mercoledì 2 ottobre 2024

Cuckoo (2024)

Altro film che puntavo da un po' e che non ha ancora una data di uscita in Italia, è questo Cuckoo, scritto e diretto dal regista Tilman Singer.


Trama: dopo la morte della madre, Gretchen viene trascinata dal padre e la matrigna, assieme alla sorellastra muta, nelle montagne bavaresi, dove l'uomo dovrebbe progettare un resort. Lì scoprirà un inquietante segreto...


Tilman Singer
è un autore che mi è nuovo, anche se ricordo di aver letto belle cose sul suo precedente lavoro, Luz. In realtà, il motivo per cui ho recuperato Cuckoo è il mio desiderio di non perdere neppure un horror con Dan Stevens, e non sono tuttora sicura che il film abbia incontrato al 100% i miei gusti. Sì perché Cuckoo è un film che va a braccetto col weird e, probabilmente, per fare breccia nel mio cuore avrebbe dovuto essere dichiaratamente un b-movie; mi è parso, invece, che Cuckoo avesse delle velleità autoriali che poco si confanno alla sceneggiatura leggermente zoppicante. Il film mi ha riportata a 4 anni fa, quando, durante il lockdown, proliferavano i film allucinanti dove i protagonisti (per la maggior parte problematici o ben poco simpatici) erano costretti ad avere a che fare con bizzarri esperimenti che li vedevano coinvolti loro malgrado. In questo, Cuckoo è molto simile. Abbiamo, infatti, una famiglia disfunzionale dove la comunicazione tra i membri è assente, in un caso letteralmente, e questa famiglia si ritrova in un luogo isolato dove cominciano ad accadere strane cose e da dove, neanche a dirlo, è impossibile uscire. Questo pesa soprattutto a Gretchen, vittima di un lutto pesantissimo e costretta a trasferirsi nelle Alpi Bavaresi con un padre distante, una matrigna oca e una sorellastra piccolina ed innocente che vorrebbe invece esserle amica. Ora, a Gretchen non si può non voler bene, non solo perché la bravissima Hunter Schafer si carica sulle spalle tutto il film, quanto piuttosto per l'immenso dolore che la schiaccia e che, nonostante ciò, non le impedisce di essere umana e creare legami con una sorellina che avrebbe ogni motivo di disprezzare. Proprio il tentativo di rendere Gretchen un personaggio tridimensionale, però, porta Cuckoo ad essere uno slow burn dal ritmo discontinuo, che si perde in dettagli che ho trovato personalmente inutili (ma quell'abbozzo di love story, santo cielo, a cosa belin serve che è recitato con la stessa verve che aveva Natolia negli sketch dei Bulgari?) e lascia cadere nel limbo domande ed eventi ai quali forse serviva dare un minimo di risoluzione. Ammetto, dunque, di avere avuto qualche difficoltà a rimanere sveglia, questo almeno finché il film non entra nel vivo, mettendo da parte sfasamenti temporali che mi perplimono tutt'ora e arrivando alla ciccia in pieno stile mad doctor.


Cuckoo
mi sarebbe piaciuto molto di più se la locura dell'ultimo atto avesse permeato anche quelli precedenti, con le sue allucinanti spiegazioni pseudo evolutive/fantascientifiche messe in bocca a personaggi serissimi, mostri scatenati che fanno cose brutte (lo slime!! Ewwww!!) e una protagonista che regge l'anima coi denti ma continua imperterrita a lottare, con lo scazzo dipinto in volto di chi ha a che fare con degli abelinati e non li sopporta più. Uno di detti abelinati, per inciso, ha la meravigliosa faccetta di Dan Stevens, che per l'occasione sfoggia un favoloso accento tedesco in grado di condannare ad ignominia perpetua ogni eventuale tentativo di doppiare Cuckoo in italiano, come troppo spesso accade negli ultimi tempi (ho ancora le orecchie che sanguinano per Immaculate, uno dei film migliori dell'anno trasformato in vaccata proprio dall'adattamento e doppiaggio nostrani). A proposito di Italia, ad arricchire tutta una serie di scelte stilistiche che accentuano l'effetto weird di Cuckoo (in primis una cura certosina del sonoro, ma anche tesissime scene in notturna e l'inserimento di dettagli stranianti nelle immagini, che sconcertano sia la protagonista che lo spettatore) c'è nientemeno che LORETTA GOGGI con la canzone Il mio prossimo amore, utilizzata con gusto eccezionale all'interno di una sequenza in cui la tensione si taglia col coltello e che non sfigurerebbe all'interno dell'eventuale top 5 delle scene horror migliori del 2024. In virtù di tutti questi motivi, direi che i pro superano i contro e che Cuckoo, riflettendoci, mi è piaciuto. Forse mi aspettavo qualcosa di meglio e di diverso, ma è uno di quei film che bisogna guardare senza farsi condizionare dai giudizi altrui, perché le sue particolarità potrebbero non essere la cup of tea di tutti e diventare ugualmente la bevanda preferita di qualcun altro. Fatemi sapere nei commenti!


Di Marton Csokas (Luis), Dan Stevens (Herr König) e Jessica Henwick (Beth) ho parlato ai rispetti link.

Tilman Singer
è il regista e sceneggiatore della pellicola. Tedesco, ha diretto il film Luz. Anche produttore, ha 36 anni.


Hunter Schafer
interpreta Gretchen. Americana, ha partecipato al film Kinds of Kindness e doppiato la versione inglese di Belle. Anche regista, produttrice e sceneggiatrice, ha 26 anni e un film in uscita. 



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