venerdì 14 gennaio 2022
Scream 4 (2011)
venerdì 16 ottobre 2020
Books of Blood (2020)
In questo brutto anno pandemico i servizi streaming offrono l'imbarazzo della scelta per il mese di Hallowen e uno dei film che più mi interessava recuperare era Books of Blood, diretto e co-sceneggiato dal regista Brannon Braga a partire dai Libri di sangue di Clive Barker.
Trama: due malviventi vanno in cerca del prezioso Libro di sangue che contiene al suo interno la storia di Jenna, ragazza afflitta da misofonia, e di Simon, medium in grado di parlare coi morti...
C'è stato un periodo, qualche anno fa, in cui mi ero messa in testa di recuperare i sei volumi dei Libri di sangue di Clive Barker. Purtroppo, per un italiano medio l'impresa è praticamente impossibile: la casa editrice Castelvecchi aveva ripubblicato nel 2011 i primi due volumi, aggiungendo i sottotitoli "Le stelle della morte" e "La sfida dell'inferno", poi si era fermata lì e per completare l'opera bisognerebbe setacciare Ebay o i mercatini dell'usato cercando, spesso a prezzi improponibili, le vecchie edizioni Sonzogno, intitolate Sudario, Creature (ma questo si trova anche come Libro di sangue), Visions e Monsters. Qualcosa ho trovato, qualcosa no, ma tutto questo giro attorno al mondo è per dire che, pur non conoscendolo quanto vorrei, il buon Barker mi affascina e mi piacerebbe un giorno avere la collezione completa dei bramati libri. Nel frattempo, mi sono guardata Books of Blood, che in realtà dai libri in questione trae giusto una delle storie (l'omonima cornice dell'opera cartacea, che qui diventa invece un episodio a sé stante, sostituita da una versione di Jerusalem Street) mentre, si dice, la seconda sia farina del sacco degli sceneggiatori, pur contenendo miriadi di riferimenti Barkeriani che nella mia Crassa ignoranza non ho potuto cogliere. E, a proposito di Crassa ignoranza, forse è proprio lei che mi ha impedito di schifare Books of Blood come sta succedendo a molti critici d'oltreoceano, non proprio teneri nei confronti del film TV prodotto e distribuito da Hulu, che invece mi ha fatto passare un'ora e mezza di disgustato divertimento. Innanzitutto, mi è piaciuto molto come le storie siano tutte intersecate tra loro benché temporalmente sfalsate, cosa che richiede un minimo di attenzione da parte dello spettatore; inoltre, oltre ad aver apprezzato la resa di due storie che già conoscevo, sono rimasta piacevolmente stupita dall'episodio originale, quello dedicato alla giovane Jenna, che assieme ad un campionario di orrido abbastanza notevole mette in scena un disagio esistenziale e un odio per la vita da primato, portando su schermo un personaggio non facile, sfaccettato e in grado di suscitare sia pietà che odio, cosa già abbastanza rara in un horror, figuriamoci in qualcosa realizzato per la TV.
Anche a livello di regia, il film non mi è dispiaciuto affatto. Sono rimasta particolarmente colpita dall'utilizzo degli edifici e dei panorami cittadini, soprattutto per quanto riguarda l'episodio dedicato a Jenna, all'interno del quale spicca una villa a due piani (peraltro sul mare, accanto a una bella scogliera a strapiombo) con la superficie interamente ricoperta di vetrate attraverso le quali spiare ciò che accade ai suoi tre abitanti e, ovviamente, la casa dove viene ospitata la protagonista, il teatro perfetto di momenti da incubo permeati da un crescente senso di paranoia ed incertezza. A proposito delle quali, Britt Robertson è davvero notevole nella sua interpretazione della nevrotica e terrorizzata Jenna e brilla su un cast che, salvo l'elegante e sensuale Anna Friel, la quale sembra uscita dritta da un Hellraiser anni '80, non regala gioie particolari né interpretazioni degne di venire ricordate. Anche gli effetti speciali mi sono parsi dignitosi anche se forse da un film intitolato Books of Blood, visto anche il concetto che sta alla base, mi sarei aspettata un bel po' di gore in più. Oserei dire "sarà per la prossima", visto che Books of Blood nasceva come una serie, ma siccome è stato trasformato in film a episodi e ha ricevuto un'accoglienza abbastanza tiepida, temo proprio che l'operazione non continuerà con altri film. Ciò detto, ultimamente Barker ha parlato della prossima uscita di un nuovo romanzo, quindi forse almeno una gioia ci sarà!
Di Britt Robertson, che interpreta Jenna, ho già parlato QUI.
Brannon Braga è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, è al suo primo lungometraggio. Anche produttore e attore, ha 55 anni.
Il racconto di Clive Barker era già stato trasformato in un altro film del 2009 intitolato Book of Blood, che non ho mai guardato ma che forse recupererò per curiosità. ENJOY!
domenica 24 maggio 2015
Tomorrowland - Il mondo di domani (2015)
Trama: l'intelligentissima e curiosa Casey entra per caso in possesso di una spilletta che, tenuta in mano, le mostra un mondo fantastico ed estremamente futuristico. Decisa a scoprire l'origine dell'oggetto, la ragazza si imbatte in Frank, il disilluso esule del mondo chiamato Tomorrowland...
Era da parecchio che non mi capitava di vedere un film d'avventura "puro" e divertente come Tomorrowland, una pellicola che sembra quasi stata pensata e scritta negli anni '80 per il modo in cui mescola messaggi positivi, personaggi in gamba, azione "fisica" ma anche "di cervello". L'illusione svanisce solamente davanti a una lunghezza forse un po' eccessiva (trent'anni fa riuscivamo a condensare un po' spiegoni e spettacolarità, senza inficiare il risultato finale) e davanti a una spensieratezza solo apparente, smussata da una critica neppure tanto velata all'indolenza e la rassegnazione tipiche della nostra epoca, dove ci viene "servita l'apocalisse e noi ce ne abbuffiamo" senza fare nulla per evitarla. Il messaggio buonista tipico della Disney non è così campato in aria questa volta ed è molto intelligente il modo in cui Lindelof, Bird e soci riescono a mostrarci l'inevitabile, sconcertante isolamento di chi non accetta che le cose gli vengano dette come se fossero eterne ed immutabili, bensì cerca di capire, si pone delle domande e si chiede cosa possa essere fatto per cambiare determinate situazioni negative. E' inoltre interessante vedere come questa contrapposizione tra un passato più ingenuo e un presente cupo e cinico venga mostrata non solo attraverso il confronto tra i due protagonisti, la giovane Casey e il vecchio Frank, ma anche dai due diversi modi con i quali entrambi si arrivano ad approcciarsi al futuro promesso da Tomorrowland: entrambi sognatori, l'altruista e modesta Casey è stata sempre incoraggiata dal padre a guardare "oltre" in un mondo che ha smesso di alimentare i sogni e vede in Tomorrowland una speranza per tutti, mentre Frank si è buttato a capofitto nelle sue invenzioni proprio perché il genitore, da bravo contadino degli anni '60, desiderava che tenesse i piedi per terra e in Tomorrowland credeva di aver trovato una via di fuga sia dalla mediocrità sia da un mondo ancora troppo arretrato per capirlo davvero. Tomorrowland, tra una divagazione e l'altra, cerca di tenersi in equilibrio su questo percorso di confronto e redenzione e arriva in fondo alla corsa senza troppe ammaccature, mantendosi godibile per tutta la sua durata.
Buona parte del merito va all'efficace accoppiata George Clooney/Britt Robertson, due attori che evidentemente sono riusciti a fare scattare una buona alchimia nonostante il rischio di incappare nel fastidioso cliché mentore/tutorato (anzi, la ragazzina spesso è molto più matura del brontolone e borioso Clooney) e a risultare credibili e simpatici. Lo stesso vale per il "terzo incomodo" Raffey Cassidy, che sembra la cuginetta moderna di Super Vicky ma, nonostante la saccenza del personaggio, non riesce assolutamente a farsi odiare e si impegna inoltre in un paio di sequenze "picchiaduro" che potrebbero anche valerle lo scettro di prossima Hit Girl nel caso la Moretz decidesse di dare forfait. Non amando troppo i film fracassoni che non abbiano un Mad, un Max e un Fury Road nel titolo, devo dire anzi di avere preferito questa simpatica sinergia di attori alle pur magnifiche sequenze zeppe di effetti speciali che, in teoria, avrebbero dovuto essere la spina dorsale di Tomorrowland. Per carità, Brad Bird non ci fa mancare nulla e dirige con grazia, tuttavia il film manca un po' di personalità in quel senso e le scene migliori, di fatto, sono quelle che si potevano vedere nel trailer e quelle che noi savonesi (assieme a qualche altra dozzina di città in tutta Italia se non ho capito male) avevamo già visto prima di Avengers: Age of Ultron, con l'aggiunta di un sempre piacevole tuffo nel passato fatto di abiti e pettinature vintage e aggeggi "futuristici" che per noi sono ormai quasi obsoleti. Poi, sicuramente gli esperti di scienziati, storia, fantascienza e persino Dottor House (assieme ai detrattori di quella Disney che, esagerando più che in altri film, in ogni scena è riuscita ad inserire almeno ventisette marchette diverse) avranno mille motivi di boicottare la pellicola e storcere il naso a causa di aberranti incongruenze che io non sono riuscita a cogliere, però come "blockbuster" ed intrattenimento del sabato sera Tomorrowland vale tranquillamente la spesa.
Di George Clooney (Frank Walker), Hugh Laurie (Nix) e Judy Greer (la mamma) ho già parlato ai rispettivi link.
Brad Bird (vero nome Phillip Bradley Bird) è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Il gigante di ferro, Gli incredibili, Ratatouille, Mission: Impossible - Protocollo fantasma ed episodi della serie I Simpson. Anche produttore, doppiatore e animatore, ha 57 anni e un film in uscita.
Britt Robertson (vero nome Brittany Leanna Robertson) interpreta Casey Newton. Americana, la ricordo per film come From Within e Scream 4, inoltre ha partecipato a serie come CSI - Scena del crimine e Under the Dome. Ha 25 anni e un film in uscita.
Rafey Cassidy, che interpreta Athena, era già stata una giovane Angelica in Dark Shadows e una giovane Biancaneve in Biancaneve e il cacciatore. Detto questo, se Tomorrowland vi fosse piaciuto recuperate anche Navigator e Ritorno al futuro. ENJOY!










