La trama: due fidanzati decidono di andare a passare un weekend ad Eden Lake. Purtroppo per loro finiscono nelle mire di un gruppo di assillanti e maleducati ragazzini che all’inizio si limitano a fare i bulletti. Quando però i mocciosi cominciano a tirare fuori i coltelli, e qualcuno si fa male, i due fidanzati devono cominciare a correre e cercare di sopravvivere a quella che diventa una vera e propria caccia all’uomo..
Che dire, questo film è uno splendido horror/thriller, che prende i temi di libri eccelsi come Il signore delle mosche e film meno belli come L’innocenza del diavolo, li mescola alla purtroppo tristissima realtà odierna e li estremizza fino a renderli insopportabili. Splendido ed adulto thriller, che almeno per me è stato un pugno allo stomaco devastante soprattutto per il pessimismo e il senso di frustrazione che pervade tutto il film. I due protagonisti si trovano in una realtà che è ostile fin dalle primissime battute, da quando si illudono di potersi permettere una vacanza e, perché no, fare progetti su un futuro insieme. I ragazzini con le biciclette sfrecciano tagliando loro la strada come dei mostriciattoli dotati di ruote, quindi invadono il loro territorio nella tranquilla spiaggetta gettando loro in faccia le zanne di un cane decisamente incarognito, spiando le grazie della protagonista e assordando lei e il fidanzato con la musica. E qui finisce il gioco, gli elementi che creano tensione, ed esplode la “bugna” con la giusta ed educata ribellione del protagonista e la successiva ritorsione dei teppistelli in quella che diventa una vera e propria guerra che sarebbe anche grottesca se non fosse che ad un certo punto spuntano i coltelli e l’unico sprazzo di umanità, pietà e fanciullezza che mostra l’orrendo capetto degli strepponcelli innesca la parte horror del film e il crescente nervoso dello spettatore che non vedrebbe l’ora di assistere alla trucidazione dei dannati tredicenni, possibilmente nei modi più sanguinosi e violenti che mente umana possa partorire.
La “bellezza” del film, se così si può chiamare, sta proprio in questa immedesimazione nei due protagonisti, che porta inevitabilmente lo spettatore a sentirsi vittima, a parteggiare per i due, a soffrire con loro e ad arrabbiarsi riflettendo sulla realtà malata che ci circonda; in tempi di baby gang, violenza minorile, bravate riprese col cellulare e quant’altro, chi ha più il coraggio di reagire con un sano ceffone se un ragazzino si comporta da maleducato? Un tempo i bambini non erano tutelati e ora gli adulti, prede dei sensi di colpa o comunque memori di infanzie non troppo felici, li proteggono anche troppo, li viziano, li rendono consapevoli della loro intoccabilità e non si rendono conto che spesso e volentieri creano non ragazzini felici, ma piccoli adulti insoddisfatti, vuoti, privi di valore, falsi, bugiardi, violenti e alienati dalle comodità e dal mito del successo legato anche alle stupide bravate come si vede nella pellicola. Quest’ultima, se da una parte potrebbe incoraggiare i ragazzini ad imitare i loro schifosissimi coetanei mostrati nel film, dall’altra è un chiaro monito ai genitori di non prendere per buono tutto quello che i bravi pargoletti dicono e di non difenderli a spada tratta, ma di lasciare che l’amore filiale lasci un po’ di spazio ad un salutare dubbio e a due o tre scappellotti ben dati di tanto in tanto. In realtà le famiglie dei ragazzini nel film sono formate da galeotti e strepponi della peggior specie, come a dire da un melo non può nascere un pero, però anche nelle famiglie “bene” ci sono troppe mele marce di questi tempi, ed un po’ di autocritica sui propri metodi educativi non guasterebbe.
La realizzazione del film è perfetta, i protagonisti, a cominciare dai giovani attori che interpretano i membri della baby gang (talmente mostri che solo uno di loro, il fratello maggiore del capetto, è stato preso per fare la parte di un Serpeverde in Harry Potter), sono bravissimi, una menzione speciale la merita la protagonista, che da dolce maestrina si trasforma in spietato Rambo e killer di pargoli: il suo sguardo azzurro e freddo sul volto interamente ricoperto di sangue e fango è qualcosa che rimane impresso per parecchio. A questo proposito, il film non è privo di un’amara ironia. Come contrappasso la maestra si trova ad odiare e a uccidere o lasciar morire coloro che all’inizio del film protegge e giustifica, mentre il fidanzato prova per tutto il film a regalarle il tanto sospirato anello di fidanzamento ed ogni volta viene interrotto dai teppistelli, come a voler presagire l’ineluttabilità di un destino che non sarà affatto felice per i due. E infatti il finale, seppur leggermente prevedibile, è uno dei più cattivi ed irritanti della storia dell’horror, beffardo come tutte le scene clou del film. Il ritmo della regia è serrato, la musica azzeccatissima e alcune riprese dall’alto dei boschi inglesi sono mozzafiato, degno contrappunto della claustrofobica regia che rinchiude i protagonisti nel fitto sottobosco e nelle paludi.
Un film triste e crudele solo per appassionati, che merita nonostante faccia innervosire parecchio e istighi una sindrome da Erode non indifferente. Da vedere rigorosamente in inglese per godere dell’accento rozzo e campagnolo che rende i ragazzini ancora più irritanti e burini. Come avrei voluto essere la regina Elisabetta per poter fracassare loro i dentini a colpi di scettro all’urlo di “By Jove! Where the deuce is your refined pronunciation, you little bastards?????”
James Watkins è il regista inglese di questo simpatico e leggerissimo film. E’ la sua prima prova come regista, ma lo ricordo come sceneggiatore dell’interessante ed inquietante My Little Eye. Ha 31 anni e un film in uscita.
Kelly Reilly interpreta la maestra Jenny. L’attrice inglese ha recitato in The Libertine e Orgoglio e pregiudizio. Ha 32 anni e tre film in uscita tra cui l’atteso (almeno da me!!) Sherlock Holmes di Guy Ritchie con Robert Downey Jr.!!
Michael Fassbender interpreta lo sfortunato Steve, il fidanzato di Jenny. L’attore tedesco ha recitato in 300 (ha in effetti un po’ l’aria del fico spartano…) e per la tv in Band of Brothers. Ha 32 anni e ben sette film in uscita, tra cui il film più atteso dell’anno (e non solo da me!!), Inglorious Basterds dello zio Quentin!!
E ora vi lascio con il Trailer originale del film. Se ne avete il coraggio.... ENJOY!!!
Bulletti che credono di avere le spalle grosse perché supportati dal branco.. che non hanno la minima idea di cosa significhi il rispetto, che sia verso gli adulti o più in generale, verso il prossimo.
RispondiEliminaHo dato un'occhiata al trailer e mi domando.... solo io li avrei presi tutti a sprangate e senza pentimento alcuno? XD
Una sorta di corso accelerato dell'educazione che avrebbero dovuto impartire loro i genitori... un film fin troppo attuale, eh?
Al di là del senso di impotenza, a dare fastidio credo sia anche la percezione di qualcosa di 'non giusto'.. che non va come dovrebbe.. come un errore di prospettiva in un quadro, una pellicola proiettata al contrario.... questi baby criminali sono decisamente un abominio e non mi riferisco solo al film, ovviamente.