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mercoledì 19 gennaio 2022

Scream (2022)

Dribblando coviddi, problemi di salute, sale chiuse e sfiga a palate, lunedì, come per miracolo, sono riuscita a vedere Scream, diretto dai registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett. NIENTE SPOILER, tranquilli. E, se volete un punto di vista migliore e meglio articolato, sempre spoiler free, non perdetevi il post di Lucia, ovviamente. 


Trama: passato un decennio dagli ultimi omicidi, un nuovo Ghostface torna a seminare il terrore per le strade di Woodsboro, coinvolgendo facce vecchie e nuove...


Innanzitutto permettetemi di descrivervi la gioia di tornare a vedere uno Scream al cinema dopo 22 anni. Non è la stessa cosa vedere Ghostface all'opera nella solitudine del divano casalingo, perché da quel lontano, caldissimo pomeriggio settembrino del '97, l'unico modo a mio avviso perfetto di fruire dei vari Scream è in sala, sentendosi piccoli piccoli davanti all'orrore della maschera più famosa del nuovo millennio, oppure in casa ma con tanti amici/conoscenti, possibilmente ignari di cosa stanno per vedere (sì, non dimenticherò mai la serata passata in Danimarca con le danesi inconsapevoli che letteralmente saltavano giù dalla poltrona ad ogni colpo di scena). E non è un caso se ho aperto lo scrigno dei ricordi legati a una serie di film per i quali non smetterò mai di ringraziare Craven, perché il fulcro della nuova pellicola diretta dai due ex Radio Silence, ben più complessa di quanto appaia e perfettamente inserita all'interno di quel discorso metacinematografico che perdura da anni, è proprio il legame tra lo spettatore e il suo modo di vivere e percepire ciò che, in maniera distorta e troppo spesso insana, si trasforma in nella cristallizzazione di un ricordo granitico e personale, di non condivisibile se non con altri che hanno la stessa, limitata visione. Se non avete mai sentito parlare di "infanzie stuprate" probabilmente avete vissuto su Marte negli ultimi decenni oppure, fortunatamente per voi, non fate parte del branco di babbuini urlanti che, ogni volta che qualcuno prova a prendere un film/cartone animato/opera del passato e cambiarlo un minimo, riaggiornandolo magari al gusto attuale, urla al vilipendio e all'orrore, alla morte di tutto ciò che c'è di puro e sacro, nemmeno se l'opera in questione l'avessero realizzata loro, e che personalmente ritengo una delle cose peggiori vomitate da quella cloaca che è il web; è evidente, invece, che i Radio Silence, Williamson e soci hanno ben presente il fenomeno e non si limitano a criticarlo o dileggiarlo come merita (i dialoghi, ironici, pungenti e "nerd" sono ben chiari in tal senso) ma offrono allo spettatore una chiave di lettura per superarlo in modo sano, sicuramente malinconico e straziante come tutti i distacchi dal passato, ma comunque positivo. 


Ed è così che il nuovo Scream diventa un esaltante, sanguinoso ponte di passaggio tra il (nemmeno troppo, ammettiamolo) glorioso passato della saga, fermata dall'arrivo di quell'horror più adulto e cerebrale nominato anch'esso all'interno del film (e sì, tesoro, anche io preferisco The Babadook, non me ne voglia Craven), e un futuro ancora tutto da scrivere, distaccandosi magari anche per stile, colonna sonora e topoi dall'opera seminale del buon vecchio Wes, al quale non possiamo far altro che dire grazie in eterno. E' un ponte di passaggio intelligente e arguto, come ho scritto sopra, che gioca con le certezze dello spettatore, con la mentalità non solo dei fan ma anche e soprattutto dei detrattori che guarderanno il film solo per fargli le pulci, e che non si limita ad omaggiare intere, storiche sequenze abbracciandole o ribaltandole, ma si prende tutto il tempo di tratteggiare dei nuovi personaggi ai quali viene affidato più tempo in scena rispetto ai quattro titolari superstiti, elevandoli dal rango di monodimensionali vittime sacrificali a persone delle quali ci importa, al punto che vorremmo saperne di più (per esempio: ok il padre, ma chi è la madre?), interpretate da attori bravi ed espressivi. Ahiloro, questi personaggi si trovano di fronte il Ghostface più sanguinoso di sempre, altro segno di come sono cambiati i tempi, con spettatori più esigenti che vogliono vedere le coltellate e sentirle, tra fiumi di sangue finto e violenze assortite, anche se stavolta l'ansia, almeno per me, è derivata non tanto dal capire dove si sarebbe nascosto il killer, ma dalla minaccia costante ai tre amatissimi personaggi che ci accompagnano dal 1997. In tal senso, sono anche io un po' un bonobo urlante: Sidney, Gale, soprattutto Linus, li considero amici da anni, e sarei tanto contenta di vederli sempre giovani e belli, con Gale e Linus innamorati e felici, tutti pronti a regalarci ancora anni e anni di storie. Trovarmeli davanti invecchiati, con alle spalle decenni di vicende reali e fittizie, più o meno felici, è stato un colpo al cuore e allo stesso tempo un bello scrollone ai miei desideri di ragazzina fangirl, che deve imparare a lasciare andare con grazia e confidare nel nuovo, dopo avere ovviamente consumato fazzoletti a son di piangere. Se il nuovo sarà ai livelli di questo Scream posso stare tranquilla!


Dei registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett ho già parlato QUI. Neve Campbell (Sidney Prescott), Courteney Cox (Gale Weathers-Riley), David Arquette (Linus/Dwight Riley), Marley Shelton (Sceriffo Judy Hicks), Dylan Minnette (Wes Hicks), Jack Quaid (Richie Kirsch), Kyle Gallner (Vince Schneider) e Heather Matarazzo (Martha Meeks) li trovate invece ai rispettivi link.

Jenna Ortega interpreta Tara Carpenter. Americana, ha partecipato a film come Iron Man 3, La babysitter - Killer Queen e serie quali CSI: NY. Ha 20 anni e due film in uscita, Studio 666 e soprattutto X, inoltre interpreterà Mercoledì Addams nell'imminente serie Wednesday


Niente spoiler nemmeno qui, tranquilli. Consiglio solo, ovviamente, di recuperare la prima trilogia e Scream 4. ENJOY!

venerdì 14 gennaio 2022

Scream 4 (2011)

Siccome ieri è uscito Scream 5 (con un po' di fortuna dovrei andarlo a vedere lunedì!), dopo la bellezza di 11 anni ho deciso di recuperare Scream 4, diretto nel 2011 dal regista Wes Craven, così da completare, finalmente, la quadrilogia.


Trama: quando Sidney Prescott torna a Woodsboro per presentare il suo libro, un nuovo Ghostface comincia ad uccidere gli abitanti della cittadina...


Nell'aprile del 2011 scrivevo questo: "Speravo di poter andare a vedere Scream 4 durante la prima settimana di uscita, ma siccome dalle mie parti hanno preferito sacrificarlo per fare spazio a quella vacca di Bélen e al suo ridicolo film, ho dovuto sopperire con Limitless". Ecco quindi spiegato il motivo per cui non avevo guardato Scream 4 al cinema, ma ciò non spiega perché non lo abbia recuperato per 11 anni; ho un vago ricordo di avere cominciato a guardarlo su qualche sito tipo Megavideo (che nostalgia!) decenni fa ma di avere poi desistito, probabilmente a causa della scarsa qualità della copia, e boh, probabilmente sarà finito nel dimenticatoio, complice anche la mia scarsa opinione su Scream 3 (sto riguardando anche la trilogia originale, nel frattempo, ma se Scream l'avrò visto almeno una ventina di volte nel corso degli anni, i capitoli successivi si saranno fermati a un paio di visioni) ma ora che, dopo altri 10 anni, è uscito il quinto episodio della saga, non potevo esimermi. Ed è stato un bel recupero, contrariamente alle aspettative. Tornare a Woodsboro, nonostante sia una delle cittadine fittizie più pericolose d'America, è un po' come tornare a casa e ritrovare dei vecchi amici. Anche Sidney, per l'appunto, torna a casa, e il suo percorso di "recupero" da tutti gli orrori della giovinezza si è concretizzato in un libro di autoaffermazione, che lei pensa possa portare speranza e coraggio a tutti quelli che si trovano in situazioni simili alle sue; purtroppo, se Sidney tenta di rifarsi una vita tenendo i piedi piantati in terra e guardando alla realtà, nell'oscurità si nasconde chi continua a preferire la finzione e l'orrore, chi vede ciò che lo circonda attraverso il pericoloso filtro di "trame" e "regia" e, nell'epoca di Facebook e Youtube, è consapevole di poter sfruttare la spettacolarizzazione della morte per poter assurgere a fama imperitura. Scream 4 fa molta leva su sulla leggenda venutasi a creare (già nel secondo film, in effetti) attorno ai veri omicidi di Woodsboro e gioca con lo spettatore sul cortocircuito di vedere personaggi che guardano una serie di film tratti dagli eventi "reali" descritti all'interno di altri film, tra rimandi alla trilogia di Scream, ai fittizi Stab e ad altri mille horror moderni usciti nel frattempo. 


E' un film, inoltre, che mette sullo stesso piano i fan della prima trilogia e il trio di sopravvissuti, ovvero Sidney, Gale e Linus, e lo fa sottolineando in maniera anche spietata il tempo passato, non solo in senso anagrafico ma anche a livello di generi horror, di tecnologie, di "stile". Personalmente, mi sono sentita vecchissima guardando Scream 4 (nel mio caso la sensazione si è acuita perché le nuove starlette utilizzate per il passaggio generazionale hanno a loro volta ormai fatto il loro tempo, come Hayden Panettiere, oppure sono diventate nuove icone dell'horror, come Emma Roberts, che qui sembra davvero un bambina) e anche i tre protagonisti "anziani" mi sono parsi spersi, condannati a rincorrere un killer senza davvero capirlo e spesso a fare da spettatori impotenti, perché nel frattempo le regole sono cambiate e se è vero che "la prima regola del remake è che non si cambia l'originale", è anche vero che "l'inaspettato è il nuovo cliché" ed è difficile per chi è rimasto ancorato al tipo di horror à la Randy trovare motivi, schemi e regole all'interno di una realtà nuova e ciò vale non solo per il Cinema ma anche per la società. Anche per questo, Scream 4 è un film che andrebbe rivisto più volte per poterne cogliere al meglio tutte le sfumature, i piccoli indizi, l'ironia dei depistaggi, persino le sbavature e le speranze riposte all'interno di una sceneggiatura rimaneggiata e destinata a non avere un seguito a causa del flop al botteghino del film e, soprattutto, della morte di Wes Craven, che qui regala ai suoi fan un'ultima, sanguinosissima pellicola, con un cuore amaro e malinconico perfettamente percepibile al di là dell'ironia dei dialoghi, parecchie spanne sopra il deludente (almeno per me) Scream 3. Certo, a me si spezza il cuore non solo all'idea che Craven non abbia più firmato alcuna regia, ma anche a vedere messe su schermo (anche in maniera spietata, diciamolo) tutte le crepe del matrimonio tra la Cox e Arquette, separatisi alla fine delle riprese, e ammetto che l'idea di rivedere entrambi in Scream 5, a rischio di perdere o Gale o, soprattutto, il mio adorato Linus, mi uccide. Spero di non dover mettermi a piangere in sala, ché già in casa, guardando Scream 4, avevo le lacrime agli occhi! 


Del regista Wes Craven ho già parlato QUI. Lucy Hale (Sherrie), Anna Paquin (Rachel), Kristen Bell (Chloe), Britt Robertson (Marnie Cooper), Neve Campbell (Sidney Prescott), Alison Brie (Rebecca Walters), David Arquette (Dewey/Linus Riley), Courteney Cox (Gale Weathers-Riley), Emma Roberts (Jill Roberts), Marley Shelton (Vicesceriffo Judy Hicks), Rory Culkin (Charlie Walker), Anthony Anderson (Agente Perkins) e Adam Brody (Agente Hoss) li trovate invece ai rispettivi link.

Hayden Panettiere interpreta Kirby Reed. Americana, famosa all'epoca per il ruolo di Claire Bennet nella serie Heroes, la ricordo per altre serie quali ... E vissero infelici per sempre, Ally McBeal e Malcom; come doppiatrice ha lavorato in A Bug's Life - Megaminimondo, Robot Chicken e American Dad!. Anche produttrice, ha 33 anni.   


Scream 4
avrebbe dovuto essere seguito da un quinto film, dove si sarebbe scoperto che Kirby è sopravvissuta, ma la morte di Wes Craven e il reboot in forma di serie TV hanno cancellato ogni progetto. Nell'attesa di vedere Scream 5, ovviamente, recuperate i primi tre film e magari anche la serie prodotta da MTV, che non era affatto male. ENJOY!

lunedì 16 maggio 2016

Giovani streghe (1996)

Per il potere di tre volte tre, mostrami che c'è, mostrami che c'è... C'è che quest'anno Giovani Streghe (The Craft), film cult diretto e co-sceneggiato dal regista Andrew Fleming, compie 20 e con le mie due consorelle Lucia e Silvia abbiamo deciso di festeggiare l'evento, fregandocene della vecchiaia incombente.


Trama: Sarah, orfana di madre e con un padre ormai ri-fidanzato, si trasferisce in una nuova città e ovviamente ha difficoltà ad ambientarsi e farsi degli amici. Le sue abilità magiche, ereditate dalla madre strega, attirano tuttavia l'attenzione di Nancy, Bonnie e Rochelle, tre adepte del dio Manon, ancora in cerca del quarto membro del loro gruppo...


Questo sarà il primo post che scrivo senza necessità di riguardare un film prima di parlarne. Ricordo ancora il giorno in cui, ormai 20 anni fa, ho stretto tra le mani la videocassetta noleggiata di Giovani streghe e l'ho guardato una sera assieme alle due mie migliori amiche del liceo, dopo una lauta cena a base di pizza approfittando dell'assenza dei genitori. Quella stessa videocassetta l'ho riguardata, da sola, almeno tre volte prima di riportarla al videonoleggio e il perché è presto detto: la giovane Bolla si era letteralmente innamorata del film di Andrew Fleming, causa scatenante di un insano interesse verso la wicca, la stregoneria, i tarocchi e compagnia cantante. Nonostante fossi già alle superiori credo di non avere mai provato una delusione così cocente ed infantile come il rendermi conto che mai io e le mie amiche avremmo potuto padroneggiare gli stessi poteri di Sarah e le altre, ritrovandoci ad invocare Manon durante una scampagnata o a sperimentare levitazioni e trasfigurazioni, senza contare incantesimi atti a spingere la gente a fare quello che volevamo noi e nemmeno oggi saprei spiegare il perché di tanta illusoria fascinazione. Forse perché la prima parte di Giovani Streghe potrebbe rappresentare tutto ciò che esiste di "buono" per un'adolescente (riuscire a trovare la forza della sorellanza e dell'amicizia fino a sublimare il proprio status di reietti, consapevoli di essere comunque superiori agli altri, avere uno stile particolare ed affascinante, vivere esperienze indimenticabili e fuori dal comune) mentre la seconda, sconfinante senza pudore nei territori dell'horror, incarna il fascino del misterioso e del proibito o forse perché, al netto di tutti i suoi difetti, la sceneggiatura di Giovani Streghe è stata scritta da persone miracolosamente consapevoli di ciò che può piacere alle ragazze di quell'età, al punto da riuscire a creare qualcosa che ha di fatto travalicato i limiti generazionali, diventando universale e cult.


Sicuramente, buona parte della "colpa" di questo amore, almeno per quanto mi riguarda, è da attribuire a Fairuza Balk, la quale peraltro nella vita reale è una wiccan ed ha aiutato gli sceneggiatori a scrivere una storia il più possibile realistica; è impossibile non venire conquistati da quella sua bocca gigantesca e i folli occhi da pazza, che la rendevano allo stesso tempo bellissima ed orribile, sicuramente inadatta a frequentare la scuola cattolica che funge da teatro della vicenda e da ironico ricettacolo del "maligno". Credo che ben pochi personaggi femminili "negativi" possano vantare lo stesso carisma della sua Nancy che, neanche a dirlo, eclissa la fragile protagonista dalle gambe storte e dal passo elegante come quello di un portuale (occazzo, erano ANNI che volevo dirlo!!!) perché non si fa scrupolo a soccombere al lato oscuro di Manon e diventare la dea dei darkettoni, con quelle mise meravigliosamente nere e decadenti. E vogliamo darle torto? La vita di Nancy è una schifezza, gli sceneggiatori non smettono di ricordarcelo; sì, Bonnie ha il corpo rovinato dalle ustioni, Sarah è orfana di una madre che ha amato tantissimo ed è vittima di un trasferimento non voluto, Rochelle è l'unica nera in un universo composto interamente da stronzissime WASP ma bene o male tutte e tre possono contare sul sostegno di una famiglia o buona parte di essa e hanno il denaro per poter sognare una vita migliore mentre Nancy ha una madre ubriacona, un patrigno maniaco ed è povera in canna. Ce n'è abbastanza, effettivamente, da spazientire un santo ed è normale in circostanze simili lasciarsi sedurre dal potere e usarlo per prendere a schiaffoni forti una vita e delle persone che ci hanno sempre trattati come una pezza da piedi. Che poi Nancy esageri è vero ma alla fine ho sempre sentito di volere più "male" a Bonnie e Rochelle, inutilmente crudeli e sciocche nonostante avessero ottenuto tutto ciò che desideravano (il finale è indicativo della pochezza del loro animo), piuttosto che alla povera, sfortunata Fairuza.


Ovviamente questo post non può diventare un inno a Nancy, anche se lo meriterebbe, perché riguardare Giovani Streghe è come addentare quella madeleine proustiana che è il cinema di genere anni '90, quello che inevitabilmente, tolte le pellicole anni '80 passate a Notte Horror, sento più legato alla mia generazione. Un cinema di genere che andava a braccetto con la supercazzola, non a caso qui ritroviamo quell'adorata faccia da caSSo di Breckin Meyer (che chissà che fine ha fatto, Seth Green lo ritrovo sempre con piacere ma il biondino scemo no...), con la moda un po' cialtrona ma tanto caruccia dei licei "bene" americani, con i volti di attori che abbiamo imparato ad amare perché hanno segnato un'epoca con film seminali quali Scream, uscito nello stesso anno e forte della fondamentale partecipazione dell'indispensabile Neve Campbell e dell'indimenticabile Skeet Ulrich, gente ahimé finita un po' nel dimenticatoio. A proposito di Scream e horror, è bene ricordare che Giovani streghe, benché manchi ovviamente della componente splatter, è un dramma adolescenziale a tinte sovrannaturali quindi non c'è solo abbondanza di effetti speciali (leggermente datati, soprattutto quando Sarah sfoggia quell'improbabile zazzera gialla ma del resto per tutto il film la Tunney indossava una parrucca) ma anche di immagini disturbanti che riempiono lo schermo di serpenti, insetti disgustosi, terrificanti effetti della regola "tutto ciò che farai agli altri tornerà indietro triplicato" e inquietanti giochi di specchi capaci ancora oggi di mettere i brividi. Insomma, niente a che vedere con la serie Streghe, che pure ho guardato fino all'ultima puntata, la quale con il film di Andrew Fleming condivideva giusto il concetto di "potere nell'unione" e l'indimenticabile canzone portante della colonna sonora, quella How Soon Is Now? originariamente cantata dai The Smiths e rifatta dai Love Spit Love che, nel film, accompagna le musiche originali e vagamente misticheggianti di Grahame Revell. Credete che non abbia comprato anche la soundtrack originale durante il mio primo viaggio in America? Stolti!! Ah, i bei tempi in cui non era ancora possibile avere tutto con un click e trovare i memorabilia dei film amati provocava un tuffo al cuore, nemmeno avessi avuto tra le mani il potere di Manon! Ciò mi fa sentire vecchia ma anche incredibilmente felice di poter parlare di Giovani streghe con sì tanto amore... e vedrete quanto ne parleranno ancora meglio Silvia e Lucia sui loro blog!!!


Di Fairuza Balk (Nancy Downs), Neve Campbell (Bonnie), Skeet Ulrich (Chris Hooker), Christine Taylor (Laura Lizzie) e Breckin Meyer (Mitt) ho già parlato ai rispettivi link.

Andrew Fleming è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Le ragazze della Casa Bianca ed episodi di serie come The Michael J. Fox Show. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 51 anni e un film in uscita.


Robin Tunney interpreta Sarah Bailey. Americana, la ricordo per film come Il mio amico scongelato e Giorni contati, inoltre ha partecipato a serie come Dr. House, Prison Break, The Mentalist e doppiato episodi di Robot Chicken. Ha 44 anni.


A differenza di quella delle sue colleghe, la carriera di Rachel True, che nel film interpreta Rochelle, non è decollata neppure per pochi anni e l'unica sua apparizione che possa ricordare è quella in Sharknado 2 mentre, a proposito della serie Streghe, pare che Holly Marie Combs, alias la sorella strega Piper Halliwell, abbia rifiutato un ruolo all'interno della pellicola. Da qualche anno si vocifera riguardo alla realizzazione di un remake di Giovani streghe; in verità in questi ultimi giorni ha cominciato a circolare la voce che il progetto sarebbe un sequel zeppo di rimandi alla pellicola originale, con un nuovo cast di giovani attrici (non ancora assemblato, ovviamente) e personaggi in qualche modo legati agli eventi del primo film oppure direttamente influenzati dagli stessi. Staremo a vedere... ma anche no! Nel frattempo, se Giovani streghe vi fosse piaciuto, recuperate Le streghe di Eastwick e dei "pezzacci da '90" come Amiche cattive, Cruel Intentions, Urban Legend, Sex Crimes - Giochi pericolosi, Schegge di follia, The Faculty, Scream e ovviamente Ragazze a Beverly Hills! ENJOY!






venerdì 13 maggio 2011

Scream 3 (2000)

Ed eccoci arrivati anche penultimo capitolo della saga dedicata a Ghostface: Scream 3, diretto nel 2000, sempre da Wes Craven. La parabola discendente è così completata, ma vediamo nel dettaglio.


Trama: sul set di Stab 3, l’ennesimo film tratto dai delitti di Woodsboro, cominciano a morire delle persone, e la cosa costringe la povera Sidney ad uscire dall’esilio forzato e ad affrontare un altro maniaco mascherato che vorrebbe attentare alla sua vita…



Scream 3 tocca davvero il punto più basso dell’intera saga: non c’è paura, non c’è suspance, non c’è ironia, non c’è neppure la curiosità di vedere colpo di scena finale con conseguente rivelazione dell’identità del killer, se proprio vogliamo essere sinceri. A tirare troppo la corda questa si strappa, e non basta introdurre la meraviglia tecnica del convertitore di voce, che questa volta è in grado persino di simulare le reali voci dei singoli personaggi, per fare un bel film. Scream 3 è una sorta di fiacco remake del secondo capitolo, che vorrebbe attirare lo spettatore con rivelazioni relative alla madre di Sidney, Maureen, insinuando addirittura il dubbio che il fantasma, questa volta, potrebbe essere vero e potrebbe addirittura essere lei; inoltre, la componente metacinematografica viene ulteriormente “caricata” perché, se in Scream 2 veniva introdotto il film Stab, questa volta il terzo capitolo viene ambientato proprio sul set di Stab 3, e le vittime sono proprio gli attori, che cadono come mosche seguendo l’ordine previsto dal copione.


Per quanto riguarda i punti di forza dei primi due capitoli di Scream, qui non ce n’è nemmeno uno. La scena iniziale è assurdamente fiacca e priva della tensione della storica introduzione del primo capitolo (anche se toglie di mezzo un personaggio inaspettato) e le morti che seguono non sono migliori, quasi tutte fuori campo o comunque molto sbrigative. Anche l’ironia che la faceva da padrone in Scream e Scream 2 qui viene condensata in qualche imbarazzante comparsata e battuta da avanspettacolo: la stessa presenza di Jay e Silent Bob (che peraltro adoro, non fraintendete…) è indice della tristezza a cui si sono ridotti Craven e gli sceneggiatori, ma il colpo più basso è probabilmente l’uso di un’icona sacra come Carrie Fisher per farle interpretare un’impiegatuccia che le somiglia e che “avrebbe dovuto essere la principessa Leila di Guerre Stellari, se solo quell’altra non le avesse soffiato il posto”. Ahah. Devo ridere? Mah. Certo, c’è da dire che tutti i difetti di Scream 3 sono quasi comprensibili, visto che in fondo il film è frutto di un ricatto. Infatti pare che Wes Craven sia stato praticamente costretto a girarlo per poter avere la possibilità di realizzare un film distante dalla sua usuale filmografia come La musica del cuore, un drammone musicale con Meryl Streep come protagonista. Comprensibile dunque il poco impegno, ma non per questo giustificabile. Speriamo che il quarto capitolo non sia ancora più brutto di questo.


Del regista Wes Craven (che compare anche qui in un cameo, stavolta nei panni di un visitatore degli studios), Neve Campbell, Courtney Cox e David Arquette ho già parlato qui, mentre il post su Liev Schreiber lo trovate qua. Di Lance Henricksen, che interpreta il produttore John Milton, invece, ho parlato qui.

Patrick Dempsey interpreta il detective Kincaid. La fama internazionale per questo attore è arrivata grazie alla serie Grey’s Anatomy, tuttavia aveva già partecipato prima a parecchi film, tra cui il geniale The Stuff – Il gelato che uccide e Virus letale, oltre che ad un episodio di Will & Grace. Originario del Maine, anche produttore e regista, ha 45 anni e un film in uscita.


Jenny McCarthy interpreta Kate. Ex modella e coniglietta di Playboy riciclatasi negli anni ’90 come attrice “comica” per programmi che passavano all’epoca su MTV come The Jenny McCarthy Show, ex fidanzata di Jim Carrey, tra i film a cui ha partecipato ricordo lo splendido Cosa fare a Denver quando sei morto e Scary Movie 3; ben di più le partecipazioni televisive, per serie come Baywatch, Quell’uragano di papà, Streghe, Perfetti… ma non troppo, Una pupa in libreria, My Name is Earl e Due uomini e mezzo. Americana, anche sceneggiatrice e produttrice, ha 39 anni.


Emily Mortimer interpreta Angelina Tyler. Attrice inglese, la ricordo per film come Spiriti nelle tenebre, Il Santo, Elizabeth, Notting Hill, Match Point, The Pink Panther – La pantera rosa, La pantera rosa 2 e Shutter Island, inoltre ha prestato la voce per il doppiaggio inglese de Il castello errante di Howl. Ha 40 anni e quattro film in uscita, tra cui l’Hugo Cabret di Scorsese e Cars 2.


Tra le guest star, oltre alla già citata Carrie Fisher, assieme alla premiata ditta Kevin Smith & Jason Mewes, ci sono anche il regista Roger Corman nei panni di un produttore ed Heather Matarazzo nei panni della sorella di Randy, Martha. Una marea di partecipazioni e una marea di finali: dopo miliardi di riscritture per evitare spoiler in rete, Craven ha girato anche una versione alternativa del finale, con l’unica differenza di Sydney che, prima di provare a colpire il killer, rimane per un po’ nascosta dietro a un mobile. Se siete arrivati a vedere Scream 3, probabilmente avrete visto anche i primi due episodi, in caso contrario cercateli, soprattutto il primo. Vi lascio con il trailer originale del film... ENJOY!!

martedì 26 aprile 2011

Scream 2 (1997)

E’ la regola base dei sequel. Finito di vedere Scream – Chi urla muore, sono passata a Scream 2, diretto nel 1997 sempre da Wes Craven. La seconda regola dei sequel, spesso e volentieri, recita che il secondo capitolo è inferiore al primo, e questo film non fa eccezione.


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Trama: sono passati due anni dagli eventi narrati nel primo film. Sidney si è trasferita in un’altra città e ha trovato degli altri amici e un nuovo fidanzato, ma la sua quiete comincia ad essere scossa dall’uscita del film Stab, ispirato proprio alle sue disavventure di due anni prima, e dal fatto che un altro killer ha cominciato a seguire le orme di Ghostface…


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Le regole per ottenere un buon sequel, enunciate da Randy a metà film, sono: numero uno, aumenta il numero dei morti. Numero due, le morti devono essere più elaborate rispetto al primo capitolo, e più sanguinose. Numero tre, mai presumere che il killer sia morto. Craven in Scream 2 fa il furbetto, ma la verità è che sono solo la prima e la terza regola a venire rispettate, e il regista ne crea una quarta, ovvero cambiare poco o nulla rispetto al primo capitolo e perseverare in quel gioco di ammiccamenti allo spettatore che era la forza del primo Scream. Un gioco che, a lungo andare, stanca e rende il film in parte fiacco, anche perché la regola numero due non viene rispettata: la morte iniziale del primo capitolo rimane, a mio avviso, insuperata, e anche se il “body count” aumenta e si vede addirittura un occhio impalato verso la fine del film, il povero Ghostface da il suo meglio solo all’inizio della pellicola, trasformando un cinema affollato in un perfetto luogo dove commettere un doppio omicidio. L’urlo straziante della seconda vittima davanti ad una folla di ragazzini horror – maniaci inorriditi fa accapponare la pelle, ed è il picco di un film che purtroppo prosegue affossandosi e prendendo in giro lo spettatore. Infatti, la neppure tanto velata critica verso coloro che pensano che siano stati i film horror a rendere la società in cui viviamo così malata e schifosa, che era il fil rouge del primo capitolo, avanza allo step successivo in questo secondo episodio, fornendo al killer una motivazione davvero troppo ridicola per essere accettata, neppure l’essere umano più idiota ed ignorante potrebbe sostenerla; di conseguenza il finale di questo Scream 2 risulta abbastanza tirato per i capelli, una parodia di sé stesso.


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In definitiva, le cose più interessanti nel film risultano l’aspetto metacinematografico e l’autocitazionismo (che purtroppo spesso sfocia nella banale ripetizione di situazioni prese paro paro dal primo Scream). I fan ricorderanno come, in Scream – Chi urla muore, Sidney avesse detto all’amica Tatum: “Se faranno un film su questa storia, come minimo la mia parte la daranno a Tori Spelling”. Detto, fatto. Nel corso di Scream 2, infatti, viene citato spesso e proiettato il fantomatico film tratto dagli omicidi di Woodsboro, ovvero Stab; proprio alla prima di questo “film nel film” avvengono i primi due omicidi (una prima imbarazzante: se si considera che gli omicidi che ispirerebbero il film sono tratti da eventi reali, vedere gente che vende gadget o maschere di Ghostface e altre persone che vanno in giro brandendo coltelli finti e ridendo, la critica alla stupidità del pubblico medio e alla società americana guidata dai mass media diventano spietate) e, dalle immagini mostrate, si capisce come Craven abbia cercato di rendere Stab molto meno realistico di Scream, infarcendo le scene e i dialoghi di cliché horror (Casey in Stab viene mostrata mentre si fa la doccia, non mentre sta cuocendo i popcorn…) ed utilizzando attori famosi come Heather Graham, Luke Wilson, la già citata Tori Spelling nei panni, appunto, di Sidney, e anche David Schwimmer, che non viene mostrato ma solo citato. Riassumendo, Scream 2 è un film che comincia ad andare bene giusto per i fan, ma che può ancora regalare qualche momento di suspance. Nella media.


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Squadra che vince non si cambia: del regista Wes Craven (che compare anche qui in un cameo, stavolta nei panni di un dottore), Neve Campbell, Courtney Cox e David Arquette ho già parlato qui, mentre il post su Liev Schreiber lo trovate qua. Di Sarah Michelle Gellar, che interpreta Cici, ho invece parlato qui. In Scream 2, nella parte di Mickey, trovate anche Timothy Olyphant, di cui ho già parlato qua e Jerry O'Connel nei panni di Derek, il fidanzato di Sid.

Jada Pinkett Smith interpreta Maureen. Moglie di Will Smith, la ricordo per film come il bellissimo I racconti della cripta - il Cavaliere del male, Il professore matto, Matrix Reloaded, Matrix Revolution e per aver prestato la voce all’ippopotama Gloria nei due film dedicati alla serie Madagascar, di cui sta per uscire un terzo episodio. Americana, anche produttrice, sceneggiatrice e regista, ha 40 anni.


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Rebecca Gayheart interpreta Lois. Non so perché ma l’attrice americana è diventata una delle mie preferite, sarà per quell’aria un po’ particolare, la bellezza quasi “classica” o forse perché parecchi suoi film mi sono piaciuti, come Urban Legend, il particolare Amiche cattive, Urban Legend Final Cut, anche se le sue partecipazioni più consistenti si trovano in serie come Beverly Hills 90210, Hercules, Nip/Tuck, CSI: Miami e Ugly Betty. L’attrice, anche regista, ha 40 anni e un film in uscita.


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Portia De Rossi (vero nome Amanda Lee Rogers) interpreta Murphy. L’attrice australiana, al momento sposata con la “lesbica più famosa di Hollywood”, Ellen De Generes, ha partecipato a film come Sirene, Stigmate e l’orrendo Cursed – il maleficio, ma ciò che l’ha resa famosa sono serie come Ally McBeal e Nip/Tuck. Ha 38 anni e un film in uscita.


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Oltre ai già citati Heather Graham, Tori Spelling e Luke Wilson, che compaiono in relazione a Stab (i cui spezzoni sono stati girati, tra l’altro, da Robert Rodriguez), nel film fanno una comparsata anche il Pacey di Dawson’s Creek, Joshua Jackson, nei panni di uno studente di cinema, Selma Blair di cui si sente solo la voce mentre parla al telefono con Sarah Michelle Gellar, e Matthew Lillard, uno degli studenti alla festa della Sorellanza. Inutile dire che, se vi è piaciuto il secondo capitolo della saga, vi consiglio di passare al terzo, Scream 3. Questa volta vi lascio con le papere dal set, assai gioiose  ma assolutamente da NON guardare prima del film... ENJOY!!!


giovedì 21 aprile 2011

Scream (1996)

Esiste solo un film che posso dire abbia segnato la mia adolescenza, diventando l’Horror per eccellenza. Prima della scoperta di Fulci, prima dell’arrivo del J – Horror, prima di cominciare a scavare nelle perle trash della cinematografia mondiale… c’era questo Scream – Chi urla muore (Scream), diretto da Wes Craven nel 1996.


La trama: Nella cittadina di Woodsboro un killer mascherato comincia a mietere vittime tra gli studenti del liceo. In particolare, la più perseguitata parrebbe essere Sidney Prescott, la cui madre era stata brutalmente uccisa proprio un anno prima…


Scream è il giocattolo di un appassionato di horror e come tale va visto e “vissuto”. Nonostante il sangue scorra abbastanza copioso, non c’è niente di serio per i veri appassionati, ci sono soltanto una miriade di ammiccamenti al pubblico “esperto” che deve giocare col regista e cogliere la citazione, l’indizio, la presa in giro del cliché. Ecco perché all’epoca vedevo Scream come l’apoteosi dell’horror e saltavo sulla sedia ad ogni apparizione di Ghostface mentre adesso mi faccio delle grasse risate (tolto il fatto che ormai l’ho già visto almeno cinque volte e ogni spavento mi è precluso…): questo primo episodio è una sorta di dono che Craven fa ai suoi fan e una bella autocritica al cinema di genere, un ironico “manuale del perfetto film horror che ne smaschera le convenzioni, suggerendo ai registi, soprattutto quelli che pensano bastino delle lame e del sangue per spaventare l’audience, di percorrere altre strade visto che ormai l’horror segue gli stessi schemi fin dagli anni ’70, gli anni in cui ha cominciato a lavorare Craven, per l’appunto.


La trama, quindi, è solo un pretesto, anche personalmente ritengo che la parte horror funzioni quanto quella thriller. Sì perché anche a distanza di anni, anche se ora è l’Enigmista di Saw a proporre “giochi” ben più efferati, quello crudele e cinefilo che viene proposto telefonicamente a Casey mette i brividi e la sequenza iniziale è una delle più belle della storia del cinema: la telefonata amichevole, qualche domanda mirata di cui Craven approfitta per mostrare il suo disgusto per i sequel del suo Nightmare – Dal profondo della notte, poi l’inquietudine che si sparge come il fumo dei pop – corn che cominciano a bruciare, quindi la violenza per mano di una maschera che richiama l’impressionante Urlo di Munch, per finire con la cattiveria di mostrare genitori impotenti che sentono i rantoli della figlia attraverso il telefono e che sfocia in quell’urlo che percorre tutto il film. Da qui in avanti il gioco, per lo spettatore, è capire chi si nasconda dietro la figura di Ghostface: Craven ci sfida svelandoci le regole horror che ben conosciamo (il nostro Virgilio all’interno dell’inferno di Woodsboro è il nerd Randy, che conosce a menadito cliché e difetti del genere, tanto da poter essere l’indiziato numero uno…) e ci prende in giro facendoci capire che potrebbe anche non seguirle. Il risultato finale, se vogliamo, potrebbe essere un po’ tirato per i capelli ma, almeno in questo primo film, non delude e funziona. Wes Craven ci regala, così, l’ultimo classico (e questo è indicativo…) di un genere, l’horror USA, che da quel momento non ha fatto altro che declinare lasciando spazio alla Francia, alla Spagna e all’Asia. Da vedere, assolutamente.


Del regista Wes Craven (che fa una guest appearence nei panni del già citato bidello Fred) ho già parlato qui, il post dedicato a Liev Schreiber , che compare brevemente nei panni di Cotton Weary, lo trovate qua, mentre qui c’è un breve profilo di Rose McGowan, che interpreta Tatum.

Neve Campbell interpreta Sidney Prescott. Attrice canadese assai quotata e famosa negli anni ’90, la ricordo per film come il bellissimo Giovani Streghe, Scream 2, Sex Crimes – Giochi pericolosi, Studio 54, Scream 3 e serie come Il mio amico Ultraman, Medium e, soprattutto, Party of Five – Cinque in famiglia, che l’ha fatta conoscere al pubblico. Ha doppiato anche un episodio de I Simpson. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 38 anni e due film in uscita tra i quali Scream 4, attualmente nelle sale italiane, dove riprenderà il ruolo della sfortunata Sid.


Courteney Cox interpreta la reporter Gale Weathers. Attrice americana universalmente conosciuta per avere interpretato Monica nella fortunatissima serie Friends, la ricordo per film come I dominatori dell’universo, Cocoon il ritorno, Ace Ventura – L’acchiappanimali, Scream 2 e Scream 3; inoltre ha partecipato anche alle serie Love Boat, La signora in giallo, Casa Keaton e Scrubs. Produttrice, regista e sceneggiatrice, fino a quest’anno era anche sposata con David Arquette, un amore nato con il primo Scream e purtroppo finito con il quarto episodio, al quale parteciperà comunque la quarantasettenne Courteney.


David Arquette interpreta il poliziotto Linus. Attore canadese tra i miei preferiti (nonostante i ruoli da idiota io lo trovo bellissimo!!), il più giovane dei fratelli Arquette ha partecipato a film come l’orrendo Buffy l’ammazzavampiri, Airheads – Una banda da lanciare, Scream 2, il bellissimo L’insaziabile, Scream 3, l’inguardabile Spot, Arac attac – Mostri a otto zampe, e a serie come Beverly Hills 90210, Friends, My Name is Earl e Medium. Produttore, regista e sceneggiatore, ha 40 anni e tre film in uscita, tra cui Scream 4.


Matthew Lillard interpreta Stuart. Attore americano dalla faccia particolarissima, anche lui ha avuto il suo momento di gloria una decina di anni fa, quando partecipava a film come La signora ammazzatutti, I tredici spettri, Scooby – Doo e Scooby – Doo 2: mostri scatenati; proprio questi ultimi due film lo hanno legato al ruolo di Shaggy visto che tuttora sta continuando a doppiare il personaggio nei cartoni animati, oltre a prestare la voce per serie come American Dad e Robot Chicken. Per la TV, ha anche lavorato in Law & Order e Dr. House. Curiosamente, appare brevemente anche in Scream 2, ma non nei panni di Stuart. Anche produttore, ha 41 anni e quattro film in uscita.


Skeet Ulrich (vero nome Bryan Ray Trout) interpreta Billy. Americano, tra i suoi film ricordo Weekend con il morto, Tartarughe Ninja alla riscossa, il geniale Giovani streghe, Insoliti criminali e Qualcosa è cambiato, mentre per la TV ha lavorato in CSI: New York, Law & Order e doppiato episodi di Robot Chicken. Ha 41 anni.


Drew Barrymore interpreta la sfortunata Casey. Decisamente una delle più famose e potenti attrici americane, fa cinema fin dalla più tenera età, da quando è comparsa nel film E.T. l’extraterrestre come sorellina del protagonista Eliott. Tra gli altri suoi film ricordo Fenomeni paranormali incontrollabili, La mia peggiore amica, Fusi di testa 2 – Waynestock, Batman Forever, La leggenda di un amore: Cinderella, Charlie’s Angels, Donnie Darko, Confessioni di una mente pericolosa e Charlie’s Angels: più che mai. Ha partecipato ad un episodio di Hercules e doppiato serie come I Simpson e I Griffin. Anche produttrice e regista, ha 36 anni e un film in uscita.


Henry Winkler interpreta il preside. Credo che nessuno potrà mai dimenticarsi di colui che ha incarnato per anni il mito di Fonzie nell’ancor più mitico Happy Days (e in una puntata di Mork & Mindy…); con un personaggio così carismatico sulle spalle, va da sé che la carriera di Winkler non se n’è praticamente mai staccata, e le sue parti in film come Cambia la tua vita con un click o Zohan – Tutte le donne vengono al pettine sono essenzialmente degli omaggi a quel ruolo. Inoltre, ha partecipato alle serie McGyver, Law & Order e Numb3rs, oltre ad aver doppiato episodi di South Park e I Simpson. Anche produttore e regista, ha 66 anni e due film in uscita.


Linda Blair compare in un breve cameo nei panni di una giornalista. Tornando a parlare di attori che sono rimasti bloccati in un ruolo, la Blair verrà probabilmente sempre e solo ricordata nei panni della piccola Regan, la ragazzina posseduta dal demonio ne l’Esorcista (ruolo che l’ha vista nominata all’Oscar come attrice non protagonista e che ha ripreso, molti anni dopo, nella parodia Riposseduta, con Leslie Nielsen nei panni dell’esorcista) e nel sequel L’esorcista II: l’eretico. Tra gli altri film ai quali ha partecipato ricordo solo La casa 4 - Witchcraft, mentre tra le serie che la vedono presente segnalo Fantasilandia, Love Boat, La signora in giallo, MacGyver, Renegade e Supernatural. Anche produttrice, l’attrice americana ha 52 anni e un film in uscita.


E ora un paio di curiosità: nel corso di alcune interviste Craven ha dichiarato di avere rifiutato, almeno all’inizio, di dirigere il film (che all’inizio doveva chiamarsi Scary Movie, proprio come quella che sarebbe diventata la sua parodia!) perché “troppo violento”, e di avere poi riconsiderato la cosa dopo le pressioni dei fan. Per quanto riguarda gli attori, inizialmente doveva essere proprio Drew Barrymore ad interpretare Sidney al posto di Neve Campbell. Ma è stata la stessa Barrymore a convincere Craven ad usarla per il ruolo di Casey, così da poter mostrare agli spettatori che in Scream poteva davvero succedere di tutto. Tra le altre attrici in lizza per il ruolo di Sidney c’erano anche Melissa Joan Hart (la ragazzetta di Sabrina – Vita da strega!) e Reese Witherspoon, mentre per quello di Tatum c’era la bella Rebecca Gayheart, che compare però in Scream 2. Cambio ruolo, invece, per David Arquette, a cui in origine era stato offerto quello di Billy: pare infatti che la parte di Linus fosse stata pensata per un attore molto più carismatico e atletico. Francamente, io preferisco il poliziotto dolce ed impedito che è diventato! (SPOILER: parlando sempre di Linus, se guardate con attenzione le scene dopo che il personaggio è stato accoltellato, potete notare che non sta respirando. Effettivamente il povero sbirro avrebbe dovuto morire, ma il pubblico durante le proiezioni di prova lo ha amato così tanto che Craven ha deciso di “salvarlo”, e per fortuna!). Se il film vi fosse piaciuto, vi consiglio di cercare i due seguiti (inferiori al primo, ahimé…) e di andare al cinema a vedere il quarto episodio, ovviamente. E ora vi lascio alla prima parte dello storico e bellissimo incipit del film. Decidete voi se guardarla o meno, e se continuare! ENJOY!


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