mercoledì 14 maggio 2025

Drop (2025)

In qualche modo, sono riuscita a recuperare anche Drop, diretto dal regista Christopher Landon.


Trama: Violet, psichiatra con un figlio a carico, va a un appuntamento per la prima volta, dopo anni dalla morte del marito. Durante l'appuntamento, però, la donna comincia a ricevere minacciosi messaggi anonimi...


Drop
mi aveva intrigata fin dal primo trailer e, neanche a dirlo, fin dal nome del regista, quel Christopher Landon che, finora, ha sbagliato giusto quella mosceria di Un fantasma in casa. Purtroppo, Landon non è tornato alla commedia horror, genere che più gli si confà, ma Drop si è rivelato comunque una visione piacevole sebbene ansiogena e, come thriller di rapido consumo, è veramente ben realizzato. La situazione di partenza è, già di per sé, una potenziale bomba ad orologeria: Violet, vedova con un figlio a carico, non esce con un uomo da anni e, dopo mesi di conoscenza on line, ha deciso di incontrare di persona Henry. Con tutto il carico di nervosismo ed inadeguatezza delle grandi occasioni, Violet va all'elegantissimo ristorante prenotato da Henry e lì e le tocca aspettarlo per un po', condividendo dubbi e speranze con personaggi di varia natura i quali, col prosieguo del film, diventeranno papabili mandanti dei minacciosi "drop" del titolo originale. Henry, a un certo punto, arriva, e Violet riprende a respirare, perché l'uomo si rivela simpatico, intelligente, comprensivo e pure belloccio; purtroppo, dopo pochi minuti la donna comincia a ricevere misteriosi messaggi anonimi sul cellulare, in un crescendo sempre più angosciante, che culmina con l'ordine di uccidere Henry pena la morte del figlioletto, rimasto a casa con la giovane zia. Il mix di premessa improbabile all'interno di una situazione "normale" ma già potenzialmente fonte di agitazione e disagio, funziona alla grande. Lo spettatore, guidato dal punto di vista di Violet, con la quale condividiamo le limitate informazioni dei "drop", si ritrova col fiato sospeso a sperare non solo che la donna riesca ad uscire da un incubo sempre più pericoloso e claustrofobico, ma anche che il povero Henry sopravviva e, magari, riesca a mettersi insieme alla protagonista. Oltre all'ansia data dai tentativi di Violet di chiedere aiuto, temporeggiare e scoprire l'identità di chi la tormenta, infatti, c'è anche il dispiacere di vedere Henry, ignaro di tutto, sempre più perplesso dal comportamento della donna, pateticamente attaccato alla speranza di poter superare le stranezze di lei ed essere finalmente felice con qualcuno. Insomma, a livello psicologico, Drop non offre nemmeno un istante di tregua ed è una tesissima corsa verso una risoluzione finale un po' più action e, a mio parere, ancora meno verosimile, benché godereccia. 


Con una sceneggiatura già scritta, Christopher Landon si concentra sulla regia e rende la vicenda ancora più dinamica. Curiosa di sapere se esistesse davvero un "Ristorante Palate" a Chicago, ho scoperto che la location è stata costruita in studio, quindi gli scenografi hanno creato un ambiente perfetto dove il regista potesse muoversi a suo agio, così da realizzare sequenze fluide, azzardare riprese sghembe dal basso, enfatizzare la paranoia di Violet con ampie panoramiche dei tavoli e degli avventori e avere almeno tre ambienti diversi a disposizione. Inoltre, Landon vivacizza ancor più la vicenda riportando sullo schermo i drop ricevuti da Violet come enormi scritte in sovrimpressione, un memento mori costante che sembra volerla schiacciare in ogni istante. Molto bravi anche gli attori. Non conoscevo né Meghann FahyBrandon Sklenar (ovviamente, sono facce "da serial" e io praticamente non ne guardo), ma l'alchimia tra i due c'è, ed è tenera ed imbarazzata come può essere quella di un primo appuntamento destinato a finire bene. In particolare, Meghann Fahy riesce, con incredibile naturalezza, ad esternare tutti i traumi psicologici del suo personaggio, la timidezza, il senso di inadeguatezza, anche quando la situazione la vuole più fredda e determinata; soprattutto, calamita fin dall'inizio l'attenzione e l'empatia dello spettatore, che è felice di non abbandonare mai il suo fianco, e si ingegna a cercare alle sue spalle o sul suo cellulare un indizio, qualcosa, che possa perlomeno darci un vantaggio rispetto alla totale "ignoranza" di Violet. Drop non sarà sicuramente il film dell'anno, non voglio convincervi di questo, ma è un onestissimo thriller che fa il suo dovere, in primis quello di non lasciare che lo spettatore si annoi o si distragga al punto da cominciare a farsi domande scomode sulla plausibilità del tutto. Purtroppo, ha avuto una distribuzione in sala praticamente nulla, ma vi consiglio di divertirvici quando uscirà in streaming, perché ne vale la pena!  


Del regista Christopher Landon ho già parlato QUI

Meghann Fahy interpreta Violet. Americana, ha partecipato a film come Miss Sloane - Giochi di potere e Your Monster. Ha 35 anni. 





4 commenti:

  1. Il finale la butta parecchio in caciara, ma è uno di quei film che si lascia guardare, sarà fisso nel palinsesto di Italia 1 a lungo ;-) Cheers

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  2. Thrillerino gradevole, anch'io me lo sono goduto.
    E pazienza, anzi meglio, se è "leggermente" inverosimile :D

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