venerdì 12 maggio 2017

Miss Sloane (2016)

Avrebbe dovuto uscire la scorsa settimana in tutta Italia (ma a quanto pare si è perso nei meandri della distribuzione) Miss Sloane, diretto nel 2016 dal regista John Madden, film recuperato esclusivamente per la presenza di Jessica Chastain e rivelatosi inaspettatamente bello.


Trama: Elizabeth Sloane è una delle lobbiste più quotate sul mercato, spregiudicata e senza scrupoli. La sua stessa carriera viene però messa in pericolo quando decide di accettare un lavoro in diretto contrasto con la lobby delle armi, atto a spingere i senatori ad approvare una legge per il controllo dei precedenti dei privati che le acquistano e ne fanno uso.



Prima di cominciare la parte positiva del post è necessario che ammetta di avere avuto MOLTA difficoltà a superare la prima, logorroica e complicata mezz'ora di Miss Sloane. Innanzitutto, e viva l'ignoranza, il termine "lobbista" mi era familiare ma evocava echi di corruzione e criminalità, mentre la sua accezione americana è assimilabile a quella di qualcuno che si occupa di pubbliche relazioni, creando l'ambiente ideale affinché politici et simili possano prendere decisioni in accordo coi grandi elettori o con rappresentanti di poteri forti. Quindi sì, obiettivamente il termine "lobbista" continua ad essere espressione di qualcosa di poco "pulito" in quanto i politici dovrebbero agire nell'interesse dei cittadini e non di entità non meglio definite e dotate di soldi, PERO' è anche vero che i senatori americani non dovrebbero ricavare NULLA dalle concessioni a questa o quell'altra fazione, in base ad una legge che ne regola l'etica, quindi i lobbisti, come ho detto più sopra, virtualmente sarebbero assimilabili ai PR. Virtualmente, ovvio. In un mondo ideale. Di sicuro Elizabeth Sloane, la Miss protagonista del film a cui da il nome, non è l'espressione di una moralità adamantina ed è talmente determinata a raggiungere i suoi obiettivi da non guardare in faccia a nessuno quando si tratta di far vincere la fazione che l'ha assunta, nemmeno quando si tratta di convincere i senatori ad approvare una legge che controlli i precedenti di chi acquista delle armi. Pur essendosi votata ad una causa positiva, miss Sloane si avvale infatti di metodi poco ortodossi, al limite dell'illegalità (come lo spionaggio) o dell'immoralità (sfruttare il tragico passato di una sua collaboratrice gettandola sotto i riflettori a sua insaputa), risultando così fredda e pericolosa quanto le armi di cui vorrebbe limitare l'uso oltre che meschina quanto i membri della cosiddetta lobby delle armi, un personaggio insomma col quale è difficile empatizzare ma al cui carisma non si riesce a rimanere indifferenti, affatto. Per di più, la sceneggiatura verte sull'annosa questione del Secondo Emendamento della Costituzione americana, che protegge il diritto delle persone di possedere armi e addirittura di portarle con sé, ed è scritta in modo da non dare un giudizio definitivo sul problema, preferendo lasciare allo spettatore la possibilità di considerare i pro e i contro di una simile libertà, profondamente radicata nella natura "di frontiera" degli Stati Uniti.


Detto ciò, si può tranquillamente affermare che Miss Sloane poggi interamente sulla superba interpretazione di Jessica Chastain, talmente valida che mi chiedo come mai non sia riuscita a superare gli standard dell'Academy (altra bella dimenticanza, assieme alla Amy Adams di Arrival). La bella rossa si carica sulle spalle un'interpretazione non facile, quella di una "macchina da guerra" apparentemente priva di sentimenti e interamente concentrata su sé stessa e sul lavoro, che si concede pochissimo alle aperture minime di una sceneggiatura per nulla conciliante o positiva, dove tutti prima o poi fanno una figura ben meschina, persino i personaggi più "innocenti"; l'incredibile bellezza della Chastain la rende ancora più distante dai comuni mortali e risulta così difficile per lo spettatore sentirsi vicino ad una donna così forte e potente che, nonostante l'aspetto, punta interamente su intelligenza, carisma e capacità di previsione, scrollandosi di dosso i rari momenti di debolezza come se fossero dei difetti di programmazione (diciamo che talvolta il ruolo sembra scritto per un uomo o per un essere totalmente asessuato, questo è l'unico difetto reale del film se vogliamo tenere da conto un punto di vista "femminista" che, peraltro, viene messo alla berlina come tutto il resto dell'establishment politico-sociale americano). Il cast di supporto è altrettanto valido, a partire dall'impronunciabile Gugu Mbatha-Raw e Mark Strong, i due che sicuramente saltano più all'occhio, passando per quel Michael Stuhlbarg che di nascosto impreziosisce tutte le pellicole che lo vedono presente per arrivare a due vecchi leoni come John Lithgow e Sam Waterston, attori che è sempre un piacere vedere sul grande e piccolo schermo. In tutta sincerità, compiango un po' gli adattatori e i doppiatori che dovranno rendere in italiano una sceneggiatura così verbosa e difficile, zeppa di termini tecnici che nella nostra lingua neppure esistono, eppure vi consiglierei lo stesso di "provare" Miss Sloane e di non farvi spaventare né dalla difficoltà dell'argomento trattato né dall'aria vagamente "Trumpista" che si respira per tutta la pellicola, specchio di tempi negativi (il film in america è uscito proprio a ridosso delle elezioni presidenziali e secondo me ne incarna tutto il pessimismo e lo "schifo") che purtroppo non sono ancora passati... e forse non passeranno mai.


Di Jessica Chastain (Elizabeth Sloane), Gugu Mbatha-Raw (Esme Manucharian), Michael Stuhlbarg (Pat Connors), John Lithgow (Ron M. Sperling), Mark Strong (Rodolfo Schmidt), Alison Pill (Jane Molloy), Douglas Smith (Alex), Sam Waterston (George Dupont) e Dylan Baker (Moderatore) ho già parlato ai rispettivi link.

John Madden è il regista della pellicola. Inglese, ha diretto film come Shakespeare in Love, Il mandolino del capitano Corelli, Marigold Hotel e Ritorno al Marigold Hotel. Anche produttore e sceneggiatore, ha 68 anni.


Se Miss Sloane vi fosse piaciuto recuperate Jerry Maguire, Il candidato, Tutti gli uomini del presidente e Thank You for Smoking. ENJOY!


10 commenti:

  1. E da recuperare anche Thank You For Smoking! Il film spero di recuperarlo al cinema, domenica mi chiuderanno l'Odeon brutti figli di sultana e se non chiuderanno pure l'AMC mi attaccherò al tram! Ma tanto questo è l'anno in cui mi sono persa un bel po' di film, spero che questo non faccia la stessa fine, perché dal trailer spacca di brutto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Thanks you For Smoking me lo riprometto sempre, chissà se si trova su Netflix o Amazon Prime Video, ora che li posso sfruttare :)
      Azz, chiudono sale anche nella vecchia Albione?

      Elimina
  2. segnato ovviamente, spero di parlarne presto ^_^

    RispondiElimina
  3. Thank You For Smoking è fantastico! Se questo fosse all'altezza lo guarderei volentieri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi cogli davvero impreparata visto che Thank You For Smoking non l'ho mai guardato!

      Elimina
  4. Vincerà l'amore per Jessica o la noia verso quest'argomento?
    Vedremo. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mah l'argomento effettivamente è un po' complicato però alla fine il film risulta abbastanza dinamico e lei... vabbé, diWina!

      Elimina
  5. Anche io lo recupererò per via di Jessica.
    E anche io spero di essere positivamente impressionato (e non solo da lei). :)

    RispondiElimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...