma sono gli stessi protagonisti che tendono ad allontanare lo spettatore. Prendiamo Max Renn, "graziato" dalla faccia ambigua e per nulla "aperta" di James Woods, antieroe dai tratti somatici particolarissimi, se mai ce n'è stato uno. Seguire l'ordalia di Max significa parteggiare per uomo senza scrupoli, spregiudicato sul lavoro al punto da solleticare i più bassi istinti degli spettatori della sua emittente televisiva, nonché pronto ad assecondare le voglie masochiste della sua amante; se già da subito non è facile empatizzare con Max, le cose peggiorano ulteriormente man mano che il film prosegue, perché l'uomo viene costretto a subire tutto ciò che gli accade dal momento in cui viene esposto a Videodrome, perdendo dapprima il controllo della realtà che lo circonda, per poi arrivare a smarrire persino la coscienza di sé, cancellata come un nastro dalla riprogrammazione di Convex prima e Bianca poi. Non essendo dotato della stoffa dell'eroe, probabilmente è più semplice vedere Max come l'uomo comune, imperfetto e persino antipatico, al quale potrebbe succedere di venire inghiottito da una tecnologia spietata, da un potere superiore che mira a depersonalizzare ancora di più l'essere umano e sfruttarlo per scopi imperscrutabili.


Nel 2022, purtroppo, la visione modernissima di Cronenberg si è realizzata. Videodrome non ci ha fatto crescere nuovi organi scambiati per tumori (o viceversa), tuttavia ciò che vediamo sugli schermi dei cellulari è diventata la nuova realtà, in grado di tenerci tutti connessi, come viene promesso ai senzatetto ospiti della Chiesa Catodica, e di cambiare letteralmente la nostra percezione della stessa, tanto che anche le verità assodate risultano incerte per chi non ha più nemmeno voglia di aprire un libro. I messaggi più efficaci (pensate ai partiti politici che hanno acquisito prestigio negli ultimi anni, che da una parte esaltano l'autodifesa armata ma dall'altra urlano all'orrore davanti a coppie dello stesso sesso...) sono quelli che parlano alla pancia delle persone e sollecitano quella naturale, perversa fascinazione nei confronti del "proibito" che abbiamo più o meno tutti, oppure quelli che tentano di negarla a tutti i costi; allo stesso modo, le due organizzazioni presenti in Videodrome arrivano a contendersi l'anima di Max e, per estensione, il dominio su un mondo da plasmare attraverso le mutazioni indotte dal tubo catodico. Sia Convex, col suo desiderio di cancellare le perversioni, che gli O' Blivion, che mirano a fare evolvere l'umanità in qualcosa di "nuovo", sono ugualmente deprecabili sia nei loro mezzi che negli intenti ed è questa loro natura prevaricante a mettere angoscia e a rendere le cifre stilistiche di Cronenberg ancora più efficaci e disgustose.


Grazie agli effetti speciali di Rick Baker, le visioni del regista si concretizzano con una lucidità incredibile, consegnando a generazioni di amanti dell'horror immagini cult come televisori e videocassette che non solo respirano, ma diventano soprattutto l'incarnazione voluttuosa e tangibile della fascinazione verso la violenza e il sesso, veicolati dall'unico modo per averli senza incorrere in punizioni, ovvero i video pirata. Le videocassette "senzienti" di Videodrome penetrano, letteralmente, chi non è capace di sottrarsi ai propri istinti come Max e Nicky, privandoli ironicamente di ciò che li rendeva peculiari e riducendoli a mere macchine, alla faccia della "nuova carne" decantata da O' Blivion e figlia, e tra un'allucinazione e l'altra è proprio la realtà stessa raccontata nel film ad assomigliare tristemente a un video d'annata, tanto che risulta difficile distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è. Ad aumentare ancora di più la sensazione di straniamento, infatti, come se non bastasse la già citata ambiguità di James Woods (ma anche di Debbie Harry, talmente sensuale da risultare irreale), ci si mettono anche una fotografia la cui palette di marroni e grigi, intervallata da sprazzi di vivido rosso o dall'azzurrino del tubo catodico, trasmette l'idea di una società squallida e allo sbando anche senza l'intervento di Videodrome, e la colonna sonora di Howard Shore, la cui solennità quasi religiosa viene alterata dai suoni del sintetizzatore, che la rendono ancora più cupa ed inquietante. Basta, ho sproloquiato troppo e mi rendo conto di non avere né i mezzi né le competenze per rendere onore a Videodrome come vorrei, quindi datemi solo retta come si fa con gli scemi e correte a vedere il film al ToHorror. Se non lo avete mai guardato sarà un'esperienza devastante, se invece lo conoscete e lo amate come me sarà un bel modo di innamorarsi di nuovo! E, come sempre... Lunga vita alla nuova carne!
 

Del regista e sceneggiatore David Cronenberg ho già parlato QUI. James Woods (Max Renn) e Debbie Harry (Nicky Brand) li trovate invece ai rispettivi link.


Peter Dvorsky, che interpreta Harlan, avrebbe poi partecipato a un altro film diretto da Cronenberg, La zona morta, assieme a Leslie Carson (Barry Convex), che è comparso anche ne La mosca, sempre diretto da Cronenberg. Se Videodrome vi fosse piaciuto recuperate Il demone sotto la pelle, Rabid - Sete di sangue, Brood - La covata malefica eXistenZ e Crimes of the Future. ENJOY!

4 commenti:

  1. Andrò a rivederlo stasera, tra la maratona Cronenberg estiva e questo gran inizio di ToHorror mi sono tolto lo sfizio di vedere tutti i film del mio secondo Canadese preferito in sala, post come al solito impeccabile, sul film "Che te lo dico a fare" (cit.) ;-) Cheers

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    1. Ho visto che a Torino c'erano le maratone, purtroppo sono vicina ma non così tanto da fare trasferte in settimana ç_ç Divertitevi stasera al ToHorror e aspettatemi, che giovedì (sfiga permettendo) arrivo anche io! :D

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  2. Non riesco a stilare una classifica del regista canadese, sono troppo di parte mi sa, ma "Videodrome" è tra i capolavori indiscussi del cinema per quanto mi riguarda.

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    1. Io ero rimasta talmente folgorata dopo la visione da averlo inchiodato al primo posto in classifica. E sono passati decenni!

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