A metà dell'anno, ho finalmente trovato IL film del 2022, ovvero Everything Everywhere All at Once, diretto e sceneggiato da Dan Kwan e Daniel Scheinert. NIENTE SPOILER, tranquilli!
Trama: Evelyn gestisce una lavanderia assieme al marito Waymond. La sua vita monotona e insoddisfacente cambia in maniera inaspettata il giorno del temuto controllo fiscale...
Everything Everywhere All at Once è un film realizzato e pensato dai due geni del male che hanno dato vita all'assurdo Swiss Army Man, quindi, se conoscete la pellicola con un inedito Daniel Radcliffe, potete avere un'idea di quello che vi aspetterà con questa loro nuova opera. Senza fare troppi spoiler, Everything Everywhere All at Once è un'altra storia di incredibile, umanissimo disagio, raccontata coi toni assurdi e fantasiosi, talvolta anche triviali, del cinema indipendente, che trascina una normale donna cinese ormai oltre la soglia della mezza età e rassegnata a vivere un'esistenza "insapore", in una vicenda talmente surreale che, al confronto, Doctor Strange nel Multiverso della follia è di una banalità sconcertante. Il cuore del film è la natura "fallimentare" di Evelyn, una donna che, dopo un unico colpo di testa costituito nell'abbandonare la famiglia per sposare Waymond e mettere su famiglia in America, ha abbandonato tutti i suoi sogni e le sue speranze per consacrarsi interamente alla lavanderia, diventando così una persona che vive ogni giorno come se fosse una lotta, sempre presa da problemi più pressanti del marito e della figlia, sempre più arida ed insoddisfatta. Di base, Everything Everywhere All at Once è "solo" questo. Un film che racconta l'insensatezza della vita e i diversi modi che ha la gente di affrontarla senza impazzire, un film che invita ad aprire gli occhi e a diventare un po' meno egoisti, un po' meno presi dalla continua lotta contro un mondo fatto di impegni pressanti ed insoddisfazione, per andare incontro a chi sta lottando come noi ma magari in modo diverso, un modo che noi non capiamo e non accettiamo, convinti come siamo di essere gli unici depositari della verità, spaventati dai fallimenti e schiacciati dal rimpianto di tutto ciò che poteva essere e non è stato. In queste ultime parole, in effetti, risiede la particolarità di Everything Everywhere All at Once, tanto della trama quanto, soprattutto, della sua particolarissima realizzazione.
Ad essere troppo specifici nel descrivere sequenze e scene pronte per diventare il cult (ma anche lo Scult) del 2022 si rischia di rovinare buona parte del divertimento insito nella visione del film (che, come avrete capito da ciò che ho scritto sopra, mi ha anche parecchio commossa e fatta riflettere), ma due o tre cosine vanno dette, ovvio. Everything Everywhere All at Once tiene fede al suo titolo in quanto, davvero, al suo interno troverete di tutto: fantascienza, commedia, dramma, musical, romanticismo, un pizzico di horror, wu-xia, live action di famosi cartoni animati, pezzi della vostra infanzia che credevate di avere perduto per sempre, pellicole d'autore, assurdità assortite alla Dupieux, perversioni, steampunk, superstar, citazioni a non finire e persino epiche punte di trash, giusto per dirne un paio. Se pensate che tutta quest'accozzaglia di generi e stili non possa essere amalgamata alla perfezione, alla fine del film vi ricrederete e, probabilmente, vorrete rivedere Everything Everywhere All at Once per cogliere tutti i particolari persi ad una prima visione, anche perché smarrirsi è davvero facilissimo, in quanto il montaggio del film, nonostante l'incredibile fluidità che non crea sensazione di scollamento mai neppure per sbaglio (anche merito di un'attenzione alla fotografia, alle scenografie e ai costumi, questi ultimi favolosi, davvero ammirevole), è oltre il frenetico. Pensate, se avete visto il già citato Doctor Strange nel Multiverso della follia, alla sequenza in cui Strange e America vengono scagliati nel Multiverso e prolungatela per quasi due ore, migliorandola mille volte (con tutto il rispetto per Raimi) e forse avrete una vaga idea di quello che intendo. Se a tutto ciò aggiungete anche la bravura degli attori coinvolti, dalla protagonista Michelle Yeoh all'ultima delle comparse, oltre all'abilità di tecnici degli effetti speciali praticamente autodidatti, capirete perché, almeno per me, Everything Everywhere All at Once è al momento il film dell'anno. Ho il terrore che il film dei Daniels non vedrà mai le sale italiane e, visti coinvolti e produttori, non ho idea su quale piattaforma potrebbe finire ma incrocio le dita perché arrivi prestissimo in Italia e, soprattutto, che mi venga consentito di guardare questo trionfo su grande schermo perché lo merita tutto.
Dei registi e sceneggiatori Dan Kwan e Daniel Scheinert (che interpreta anche l'impiegato masochista) ho già parlato QUI. Michelle Yeoh (Evelyn Wang), Ke Huy Quan (Waymond Wang), James Hong (Gong Gong), Jamie Lee Curtis (Deirdre Beaubeirdre) e Jenny Slate (la mamma del cagnolino) li trovate invece ai rispettivi link.
Se Everything Everywhere All at Once vi fosse piaciuto recuperate ovviamente Swiss Army Man. ENJOY!