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venerdì 2 dicembre 2016

Snowden (2016)

In settimana mi sono imbarcata nella titanica impresa di guardare Snowden, diretto e co-sceneggiato da Oliver Stone a partire dal libro omonimo di Luke Harding e da Time of the Octopus dell'avvocato Anatoly Kucherena.


Trama: dopo una breve e brillante carriera all'interno dell'intelligence americana, l'ex dipendente della CIA Edward Snowden decide di rivelare ad alcuni giornalisti informazioni segrete legate all'invasiva e capillare raccolta di informazioni condotta dalle agenzie per cui lavorava.


A chi dovesse leggere questo post chiedo la cortesia di prenderlo con le pinze, tenendo a mente l'ignoranza crassissima di cui mi faccio portatrice sana davanti a questo genere di film biografici e, soprattutto, accettando con indulgenza il fatto che abbia guardato Snowden essenzialmente sotto pressione cinefila, traducibile con un "dell'argomento trattato mi importa poco ma vogliamo non dare una chance ad un film di Oliver Stone con Joseph Gordon-Levitt come protagonista?". Solitamente, una volta che, per qualsivoglia motivo, mi impegno a vedere un film simile, voglio una storia interessante, coinvolgente e possibilmente imparare qualcosa. Per quel che riguarda l'ultimo punto, Snowden mi ha ulteriormente aperto gli occhi sul fatto che viviamo in un mondo costantemente controllato da un Grande Fratello dalla faccia sorridente, che non combatte più le guerre con fucili e missili (non contro i Paesi potenti o contro potenziali alleati, perlomeno) bensì attraverso hacker, furti di informazioni, spionaggio satellitare e un controllo capillare per tutto quello che riguarda i dati personali del 98% della popolazione mondiale. Ho avuto conferma che purtroppo dietro le macchine "infallibili" ci sono esseri umani spinti da motivazioni personali ed imperativi burocratici, politici o legislativi che spesso fanno a pugni con la moralità o l'etica, e che la realtà non è soltanto bianca o nera, soprattutto quando qualcuno decide arbitrariamente cosa sia meglio per le persone e soprattutto quando queste persone, vuoi per ignoranza o vuoi per ingenuità, si fidano ciecamente di chi dovrebbe tutelarne gli interessi. Snowden mi ha anche fatto conoscere l'informatico che da il titolo al film, fino a pochi giorni fa nulla più di un nome sentito per qualche giorno al telegiornale; a proposito di quel che dicevo sopra, la pellicola lo dipinge come un patriota che, nel tempo, ha imparato sulla propria pelle come una mente geniale, buone intenzioni e il desiderio di rendere grande il proprio Paese nulla possano contro il cinismo di chi esige un "piccolo sacrificio" per un proposito ben più grande. Snowden non viene mai descritto come un liberale o un rivoluzionario, bensì come una persona che ha lavorato con coscienza, credendo nella sua attività e in quella dei servizi segreti finché ha capito di non poter più chiudere gli occhi davanti all'infinita serie di "libertà" assunte da organi quali CIA e NSA o davanti allo stravolgimento dei suoi programmi, riadattati per fini ben diversi rispetto a quelli iniziali.


Come potete leggere, Snowden qualcosa mi ha quindi insegnato ma per quel che riguarda interesse e coinvolgimento emotivo diciamo che si rasenta lo zero assoluto. Solitamente alla fine di questi biopic mi parte l'embolo e compio perlomeno l'atto di infilare nella lista desideri Amazon dei libri sull'argomento, con il film di Oliver Stone ciò non è accaduto e i motivi sono essenzialmente due. Innanzitutto, e so che a scrivere così sembrerò una bambina di 6 anni, Snowden è TROPPO lungo. Io non sono una di quelle che rifuggono la lunghezza, se la pellicola mi "prende" arrivo a sopportare anche quattro ore di metraggio, tuttavia due ore e un quarto di pipponi su NSA, tecnologie a me avulse e riflessioni sulla fondamentale natura infingarda dell'intelligence USA mi hanno abbastanza provata. Seconda cosa, Joseph Gordon - Levitt è bravissimo ma lo Snowden dipinto nella pellicola trasmette davvero pochissime emozioni, non permette neppure una volta di empatizzare con lui e l'unico momento in cui si arriva a provare qualcosa è quando viene mostrato il vero Edward Snowden sul finale, con un paio di immagini di repertorio che scuotono lo spettatore portandolo a rendersi conto di come tutte le cose incredibili raccontate nel film sono successe sul serio e questo ragazzo (all'epoca neanche trentenne) ha buttato coscientemente nel cesso una vita agiata per aver prestato orecchio alla propria coscienza, cosa non da tutti. Tra gli altri attori svettano una Melissa Leo molto dolce e, in senso negativo, una Shailene Woodley che io proprio non sono riuscita a farmi piacere, né come attrice né come personaggio (Lindsay Mills mi è sembrata ritratta come una povera minchietta dalle grandi idee che fondamentalmente si limita a vivere sulle spalle del fidanzato ricco), per il resto Snowden mi è parso comunque un prodotto di alta qualità sia per quel che riguarda la regia che per il cast, pur non regalandomi nessuna sequenza particolarmente entusiasmante o in grado di colpirmi in senso positivo o negativo. Insomma l'ultimo film di Oliver Stone, almeno con me, non ha trovato terreno fertile ma non mi sento affatto di sconsigliarlo: prendete atto dei miei gusti e provate a guardarlo, magari potrebbe piacervi molto!


Di Melissa Leo (Laura Poitras), Joseph Gordon - Levitt (Edward Snowden), Rhys Ifans (Corbin O'Brian), Nicolas Cage (Hank Forrester), Tom Wilkinson (Ewen MacAskill), Joely Richardson (Janine Gibson), Timothy Olyphant (Agente della CIA a Ginevra), Logan Marshall-Green (pilota di droni) e Ben Chaplin (Robert Tibbo) ho parlato ai rispettivi link.

Oliver Stone (vero nome William Oliver Stone) è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come La mano, Platoon (che gli è valso l'Oscar per la miglior regia), Wall Street, Talk Radio, Nato il quattro luglio (secondo Oscar per la miglior regia), The Doors, JFK - Un caso ancora aperto, Natural Born Killers, Gli intrighi del potere - Nixon, Ogni maledetta domenica, Alexander, World Trade Center, Wall Street - Il denaro non dorme mai e Le belve. Anche produttore e attore, ha 60 anni.


Zachary Quinto interpreta Glenn Greenwald. Meraviglioso spreco di geni maschili (perché uno così gnocco deve essere gay? Sigh!), lo ricordo per aver interpretato Sylar nella serie Heroes e diversi altri personaggi nelle prime due stagioni di American Horror Story ma ha partecipato anche a film come Star Trek, Into Darkness - Star Trek, Star Trek: Beyond ed altre serie quali The Others, CSI - Scena del crimine, Lizzie McGuire, Six Feet Under, Streghe, 24 e Hannibal. Anche produttore e sceneggiatore, ha 39 anni e tre film in uscita, tra cui l'ennesimo sequel di Star Trek.


Shailene Woodley interpreta Lindsay Mills. Americana, ha partecipato a film come Paradiso amaro, Divergent, Colpa delle stelle, Insurgent, Allegiant e a serie come Senza traccia, The O.C., My Name is Earl, CSI: NY e Cold Case. Ha 25 anni e un film in uscita.


Scott Eastwood (vero nome Scott Clinton Reeves) interpreta Trevor James. Figlio di Clint Eastwood, lo ricordo per film come Flags of our Fathers, Gran Torino, Invictus, Non aprite quella porta 3D, Fury e Suicide Squad. Anche produttore, ha 30 anni e cinque film in uscita tra qui Pacific Rim: Maelstrom.


La giornalista Laura Poitras, portata sullo schermo da Melissa Leo, ha diretto nel 2014 il documentario Citizenfour, che ha vinto l'Oscar e la cui genesi viene raccontata appunto nel film di Oliver Stone. Se Snowden vi fosse piaciuto recuperatelo e magari, se la realtà comincia a starvi stretta, recuperate il più caciarone Nemico pubblico. ENJOY!

giovedì 24 novembre 2016

(Gio)WE, Bolla! del 24/11/2016

Buon giovedì a tutti! Nonostante l'abbondanza di uscite, questa settimana a Savona siamo scarsini e preferiamo trincerarci sui film arrivati in sala giovedì scorso... spero che dalle vostre parti abbiate più fortuna! ENJOY!

La cena di Natale
Reazione a caldo: (mi fa talmente pena che devo ringraziare Mr. Ink per avermi segnalato l'errore di averlo chiamato "Io che amo solo te")
Bolla, rifletti!: La solita, orrida commediola italiana a base di corna, gravidanze inaspettate e rimpianti d'amore, che già dal trailer fa cadere le braccia, soprattutto grazie alla "bella" colonna sonora. Non posso farcela.

Palle di neve
Reazione a caldo: Che due palle!
Bolla, rifletti!: Film canadese ad ambientazione invernale che mi ispira davvero poco. For children only.

Come diventare grandi nonostante i genitori
Reazione a caldo: Se avrò dei figli li farò diventare grandi nonostante l’esistenza di film simili
Bolla, rifletti!: La Disney mette i soldi (probabilmente per garantirsi la presenza di Matthew Modine, poveraccio) e confeziona un orrore pseudo-raffinato a beneficio dei fan di tale Alex & Co., la solita rumenta a base di adolescenti di bella presenza e talent show. A naso, confrontato a questo film anche Jem e le Holograms potrebbe candidarsi a capolavoro dell’anno.

Mechanic: Resurrection
Reazione a caldo: Bono Statham, eh, però…
Bolla, rifletti!: … però non è la molla che mi spinge ad andare a vedere film tamarri, soprattutto se non ho visto il prequel. Ai fan magari potrebbe piacere, chissà.


Al cinema d'élite arriva Oliver Stone!

Snowden
Reazione a caldo: Mooolto interessante!!
Bolla, rifletti!: Come sapete, adoro Joseph Gordon Levitt quindi Snowden sarebbe da vedere anche solo per quello. L'unica cosa che temo è la natura cervellotica del film, basato sulla vita e le "opere" dell'uomo che ha denunciato al mondo i magheggi dell'NSA. Altro enorme problema, gli orari e i giorni limitati di programmazione del cinema d'élite mi impediranno probabilmente di vedere il film...

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